FARESTON 30CPR 60MG Produttore: ORION PHARMA SRL
- FARMACO MUTUABILE
- RICETTA MEDICA RIPETIBILE
DENOMINAZIONE
FARESTON 60 MG COMPRESSE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Anti-estrogeni.
PRINCIPI ATTIVI
Ciascuna compressa contiene 60 mg di toremifene (come citrato). Eccipiente con effetti noti: una compressa contiene 28,5 mg di lattosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Amido di mais, lattosio monoidrato, povidone, glicolato di amido di sodio, magnesio stearato, cellulosa microcristallina, silice colloidaleanidra.
INDICAZIONI
Trattamento ormonale di prima linea del carcinoma mammario metastatico ormone-dipendente, in pazienti in post-menopausa. Fareston non e' raccomandato in pazienti affette da tumori con recettore per l'estrogenonegativo.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Una pregressa iperplasia dell'endometrio e una grave insufficienza epatica rappresentano controindicazioni all'impiego a lungo termine del toremifene. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Sia nelle sperimentazioni precliniche che nell'uomo, a seguito dell'esposizione a toremifene, sonostate osservate variazioni nell'elettrofisiologia cardiaca, sotto forma di prolungamento dell'intervallo QT. Per ragioni di sicurezza, toremifene e' quindi controindicato in pazienti con: prolungamento congenito o documentato prolungamento acquisito dell'intervallo QT; squilibrielettrolitici, specialmente in caso di ipokaliemia non trattata; bradicardia clinicamente rilevante; insufficienza cardiaca clinicamente rilevante con ridotta emissione della frazione ventricolaresinistra; precedente anamnesi di aritmia sintomatica. Toremifene non deve essere usato in concomitanza ad altri farmaci che prolungano l'intervallo QT (vedere anche paragrafo 4.5).
POSOLOGIA
Posologia: la dose raccomandata e' di 60 mg al giorno. Compromissionerenale: non e' necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza renale. Compromissione epatica: Toremifene deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica: non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Fareston nella popolazione pediatrica. Modo di somministrazione: Toremifene e' somministrato per via orale. Toremifenepuo' essere assunto con o senza cibo.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
Prima dell'inizio del trattamento deve essere effettuata una visita ginecologica, prestando particolare attenzione a pre-esistenti anormalita' dell'endometrio. Successivamente la visita ginecologica deve essere ripetuta almeno una volta l'anno. Le pazienti che presentano in aggiunta un rischio di tumore dell'endometrio, ad es. pazienti ipertese o diabetiche, con elevato BMI (> 30) o trattate precedentemente con terapia ormonale sostitutiva, devono essere attentamente controllate (vedere anche paragrafo 4.8). Sono state segnalate anemia, leucopenia e trombocitopenia. Globuli rossi, leucociti o piastrine devono essere monitorati quando si usa Fareston. Con toremifene sono stati riportati casidi danno epatico, tra cui aumento degli enzimi epatici (> 10 volte illimite superiore della norma), epatite ed ittero. La maggior parte diquesti casi si sono verificati durante i primi mesi di trattamento. Il tipo di danno epatico e' stato essenzialmente epatocellulare. Pazienti con anamnesi positiva per grave malattia tromboembolica, in generale, non devono essere trattate con toremifene (vedere anche paragrafo 4.8). Fareston ha mostrato di prolungare l'intervallo QTc nell'elettrocardiogramma di alcuni pazienti in modo dose-dipendente. Le seguenti informazioni sul prolungamento del QT sono di particolare importanza (per le controindicazioni vedere paragrafo 4.3). E' stato condotto uno studio clinico con un disegno a 5 bracci paralleli (placebo, moxifloxacina 400 mg, toremifene 20 mg, 80 mg e 300 mg) in 250 pazienti maschi per caratterizzare gli effetti di toremifene sulla durata dell'intervallo QTc. I risultati di questo studio evidenziano un chiaro effetto positivo di toremifene nel gruppo 80 mg con un prolungamento medio di 21-26 msec. Per quanto riguarda il gruppo 20 mg, questo effetto e' ugualmente significativo, in accordo alle linee guida ICH, con un limite superiore dell'intervallo di confidenza pari a 10-12 msec. Questi risultati suggeriscono fortemente un importante effetto dose-dipendente. Poiche' le donne tendono ad avere un intervallo QTc piu' lungo al basale rispetto agli uomini, possono essere piu' sensibili a medicinali che prolungano il QTc. Anche i pazienti anziani possono essere piu' sensibiliagli effetti legati ai farmaci sull'intervallo QT. Fareston deve essere usato con cautela in pazienti con condizioni di proaritmia in corso(soprattutto pazienti anziani) come ischemia acuta del miocardio o prolungamento del QT, in quanto possono portare ad un aumentato rischio di aritmie ventricolari (compresa la sindrome da Torsade de pointes) earresto cardiaco (vedere anche paragrafo 4.3). Se durante il trattamento con Fareston si verificassero segni o sintomi che potrebbero essere associati ad aritmia cardiaca, il trattamento deve essere interrottoe deve essere effettuato un ECG. Fareston non deve essere usato se l'intervallo QTc e' > 500 msec. Pazienti con insufficienza cardiaca non compensata o affette da angina pectoris grave devono essere attentamente controllate. All'inizio del trattamento con toremifene puo' insorgere ipercalcemia in pazienti con metastasi ossee che, pertanto, devono essere attentamente controllate. Non sono disponibili dati sistematiciin pazienti con diabete instabile, in pazienti con condizioni generali gravemente compromesse o in pazienti con insufficienza cardiaca. Fareston compresse contiene lattosio (28,5 mg/compressa). Le pazienti conrari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficit diLapp lattasi o con malassorbimento di lattosio-galattosio, non devonoassumere questo farmaco.
INTERAZIONI
Non si puo' escludere un effetto additivo sul prolungamento dell'intervallo QT fra Fareston ed i seguenti altri medicinali che possono prolungare l'intervallo QTc. Cio' potrebbe portare ad un aumentato rischiodi aritmie ventricolari, compresa la sindrome da Torsade de pointes. Per questo motivo la somministrazione concomitante di Fareston con unodei seguenti medicinali e' controindicata (vedere anche paragrafo 4.3): antiaritmici di classe IA (p. es. chinidina, idrochinidina, disopiramide) o antiaritmici di classe III (p. es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide); neurolettici (p. es. fenotiazine, pimozide, sertindolo, aloperidolo, sultopride); alcuni agenti antimicrobici (moxifloxacina, eritromicina e.v., pentamidina, antimalarici, in particolare alofantrina); alcuni antistaminici (terfenadina, astemizolo, mizolastina); altri (cisapride, vincamina e.v., bepridil, difemanil). I farmaci che riducono l'escrezione renale di calcio, ad es. i diuretici tiazidici, possono aumentare il rischio di ipercalcemia. Gli induttori enzimatici, quali il fenobarbital, la fenitoina e la carbamazepina, possono aumentare il metabolismo del toremifene riducendone cosi' la concentrazione sierica allo steady-state. In casi di questo genere puo' essere necessario raddoppiare la dose giornaliera. Esiste una nota interazione tra antiestrogeni e anticoagulanti tipo warfarin, la quale induce un importante aumento del tempo di sanguinamento. Pertanto la somministrazione contemporanea di toremifene con i suddetti farmaci deve essere evitata. Il metabolismo del toremifene viene teoricamente inibito da farmaci inibitori del sistema enzimatico CYP 3A, indicato come responsabile delle principali vie metaboliche del toremifene stesso. Esempi di questi farmaci sono gli antifungini imidazolici (ketoconazolo); altri agenti antifungini (itraconazolo, voriconazolo, posaconazolo); inibitori delle proteasi (ritonavir, nelfinavir), macrolidi (claritromicina, eritromicina, telitromicina). L'uso concomitante di questi farmaci con il toremifene deve essere valutato con attenzione.
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse piu' frequenti sono vampate di calore, sudorazione, sanguinamento uterino, leucorrea, affaticamento, nausea, eruzione cutanea, prurito, capogiri e depressione. Le reazioni sono in genere dicarattere lieve e per la maggior parte dovute all'azione ormonale deltoremifene. Le frequenze delle reazioni avverse sono classificate come segue: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune(>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Tumori benigni, maligni e non specificati (cistie polipi compresi). Molto raro: tumore dell'endometrio. Patologie delsistema emolinfopoietico. Non nota: trombocitopenia, anemia e leucopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: perdita di appetito. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione; non comune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri; non comune: cefalea. Patologie dell'occhio. Molto raro: opacità corneale transitoria. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: vertigini. Patologie vascolari. Molto comune: vampate di calore; non comune: eventi tromboembolici. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito; non comune: costipazione. Patologie epatobiliari. Raro: aumento delle transaminasi; molto raro: ittero; non nota: epatite, steatosi epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: sudorazione; comune: eruzione cutanea, prurito; molto raro: alopecia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: sanguinamento uterino, leucorrea; non comune: ipertrofia endometriale; raro: polipi endometriali; molto raro: iperplasia endometriale. Patologie sistemiche econdizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, edema; non comune: aumento di peso. Gli eventi tromboembolici includono trombosi venosa profonda, tromboflebite ed embolia polmonare (vedere anche paragrafo 4.4). La terapia con il toremifene e' stata associata a variazioni dei livelli degli enzimi epatici (aumento delle transaminasi) e, in occasioni molto rare, a piu' gravi anormalita' della funzionalita' epatica (ittero). In pazienti con metastasi ossee sono stati riportati alcuni casi di ipercalcemia all'inizio della terapia con il toremifene. Durante il trattamento puo' svilupparsi ipertrofia endometriale a causa del parziale effetto estrogenico del toremifene. Esiste un rischio di aumento di alterazioni dell'endometrio che includono iperplasia, polipi e tumore. Cio' puo' essere dovuto al sottostante meccanismo/stimolazione estrogenica (vedere anche paragrafo 4.4). Fareston aumenta l'intervallo QT in modo dose-dipendente (vedere anche paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'Allegato V.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso del toremifene in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Fareston non deve essere usato durante la gravidanza. Allattamento: nei ratti, nel corso dell'allattamento e' stata osservata una diminuzione dell'incremento del peso corporeo della prole. Fareston non deve essere usato durante l'allattamento. Fertilita': l'uso del toremifene e' raccomandato nelle pazienti in post-menopausa.
Codice: 029914013
Codice EAN:
- Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
- Terapia endocrina
- Antagonisti ormonali e sostanze correlate
- Antiestrogeni
- Toremifene
Forma farmaceutica
COMPRESSE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
BLISTER