CEFOTAXIME MY IM 1F 1G+F 4ML Produttore: MYLAN SPA
- FARMACO MUTUABILE
- RICETTA MEDICA RIPETIBILE
DENOMINAZIONE
CEFOTAXIME MYLAN GENERICS 1000 MG POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE PER USO INTRAMUSCOLARE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antibatterici per uso sistemico, cefalosporine.
PRINCIPI ATTIVI
Cefotaxime Mylan Generics 1000 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare o endovenoso: un flaconcino di polvere contiene 1,048 g di cefotaxime sodico (pari a 1 g di cefotaxime). Cefotaxime Mylan Generics 1000 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare: un flaconcino di polvere contiene 1,048g di cefotaxime sodico (pari a 1 g di cefotaxime); una fiala solventecontiene 40 mg di lidocaina cloridrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Cefotaxime Mylan Generics 1000 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare o endovenoso: 1 flaconcino di polvere+ 1 fiala solvente da 4 ml: la fiala solvente contiene acqua per preparazioni iniettabili. Cefotaxime Mylan Generics 1000 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare - 1 flaconcino di polvere + 1 fiala solvente con lidocaina cloridrato 1% da 4 ml: la fiala solvente contiene acqua per preparazioni iniettabili + 40 mg di lidocaina cloridrato.
INDICAZIONI
Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista conpresenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare, nei pazienti defedati e/o immunodepressi. E' indicato inoltre nella profilassidelle infezioni chirurgiche.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo, alle cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Possono esserci reazioni allergiche crociate tra penicilline e cefalosporine (vedere paragrafo 4.4). Per forme farmaceutiche contenenti lidocaina: ipersensibilita' nota alla lidocaina o ad altri anestetici locali di tipo amidico,blocco cardiaco in assenza di pace-maker, insufficienza cardiaca grave, somministrazione endovenosa, neonati di eta' inferiore ai 30 mesi.
POSOLOGIA
La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo d'infezione, della sua gravita', del grado di sensibilita' dell'agentepatogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente. La durata del trattamento con cefotaxime varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia deve comunque essere continuata almeno fino a 3 giorni dopo lo sfebbramento. Nel caso di somministrazione intermittente endovenosa, la soluzione deve essere iniettata in 3-5 minuti. Durante lasorveglianza post-marketing del farmaco, casi di aritmia, che possonopotenzialmente mettere a rischio la vita, sono stati riportati in pochi pazienti che avevano ricevuto una somministrazione endovenosa rapida di cefotaxime attraverso un catetere centrale venoso. Posologia. Adulti: la posologia di base e' di 2 g al giorno (1 g ogni 12 ore) da somministrare per via intramuscolare o endovenosa e se necessario puo' essere aumentata a 3-4 g e nei casi molto gravi fino a 12 g per via endovenosa, riducendo opportunamente l'intervallo tra le somministrazioni a 8-6 ore. Per quanto riguarda la somministrazione per via endovenosa delle dosi piu' basse, si ricorre all'iniezione diretta da eseguire in3-5 minuti (nel caso sia gia' in corso un'infusione venosa si puo' pinzettare il tubo circa 10 cm al di sopra dell'ago ed iniettare il cefotaxime nel tubo al di sotto della pinzettatura). Alle dosi piu' elevate il cefotaxime puo' essere somministrato per infusione endovenosa breve (20 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili, soluzione fisiologica isotonica o soluzione glucosata, oppure per infusione endovenosa continua (50-60 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 100 ml di solvente, plasma expander (Emagel o destrani). Siraccomanda di non miscelare il cefotaxime con soluzioni di sodio bicarbonato o con aminoglicosidi. Allorche' si ricorra alla via endovenosa, e' comunque consigliabile iniziare la terapia somministrando il cefotaxime direttamente in vena. Pazienti particolarmente sensibili possono lamentare dolore dopo iniezione intramuscolare; per il trattamento di questi soggetti si consiglia l'impiego, fino a 2 volte al giorno, diun solvente contenente lidocaina cloridrato soluzione 1% (fatta eccezione per i soggetti ipersensibili alla lidocaina). Questa soluzione vaimpiegata solo per via intramuscolare e quindi si deve assolutamente evitare la somministrazione endovasale. Popolazione pediatrica: al di sotto dei 12 anni si possono somministrare 50-100 mg/kg da suddividerein 2-4 somministrazioni giornaliere. In alcuni casi estremamente gravi ed in pericolo di vita sono state raggiunte anche dosi di 200 mg/kg/die senza segni di intolleranza. Nel prematuro la posologia non deve superare i 50 mg/kg/die dato che la funzionalita' renale non e' ancora pienamente sviluppata. Il solvente contenente lidocaina cloridrato nonva impiegato nei bambini al di sotto dei 12 anni, nei quali la somministrazione intramuscolare va effettuata con la soluzione in sola acquaper preparazioni iniettabili. Pazienti con insufficienza renale: in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min, dopo unadose iniziale normale, le dosi di mantenimento devono essere ridotte alla meta' della dose normale, senza modificare l'intervallo tra una dose e l'altra. Nei pazienti sottoposti ad emodialisi: da 1 a 2 g al giorno a seconda della gravita' dell'infezione; il giorno dell'emodialisi, cefotaxime deve essere somministrato dopo la seduta dialitica. Nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale: da 1 a 2 g al giorno a seconda della gravita' dell'infezione; cefotaxime non viene rimosso dalla dialisi peritoneale.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C. Conservare nel confezionamento originale per tenerlo al riparo dalla luce. Le soluzioni allestite incluso quelle diluite con tecnica asettica con soluzioni perfusionali restano chimicamente stabili per 24 ore a temperatura ambiente, ma in ottemperanza alle buone norme di pratica farmaceutica si raccomanda di utilizzare le soluzioni, laddove e' possibile, entro 3 ore dalla loro costituzione. Il prodotto non contiene conservanti. Dopol'uso va gettato anche se utilizzato solo parzialmente.
AVVERTENZE
Come con altri antibiotici, l'uso di cefotaxime, specialmente se prolungato, puo' dare luogo ad una aumentata crescita dei microorganismi non-sensibili. Un attento esame delle condizioni del paziente e' fondamentale. Se durante la terapia insorgono superinfezioni devono essere prese misure appropriate. Le cefalosporine di III generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienza e' maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro piu' beta-lattamine. Reazioni anafilattiche: prima di iniziare la terapia con cefotaxime e' necessaria un'anamnesi accurata alfine di evidenziare precedenti reazioni di ipersensibilita' a cefotaxime, cefalosporine, penicillina o altri farmaci. Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergicita' crociata fra penicillina e cefalosporine. L'utilizzo del cefotaxime e' fortemente controindicato nei soggetti con precedenti di ipersensibilita' di tipo immediato alle cefalosporine. Alcuni pazienti in trattamento con cefotaxime hanno presentato reazioni gravi, incluse reazioni di ipersensibilita' con esito fatale, (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Il cefotaxime deve essere, pertanto, somministrato con estrema cautela a quei pazienti che hanno presentato reazioni di ipersensibilita' di tipo 1 alla penicillina. Ai pazienti che hanno presentato forme d'allergia, specie ai farmaci, si devono somministrare con cautela gli antibiotici, compreso il cefotaxime. In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed istituire un trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, immediato trattamento con adrenalina o altre opportune misure di emergenza. Reazioni cutanee gravi: reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), tra cui pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che possono essere pericolose per la vita o fatali, sono state segnalate dopo l'immissione in commercio in associazione al trattamento con cefotaxime. Al momento della prescrizione i pazienti devono essere informati in merito ai segni e ai sintomi di reazioni cutanee. Se si manifestano segni e sintomi riconducibili a queste reazioni, la somministrazione di cefotaxime deve essere immediatamente sospesa. Se il paziente ha sviluppato AGEP, SJS, TEN o DRESS con l'uso di cefotaxime, il trattamento con quest'ultima non deve essere riavviato e deve essere definitivamente interrotto. Nei bambini,la manifestazione di un'eruzione cutanea puo' essere scambiata per l'infezione sottostante o un processo infettivo alternativo, e i medici devono prendere in considerazione la possibilita' di una reazione a cefotaxime nei bambini che sviluppano sintomi di eruzione cutanea e febbre durante la terapia con cefotaxime. Patologie associate al Clostridium difficile: una diarrea, particolarmente grave e/o persistente, che si manifesta durante il trattamento o le prime settimane dopo il trattamento, puo' essere sintomatica di una patologia associata al Clostridium difficile (CDAD). La CDAD puo' variare come intensita' da lieve a rischiosa per la vita; la forma piu' grave e' la colite pseudomembranosa. E' importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazientiche presentano diarrea durante la terapia con cefotaxime. La diagnosidi questa rara ma possibile condizione fatale puo' essere confermata con l'endoscopia e/o un esame istologico. Se si sospetta una diagnosi di colite pseudomembranosa si deve interrompere immediatamente il trattamento con cefotaxime e si deve iniziare subito un'appropriata terapia con un antibiotico specifico. La patologia associata al Clostridium difficile puo' essere favorita dalla stasi fecale. Non devono essere somministrati farmaci che inibiscono la peristalsi. Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora del colon e cio' puo' consentire la crescita di clostridi. Alcuni studi hanno evidenziato che una tossina prodotta da Clostridium difficile e' la causa principale della colite associata alla terapia antibiotica. Casi lievi di colite possono regredire con l'interruzione del trattamento. Si consiglia la somministrazione di soluzioni di elettroliti e di proteine quandosi manifestano casi di colite di media o grave entita'. Se la colite non regredisce con l'interruzione del trattamento o se e' grave, bisogna somministrare vancomicina per via orale, che rappresenta l'antibiotico di scelta in caso di colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile. Cefotaxime deve essere prescritto con cautela in individui con anamnesi positiva per malattie gastrointestinali in particolare la colite. Reazioni ematologiche: durante il trattamento con cefotaxime, specialmente quando somministrato per lunghi periodi, possono svilupparsi leucopenia, neutropenia e piu' raramente insufficienza midollare, pancitopenia e agranulocitosi. Per cicli di trattamento superiori ai 7-10 giorni, il numero dei globuli bianchi deve essere monitorato edin caso di neutropenia si deve sospendere il trattamento. Sono stati riportati alcuni casi di eosinofilia e trombocitopenia, rapidamente reversibili dopo sospensione del trattamento. Sono stati riportati anchecasi di anemia emolitica (vedere paragrafo 4.8). Pazienti con insufficienza renale: la dose deve essere modificata in accordo alla clearance della creatinina calcolata (vedere paragrafo 4.2). Deve essere esercitata cautela quando il cefotaxime e' somministrato insieme agli aminoglicosidi, probenecid o ad altri medicinali nefrotossici (vedere paragrafo 4.5). La funzione renale deve essere controllata in questi pazienti, negli anziani e in quelli con una insufficienza renale pre-esistente. Encefalopatia: gli antibiotici betalattamici, incluso il cefotaxime, predispongono il paziente al rischio di encefalopatia (che puo' includere convulsioni, confusione, alterazione della coscienza, disturbi del movimento), in particolare in caso di sovradosaggio o compromissione della funzionalita' renale. I pazienti devono essere avvisati di contattare il medico immediatamente prima di continuare il trattamento se si manifestano reazioni di questo tipo. Precauzioni per la somministrazione: durante la sorveglianza post-marketing del farmaco sono statesegnalate, in pochissimi pazienti che avevano ricevuto la somministrazione endovenosa rapida di cefotaxime attraverso un catetere venoso centrale, aritmie che possono mettere il paziente in pericolo di vita. Il tempo consigliato per l'iniezione o l'infusione deve essere seguito (vedere paragrafo 4.2). Vedere il paragrafo 4.3 per le controindicazioni relative alle formulazioni che contengono lidocaina.
INTERAZIONI
Il cefotaxime non deve essere miscelato nella stessa siringa con antibiotici ed altri farmaci. In corso di infezione da Pseudomonas aeruginosa puo' essere indicato associare al cefotaxime un altro antibiotico anch'esso attivo nei confronti di questo particolare agente patogeno. Uricosurici: il probenecid interferisce con il trasferimento tubolare renale di cefotaxime, aumentando cosi' la sua esposizione di circa 2 volte e riducendo la clearance renale di circa la meta', alle dosi terapeutiche. A causa dell'elevato indice terapeutico di cefotaxime, nei pazienti con funzione renale normale non e' necessario alcun aggiustamento della dose. L'aggiustamento posologico puo' essere necessario nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafi 4.4 e 4.2). Il volume di distribuzione del farmaco non appare influenzato dalla somministrazione concomitante di probenecid per via orale. Antibiotici aminoglicosidici e diuretici: come con altre cefalosporine, il cefotaxime puo' potenziare gli effetti di farmaci nefrotossici quali aminoglicosidi o potenti diuretici (ad esempio furosemide). In questi pazienti la funzione renale deve essere monitorata (vedere paragrafo 4.4). L'impiego contemporaneo di aminoglicosidi, associazione che "in vitro" da' origine ad effetto sinergico od almeno additivo, puo' essere indicato in infezioni particolarmente gravi: i due antibiotici vanno comunque somministrati in siringhe separate; in questi casi e' raccomandato il controllo costante della funzionalita' renale. La somministrazione di alte dosi di cefotaxime, contemporaneamente a saluretici ad alta efficacia (furosemide), non ha finora dimostrato di influenzare la funzionalita' renale. A scopo cautelativo si ricorda tuttavia che la funzionalita' renale puo' essere compromessa dalla contemporanea somministrazione di alte dosi di cefalosporine e saluretici efficaci. In questi pazienti la funzione renale deve essere monitorata (vedere paragrafo 4.4).
EFFETTI INDESIDERATI
Infezioni ed infestazioni. Non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): superinfezione (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune (>=1/1.000, <1/100): leucopenia, eosinofilia, trombocitopenia; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): insufficienza midollare, pancitopenia, neutropenia, agranulocitosi (vedere paragrafo 4.4), anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Non comune (>=1/1.000, <1/100): reazione di jarisch-herxheimer; non nota(la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): reazione anafilattica, angioedema, broncospasmo, shock anafilattico. Patologie del sistema nervoso. Non comune (>=1/1.000, <1/100): crisi convulsiva (vedere paragrafo 4.4); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): cefalea, capogiro, encefalopatia*. Patologie cardiache. Non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): aritmia conseguente ad una infusione rapida in bolo attraverso un catetere venoso centrale. Patologie gastrointestinali. Non comune (>=1/1.000, <1/100): diarrea; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): nausea, vomito, dolore addominale, colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4). Patologie epatobiliari. Non comune (>=1/1.000,<1/100): enzimi epatici aumentati (alat, asat, ldh, gamma-gt, fosfatasi alcalina) e/o bilirubina; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): epatite (talvolta con ittero). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune (>=1/1.000, <1/100): eruzione cutanea, prurito, orticaria; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): eritemamultiforme, sindrome di stevens-johnson, necrolisi epidermica tossica(vedere paragrafo 4.4), pustolosi esantematica acuta generalizzata (peag), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress) (vedere paragrafo 4.4). Patologie renali e urinarie. Non comune (>=1/1.000, <1/100): compromissione renale/creatinina urinaria aumentata (specialmente quando prescritto con aminoglicosidi); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): lesione traumatica renale acuta (vedere paragrafo 4.4), nefrite interstiziale.Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune (>=1/10): dolore in sede di iniezione (somministrazione im); non comune (>=1/1.000, <1/100): piressia infiammazione in sede di iniezione, incluse flebite/tromboflebite; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): reazioni sistemiche alla lidocaina (somministrazione im, poiche' il solvente contiene lidocaina). * Gli antibiotici beta-lattamici, incluso cefotaxime,predispongono il paziente al rischio di encefalopatia (che puo' includere convulsioni, confusione, alterazione della coscienza, disturbi del movimento), in particolare in caso di sovradosaggio o compromissionedella funzionalita' renale. Altre patologie gastrointestinali: anoressia, glossite e pirosi gastrica. Il manifestarsi di diarree gravi e prolungate e' stato messo in relazione con l'impiego di diverse classi di antibiotici. In tale evenienza si deve considerare la possibilita' di enterocolite che a volte puo' essere accompagnata da presenza di sangue nelle feci. Una forma particolare di enterocolite che si verifica con l'utilizzo di antibiotici e' la colite pseudomembranosa (nella maggior parte dei casi dovuta a Clostridium difficile). Nel caso che l'indagine colonscopica ne confermi la diagnosi, l'antibiotico in uso deveessere sospeso immediatamente e si deve instaurare trattamento con vancomicina per os. I farmaci inibitori della peristalsi sono controindicati. Altre reazioni segnalate sono state indurimento e fragilita' in sede d'iniezione, vaginite da Candida, agitazione, stato confusionale,astenia, sudorazione notturna. Reazione di Jarisch-Herxheimer: durante i primi giorni di trattamento della borreliosi puo' svilupparsi una reazione di Jarisch-Herxheimer. La comparsa di uno o piu' dei seguentisintomi e' stata riportata dopo alcune settimane di trattamento dellaborreliosi: eruzione cutanea, prurito, piressia, leucopenia, aumento dei livelli degli enzimi epatici, difficolta' di respirazione, sensazione di disagio articolare. Patologie epatobiliari: sono stati osservati l'aumento dei livelli degli enzimi epatici (ALAT, ASAT, LDH, gamma-GT e/o fosfatasi alcalina) e/o bilirubina. Queste anomalie di laboratorio possono raramente superare anche di due volte il limite superiore dell'intervallo di normalita', compatibile con un modello di danno epatico, di solito colestatico e molto spesso asintomatico. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avversesospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto disegnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: il cefotaxime attraversa la barriera placentare. Studi condotti in varie specie animali non hanno evidenziato effetti teratogeni o embriotossici diretti o indiretti. Tuttavia, la sicurezza di cefotaxime non e' stata determinata nella gravidanza umana e pertanto, non deve essere usato durante la gravidanza a meno che il beneficio attesosuperi i rischi potenziali. Allattamento: il cefotaxime passa nel latte materno umano, pertanto e' consigliabile sospendere l'allattamento in caso di somministrazione del farmaco. Non possono essere esclusi effetti sulla flora intestinale fisiologica del bambino allattato al seno che portano a diarrea, colonizzazione da parte di funghi tipo lievito e sensibilizzazione del bambino. Pertanto deve essere presa una decisione, se interrompere o continuare il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia per la madre.
Codice: 034994044
Codice EAN:
- Antimicrobici generali per uso sistemico
- Antibatterici per uso sistemico
- Altri antibatterici beta-lattamici
- Cefalosporine di terza generazione
- Cefotaxima
Forma farmaceutica
POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza
24 MESI
Confezionamento
FLACONE