INTRONA SC IV 1FL 25MUI 2,5ML Produttore: MSD ITALIA SRL
- FARMACO MUTUABILE
- RICETTA MEDICA RIPETIBILE
DENOMINAZIONE
INTRONA 25 MILIONI UI/2,5 ML SOLUZIONE INIETTABILE O PER INFUSIONE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Interferone alfa-2b
PRINCIPI ATTIVI
Un flaconcino di soluzione iniettabile o per infusione contiene 25 milioni UI di interferone alfa-2b ricombinante prodotto da E.coli con tecnologia del DNA ricombinante, in 2,5 mL di soluzione. Un mL di soluzione contiene 10 milioni UI di interferone alfa-2b Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Sodio fosfato dibasico anidro, sodio fosfato monobasico monoidrato, sodio edetato, sodio cloruro m -cresolo, polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili
INDICAZIONI
Epatite cronica B: trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica B associata ad evidenza di replicazione virale (presenza di DNA del virus dell'epatite B (HBV-DNA) e dell'antigene dell'epatite B (HBeAg), alanina amminotransferasi (ALT) elevata, infiammazione epatica attiva istologicamente comprovata e/o fibrosi. Epatite cronica C: prima di iniziare il trattamento con IntronA, occorre tenere in considerazione i risultati degli studi clinici che hanno confrontato IntronA coninterferone pegilato (vedere paragrafo 5.1). Pazienti adulti: IntronAe' indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica C con elevate transaminasi senza scompenso epatico e positivi per l'RNA del virus dell'epatite C (HCV-RNA) (vedere paragrafo 4.4). L'uso ottimale di IntronA in questa indicazione e' in associazione a ribavirina. Bambini di eta' pari o superiore ai 3 anni e adolescenti: IntronA e' indicato, in regime di associazione con ribavirina, per il trattamento di bambini di eta' pari o superiore ai 3 anni e adolescenti,affetti da epatite cronica C, non trattati in precedenza, senza scompenso epatico, e con presenza di HCV-RNA. Al momento di decidere di nonrinviare il trattamento prima dell'eta' adulta, e' importante considerare che la terapia di associazione ha indotto un'inibizione della crescita che in alcuni pazienti ha dato luogo a riduzione dell'altezza finale in eta' adulta. La decisione di trattare deve essere presa caso per caso (vedere paragrafo 4.4). Leucemia a cellule capellute: trattamento dei pazienti affetti da leucemia a cellule capellute. Leucemia mieloide cronica, monoterapia: trattamento di pazienti adulti affetti da leucemia mieloide cronica positiva per il cromosoma Philadelphia o perla traslocazione bcr/abl. L'esperienza clinica indica che nella maggior parte dei pazienti trattati e' ottenibile una maggiore/minore risposta ematologica e citogenetica. Una risposta citogenetica maggiore e' definita da cellule leucemiche Ph + < 34% nel midollo osseo, mentre una risposta minore e' definita da cellule Ph + >= 34%, ma < 90% nel midollo. Terapia di associazione: l'associazione di interferone alfa-2b ecitarabina (Ara-C) somministrata durante i primi 12 mesi di trattamento ha dimostrato di migliorare in modo significativo la percentuale dirisposte citogenetiche maggiori e di prolungare in modo significativola sopravvivenza globale a tre anni rispetto ad interferone alfa-2b in monoterapia. Mieloma multiplo: terapia di mantenimento in pazienti che abbiano raggiunto una oggettiva remissione della malattia (riduzione maggiore del 50% delle proteine di origine mielomatosa), in seguito ad una chemioterapia iniziale di induzione. L'attuale esperienza clinica indica che la terapia di mantenimento con interferone alfa-2b prolunga la fase di plateau; tuttavia gli effetti sulla sopravvivenza globale non sono stati dimostrati in modo conclusivo. Linfoma follicolare: trattamento del linfoma follicolare ad elevata massa neoplastica in aggiunta ad una appropriata polichemioterapia di induzione, quale, ad esempio, regimi tipo-CHOP. Un tumore ad elevata massa neoplastica viene definito da almeno una delle caratteristiche di seguito elencate: massa tumorale voluminosa (> 7 cm), coinvolgimento di almeno tre o piu' siti nodali (ciascuno > 3 cm), sintomi sistemici (perdita di peso > 10%,piressia > 38.C per piu' di 8 giorni, o sudorazione notturna), splenomegalia oltre l'ombelico, ostruzione degli organi maggiori o sindrome da compressione, coinvolgimento orbitale o epidurale, effusione sierosa o leucemia. Tumore carcinoide: trattamento di tumori carcinoidi con metastasi linfonodali o epatiche e con "sindrome da carcinoide". Melanoma maligno: come terapia adiuvante in pazienti liberi da malattia a seguito di intervento chirurgico, ma ad alto rischio di recidiva sistemica, ad esempio, pazienti con coinvolgimento linfonodale primario o ricorrente (clinico o patologico).
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Anamnesi di grave patologia cardiaca preesistente, ad es., scompenso cardiaco congestizio non controllato, infarto miocardico recente, gravi aritmie. Grave disfunzione renale o epatica; compresa quella causata da metastasi. Epilessia e/o funzionalita' compromessa del sistema nervoso centrale (SNC) (vedere paragrafo 4.4). Epatite cronica in presenza di cirrosi epatica scompensata. Epatite cronica in pazienti contemporaneamente o recentemente trattati con agenti immunosoppressivi, salvo nel caso di interruzione di una terapiacorticosteroidea a breve termine. Epatite autoimmune; o anamnesi di malattia autoimmune; pazienti trapiantati immunodepressi. Patologia tiroidea preesistente, salvo quando controllata con terapia convenzionale. Associazione di IntronA con telbivudina. Bambini e adolescenti: evidenza o anamnesi di grave condizione psichiatrica in particolare depressione grave, ideazione suicidaria o tentativo di suicidio. Terapia di associazione con ribavirina: vedere anche il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) di ribavirina se IntronA deve essere somministrato in associazione con ribavirina in pazienti con epatite cronica C.
POSOLOGIA
Il trattamento deve essere iniziato da un medico esperto nella gestione della patologia. Per alcune indicazioni, non tutte le dosi e le concentrazioni sono appropriate. Devono essere selezionate la dose e la concentrazione appropriate. Se compaiono eventi avversi durante il trattamento con IntronA, per qualsiasi indicazione, aggiustare la dose o sospendere temporaneamente la terapia fino a scomparsa di tali effetti.Sia nel caso di intolleranza persistente o ricorrente nonostante l'adeguato aggiustamento posologico, sia nel caso di progressione della malattia, interrompere il trattamento con IntronA. Per gli schemi posologici di mantenimento somministrati per via sottocutanea e' consentita,a discrezione del medico, la somministrazione attuata direttamente dal paziente. Epatite cronica B: la dose raccomandata e' compresa tra 5 e 10 milioni UI somministrati sottocute tre volte alla settimana (a giorni alterni) per un periodo da 4 a 6 mesi. La dose somministrata deveessere ridotta del 50% in caso si verifichi tossicita' ematologica (globuli bianchi < 1.500/mm^3, granulociti < 1.000/mm^3, piastrine < 100.000/mm^3). Il trattamento deve essere sospeso in caso di grave leucopenia (< 1.200/mm^3), grave neutropenia (< 750/mm^3) o grave trombocitopenia (< 70.000/mm^3). Per tutti i pazienti, se non si verifica alcun miglioramento dell'HBV-DNA nel siero dopo tre o quattro mesi di trattamento (alla dose massima tollerata), sospendere la terapia con IntronA. Epatite cronica C, adulti: IntronA e' somministrato sottocute a pazienti adulti al dosaggio di 3 milioni UI tre volte alla settimana (a giorni alterni), sia in monoterapia che in associazione con ribavirina. Bambini di eta' pari o superiore ai 3 anni e adolescenti IntronA 3 MUI/m^2 viene somministrato sottocute 3 volte alla settimana (a giorni alterni) in combinazione con ribavirina capsule o soluzione orale somministrata per via orale ogni giorno in due dosi separate, da assumere con i pasti (mattino e sera). (Vedere il RCP della ribavirina capsule per la dose di ribavirina capsule e le linee guida per l'aggiustamento posologico per la terapia di associazione. Per i pazienti pediatrici con peso corporeo < 47 kg o che non sono in grado di deglutire le capsule, vedere RCP di ribavirina soluzione orale). Pazienti con recidiva (adulti): IntronA e' somministrato in associazione con ribavirina. Sullabase dei risultati degli studi clinici, per i quali sono disponibili dati per 6 mesi di trattamento, si raccomanda di trattare i pazienti con IntronA in associazione con ribavirina per 6 mesi. Pazienti mai trattati in precedenza (adulti): l'efficacia di IntronA viene aumentata quando somministrato in associazione a ribavirina. IntronA deve essere somministrato in monoterapia principalmente in caso di intolleranza o controindicazione alla ribavirina. IntronA in associazione con ribavirina, sulla base dei risultati degli studi clinici, per i quali sono disponibili dati fino a 12 mesi di trattamento, si raccomanda di trattare i pazienti con IntronA in associazione con ribavirina per almeno 6 mesi. Il trattamento deve essere continuato per un altro periodo di 6 mesi (cioe' per un totale di 12 mesi) in pazienti che presentino negativizzazione dell'HCV-RNA a 6 mesi, con genotipo virale 1 (come determinato prima del trattamento) ed una elevata carica virale prima del trattamento. Altri fattori prognostici negativi (eta' > 40 anni, sesso maschile, fibrosi a ponte) devono essere presi in considerazione per estendere la terapia a 12 mesi. Durante gli studi clinici, i pazienti che non mostravano una risposta virologica dopo 6 mesi di trattamento (HCV-RNA al di sotto del limite minimo di rilevabilita') erano destinati anon avere una risposta virologica sostenuta (HCV-RNA al di sotto del limite minimo di rilevabilita', sei mesi dopo la sospensione del trattamento). IntronA in monoterapia La durata ottimale della monoterapia con IntronA non e' ancora stata completamente stabilita, ma si consiglia una terapia compresa tra 12 e 18 mesi. Si raccomanda di trattare i pazienti con IntronA in monoterapia per almeno 3 - 4 mesi, dopodiche' deve essere determinato lo stato dell'HCV-RNA. Il trattamento deve continuare nei pazienti che presentino negativizzazione dell'HCV-RNA. Pazienti mai trattati in precedenza (bambini e adolescenti): l'efficacia ela sicurezza di IntronA in combinazione con ribavirina sono state studiate in bambini e adolescenti che non sono mai stati precedentemente trattati per epatite cronica C. Durata del trattamento per bambini e adolescenti. Genotipo 1: la durata del trattamento raccomandata e' di 1anno. I pazienti che non hanno evidenziato una risposta virologica a 12 settimane molto difficilmente hanno poi evidenziato una risposta virologica sostenuta (valore predittivo negativo 96%). Pertanto, si raccomanda che i pazienti bambini e adolescenti che ricevono IntronA/ribavirina in combinazione interrompano la terapia se alla settimana 12 il loro HCV-RNA e' diminuito < 2 log 10 in confronto al pretrattamento, ose hanno HCV-RNA rilevabile alla settimana 24 di trattamento. Genotipi 2/3: la durata del trattamento raccomandata e' di 24 settimane. Leucemia a cellule capellute: la dose raccomandata e' di 2 milioni UI/m^2 somministrata per via sottocutanea tre volte alla settimana (a giorni alterni) sia nei pazienti splenectomizzati sia in quelli non splenectomizzati. Per la gran parte dei pazienti con leucemia a cellule capellute, la normalizzazione di uno o piu' parametri ematologici si manifesta entro uno - due mesi di trattamento con IntronA. Il miglioramento ditutte e tre le variabili ematologiche (conta granulocitaria, conta piastrinica e livello di emoglobina) puo' richiedere sei mesi o piu'. Ildosaggio deve essere mantenuto, a meno che non si verifichi una rapida progressione della malattia o una grave intolleranza al medicinale. Leucemia mieloide cronica: la dose di IntronA raccomandata e' compresatra 4 e 5 milioni UI/m^2 somministrati giornalmente per via sottocutanea. Alcuni pazienti hanno tratto beneficio dalla somministrazione giornaliera di 5 milioni UI/m^2 di IntronA somministrati per via sottocutanea in associazione con citarabina (Ara-C) 20 mg/m^2 somministrata giornalmente per via sottocutanea per 10 giorni al mese (fino a una dosegiornaliera massima di 40 mg). Una volta ottenuto il controllo della conta leucocitaria, somministrare la dose massima tollerata di IntronA(da 4 a 5 milioni UI/m^2 al giorno) per mantenere la remissione ematologica. Il trattamento con IntronA deve essere sospeso dopo 8-12 settimane di trattamento in caso di mancata remissione ematologica, almeno parziale, o di una mancata citoriduzione clinicamente significativa.
CONSERVAZIONE
Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Perle condizioni di conservazione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
AVVERTENZE
Sintomatologia psichiatrica e Sistema Nervoso Centrale (SNC: gravi effetti sul SNC, in particolare depressione, ideazione suicidaria e tentativo di suicidio, sono stati osservati in alcuni pazienti in trattamento con IntronA, e anche dopo l'interruzione del trattamento, soprattutto durante i 6 mesi di follow-up. Fra i bambini e gli adolescenti, trattati con IntronA in combinazione con ribavirina, ideazione suicidaria o tentativo di suicidio sono stati osservati piu' frequentemente in confronto a pazienti adulti (2,4% verso 1%) durante il trattamento e durante i 6 mesi di follow-up dopo il trattamento. Come nei pazienti adulti, i bambini e gli adolescenti mostravano altri eventi avversi di tipo psichiatrico (ad esempio, depressione, labilita' emotiva e sonnolenza). Con interferoni alfa sono stati osservati altri effetti sul SNC che includono comportamento aggressivo (talvolta rivolto verso gli altri come ideazione omicida), disturbi bipolari, mania, confusione e alterazioni dello stato mentale. I pazienti devono essere attentamente monitorati per qualsiasi segno o sintomo di disturbi psichiatrici. Se tali sintomi compaiono, dovranno essere prese in considerazione da partedel medico, sia la potenziale gravita' di questi effetti indesideratisia la necessita' di una adeguata gestione terapeutica. Se i sintomi psichiatrici persistono o peggiorano, o si manifesta ideazione suicidaria o omicida, si raccomanda di interrompere il trattamento con IntronA e che i pazienti siano seguiti, se necessario, con un appropriato trattamento psichiatrico. Pazienti con presenza o anamnesi di condizionepsichiatrica grave: se il trattamento con interferone alfa-2b viene ritenuto necessario in pazienti adulti con presenza o anamnesi di condizione psichiatrica grave, questo deve essere iniziato solo dopo che sia stata assicurata una appropriata diagnosi individuale e una gestioneterapeutica della condizione psichiatrica. L'uso di interferone alfa-2b in bambini e adolescenti con presenza o anamnesi di condizioni psichiatriche gravi e' controindicato (vedere paragrafo 4.3). Pazienti conuso/abuso di sostanze: pazienti con infezioni da HCV che presentano un disturbo concomitante da uso di sostanze (alcol, cannabis, ecc.) hanno un aumento del rischio di sviluppare disturbi psichiatrici o di esacerbare disturbi psichiatrici gia' esistenti quando vengono trattati con alfa interferone. Qualora il trattamento con alfa interferone vengaritenuto necessario in questi pazienti, la presenza di comorbilita' psichiatriche e il potenziale di uso di altre sostanze devono essere attentamente valutati e adeguatamente gestiti prima di iniziare la terapia. Se necessario, un approccio interdisciplinare che comprenda uno specialista nel campo della salute mentale o della dipendenza deve essere preso in considerazione per valutare, trattare e seguire il paziente. I pazienti devono essere strettamente monitorati durante la terapia e anche dopo l'interruzione del trattamento. Si raccomanda un intervento precoce per la ricomparsa o per lo sviluppo di disturbi psichiatrici e uso di sostanze. Bambini e adolescenti: crescita e sviluppo (epatite cronica C). Durante la terapia di associazione con interferone (standard e pegilato)/ribavirina fino a 48 settimane in pazienti di eta' compresa tra 3 e 17 anni, la perdita di peso e l'inibizione della crescita sono state tra gli eventi comuni (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). I dati clinici a lungo termine disponibili in bambini trattati con la terapia di associazione interferone standard/ribavirina, sono anche indicativi di ritardo sostanziale della crescita (decremento percentile in altezza > 15 rispetto al basale) nel 21% dei bambini (n=20), benche' non fossero in terapia da piu' di 5 anni. L'altezza finale in eta' adulta era disponibile per 14 di quei bambini e dimostrava che 12 continuavano a mostrare deficit di altezza >15 percentili, da 10 a 12 anni dopo la fine del trattamento. Valutazione caso per caso del beneficio/rischio nei bambini Il beneficio atteso del trattamento deve essere valutato rispetto agli eventi avversi osservati nei bambini e negli adolescenti durante gli studi clinici (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). E' importante considerare che la terapia di combinazione ha indotto inibizione della crescita che in alcuni pazienti ha dato luogo a riduzione dell'altezza finale in eta' adulta. Questo rischio deve essere attentamente valutato considerando le caratteristiche della malattia del bambino come evidenza di progressione di malattia (principalmente fibrosi), comorbilita', che possono influenzare negativamente la progressione della malattia (come la co-infezione HIV) o come i fattori prognostici di risposta (genotipo HCV e carica virale). Dove possibile il bambino deve essere trattato dopo la puberta' al fine di ridurre il rischio di inibizione della crescita. Non sono disponibili dati degli effetti a lungotermine sulla maturazione sessuale. Reazioni di ipersensibilita': reazioni di ipersensibilita' acuta all'interferone alfa-2b (ad es., orticaria, angioedema, broncocostrizione, anafilassi) sono state raramente osservate durante terapia con IntronA. Nell'eventualita' di una loro comparsa interrompere il trattamento ed istituire l'appropriata terapiamedica. Eruzioni cutanee transitorie non rendono necessaria l'interruzione del trattamento. Effetti indesiderati compresi prolungamento degli indici di coagulazione e alterazione della funzionalita' epatica Esperienze di reazioni avverse, di grado da moderato a grave, possono richiedere una modifica dello schema posologico di IntronA o, in qualchecaso, l'interruzione del trattamento. IntronA aumenta il rischio di scompenso epatico e di morte nei pazienti con cirrosi. Interrompere il trattamento con IntronA in pazienti con epatite cronica che sviluppinoun prolungamento degli indici di coagulazione, in quanto cio' puo' essere indicativo di scompenso epatico. Qualsiasi paziente con alterazioni dei parametri di funzionalita' epatica comparse in corso di trattamento con IntronA deve essere attentamente monitorato e, nel caso di progressione dei segni e sintomi, la terapia deve essere interrotta. Glienzimi epatici e la funzionalita' epatica devono essere attentamente monitorati nei pazienti cirrotici. Ipotensione: durante il trattamentocon IntronA o fino ai due giorni successivi alla terapia, puo' verificarsi ipotensione che puo' richiedere misure terapeutiche di supporto.Necessita' di adeguata idratazione: i pazienti in trattamento con IntronA devono essere mantenuti in buone condizioni di idratazione, essendosi osservati alcuni casi di ipotensione dovuta a deplezione di liquidi. Tale eventualita' puo' rendere necessario l'apporto sostitutivo diliquidi.
INTERAZIONI
Sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti. Narcotici, ipnotici o sedativi devono essere somministrati con cautela quando usati in concomitanza con IntronA. Le interazioni tra IntronA ed altrimedicinali non sono state pienamente valutate. Deve essere usata cautela nella somministrazione di IntronA in associazione con altri agentipotenzialmente mielosoppressivi. Gli interferoni possono influenzare il processo metabolico ossidativo. Di questa possibilita' si deve tener conto durante la terapia concomitante con medicinali metabolizzati per tale via, quali i derivati xantinici teofillina e aminofillina. Nelcorso di contemporanea terapia xantinica i livelli sierici di teofillina devono essere monitorati e, se necessario, la dose deve essere modificata. Infiltrati polmonari, polmonite interstiziale e polmonite, occasionalmente con esito fatale, sono stati osservati raramente in pazienti trattati con interferone alfa, compresi quelli trattati con IntronA. L'eziologia non e' stata definita. Questi sintomi sono stati osservati con maggior frequenza quando in concomitanza ad interferone alfa viene somministrato shosaikoto, un rimedio erboristico cinese (vedere paragrafo 4.4). La somministrazione di IntronA in associazione con altri agenti chemioterapici (es., Ara-C, ciclofosfamide, doxorubicina, teniposide) puo' aumentare il rischio di tossicita' (gravita' e durata) (vedere paragrafo 4.4). Vedere anche il RCP di ribavirina se IntronA deve essere somministrato in associazione con ribavirina in pazienti con epatite cronica C. Uno studio clinico sulla associazione di telbivudina, 600 mg al giorno, con interferone alfa-2a pegilato, 180 microgrammi somministrati per via sottocutanea una volta a settimana, indica che questa associazione e' correlata ad un aumento del rischio di sviluppare neuropatia periferica. Il meccanismo alla base di questi eventi non e' noto (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.5 del RCP di telbivudina). Tuttavia, la sicurezza e l'efficacia di telbivudina in associazione coninterferoni per il trattamento dell'epatite cronica B non sono state dimostrate. Pertanto, l'associazione di IntronA con telbivudina e' controindicata (vedere paragrafo 4.3).
EFFETTI INDESIDERATI
Qualora IntronA debba essere somministrato in associazione a ribavirina in pazienti con epatite cronica C, vedere il RCP di ribavirina per gli effetti indesiderati ad essa correlati. Negli studi clinici condotti in un ampio spettro di indicazioni e con un esteso intervallo di dosi (da 6 MUI/m^2/settimana nella leucemia a cellule capellute fino a 100 MUI/m^2/settimana nel melanoma), gli effetti indesiderati riportaticon maggiore frequenza sono stati piressia, stanchezza, cefalea e mialgia. Piressia e stanchezza sono state spesso reversibili entro 72 oredalla sospensione o interruzione del trattamento. Adulti: negli studiclinici condotti nella popolazione affetta da epatite C, i pazienti sono stati trattati con IntronA in monoterapia o in associazione a ribavirina per un anno. Tutti i pazienti in questi studi hanno ricevuto 3 MUI di IntronA tre volte alla settimana. Di seguito e' riportata la frequenza degli effetti indesiderati (correlati al trattamento) riportati dai pazienti degli studi clinici condotti in pazienti mai trattati in precedenza e sottoposti ad un anno di terapia. La gravita' e' stata generalmente di grado da lieve a moderato. Le reazioni avverse elencate di seguito, sono emerse dall'esperienza derivante dagli studi clinici e da quella successiva alla commercializzazione. All'interno della classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse sono elencatesuddivise in base alla frequenza utilizzando le seguenti categorie: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota. All'interno di ciascun raggruppamento per frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Reazioni avverse osservate in studi clinici o dopo la commercializzazione con IntronA in monoterapia o in terapia di combinazione con ribavirina. Infezioni ed infestazioni. Molto comune: faringite*, infezione virale*; comune: bronchite, sinusite, herpes simplex (resistenza), rinite; non comune: infezione batterica; raro: polmonite^§, sepsi; non nota: riattivazione dell'epatite b in pazienti con co-infezione da hcv/hbv. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia; comune: trombocitopenia, linfoadenopatia, linfopenia; molto raro: anemia aplastica; non nota: aplasia specifica della serie rossa, porpora trombocitopenica idiopatica e porpora trombocitopenica trombotica. Disturbi del sistema immunitario. ^§ molto raro: sarcoidosi o sua esacerbazione; non nota: lupus eritematoso sistemico, vasculite, artrite reumatoide (nuova o aggravata), sindrome di vogt-koyanagi-harada, reazioni acute di ipersensibilità incluse orticaria, angioedema, broncocostrizione, anafilassi^§. Patologie endocrine. Comune: ipotiroidismo^§, ipertiroidismo^§; molto raro: diabete, diabete aggravato. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia; comune: ipocalcemia, disidratazione, iperuricemia, sete; molto raro: iperglicemia, ipertrigliceridemia^§, aumento dell'appetito. Disturbi psichiatrici. ^§ molto comune:depressione, insonnia, ansia, labilità emotiva*, agitazione, nervosismo; comune: confusione, disturbo del sonno, diminuzione della libido; raro: ideazione suicidaria; molto raro: suicidio, tentativi di suicidio, comportamento aggressivo (talvolta rivolto verso gli altri), psicosi, comprese allucinazioni; non nota: ideazione omicida, variazione dello stato mentale^§, mania, disturbi bipolari. Patologie del sistema nervoso. ^§ molto comune: capogiri, cefalea, diminuzione della concentrazione, secchezza della bocca; comune: tremore, parestesia, ipoestesia,emicrania, rossore, sonnolenza, perversione del gusto; non comune: neuropatia periferica; molto raro: emorragia cerebrovascolare, ischemia cerebrovascolare, crisi convulsiva, stato di coscienza compromesso, encefalopatia; non nota: mononeuropatie, coma^§. Patologie dell'occhio. Molto comune: visione annebbiata; comune: congiuntivite, visione anormale, affezione della ghiandola lacrimale, dolore oculare; raro: emorragie retiniche^§, retinopatie (compreso edema maculare), ostruzioni arteriose o venose retiniche^§, neurite ottica, papilledema, perdita dell'acuità visiva o del campo visivo, essudati cotonosi; non nota: ^§ distacco sieroso della retina. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigini, tinnito; molto raro: perdita dell'udito, disturbi dell'udito. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni, tachicardia; non comune: pericardite; raro: cardiomiopatia; molto raro: infarto miocardico, ischemia cardiaca; non nota: insufficienza cardiaca congestizia, versamento pericardico, aritmia. Patologie vascolari. Comune: ipertensione; molto raro: ischemia periferica, ipotensione^§.patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: dispnea*, tosse*; comune: epistassi, patologia respiratoria, congestione nasale, rinorrea, tosse non produttiva; molto raro: infiltrati polmonari^§, polmonite interstiziale^§; non nota: fibrosi polmonare, ipertensione arteriosa polmonare^#. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea/vomito, dolore addominale, diarrea, stomatite, dispepsia; comune: stomatite ulcerosa, dolore al quadrante addominale superiore destro, glossite, gengivite, stipsi, feci liquide pancreatite; molto raro: colite ischemica, colite ulcerosa, sanguinamento gengivale; non nota: patologia periodontale nas, disturbo dentale nas^§, pigmentazione della lingua. Patologieepatobiliari. Comune: epatomegalia; molto raro: epatotossicità (anchecon esito fatale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alopecia, prurito*, pelle secca*, eruzione cutanea*, aumento della sudorazione; comune: psoriasi (nuova o aggravata) ^§, eruzione maculo-papulosa, esantema eritematoso, eczema, eritema, patologia della cute; molto raro: sindrome di stevens johnson, necrolisi tossica epidermica, eritema multiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: mialgia, artralgia, dolore muscoloscheletrico; comune: artrite; molto raro: rabdomiolisi, miosite, crampi alle gambe, dolore dorsale. Patologie renali e urinarie. Comune: minzione frequente; molto raro: danno renale, insufficienza renale, sindrome nefrosica. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: amenorrea, dolore mammario, dismenorrea, menorragia, disturbo mestruale, patologia della vagina. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: infiammazione in sede di iniezione, reazione in sede di iniezione*, stanchezza, rigor, piressia^§, sintomi simil-influenzali^§, astenia, irritabilità,dolore toracico, malessere; comune: dolore in sede di iniezione; molto raro: necrosi in sede di iniezione, edema facciale. Esami diagnostici. Molto comune: perdita di peso.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Donne in eta' fertile/contraccezione negli uomini e nelle donne. Le donne in eta' fertile devono fare uso di un contraccettivo efficace durante il trattamento. Nelle donne trattate con interferone leucocitarioumano sono state osservate riduzioni dei livelli sierici di estradiolo e progesterone. IntronA deve essere utilizzato con cautela negli uomini in eta' fertile. Terapia di associazione con ribavirina. La ribavirina causa gravi difetti alla nascita se somministrata durante la gravidanza. Le donne o le partner di pazienti maschi che assumono IntronA in associazione a ribavirina devono porre estrema attenzione nell'evitare la gravidanza. Le donne in eta' fertile devono utilizzare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e nei 4 mesi dopo la fine del trattamento. I pazienti di sesso maschile o le loro partner devono ricorrere ad un efficace metodo contraccettivo durante il trattamento e per 7 mesi dopo la fine del trattamento (vedere RCP di ribavirina). Gravidanza: non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso di interferone alfa-2b in donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animalihanno evidenziato una tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. IntronA deve essere utilizzato durante la gravidanza solo se il beneficio potenziale giustifica il potenziale rischio per il feto. Terapia di associazione con ribavirina: la terapia con ribavirina e' controindicata nelle donne in gravidanza. Allattamento: non e' noto se i componenti del medicinale vengano escreti nel latte materno. A causa delle potenziali reazioni avverse nei bambini allattati al seno, l'allattamento deve essereinterrotto prima dell'inizio del trattamento.
Codice: 034832271
Codice EAN:
- Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
- Immunostimolanti
- Interferoni
- Interferone alfa-2b
Forma farmaceutica
SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza
24 MESI
Confezionamento
FLACONE