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CISPLATINO SAND EV 10MG 20ML Produttore: SANDOZ SPA

  • FARMACO DI CLASSE C
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

CISPLATINO SANDOZ 0,5 MG/ML - CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agenti antineoplastici/composti del platino.

PRINCIPI ATTIVI

1 ml contiene 0,5 mg di cisplatino. 1 flaconcino da 20 ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 10 mg di cisplatino. 1 flaconcino da 50 ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 25 mg di cisplatino. 1 flaconcino da 100 ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 50 mg di cisplatino. Eccipiente(i) con effetti noti: ogni ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 3,54 mg di sodio 1 flaconcino da 20 ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 71 mg di sodio 1 flaconcino da 50 ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 177 mg di sodio 1 flaconcino da 100ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 354 mg di sodio Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Cloruro di sodio Acido cloridrico, diluito Acqua per preparazioni iniettabili

INDICAZIONI

Da utilizzare come monoterapia o come parte di una chemioterapia in atto per il trattamento di tumori avanzati o metastatici: carcinoma testicolare (polichemioterapia palliativa e curativa), carcinoma ovarico (stadio III e IV), epitelioma a cellule squamose del collo e della testa (terapia palliativa) Trattamento del carcinoma del polmone a piccole cellule. Trattamento del carcinoma del polmone non a piccole cellulein stadio avanzato.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad altri composti contenenti platino, o ad un qualsiasi eccipiente elencato al paragrafo 6.1; in condizioni di disidratazione (la pre- e post-idratazione e' necessaria per prevenire gravi disfunzioni renali); con mielosoppressione; pre-esistente disfunzione renale o compromissione dell'udito dovuto al fatto che il cisplatino e' nefrotossico e neurotossico (in particolare ototossico). Queste tossicita' possono essere cumulative se disfunzioni di questo tipo sono pre-esistenti; in allattamento (vedere paragrafo 4.6);in combinazione con il vaccino per la febbre gialla e fenitoina per uso profilattico (vedere paragrafo 4.5).

POSOLOGIA

Posologia. Adulti e bambini: il dosaggio del cisplatino dipende dallapatologia primaria, dalla reazione attesa e dal fatto che il farmaco sia somministrato in monoterapia o nell'ambito di una terapia combinata. Le indicazioni relative al dosaggio sono applicabili sia agli adulti che ai bambini. Per le pertinenti raccomandazioni relative al dosaggio sulla base della diagnosi e della condizione clinica, consultare laletteratura medica corrente. Per la monoterapia, si raccomandano i seguenti due regimi posologici: dose singola da 50 a 120 mg/m^2 di superficie corporea ogni 3-4 settimane; da 15 a 20 mg/m^2 di superficie corporea al giorno per 5 giorni ogni 3-4 settimane. Se il cisplatino e' utilizzato nell'ambito di una chemioterapia combinata , la dose deve essere ridotta. La dose abituale e' pari o superiore a 20 mg/m^2, una volta ogni 3 o 4 settimane, ad eccezione che nella terapia combinata impiegata per il trattamento del carcinoma del polmone a piccole cellule e non a piccole cellule, la cui dose abituale corrisponde a 80 mg/m^2.Ulteriori raccomandazioni sul dosaggio devono fondarsi sui piu' recenti risultati delle indagini di carattere medico ottenuti dalla letteratura e/o dal lavoro dei soggetti interessati. Per le avvertenze e le precauzioni da prendere prima dell'inizio del ciclo di trattamento, vedere il paragrafo 4.4. Nei pazienti con disfunzione renale o depressione midollare, effettuare un'adeguata riduzione del dosaggio. Modo di somministrazione: Cisplatino Sandoz 0,5 mg/ml concentrato per soluzione per infusione deve essere diluito prima dell'uso (vedere paragrafo 6.6). La soluzione diluita deve essere somministrata solamente per infusione endovenosa (vedere sotto). Per la somministrazione, deve essere evitato l'uso di qualsiasi dispositivo contenente alluminio che possa entrare in contatto con il cisplatino (set per infusione endovenosa, aghi, cateteri, siringhe) (vedere paragrafo 6.2). La soluzione di cisplatino per infusione preparata secondo le indicazioni (vedere paragrafo 6.6) deve essere somministrata per infusione endovenosa nell'arco di 6-8 ore. Da 2 a 12 ore prima della somministrazione fino ad almeno 6 oredopo la somministrazione del cisplatino, il paziente deve essere opportunamente idratato al fine di indurre una diuresi sufficiente durantee dopo la terapia con cisplatino. L'idratazione si ottiene tramite infusione endovenosa di una delle seguenti soluzioni: soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%; miscela di soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% e soluzione glucosata al 5% (1:1). Idratazione da effettuare primadel trattamento con cisplatino: infusione endovenosa di 100-200 ml/ora per 6-12 ore. Idratazione da effettuare dopo la somministrazione di cisplatino: infusione endovenosa di altri 2 litri alla velocita' di 100-200 ml/ora per 6-12 ore. Puo' essere necessario indurre una diuresi forzata qualora, dopo l'idratazione, la secrezione urinaria risulti essere inferiore a 100-200 ml/ora. La diuresi forzata puo' essere indotta per via endovenosa tramite la somministrazione di 37,5 g di mannitolo in soluzione al 10% (375 ml di soluzione di mannitolo al 10%) o tramite somministrazione di un diuretico qualora la funzione renale risulti normale. La somministrazione di mannitolo o di un diuretico e' necessaria anche quando il paziente ha assunto una dose di cisplatino superiore a 60 mg/m^2 di superficie corporea. Per le 24 ore successive all'infusione di cisplatino e' necessario che il paziente assuma grandi quantita' di liquidi, onde garantire una diuresi adeguata.

CONSERVAZIONE

Medicinale confezionato per la vendita: non conservare a temperature superiori a 25 gradi C. Non refrigerare o congelare. Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione del prodotto diluito, vedere paragrafo 6.3.

AVVERTENZE

Il cisplatino reagisce con l'alluminio metallico formando precipitatidi platino di colore nero. Deve essere evitato tutto l'alluminio contenuto nei set per infusione endovenosa, aghi, cateteri e siringhe. Cisplatino deve essere somministrato sotto attenta supervisione da parte di un medico qualificato, specializzato nell'utilizzo di agenti chemioterapici. Un appropriato monitoraggio, la gestione del trattamento e le sue complicazioni sono possibili solo se si fa un'adeguata diagnosi e se le condizioni di trattamento sono disponibili. Prima, durante e dopo la somministrazione di cisplatino devono essere determinati i seguenti parametri relativi alle funzioni organiche: funzione renale; funzione epatica; funzioni ematopoietiche (numero di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine nel sangue); elettroliti sierici (calcio, sodio,potassio, magnesio). Questi esami devono essere ripetuti ogni settimana, per l'intera durata del trattamento con cisplatino. La somministrazione ripetuta di cisplatino deve essere posticipata fino al ripristino dei valori normali per i seguenti parametri: creatinina sierica <= 130 mcmol/l o 1,5 mg/dl; urea < 25 mg/dl; globuli bianchi > 4.000/mcl o> 4,0 x 10^9 /l; piastrine > 100.000/mcl o > 100 x 10^9 /l; audiogramma: risultati entro l'intervallo di normalita'. Nefrotossicita' Cisplatino causa grave nefrotossicita' cumulativa che puo' essere potenziatada altre sostanze (per favore fare riferimento al paragrafo 4.5). Unadiuresi di 100 ml/ora o maggiore tendera' a minimizzare la nefrotossicita' di cisplatino. Cio' puo' essere ottenuto tramite pre-idratazionecon 2 litri di una soluzione endovenosa appropriata, seguita da una idratazione simile successiva alla somministrazione di cisplatino (sonoraccomandati 2.500 mL/m^2/24 ore). Se l'intensa idratazione e' insufficiente per mantenere un'adeguata diuresi, e' necessario somministrareun diuretico osmotico (per es. mannitolo). Neuropatie: sono stati riportati gravi casi di neuropatie. Tali neuropatie possono essere irreversibili e possono manifestarsi con parestesia, areflessia e perdita propriocettiva e una sensazione di vibrazioni. E' stata anche riportata una perdita della funzione motoria. Deve essere condotto un esame neurologico ad intervalli regolari. Ototossicita': e' stata osservata ototossicita' fino al 31% dei pazienti trattati con una dose singola di 50mg/m^2 di cisplatino e si e' manifestata tramite tinnito e/o perdita dell'udito a range alti di frequenza (da 4000 a 8000 Hz). Puo' manifestarsi occasionalmente riduzione nella capacita' di udire tonalita' colloquiali. L'ototossicita' puo' essere piu' pronunciata nei bambini cheassumono cisplatino. La perdita dell'udito puo' essere unilaterale o bilaterale e tende a diventare piu' frequente e grave a dosi ripetute,comunque e' stata riportata raramente sordita' in seguito a dosi iniziali di cisplatino. L'ototossicita' puo' essere aggravata da una precedente irradiazione cranica simultanea e puo' essere correlata al piccodi concentrazione plasmatica di cisplatino. Non e' chiaro se l'ototossicita' indotta da cisplatino sia reversibile. Un attento monitoraggioda audiometria deve essere eseguito prima di iniziare la terapia e prima di successive dosi di cisplatino. E' stata riportata anche tossicita' vestibolare (vedere paragrafo 4.8). Fenomeni allergici: come con altri prodotti a base di platino, possono verificarsi durante la perfusione molti casi di reazioni di ipersensibilita' che richiedono l'interruzione della perfusione e un adeguato trattamento sintomatico. Sono state riportate reazioni crociate, a volte fatali, con tutti i compostia base di platino (vedere paragrafo 4.3 e paragrafo 4.8). Funzionalita' epatica e formula ematologica: la formula ematologica e la funzionalita' epatica devono essere monitorate ad intervalli regolari. Potenziale cancerogeno: negli esseri umani, in rari casi la comparsa di leucemia acuta si e' manifestata in coincidenza all'uso di cisplatino, che era in genere associata ad altri agenti leucemogeni. Cisplatino e' un mutageno batterico e provoca aberrazione cromosomica in colture di cellule di animali. La cancerogenicita' e' possibile ma non e' stata dimostrata. Cisplatino e' teratogeno ed embriotossico nei topi. Reazioni al sito di iniezione: possono manifestarsi reazioni al sito di iniezione durante la somministrazione di cisplatino. Data la possibilita' di stravaso, si raccomanda di monitorare attentamente il sito di infusioneper possibili infiltrazioni durante la somministrazione del medicinale. Un trattamento specifico per le reazioni da stravaso non e' nota almomento. Avvertenze: questo agente citostatico ha una tossicita' piu'marcata rispetto a quanto si trovi di solito nella chemioterapia antineoplastica. La tossicita' renale, che e' al di sopra di tutti gli effetti cumulativa, e' grave e richiede particolari precauzioni durante la somministrazione (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.8). Nausea e vomito possono essere intense e richiedere un adeguato trattamento antiemetico. La somministrazione di un antiemetico a scopo profilattico puo' risultare efficace nell'alleviare o prevenire la nausea ed il vomito. La perdita di liquidi causata dal vomito e dalla diarrea deve esserecompensata. Deve essere effettuato un attento controllo anche per quanto riguarda ototossicita', mielodepressione e reazioni anafilattiche (vedere paragrafo 4.8). Il cisplatino ha evidenziato proprieta' mutagene. Puo' avere anche un effetto avverso anti-fertilita'. Altre sostanze antineoplastiche hanno mostrato di essere cancerogene, e questa possibilita' deve essere tenuta presente in caso di uso a lungo termine dicisplatino. Avvertenze. Preparazione della soluzione endovenosa: comecon tutti gli altri agenti potenzialmente tossici, bisogna prendere le opportune precauzioni quando si maneggia la soluzione di cisplatino.Le lesioni cutanee sono possibili in caso di esposizione accidentale al prodotto. Si consiglia di indossare guanti. Nel caso in cui la soluzione a base di cisplatino venisse a contatto con la pelle o le mucose, lavare la pelle o le mucose vigorosamente con acqua e sapone. Si raccomanda di essere conformi alle procedure appropriate per la manipolazione e l'eliminazione degli agenti citostatici. Prima di somministrarela soluzione al paziente, verificare che la soluzione sia chiara e priva di particelle. Questo medicinale contiene 71 mg di sodio per flaconcino da 20 ml, equivalente al 3,55% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.Questo medicinale contiene 177 mg di sodio per flaconcino da 50 ml, equivalente al 8,85% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

INTERAZIONI

Sostanze nefrotossiche La co-somministrazione di farmaci nefrotossici(ad es. cefalosporine, aminoglicosidi, amfotericina B o mezzi di contrasto) od ototossici (ad es. aminoglicosidi) potenziera' l'effetto tossico del cisplatino sui reni. Durante o dopo il trattamento con cisplatino si consiglia di usare cautela con le sostanze escrete principalmente attraverso i reni, cioe' agenti citostatici quali bleomicina e metotressato, a causa della potenziale riduzione dell'eliminazione per via renale. La tossicita' renale di ifosfamide puo' essere maggiore se usata in combinazione con cisplatino, o in pazienti che hanno precedentemente assunto cisplatino. In pochi casi e' stata notata la riduzione dei livelli ematici di litio in seguito a trattamento con cisplatino combinato con bleomicina ed etoposide. Pertanto si raccomanda di monitorare i valori di litio. Le manifestazioni di nefrotossicita' causate dal cisplatino possono risultare intensificate dalla terapia concomitante con antipertensivi contenenti furosemide, idralazina, diazossido e propranololo. Puo' essere necessario adeguare il dosaggio di allopurinolo, colchicina, probenecid o sulfinpirazone, se utilizzati insieme alcisplatino, poiche' il cisplatino induce un aumento delle concentrazioni sieriche di acido urico. L'uso simultaneo di ifosfamide provoca una maggiore escrezione di proteine. Sostanze ototossiche Somministrandocontemporaneamente medicinali ototossici (per es. aminoglicosidi, diuretici dell'ansa) si potra' avere un potenziamento dell'effetto tossico del cisplatino sulla funzionalita' uditiva. Ad eccezione che nei pazienti trattati con dosi di cisplatino superiori a 60 mg/m^2 con una secrezione urinaria inferiore a 1000 ml nelle 24 ore, non deve essere indotta alcuna diuresi forzata con diuretici di ansa in previsione di unpossibile danno al tratto renale e di ototossicita'. Ifosfamide puo' aumentare la perdita dell'udito dovuto al cisplatino. Vaccini vivi attenuati Il vaccino per la febbre gialla e' assolutamente controindicatoa causa del rischio di malattia vaccinica sistemica fatale (vedere paragrafo 4.3). In considerazione del rischio di malattia generalizzata,e' consigliabile utilizzare un vaccino inattivato se disponibile. L'uso di vaccini a base di virus vivi non e' raccomandato nei tre mesi successivi al termine della terapia con cisplatino. Anticoagulanti oraliIn caso di utilizzo contemporaneo di anticoagulanti orali, si consiglia di controllare regolarmente l'INR. Antistaminici, fenotiazine e altri L'uso concomitante di antistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozina, fenotiazine, tioxanteni o trimetobenzamidi puo' mascherare i sintomi dell'ototossicita' (quali capogiri e tinnito). Medicinali anticonvulsivanti La concentrazione sierica dei medicinali anticonvulsivanti puo' rimanere a livelli sub-terapeutici durante il trattamento con cisplatino. Il cisplatino puo' ridurre l'assorbimento della fenitoina, determinando un ridotto controllo dell'epilessia quando la fenitoina viene somministrata come trattamento in corso. Durante la terapia con cisplatino e' assolutamente controindicato iniziare un nuovo trattamento anticonvulsivante a base di fenitoina (vedere paragrafo 4.3). Combinazione piridossina+altretamina Durante uno studio randomizzato sul trattamento del cancro ovarico in stadio avanzato, il tempo di risposta e' stato influenzato in modo negativo quando piridossina e' stata utilizzata in combinazione con altretamina (esametilmelamina) e cisplatino. Paclitaxel Il trattamento con cisplatino prima di un'infusione con paclitaxel puo' ridurre la clearance del paclitaxel del 33% e pertanto amplificare la neurotossicita'. Altro L'uso simultaneo di agenti mielosoppressori o radioterapia potenzia gli effetti dell'attivita' mielosoppressiva del cisplatino. Il cisplatino somministrato in associazione con bleomicina e vinblastina puo' provocare il fenomeno di Raynaud. In uno studio su pazienti oncologici con tumori metastatici o in fase avanzata, il docetaxel in associazione con cisplatino ha indotto effetti neurotossici piu' gravi (dose-dipendenti e sensoriali) rispetto ai due agenti assunti singolarmente a dosi analoghe. Gli agenti chelanti, come la penicillamina, possono ridurre l'efficacia del cisplatino. In caso di uso concomitante di cisplatino e ciclosporina, deve essere presa in considerazione un'eccessiva immunosoppressione con rischio dilinfoproliferazione.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti indesiderati dipendono dalla dose di farmaco utilizzata epossono avere effetti cumulativi. Gli eventi avversi indotti dal cisplatino, segnalati con maggior frequenza (>10%) , sono rappresentati dadisturbi ematologici (leucopenia, trombocitopenia e anemia), gastrointestinali (anoressia, nausea, vomito e diarrea), otologici (danni all'udito), renali (insufficienza renale, nefrotossicita', iperuricemia) efebbre. Fino a circa un terzo dei pazienti trattati con una dose singola di cisplatino ha evidenziato seri effetti tossici su reni, midolloosseo e orecchio che si sono rivelati generalmente dose-dipendenti e cumulativi. Nei bambini, infine, l'ototossicita' si puo' manifestare in forma piu' grave. L'elenco e' presentato in accordo alla classificazione per sistemi e organi secondo MeDRA e alla frequenza utilizzando le seguenti categorie di frequenza:molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000) molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Eventi avversi del medicinale riportati durante studi clinici ed esperienza post-marketing (termini MedDRA). Infezioni e infestazioni. Comune: sepsi; non nota: infezione^a. Tumori benigni, maligni e non specificati. Non comune: leucemia acuta. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: insufficienzadel midollo osseo, trombocitopenia, leucopenia, anemia; non nota: anemia emolitica, test di coombs positivo. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni anafilattiche^b. Patologie endocrine. Non nota: aumento delle amilasi ematiche, inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: iponatriemia; raro: ipocolesterolemia; molto raro: aumento dei livelli di ferro nel sangue; non comune: ipomagnesiemia; non nota: disidratazione, ipokaliemia, ipofosfatemia, iperuricemia, ipocalcemia, tetania. Patologie del sistema nervoso. Raro: convulsioni, neuropatia periferica, leucoencefalopatia, sindrome leucoencefalopatica posteriore reversibile; non nota: accidente cerebrovascolare, ictus emorragico, ictus ischemico, ageusia, arterite cerebrale, segno di lhermitte, mielopatia, neuropatia autonomica. Patologie dell'occhio. Non nota: visione offuscata, daltonismo acquisito, cecità corticale, neuriti ottiche, papilledema, pigmentazione della retina. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: ototossicità; non nota: tinnito, sordità. Patologie cardiache. Comune: aritmia, bradicardia, tachicardia; raro: infarto del miocardio; molto raro: arresto cardiaco; non nota: disturbo cardiaco. Patologie vascolari. Comune: tromboembolismo venoso; non nota: microangiopatia trombotica (sindrome emolitico-uremica), sindrome di raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, polmonite e insufficienza respiratoria; non nota: embolia polmonare. Patologie gastrointestinali. Raro: stomatiti; non comune: depositometallico sulle gengive; non nota: vomito, nausea, anoressia, singhiozzo, diarrea. Patologie epatobiliari. Non nota: aumento degli enzimi epatici, aumento della bilirubina ematica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: rash, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta, insufficienza renale^c, insufficienza renale tubulare. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: spermatogenesi e ovulazione anormali, e ginecomastia dolorosa. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: piressia; non nota: astenia, malessere, stravaso al sito di iniezione^d. ^a Complicazioni infettive hanno portato alla morte alcuni pazienti. ^b I sintomi riportati per reazioni anafilattoidi includono tra gli altri edema facciale, dispnea, broncospasmo, tachicardia e ipotensione nella frequenze di EA. ^c Aumenti di azotemia e creatinina, acido urico, e/o una diminuzione della clearance della creatinina sono compresi nell'insufficienza/disfunzione renale. ^d Tossicita' locale dei tessuti mollitra cui cellulite dei tessuti, fibrosi e necrosi (comune) dolore (comune), edema (comune) ed eritema (comune) come risultato di stravaso. Segnalazione di sospette reazioni avverse. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette il monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http:// ww.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso del cisplatinoin donne in gravidanza, ma sulla base delle sue proprieta' farmacologiche si sospetta che il cisplatino possa causare seri danni al feto. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva e carcinogenicita' transplacentare (vedere paragrafo 5.3). Cisplatino non deve essere assunto durante il periodo di gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna richiedano un trattamento con cisplatino. Allattamento Il cisplatino e' escreto nel latte materno. L'allattamento al seno durante la terapia e' controindicato. (vedere paragrafo 4.3) Fertilita' Sia i pazienti di sesso maschile che femminile devono usare efficaci metodi contraccettivi per prevenire il concepimento e/o la riproduzione durante e per almeno 6 mesi dopo il trattamentocon cisplatino. Qualora il soggetto intenda concepire un bambino dopoil termine del trattamento, si raccomanda di richiedere una consulenza genetica. Poiche' una terapia con cisplatino puo' causare un'infertilita' irreversibile, si consiglia ai soggetti di sesso maschile che desiderino nel futuro avere figli, di informarsi, prima di iniziare il trattamento, sulla crioconservazione dello sperma.

Codice: 033346014
Codice EAN:

Codice ATC: L01XA01
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Altri antineoplastici
  • Composti del platino
  • Cisplatino
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi, al riparo dalla luce e non congelare
Forma farmaceutica: CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

24 MESI

FLACONE