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ROCEFIN PERFUS 1FL 2G Produttore: ROCHE SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

ROCEFIN

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibatterici betalattamici per uso sistemico.

PRINCIPI ATTIVI

Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare da 250 mg/2 ml: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 298,2 mg pari a ceftriaxone 250 mg. Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare da 500 mg/2 ml: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 596,5 mg paria ceftriaxone 500 mg. Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare da 1 g/3,5 ml: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 1,193 g pari a ceftriaxone 1 g. Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso da 1 g/10 ml: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 1,193 g pari a ceftriaxone 1 g. Polvere per soluzione per infusione da 2g: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 2,386 g pari a ceftriaxone 2 g.

ECCIPIENTI

Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare: la fiala solvente contiene soluzione acquosa di lidocaina all'1%. Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso: la fiala solvente contiene acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista conpresenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, inpazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi delle infezioni chirurgiche.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Controindicato nei pazienti con ipersensibilita' nota agli antibiotici betalattamici. Ipersensibilita' alle cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti. In caso di ipersensibilita' alle penicilline, si deve tener presente la possibile insorgenza di allergia crociata. Nelledonne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico. I neonati iperbilirubinemici e i prematuri non devono essere trattati con ceftriaxone. Studi in vitro hanno dimostrato che ceftriaxone puo' spostare la bilirubina dai suoi siti di legame all'albumina plasmatica ed e' possibile che in questi pazienti si sviluppi un'encefalopatia da bilirubina. Trattamento con calcio, a causa delrischio di formazione di precipitazione di sali di calcio-ceftriaxonenei nati a termine. Il ceftriaxone e' inoltre controindicato nei: neonati prematuri fino ad una eta' corretta di 41 settimane (settimane digestazione + settimane di vita); neonati a termine (fino a 28 giorni di eta'): con ittero o presenza di ipoalbuminemia o acidosi dato che queste sono condizioni nelle quali la bilirubina potrebbe essere alterata; se dovessero richiedere (o si pensa che possano richiedere) un trattamento e.v. con calcio o con infusioni che contengono calcio a causadel rischio di precipitazione del ceftriaxone con il calcio. Quando si utilizza la lidocaina come solvente, se ne devono escludere le controindicazioni prima di somministrare l'iniezione intramuscolare di ceftriaxone.

POSOLOGIA

Non devono essere utilizzati diluenti contenenti calcio (ad esempio soluzione di Ringer o di Hartmann) per ricostituire i flaconcini di ceftriaxone o per diluire ulteriormente i flaconcini ricostituiti per la somministrazione e.v., dato che puo' formarsi un precipitato. La precipitazione del ceftriaxone con il calcio puo' anche avvenire quando il ceftriaxone e' mescolato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v. Pertanto, il ceftriaxone e le soluzionicontenenti calcio non devono essere mescolate insieme o somministratecontemporaneamente. Schema posologico generale. Adulti e bambini oltre 12 anni: la dose consigliata e' di 1 g una volta al giorno (ogni 24 ore). Nei casi piu' gravi o in infezioni causate da microrganismi moderatamente sensibili, la dose puo' raggiungere i 4 g somministrati in un'unica soluzione. Neonati (fino a 2 settimane): la dose giornaliera e' di 20-50 mg/kg di peso corporeo in monosomministrazione; a causa della immaturita' dei loro sistemi enzimatici non bisognerebbe superare i50 mg/kg. Bambini (da 3 settimane a 12 anni): la dose giornaliera puo' variare tra 20 e 80 mg/kg. Per dosi endovenose pari o superiori a 50mg/kg si consiglia di utilizzare una perfusione della durata di almeno 30 minuti. Per i bambini di peso superiore a 50 kg andra' usato il dosaggio proprio degli adulti. Anziani: lo schema posologico degli adulti non richiede modificazioni nel caso di pazienti anziani. La durata della terapia e' in funzione del decorso dell'infezione. Come tutte leterapie a base di antibiotici, in generale la somministrazione va protratta per un minimo di 48-72 ore dopo lo sfebbramento o dopo la dimostrazione di completa eradicazione batterica. Profilassi delle infezioni chirurgiche: per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati, in relazione a tipo e rischio di contaminazione dell'intervento, 1 g i.m. o 1-2 g e.v. in dose singola, un'ora prima dell'intervento. Insufficienza renale: in soggetti con clearance della creatinina maggiore di 10 ml/min la posologia resta inalterata. In caso di clearance della creatinina uguale o minore di 10 ml/min si puo' somministrare fino ad un massimo di 2 g una volta al giorno. Insufficienza epatica: posologia normale. Insufficienza renale ed epatica associate: controllare le concentrazioni plasmatiche del ceftriaxone. Prematuri: dose massima 50 mg/kg una volta al giorno. Le soluzioni ricostituite conservano le proprie caratteristiche fisico-chimiche per 6 ore a temperatura ambiente (o per 24 ore a +5 gradi C). Come regola generale comunque, le soluzioni andrebbero usate immediatamente dopo la preparazione. Possono variare nella colorazione da giallo pallido ad ambra in funzione della concentrazione e del periodo di conservazione; tale caratteristica non ha influenza sull'efficacia o sulla tollerabilita' delfarmaco. Soluzione per uso intramuscolare: per praticare l'iniezione intramuscolare, sciogliere la soluzione i.m. con l'apposito solvente (soluzione di lidocaina 1%) che e' di 2 ml per la formualzione da 250 mg e 500 mg, e di 3,5 ml per la formulazione da 1 g: iniettare profondamente la soluzione estemporanea cosi' ottenuta nel gluteo, alternando i glutei nelle successive iniezioni. La soluzione di lidocaina non deve essere somministrata endovena. Soluzione per uso endovenoso: per praticare l'iniezione e.v., sciogliere il medicinale con l'apposito solvente (acqua per preparazioni iniettabili) che e' di 10 ml, e iniettare direttamente in vena nel tempo di 2-4 minuti. Soluzione per infusione:per praticare la perfusione endovenosa sciogliere il medicinale in ragione di 2 g in 40 ml di liquido di perfusione privo di ioni di calcio(soluzione fisiologica, soluzione glucosata al 5% o al 10%, soluzionedi levulosio al 5%, soluzione glucosata di destrano al 6%, soluzioni di NaCl 0,45% + glucosio 2,5%). La perfusione avra' una durata di almeno 30 minuti. Le soluzioni del prodotto non dovrebbero essere mescolate in soluzioni contenenti altri farmaci antimicrobici o con soluzioni diluenti diverse da quelle elencate per possibile incompatibilita'.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C. Tenere il flaconcino nel contenitore originale.

AVVERTENZE

Sono state segnalate reazioni anafilattiche con esito fatale. Contiene sodio. E' stata osservata anemia emolitica immunomediata. Sono statisegnalati casi gravi di anemia emolitica, inclusi casi fatali. Se si sviluppa anemia durante il trattamento, la diagnosi di anemia associata a cefalosporina deve essere considerata e il trattamento interrotto fino a che non sia determinata l'eziologia. Sono stati segnalati casi di diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravita' puo' variare da diarrea lieve a colite fatale. Il trattamento con antibatterici altera la normale flora del colon e porta a una crescita eccessiva di C. difficile. Il C. difficile produce le tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo della CDAD. I ceppi di C. difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilita' emortalita' poiche' queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e possono richiedere una colectomia. E' necessaria un'attenta anamnesi poiche' i casi di CDAD sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibatterici. In caso diCDAD sospetta o conclamata, potrebbe essere necessaria la sospensionedel trattamento antibiotico in atto, non mirato al C. difficile. Se clinicamente indicato, istituire misure appropriate di gestione dei fluidi e degli elettroliti, di integrazione proteica e di trattamento antibiotico del C. difficile; effettuare inoltre una valutazione chirurgica. Possono verificarsi superinfezioni con microrganismi non sensibili. Nelle ecografie biliari sono state osservate ombre, spesso confuse con calcoli biliari. Tali ombre sono precipitati di calcio-ceftriaxone che scompaiono al termine o con la sospensione della terapia. Raramente, questi reperti erano associati a sintomi. Nei casi sintomatici, si raccomanda una gestione conservativa non chirurgica; la sospensione del trattamento deve essere a discrezione del medico. Il farmaco viene eliminato per il 56% circa attraverso le urine e per il restante 44% attraverso la bile in forma microbiologicamente attiva. In caso di ridotta funzionalita' renale e' eliminato in quota piu' elevata per via biliare; nella maggior parte dei casi non e' necessario ridurre la posologia, a condizione che la funzionalita' epatica sia normale. Solo in caso di una gravissima insufficienza renale la dose di mantenimento ogni24 ore dovra' essere ridotta alla meta' rispetto alla dose abituale. Il ceftriaxone puo' parzialmente interferire con i siti di legame della bilirubina con l'albumina plasmatica. Le cefalosporine di terza generazione possono indurre resistenza microbica e tale evenienza e' maggiore verso organismi opportunisti, in soggetti immunodepressi e probabilmente, associando tra loro piu' betalattamine. In caso di trattamentiprolungati si dovranno effettuare regolari controlli della crasi ematica. In casi estremamente rari, in pazienti trattati con dosi elevate,l'ultrasonografia della cistifellea ha messo in evidenza reperti interpretabili come inspessimento della bile. Tale condizione e' prontamente regredita all'interruzione o al termine della terapia. Anche se questi riscontri dovessero essere sintomatici, si raccomanda un trattamento puramente conservativo. Sono state segnalate in corso di trattamento con cefalosporine, positivita' dei test di Coombs (talora false). Prima di iniziare la terapia, dovrebbe essere svolta un'indagine accurata per stabilire se il paziente ha manifestato in passato fenomeni di ipersensibilita' alle cefalosporine, penicilline ed altri farmaci. Somministrare con cautela in pazienti allergici alla penicillina poiche' sono descritti casi di ipersensibilita' crociata fra penicilline e cefalosporine. A causa dell'immaturita' delle funzioni organiche, i prematuri non dovrebbero essere trattati con dosi superiori a 50 mg/kg/die. L'impiego protratto puo' favorire lo sviluppo di batteri resistenti edin caso di superinfezione occorre adottare le misure piu' appropriate. Reazioni acute di ipersensibilita' possono richiedere l'uso di adrenalina ed altre misure di emergenza. Non somministrare le preparazioni contenenti lidocaina per via endovenosa ed a pazienti allergici a questo anestetico locale. Se si evidenziano segni di infezione, il microrganismo responsabile dovrebbe essere isolato ed una opportuna terapia, basata sui test di sensibilita', dovrebbe venire adottata. Analisi su campioni raccolti prima dell'inizio della terapia dovrebbero venire effettuate per determinare la sensibilita' a ceftriaxone del microrganismo responsabile. La terapia puo' essere comunque iniziata in attesa dei risultati di queste analisi; ed il trattamento dovrebbe comunque essere, se il caso, successivamente modificato secondo i risultati delle analisi. Controllare la funzionalita' renale. Sono state riportate coliti pseudomembranose. Sono stati descritti casi di reazione fatale dovuti alla presenza di precipitati di calcio a livello polmonare e renale in neonati prematuri e a termine di eta' inferiore ad 1 mese. Non mescolare o somministrare il ceftriaxone simultaneamente con soluzioni contenenti calcio per somministrazione e.v. in pazienti di qualsivogliaeta'. Comunque, nei pazienti di eta' maggiore di 28 giorni, il ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati sequenzialmente uno dopo l'altro se si utilizzano linee di infusione in siti differenti o se le linee di infusione sono sostituite o se sono accuratamente lavate con soluzione fisiologica salina tra le due infusioni per evitare la precipitazione. Nei pazienti che necessitano infusione continua di soluzioni TNP di sali di calcio, gli operatori sanitari potrebbero dover considerare l'uso di un antibatterico alternativo che sia privo di questo rischio di precipitazione. Se l'uso di ceftriaxone e' considerato necessario nei pazienti che necessitano nutrizione continua, la soluzione TNP e il ceftriaxone possono essere somministrati simultaneamente, sebbene attraverso linee di infusione differenti in siti differenti. In alternativa, l'infusione delle soluzioni TNP dovrebbe essere interrotta durante l'infusione di ceftriaxone, prendendo in considerazione il consiglio di lavare le linee di infusione tra la somministrazione delle due soluzioni. Sono stati segnalati raramente casi di pancreatite, potenzialmente secondaria a ostruzione biliare. Nei casi di grave insufficienza renale ed epatica e' necessario ridurre il dosaggio secondo le raccomandazioni stabilite. Ceftriaxone puo' spostare la bilirubina dai suoi siti di legame all'albumina sierica. Non somministrare ai neonati a rischio di sviluppare encefalopatia da bilirubina. Durante il trattamento prolungato la conta completa delle cellule del sangue deve essere eseguita ad intervalli regolari. In caso lalidocaina sia usato come solvente, soluzioni di Ceftriaxone devono essere utilizzate solo per iniezione intramuscolare.

INTERAZIONI

La contemporanea somministrazione di alte dosi del prodotto con diuretici ad elevata attivita' (es. furosemide) a forti dosaggi non ha sinora evidenziato disturbi della funzionalita' renale. Non c'e' alcuna evidenza che aumenti la tossicita' renale degli aminoglicosidi. L'ingestione di alcool successiva alla somministrazione del medicinale non da'effetti simili a quelli del disulfiram; il ceftriaxone, infatti, non contiene il gruppo N-metiltiotetrazolico ritenuto responsabile sia della possibile intolleranza all'alcool sia delle manifestazioni emorragiche verificatesi con altre cefalosporine. L'eliminazione non e' modificata dal probenecid. In uno studio in vitro gli effetti antagonisti sono stati osservati con la combinazione di cloramfenicolo e ceftriaxone. E' stato dimostrato in condizioni sperimentali sinergismo d'azione tra il prodotto e aminoglicosidi nei confronti di molti germi Gram-negativi. Il potenziamento di attivita' di tali associazioni, sebbene non sempre predicibile, dovra' essere tenuto in considerazione in tutte quelle infezioni gravi, resistenti ad altri trattamenti, dovute ad organismi quali Pseudomonas aeruginosa. A causa di incompatibilita' fisichei due farmaci vanno somministrati separatamente alle dosi raccomandate. Il medicinale non deve essere aggiunto a soluzioni che contengono calcio, quali le soluzioni Hartmann e Ringer. Non devono essere utilizzati diluenti contenenti calcio, ad esempio soluzione di Ringer o di Hartmann, per ricostituire i flaconcini del prodotto o per diluire ulteriormente i flaconcini ricostituiti per la somministrazione e.v., dato che puo' formarsi un precipitato. La precipitazione del ceftriaxone-calcio puo' anche avvenire quando il farmaco e' mescolato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v. il prodotto non deve essere somministrato contemporaneamente a soluzioni e.v. contenenti calcio, comprese le infusioni continue contenenti calcio, quali quelle per nutrizione parenterale somministrate mediante un sistema con un tratto finale in comune (connettore a Y). Tuttavia, in pazienti non neonatali, il medicinale e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati in sequenza, purche' tra un'infusione e l'altra le linee di infusione vengano accuratamente lavate con un liquido compatibile. Studi in vitro condotti su plasma di pazienti adulti e neonatali, derivato dal sangue del cordone ombelicale, hanno dimostrato che i neonati presentano un rischio maggiore di precipitazione di ceftriaxone-calcio. Sulla base dei dati di letteratura, il ceftriaxone non e' compatibile con l'amsacrina, la vancomicina, il fluconazolo e gli aminoglicosidi. Raramente il test di Coombs puo' dare risultati falso-positivi nei pazienti trattati con il farmaco. Il prodotto, come altri antibiotici, puo' portare a risultati falso-positivi dei test di determinazione della galattosemia. Analogamente, metodi non enzimatici per la determinazione della glicosuria possono dare risultati falso-positivi. Per tale ragione, la determinazione del glucosio nelle urine in corso di terapia con il farmaco deve essere eseguita con metodi enzimatici. Il ceftriaxone puo' contrastare l'efficacia dei contraccettivi ormonali orali. Di conseguenza, e' consigliabile adottare misure contraccettive aggiuntive non ormonali durante il trattamento e nel mese successivo.

EFFETTI INDESIDERATI

Effetti indesiderati a livello sistemico. Disturbi gastrointestinali:feci non formate, diarrea, nausea, vomito, stomatite, glossite, raramente ispessimento della bile. Modificazioni ematologiche: eosinofilia,leucopenia, granulocitopenia, anemia emolitica, trombocitopenia. Frequenza non nota: casi di agranulocitosi (< 500/mm^3) sono stati segnalati, la maggior parte dopo 10 giorni di trattamento e dopo dosi totali di 20 grammi o superiori. Reazioni cutanee: esantema, dermatite allergica, prurito, orticaria ed edema. Frequenza non nota: sono stati segnalati casi di reazioni avverse cutanee gravi (eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson o sindrome di Lyell/necrolisi epidermica tossica). Altri effetti indesiderati rari: cefalea, vertigini, precipitazione di sali di ceftriaxone-calcio nella colecisti, aumento delle transaminasi, glicosuria, ematuria, oliguria, aumento dei valori sierici della creatinina, micosi del tratto genitale, brividi, febbre e reazioni anafilattiche o anafilattoidi, per esempio broncospasmo. La comparsa dishock anafilattico e' estremamente rara e richiede immediate contromisure quali la somministrazione endovena di adrenalina seguita da un glucocorticoide. Rari casi di enterocolite pseudomembranosa e modifiche dei parametri emocoagulativi sono stati riportati in seguito all'uso di cefalosporine. Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine. Il medicinale non deve essere miscelato o somministrato in contemporanea con soluzioni o prodotti contenenti calcio, anche se infusi separatamente. Sono state riportate reazioni avverse rare, gravi, e in alcuni casi fatali nei neonati pretermine e a termine (eta' <28 giorni) che sono stati trattati con ceftriaxone e calcio e.v.. E' stata inoltre verificata post-mortem la presenza di precipitati di ceftriaxone e sali calcio nel polmone e nel rene. L'alto rischio di precipitazione nei neonati e' dovuto al loro basso volume ematico e alla lunga emivita del ceftriaxone, se confrontata con gli adulti. Possono svilupparsi superinfezioni causate da microrganisminon sensibili al ceftriaxone (candida, funghi o altri microrganismi resistenti). La colite pseudomembranosa e' un effetto indesiderato rarocausato dall'infezione da Clostridium difficile durante il trattamento con il farmaco. Pertanto, deve essere tenuta in considerazione la possibilita' della malattia nei pazienti che presentano diarrea a seguito di trattamento antibatterico. Sono stati segnalati casi molto rari di precipitazione renale, prevalentemente in bambini di eta' superiore a 3 anni, trattati con dosi giornaliere elevate (ad esempio, >= 80 mg/kg/giorno) o con dosi totali superiori a 10 grammi e che presentavano altri fattori di rischio (ad esempio, limitato apporto di liquidi, allettamento, ecc.). Il rischio di formazione di precipitato e' maggiore nei pazienti immobilizzati o disidratati. Questo evento puo' essere sintomatico o asintomatico, puo' indurre insufficienza renale e anuria ed e' reversibile dopo l'interruzione del trattamento con il farmaco. Si e' osservata precipitazione di sali di ceftriaxone-calcio nella colecisti, prevalentemente in pazienti trattati con dosi superiori a quelle standard raccomandate. Nei bambini, studi prospettici hanno mostratoun'incidenza variabile di precipitazione con la somministrazione endovenosa, in alcuni studi superiore al 30%. L'incidenza sembra essere inferiore con l'infusione lenta (20-30 minuti). Questo effetto e' in genere asintomatico, tuttavia in rari casi le precipitazioni sono state accompagnate da sintomi clinici quali dolore, nausea e vomito. In questi casi, si raccomanda il trattamento sintomatico. La precipitazione e'in genere reversibile dopo l'interruzione del trattamento con il ceftriaxone. Sono stati segnalati casi isolati di pancreatite. Sono stati segnalati disturbi della coagulazione come effetti indesiderati molto rari. Effetti indesiderati a livello locale: in rari casi sono comparse reazioni flebitiche dopo somministrazione e.v.; tali reazioni possono comunque essere evitate mediante iniezione lenta (2-4 minuti) del farmaco. L'iniezione intramuscolare senza lidocaina e' dolorosa. In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilita'. Influenza sui test diagnostici: raramente, il test di Coombs puo' dare risultati falso-positivi nei pazienti trattati con il farmaco. Il medicinale puo' portare a risultati falso-positivi dei test di determinazione della galattosemia. Analogamente, metodi non enzimatici di determinazione della glicosuria possono dare risultati falso-positivi. Per tale ragione, la determinazione del glucosio nelle urine in corso di terapia deve essere eseguita con metodi enzimatici.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Il ceftriaxone attraversa la barriera placentare. La sicurezza nell'uomo durante la gravidanza non e' stata stabilita. Gli studi sulla riproduzione negli animali non hanno mostrato alcuna evidenza di embriotossicita', fetotossicita', teratogenicita' o effetti avversi sulla fertilita' maschile o femminile, di nascita o perinatale e sviluppo post-natale. Nei primati non e' stata osservata embriotossicita' o teratogenicita'. Il ceftriaxone viene escreto a basse concentrazioni nel latte materno. Prestare attenzione nel prescrivere il prodotto a donne che allattano al seno. Nelle donne in stato di gravidanza, durante l'allattamento e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico.

Codice: 025202108
Codice EAN:

Codice ATC: J01DD04
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Altri antibatterici beta-lattamici
  • Cefalosporine di terza generazione
  • Ceftriaxone
Temperatura di conservazione: non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Forma farmaceutica: POLVERE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

36 MESI

FLACONE