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SERTRALINA KRKA 30CPR RIV100MG Produttore: KRKA FARMACEUTICI MILANO SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

SERTRALINA TEVA

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina.

PRINCIPI ATTIVI

Sertralina.

ECCIPIENTI

Nucleo: calcio fosfato dibasico diidrato (E341), cellulosa microcristallina (E460), carbossimetilamido sodico (Tipo A), idrossipropilcellulosa (E463), talco (E533), magnesio stearato (E572). Rivestimento: ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), talco (E533), glicole propilenico.

INDICAZIONI

Episodi depressivi maggiori.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' alla sertralina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.Sertralina non deve essere usata in associazione con gli inibitori delle monoamminoossidasi (MAO) inclusa la selegilina e il moclobemide. Sertralina non deve essere usata in associazione con pimozide.

POSOLOGIA

Per posologie non realizzabili con questo dosaggio e' disponibile un altro dosaggio adeguato. Adulti: la dose giornaliera abituale e' pari a 50 mg di sertralina. Se necessario, la dose puo' essere aumentata a 100 mg di sertralina al giorno. La dose massima giornaliera e' di 200 mg. Se fossero necessari aumenti del dosaggio, questi devono essere effettuati con incrementi di 50 mg con un intervallo minimo di 1 settimana. Dato che l'emivita di eliminazione della sertralina e' superiore alle 24 ore, si deve evitare di variare le dosi piu' di una volta alla settimana. Nelle terapie a lungo termine somministrare il dosaggio piu' basso possibile in grado di produrre un'adeguata efficacia terapeutica. Bambini e adolescenti: sertralina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Anziani: dato che l'emivita di eliminazione puo' essere prolungata nei pazienti anziani, in questi pazienti si deve utilizzare il piu' basso dosaggio possibile. La sertralina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. Sebbenenon sia chiaro se le correzioni del dosaggio siano necessarie in casodi compromissione della funzionalita' epatica, si raccomanda di ridurre la dose o di prolungare l'intervallo di somministrazione. La sertralina non deve essere utilizzata in caso di compromissione epatica grave, in quanto non sono disponibili dati clinici al riguardo. Non sono richiesti adattamenti del dosaggio nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Sertralina deve essere assunta una volta al giorno, al mattino o alla sera, con una quantita' di liquido sufficiente. Le compresse possono essere assunte ai pasti oppure indipendentemente dall'assunzione di cibo. E' opportuno informare i pazienti che gli effetti antidepressivi iniziano entro 7 giorni, mentre l'effetto massimo viene raggiunto generalmente dopo 2-4 settimane di terapia. La durata del trattamento dipende dalla natura e dalla gravita' del disturbo. Dopo la remissione dei sintomi della depressione puo' essere necessaria una terapia di lunga durata per tenere sotto controllo la remissione(almeno 6 mesi). Si deve evitare un'interruzione brusca del trattamento. Quando si interrompe il trattamento con sertralina la dose deve essere ridotta gradualmente in un periodo di almeno 1-2 settimane per ridurre il rischio di reazioni da sospensione. Se si dovessero manifestare, a seguito della riduzione della dose o al momento della interruzione del trattamento, sintomi non tollerabili, si puo' prendere in considerazione il ripristino della dose prescritta in precedenza. Successivamente il medico puo' continuare a ridurre la dose, ma in modo piu' graduale.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Sertralina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini eadolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Comportamenti suicidari e ostilita' sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concernela comparsa di sintomi suicidari. Per di piu', non sono disponibili idati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale. Nei pazienti che hanno assunto sertralina in associazione con un inibitore delle MAO sono state riscontrate reazioni gravi, a volte letali. Pertanto le compresse di sertralina non devono essere assunte in modo concomitante con inibitori delle MAO, inclusa la selegilina, un inibitore selettivo delle MAO e il moclobemide, un inibitore reversibile delle MAO, o con altre sostanze serotoninergiche, come il triptofano, la fenfluramina e gli agonisti della serotonina a causa del rischio di reazioni avverse gravi. Di conseguenza il passaggiodall'uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina oaltri antidepressivi deve essere effettuato con cautela per evitare eventuali interazioni farmacodinamiche. Quando si inizia il trattamentocon sertralina dopo aver interrotto quello con un altro antidepressivo con una lunga emivita, come per esempio la fluoxetina, e' fondamentale attuare un attento monitoraggio clinico. La depressione e' associata ad un aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio. Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Poiche' possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, ipazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. Pazienti con anamnesi positiva per comportamento o pensierisuicidari, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Una metanalisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo nella terapia di disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di eta' inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto al placebo. I pazienti devono essere avvertiti della necessita' di monitorare e di riportare immediatamente al proprio medico curante qualsiasi peggioramentodel quadro clinico, l'insorgenza di comportamento o pensieri suicidari o di cambiamenti comportamentali. L'uso di sertralina e' stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una sensazione interna di irrequietezza e di agitazione psicomotoria quale l'impossibilita' di sedere o stare immobile, generalmente associate ad un malessere soggettivo. In pazienti che sviluppino questi sintomi, l'aumento del dosaggio puo' essere dannoso. In studi clinici e' stata riportata mania o ipomania nello 0,4% dei pazienti trattati con sertralina. Pertanto sertralina deve essere usata con cautela nei pazienti con mania/ipomania pregressa. Nei pazienti in fase maniacale si deve interrompere la terapia con sertralina. Deve essere evitato l'uso di questo farmaco nei pazienti con epilessia instabile e nei pazienti con epilessia stabile controllata il farmaco deve essere somministrato solo sotto attento monitoraggio. Se si verifica un attacco di epilessia, si deve interrompere il trattamento con sertralina. Nei pazienti affetti da diabete, la terapia con un SSRI puo' alterare il controllo glicemico. Si deve controllare regolarmente la glicemia. Puo' essere necessario adattare il dosaggio dei farmaci ipoglicemizzanti orali e/o dell'insulina. Con gli SSRI ci sono stati casi di anomalie da emorragie cutanee quali ecchimosi e porpora. Si raccomanda cautela nei pazienti che assumono gli SSRI, in particolare in modo concomitante con anticoagulanti, i farmaci che influenzano la funzione delle piastrine. Gli elettrocardiogrammi deipazienti che assumono sertralina in studi clinici in doppio cieco evidenziano che sertralina non e' associata a significative anomalie dell'ECG. Il tipo e l'incidenza degli effetti indesiderati negli anziani sono paragonabili a quanto osservato nei pazienti piu' giovani. Tuttavia i pazienti anziani possono essere spesso piu' sensibili agli effettiindesiderati degli antidepressivi. Nei pazienti schizofrenici possonoaggravarsi i sintomi psicotici. Sertralina viene ampiamente metabolizzata nel fegato. Uno studio farmacocinetico con dosi ripetute in pazienti affetti da cirrosi epatica lieve e non progressiva ha evidenziato un'emivita di eliminazione prolungata, un AUC circa tre volte superiore e una concentrazione plasmatica (C max ) aumentata. Sertralina non deve essere utilizzata in pazienti con insufficienza epatica grave. Pereffetto dell'ampio metabolismo epatico, solo una quantita' trascurabile di sertralina e' eliminata inalterata per via renale. Nei pazienti con compromissione della funzione renale da lieve a moderata o da moderata a grave, dopo dosi ripetute, i parametri farmacocinetici non erano significativamente differenti da quelli dei pazienti con funzionalita' renale normale. Nei gruppi coinvolti nello studio l'emivita e' risultata simile e non sono state riscontrate differenze nel legame con leproteine plasmatiche. I sintomi da sospensione osservati quando il trattamento e' interrotto sono comuni, in particolare in caso di brusca interruzione. Il rischio di comparsa dei sintomi da sospensione puo' dipendere da diversi fattori, compresi la durata della terapia, il dosaggio e il tasso di riduzione della dose. Sono stati riportati vertigini, disturbi del sensorio, disturbi del sonno, agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emotiva, irritabilita' e disturbi visivi. Generalmente, l'intensita' di tali sintomi e' da lieve a moderata, tuttavia in alcuni pazienti puo' essere grave. In genere compaiono entro i primi giorni di sospensione del trattamento, ma vi sono stati casi moltorari nei quali sono comparsi in pazienti che avevano inavvertitamentesaltato una dose. Generalmente tali sintomi sono auto-limitanti e di solito si risolvono entro due settimane, sebbene in alcuni individui possono durare piu' a lungo.

INTERAZIONI

Sertralina non deve essere utilizzata in modo concomitante con inibitori delle MAO, inclusa selegilina, inibitore selettivo delle MAO e moclobemide, inibitore reversibile delle MAO. Nei pazienti che hanno assunto sertralina in concomitanza con un inibitore della MAO sono state osservate reazioni avverse gravi, in alcuni casi fatali. In alcuni casi, i sintomi erano simili a quelli osservati nella cosiddetta sindrome da serotonina. Tra la fine del trattamento con un inibitore delle MAO e l'inizio della terapia con sertralina devono passare almeno 14 giorni. La somministrazione di un inibitore delle MAO deve essere iniziata non prima di 14 giorni dall'interruzione della somministrazione di sertralina. I sintomi caratteristici dell'interazione fra un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina e un inibitore delle MAO sono: ipertermia, rigidita', mioclono, disturbi autonomici che possono coinvolgere rapide alterazioni delle funzioni vitali, alterazioni psicologiche quali confusione, irritabilita' e agitazione intensa con delirio e coma nei casi estremi. In uno studio clinico dopo la somministrazione concomitante di sertralina e di una piccola dose singola di pimozide (2 mg) e' stato osservato un aumento dei livelli plasmatici di pimozide. L'assunzione concomitante di sertralina e pimozide e' controindicata in quanto la somministrazione contemporanea determina un aumento dei livelli plasmatici di pimozide e, di conseguenza, puo' far aumentare il rischio di aritmie e prolungamento dell'intervallo QT associato al trattamento con pimozide. La somministrazione concomitante di sertralina non e' raccomandata con sostanze serotoninergiche. L'assunzione concomitante del rimedio erboristico erba di San Giovanni (Hypericumperforatum) nei pazienti che ricevono gli SSRI deve essere evitata inquanto sussiste la possibilita' di un potenziamento serotoninergico. Dato l'elevato legame alle proteine della sertralina sono possibili interazioni con altre sostanze il cui legame alle proteine plasmatiche e' elevato. Tuttavia, in tre studi d'interazione, sertralina non ha avuto effetti significativi sul legame alle proteine plasmatiche di diazepam, tolbutamide e warfarin. La somministrazione concomitante di sertralina con diazepam o tolbutamide ha determinato alterazioni lievi, ma statisticamente significative, di molti parametri farmacocinetici. La cimetidina riduceva la percentuale di eliminazione della sertralina somministrata in concomitanza. Sertralina non ha influenzato l'efficaciadell'atenololo; non vi sono state interazioni con il glibenclamide o la digossina. Gli effetti di carbamazepina, aloperidolo, fenitoina e alcool non sono stati incrementati in seguito alla somministrazione concomitante di sertralina. Nella somministrazione concomitante di sertralina e warfarin vi e' stato un aumento lieve, ma statisticamente significativo, del tempo di protrombina; pertanto si raccomanda uno strettomonitoraggio del tempo di protrombina quando si inizia o si interrompe la terapia con sertralina. Il rischio di emorragia puo' essere potenzialmente maggiore quando gli SSRI sono associati ad altri anticoagulanti orali, ai derivati dell'acido salicilico e ai FANS. Negli studi sulle interazioni, durante l'assunzione di sertralina per un periodo prolungato a una dose di 50 mg/giorno si e' osservato, allo stato stazionario, solo un aumento minimo delle concentrazioni plasmatiche di desipramina. La desipramina e' un marcatore dell'attivita' dell'isoenzima del citocromo P450 (CYP) 2D6. Studi in vivo sulle interazioni hanno mostrato che la somministrazione di sertralina per un lungo periodo di tempo in dosi da 200 mg/die non determina l'inibizione della 6-b-idrossilazione CYP 3A3/4-mediata di cortisolo endogeno o il metabolismo dellacarbamazepina e terfenadina. Durante l'assunzione di 50 mg/di' di sertralina per un periodo prolungato non si e' verificata l'inibizione del metabolismo CYP 3A3/4-mediato dell'alprazolam. I risultati di questistudi indicano che non vi e' una inibizione clinicamente rilevante dell'attivita' del CYP 3A3/4 indotta dalla sertralina. CYP 2C9: la mancanza di effetti clinicamente significativi della somministrazione per un periodo prolungato di dosi di sertralina pari a 200 mg/die sulle concentrazioni plasmatiche di tolbutamide, fenitoina e warfarin evidenziache sertralina non inibisce il CYP 2C9 in misura clinicamente rilevante. CYP 2C19: la mancanza di effetti clinicamente significativi della somministrazione per un periodo prolungato di dosi di sertralina pari a 200 mg/die sulle concentrazioni plasmatiche di diazepam consente di dedurre che sertralina non inibisce il CYP 2C19 in misura clinicamenterilevante. CYP 1A2: indagini in vitro hanno dimostrato che sertralinaha un potenziale di inibizione del CYP 1A2 minimo se non nullo. In studi controllati verso placebo in soggetti sani la somministrazione concomitante di litio e sertralina non ha evidenziato variazioni nella farmacocinetica del litio, sebbene vi fosse una maggiore incidenza di tremore nei pazienti trattati con sertralina rispetto a quelli con placebo, il che sta a indicare la probabile esistenza di un'influenza farmacodinamica. I pazienti che ricevono il litio e sertralina o altre sostanze ad azione serotoninergica devono essere adeguatamente monitorati.Diuretici In caso di somministrazione concomitante di diuretici aumenta il rischio di iponatremia, cosi' come quello di una secrezione inadeguata dell'ormone antidiuretico. Si consiglia di monitorare le concentrazioni di fenitoina plasmatica all'inizio della terapia con sertralina e di regolare in modo adeguato la dose di fenitoina. La somministrazione concomitante della fenitoina puo' ridurre i livelli plasmatici di sertralina. Sono stati registrati rari casi di insorgenza di debolezza, iperreflessia, mancanza di coordinazione, confusione, ansia e agitazione in relazione all'assunzione della sertralina in concomitanza con il sumatriptan. I pazienti in cui sia clinicamente necessaria una terapia con sertralina in associazione con sumatriptan devono essere tenuti sotto adeguato monitoraggio. L'emivita dell'antipirina e' ridotta in caso di somministrazione concomitante di sertralina; cio' indica un'induzione dell'enzima epatico clinicamente non significativa.

EFFETTI INDESIDERATI

Studi clinici in cui erano state somministrate dosi ripetute hanno evidenziato i seguenti effetti indesiderati: patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, diarrea/feci molli. Comune: dispepsia. Patologie del sistema nervoso vegetativo. Molto comune: secchezza delle fauci. Comune: aumento della sudorazione. Patologie del sistema nervoso centrale. Molto comune: tremore, vertigini. Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia, sonnolenza, anoressia. Raro: tentativi di suicidio/ideazione suicidaria. Patologie renali e urinarie. Molto comune: disturbi sessuali (prevalentemente eiaculazione ritardata negli uomini). Nella fase di post-commercializzazione sono pervenute segnalazioni spontanee dei seguenti effetti indesiderati: patologie sistemiche. Comune: astenia, stanchezza, vampate di calore. Non comune: indisposizione, aumento di peso, calo di peso, febbre. Raro: reazione anafilattica, reazioni allergiche, allergia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: porpora, funzione piastrinica alterata, diatesi emorragica alterata. Raro: leucopenia, trombocitopenia. Patologie endocrine. Raro: ginecomastia, iperprolattinemia, galattorrea, ipotiroidismo, sindrome della secrezione inappropriata di ADH. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash cutaneo. Non comune: prurito, alopecia, eritema multiforme. Raro: fotosensibilita' cutanea, orticaria, edema di Quincke, grave esfoliazione cutanea, p. es. sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica. Patologie epatobiliari. Non comune: gravi disturbi epatici (fra cui epatite, ittero e insufficienza epatica), innalzamento asintomatico delle transaminasi sieriche (SGOT e SGPT). Alterazioni dei livelli delle transaminasi si sono verificate prevalentemente nelle prime 9 settimane di trattamento e sono scomparsi rapidamente all'interruzione della terapia. Patologie cardiovascolari. Comune: dolore toracico, palpitazioni. Non comune: edema periferico, ipertensione, edema periorbitale, sincope, tachicardia. Esami diagnostici. Non comune: valori di laboratorio anormali. Patologie gastrointestinali. Comune: costipazione, dolore addominale, vomito. Non comune: aumento dell'appetito, pancreatite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito. Patologie del sistema nervoso vegetativo. Non comune: midriasi. Raro: priapismo. Patologie del sistema nervoso centrale. Comune: cefalea, disturbi motori (inclusi sintomi extrapiramidali quali ipercinesia, aumento del tono muscolare, brussismo e difficolta' di deambulazione), parestesia, ipoestesia. Non comune: emicrania. Raro: contrazioni muscolari involontarie, coma, accessi epilettici, irrequietezza psicomotoria/acatisia, segni e sintomi associati alla sindrome serotoninergica (agitazione, confusione, diaforesi, diarrea, febbre, ipertensione, rigidita' e tachicardia). In alcuni casi, questi sintomi si sonoverificati in associazione all'assunzione concomitante di agenti serotoninergici. Disturbi psichiatrici. Comune: sbadigli, agitazione, ansia. Non comune: euforia, sintomi depressivi, allucinazioni, mania, ipomania. Raro: perdita della libido (sia nelle donne che negli uomini), incubi, reazioni aggressive, psicosi. Non nota: ideazione e comportamento suicidari. Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riferiti durante il trattamento con sertralina o subito dopo l'interruzione della terapia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.Raro: broncospasmo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: iponatremia. Questa diminuisce con l'interruzione della terapia. E' possibile che i casi isolati fossero riconducibili alla sindrome da inappropriata secrezione dell'ADH. Questi effetti indesiderati si sono verificati in prevalenza nei pazienti anziani e nei pazienti che assumevano diuretici o altri medicinali. Livelli sierici di colesterolo elevati. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa. Non comune: artralgia. Patologie renali e urinarie. Comune: disturbi mestruali. Non comune: incontinenza urinaria. Raro: edemafacciale, ritenzione urinaria. Patologie dell'occhio. Comune: visionecompromessa. Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento con SSRI. I sintomi da sospensione osservati quando il trattamento e' interrotto sono comuni (soprattutto in caso di brusca interruzione). Sono stati riportati vertigini, disturbi del sensorio (comprese parestesia e sensazione di scossa elettrica), disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nauseae/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emotiva, irritabilita' e disturbi visivi. Generalmente tali sintomi sono di intensita' da lieve a moderata e sono auto-limitanti, sebbene in alcuni individui possono essere gravi e/o durare piu' a lungo. Pertanto la dose di sertralina deve essere ridotta gradualmente quando il trattamento non e' piu' necessario. Oltre 700 pazienti anziani hanno partecipato a uno studio clinico finalizzato a dimostrare l'efficacia della sertralina in questo gruppo di pazienti. Il tipo e la frequenza degli effetti indesiderati nei pazienti anziani erano simili a quelli dei pazienti piu' giovani.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

I dati relativi a un numero limitato di gravidanze esposte non indicano la presenza di effetti indesiderati della sertralina sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Studi sugli animali non hanno provato con certezza che sertralina abbia un effetto teratogeno, tuttavia e' stata osservata embriotossicita'. I seguenti sintomi si possono presentare nei neonati in seguito all'uso materno di sertralina negli stadi piu' avanzati della gravidanza: distress respiratorio, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficolta' nell'alimentazione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremore, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto costante, sonnolenza e difficolta' nell'addormentamento. Tali sintomi possono essere dovuti o aglieffetti serotoninergici o ai sintomi di sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente al momento del parto o subito dopo. Sertralina deve essere somministrata in gravidanzaesclusivamente se i potenziali benefici del trattamento per la madre sono superiori ai possibili rischi per il feto. E' noto che sertralinaviene escreta nel latte materno. Nei neonati allattati al seno sono state riscontrate concentrazioni plasmatiche di sertralina molto basse o impercettibili. Nell'allattamento sertralina deve essere somministrata solo se i benefici attesi per la madre sono superiori ai possibili rischi per il bambino. Sono stati osservati sintomi di astinenza nel neonato dopo l'interruzione della terapia con sertralina, quando questaera stata somministrata al termine della gravidanza e/o allattamento.

Codice: 036858126
Codice EAN:

Codice ATC: N06AB06
  • Sistema nervoso
  • Psicoanalettici
  • Antidepressivi
  • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina
  • Sertralina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI

60 MESI

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