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CEFOTAXIME IBI IMIV FL 1G+F4ML Produttore: I.B.I.GIOVANNI LORENZINI SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

CEFOTAXIME IBI

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antinfettivi, cefalosporine.

PRINCIPI ATTIVI

Cefotaxime Ibi 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare, un flacone di polvere contiene, principio attivo: cefotaxime sodico 1,048 g (corrispondenti ad 1 g di cefotaxime). Una fiala solvente contiene, principio attivo: lidocaina cloridrato 40 mg. Cefotaxime Ibi 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile, un flacone di polvere contiene, principio attivo: cefotaxime sodico 1,048 g (corrispondenti ad 1 g di cefotaxime). Cefotaxime Ibi 1 g polvere per soluzione iniettabile, un flacone di polvere contiene, principio attivo: cefotaxime sodico 1,048 g (corrispondenti ad 1 g di cefotaxime). Eccipiente con effetto noto: questo medicinale contiene 2,09 mmol (48 mg) di sodio per flacone. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Cefotaxime Ibi 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare: 1 fiala solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili q.b. a 4 ml. Cefotaxime Ibi 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile: 1 fiala solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili 4 ml.

INDICAZIONI

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da germi Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare, nei pazienti defedati e/o immunodepressi. E' indicato inoltre nella profilassi delle infezioni chirurgiche.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Cefotaxime Ibi ricostituito con solvente contenente lidocaina non deve mai essere utilizzato: per via endovenosa; nei bambini di eta' inferiore ai 30 mesi; nei pazienti con anamnesi positiva di ipersensibilita' alla lidocaina e ad altri anestetici locali di tipo amidico o al cefotaxime sodico; nei pazienti con disturbi del ritmo; nei pazienti con scompenso cardiaco grave.

POSOLOGIA

Posologia: la dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo d'infezione, della sua gravita', del grado di sensibilita' dell'agente patogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente. La durata del trattamento con cefotaxime varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3 giorni dopo che la febbre sia diminuita. Adulti: la posologia di base e' di 2 g al giorno (1 g ogni 12 ore) da somministrare per via intramuscolare o endovenosa e se necessario puo' essere aumentata a 3-4 g e nei casi molto gravi fino a 12 g per via endovenosa, riducendo opportunamente l'intervallo tra le somministrazioni a 8-6 ore. Popolazione pediatrica: nei bambini al di sotto dei 12 anni si possono somministrare 50-100 mg/kg da suddividere in 2-4 somministrazioni giornaliere. In alcuni casi estremamente gravi ed in pericolo di vita sono state raggiunte anche dosi di 200 mg/kg/die senza segni di intolleranza.Nel prematuro la posologia non dovrebbe superare i 50 mg/kg/die dato che la funzionalita' renale non e' ancora pienamente sviluppata. Il solvente contenente lidocaina cloridrato non va impiegato nei bambini aldi sotto dei 12 anni, nei quali la somministrazione intramuscolare vaeffettuata con la soluzione in sola acqua per preparazioni iniettabili. Pazienti con insufficienza renale: poiche' la diminuzione della funzionalita' renale influisce in maniera relativamente modesta sulla farmacocinetica del cefotaxime, la riduzione della dose e' necessaria solo in caso di marcata insufficienza renale. In pazienti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min, dopo una dose iniziale normale,le dosi di mantenimento devono essere ridotte alla meta' della dose normale, senza modificare l'intervallo tra una dose e l'altra. Nei pazienti sottoposti ad emodialisi: da 1 a 2 g al giorno a seconda della gravita' dell'infezione; il giorno dell'emodialisi, cefotaxime deve essere somministrato dopo la seduta dialitica. Nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale: da 1 a 2 g al giorno a seconda della gravita' dell'infezione; cefotaxime non viene rimosso dalla dialisi peritoneale. Modo di somministrazione: per quanto riguarda la somministrazione per via endovenosa delle dosi piu' basse, si ricorre all'iniezione diretta da eseguire in 3-5 minuti (nel caso sia gia' in corso infusione venosa si puo' pinzettare il tubo circa 10 cm al di sopra dell'ago ed iniettare il cefotaxime nel tubo al di sotto della pinzettatura). Alle dosi piu' elevate cefotaxime puo' essere somministrato per infusione endovenosa breve (20 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili, soluzione fisiologica isotonica o soluzione glucosata, oppure per infusione endovenosa continua (50-60 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 100 ml di solvente, plasmaexpander (Emagel o destrani). Si raccomanda di non miscelare cefotaxime con soluzioni di sodio bicarbonato o con aminoglicosidi. Allorche' si ricorra alla via endovenosa, e' comunque consigliabile iniziare la terapia somministrando cefotaxime direttamente in vena. Pazienti particolarmente sensibili possono lamentare dolore dopo iniezione intramuscolare; per il trattamento di questi soggetti si consiglia l'impiego, fino a 2 volte al giorno, diun solvente contenente lidocaina cloridrato soluzione 1% (fatta eccezione per i soggetti ipersensibili alla lidocaina). Questa soluzione vaimpiegata solo per via intramuscolare e quindi si deve assolutamente evitare la somministrazione endovenosa.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. e al riparo dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3. Il prodotto non contiene conservanti. Dopo l'uso va gettato anche se utilizzato solo parzialmente.

AVVERTENZE

Come con altri antibiotici, l'uso di cefotaxime, specialmente se prolungato, puo' dare luogo ad una aumentata crescita dei microrganismi non-sensibili. Un attento esame delle condizioni del paziente e' fondamentale. Se durante la terapia insorgono superinfezioni devono essere prese misure appropriate. Le cefalosporine di III generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienzae' maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro piu' betalattamine. Reazioni anafilattiche: prima di iniziare la terapia con cefotaxime e' necessaria un'anamnesi accurata al fine di evidenziare precedenti reazioni di ipersensibilita' a cefotaxime, cefalosporine, penicillina o altri farmaci. Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergicita' crociata fra penicillina e cefalosporine. L'utilizzo del cefotaxime e' fortemente controindicato nei soggetti con precedenti di ipersensibilita' di tipo immediato alle cefalosporine. Alcuni pazienti in trattamento con cefotaxime hanno presentato reazioni gravi incluse reazioni di ipersensibilita' conesito fatale (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Cefotaxime deve essere, pertanto, somministrato con estrema cautela a quei pazienti che hanno presentato reazioni d'ipersensibilita' di tipo 1 alla penicillina. Ai pazienti che hanno presentato forme di allergia, specie ai farmaci, si devono somministrare con cautela gli antibiotici, compreso cefotaxime. In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed istituire trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina od altre opportune misure di emergenza. Reazioni cutanee gravi: reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), tra cui pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che possono essere pericolose per la vita o fatali, sono state segnalate dopo l'immissione in commercio in associazione al trattamento con cefotaxime. Al momento della prescrizione i pazienti devono essere informati in merito ai segni e ai sintomi di reazioni cutanee. Se si manifestano segni e sintomi riconducibili a queste reazioni, la somministrazione di cefotaxime deve essere immediatamente sospesa. Se il paziente ha sviluppato AGEP, SJS, TEN o DRESS con l'uso di cefotaxime, il trattamento con quest'ultima non deve essere riavviato e deve essere definitivamente interrotto. Nei bambini, la manifestazione di un'eruzione cutanea puo' essere scambiata per l'infezionesottostante o un processo infettivo alternativo, e i medici devono prendere in considerazione la possibilita' di una reazione a cefotaxime nei bambini che sviluppano sintomi di eruzione cutanea e febbre durante la terapia con cefotaxime Patologie associate al Clostridium difficile: una diarrea, particolarmente grave e/o persistente, che si manifesta durante il trattamento o le prime settimane dopo il trattamento, puo' essere sintomatica di una patologia associata al Clostridium difficile (CDAD). La CDAD puo' variare come intensita' da lieve a rischiosa per la vita; la forma piu' grave e' la colite pseudomembranosa. E' importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia con cefotaxime. La diagnosi di questarara, ma possibile condizione fatale, puo' essere confermata con l'endoscopia e/o un esame istologico. Se si sospetta una diagnosi di colite pseudomembranosa, si deve interrompere immediatamente il trattamentocon cefotaxime e si deve iniziare subito un'appropriata terapia con un antibiotico specifico. La patologia associata al Clostridium difficile puo' essere favorita dalla stasi fecale. Non devono essere somministrati farmaci che inibiscono la peristalsi. Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora del colon e cio' puo' consentire la crescita di clostridi. Alcuni studi hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile e' la causa principale della colite associata alla terapia antibiotica. Casi lievi di colite possono regredire con l'interruzione del trattamento. Si consiglia la somministrazione di soluzioni di elettroliti e di proteine quando si manifestano casi di colite di media o grave entita'. Se la colite non regredisce con l'interruzione del trattamento o se e' grave, bisogna somministrare vancomicina per via orale, che rappresenta l'antibiotico discelta in caso di colite pseudomembranosa causata dal Clostridium difficile. Cefotaxime deve essere prescritto con cautela in individui conanamnesi positiva per malattie gastrointestinali in particolare la colite. Reazioni ematologiche: durante il trattamento con cefotaxime, specialmente quando somministrato per lunghi periodi, possono svilupparsi leucopenia, neutropenia e piu' raramente insufficienza midollare, pancitopenia e agranulocitosi. Per cicli di trattamento superiori ai 7-10 giorni, il numero dei globuli bianchi dovrebbe essere monitorato ed in caso di neutropenia si dovrebbe sospendere il trattamento. Sono stati riportati alcuni casi di eosinofilia e trombocitopenia, rapidamentereversibili dopo sospensione del trattamento. Sono stati riportati anche casi di anemia emolitica (vedere paragrafo 4.8). Pazienti con insufficienza renale: il dosaggio deve essere modificato sulla base della clearance della creatinina (vedere paragrafo 4.2). L'uso contemporaneodi aminoglicosidi, probenecid o altri farmaci nefrotossici deve essere fatto con cautela (vedere paragrafo 4.5). La funzione renale deve essere monitorata in questi pazienti, negli anziani ed in caso di insufficienza renale preesistente. Neurotossicita': dosi elevate di antibiotici betalattamici, incluso cefotaxime, specialmente in pazienti con insufficienza renale, puo' portare ad encefalopatie (ad es. perdita di coscienza, movimenti anomali e convulsioni) (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere avvisati di contattare il medico immediatamente prima di continuare il trattamento se si manifestano reazioni di questo tipo. Precauzioni per la somministrazione: durante la sorveglianza post-marketing del farmaco sono state segnalate, in pochissimi pazientiche avevano ricevuto la somministrazione endovenosa rapida di cefotaxime attraverso un catetere venoso centrale, aritmie che possono mettere il paziente in pericolo di vita. Deve essere seguito il tempo consigliato per l'iniezione o l'infusione (vedere paragrafo 4.2).

INTERAZIONI

Cefotaxime non deve essere miscelato con altri antibiotici e altri farmaci. In corso d'infezione da Pseudomonas aeruginosa puo' essere indicato associare a cefotaxime un altro antibiotico anch'esso attivo nei confronti di questo particolare agente patogeno. Uricosurici: il probenecid interferisce con il trasferimento tubolare renale di cefotaxime,aumentando cosi' la sua esposizione di circa 2 volte e riducendo la clearance renale di circa la meta', alle dosi terapeutiche. A causa dell'elevato indice terapeutico di cefotaxime, nei pazienti con funzione renale normale non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio. L'aggiustamento posologico puo' essere necessario nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Il volume di distribuzione del farmaco non appare influenzato dalla somministrazione concomitante di probenecid per via orale. Antibiotici aminoglicosidici e diuretici: come con altre cefalosporine, cefotaxime puo' potenziare gli effetti di farmaci nefrotossici quali aminoglicosidi o potenti diuretici (ad esempio furosemide). L'impiego contemporaneo di aminoglicosidi, associazione che "in vitro" da' origine ad effetto sinergico od almeno additivo, puo' essere indicato in infezioni particolarmente gravi: i due antibiotici vanno comunque somministrati in siringhe separate; in questi casi e' raccomandato il controllo costante della funzionalita' renale. La somministrazione di alte dosi di cefotaxime, contemporaneamentea saluretici ad alta efficacia (furosemide), non ha finora dimostratodi influenzare la funzionalita' renale. A scopo cautelativo si ricorda tuttavia che la funzionalita' renale puo' essere compromessa dalla contemporanea somministrazione di alte dosi di cefalosporine e saluretici efficaci. In questi pazienti la funzione renale deve essere monitorata (vedere paragrafo 4.4).

EFFETTI INDESIDERATI

Con le cefalosporine gli effetti indesiderati sono essenzialmente limitati a disturbi gastrointestinali, e occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilita'. La possibilita' di comparsa di questi ultimi e' maggiore in individui che in precedenza abbiano manifestato reazioni di ipersensibilita' ed in quelli con precedenti anamnestici di allergia, asma, febbre da fieno ed orticaria. Le reazioni avverse sono classificatein ordine di frequenza decrescente utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Non nota*: superinfezione (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia, eosinofilia, trombocitopenia; non nota*: insufficienza midollare, pancitopenia, neutropenia, agranulocitosi (vedere paragrafo 4.4), anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni di jarisch-herxheimer; non nota*: reazioni anafilattiche, angioedema, broncospasmo, shock anafilattico. Patologie del sistema nervoso. Non comune: convulsioni (vedere paragrafo 4.4); non nota*: cefalea, capogiri, encefalopatia (perdita di coscienza, movimenti anomali) (vedere paragrafo 4.4). Patologie cardiache. Non nota*: aritmia conseguente aduna infusione rapida in bolo attraverso un catetere venoso centrale. Patologie gastrointestinali. Non comune: diarrea; non nota*: nausea, vomito, dolore addominale, colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4). Patologie epatobiliari. Non comune: aumento dei livelli degli enzimi epatici (alat, asat, ldh, gamma-gt, fosfatasi alcalina) e/o bilirubina; non nota*: epatiti* (talvolta con ittero). Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, prurito, orticaria; non nota*: eritema multiforme, sindrome di stevens- johnson, necrolisi epidermica tossica (vedere paragrafo 4.4), pustolosi esantematica generalizzata (agep), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress) (vedere paragrafo 4.4). Patologie renali e urinarie. Non comune: diminuzione della funzione renale/aumento della creatinina (specialmente quando prescritto con aminoglicosidi); non nota*: insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.4), nefrite interstiziale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: dolore nel sito di iniezione (somministrazione im); non comune: febbre, reazioni infiammatorie nel sito di iniezione, incluse flebiti/tromboflebiti; non nota*: reazioni sistemiche alla lidocaina (somministrazione im, poiché il solvente contiene lidocaina). * esperienza post-marketing. Altre patologie gastrointestinali: anoressia, glossite, e pirosi gastrica. Il manifestarsi di diarree gravi e prolungate e' stato messo in relazione con l'impiego di diverse classi di antibiotici.In tale evenienza si deve considerare la possibilita' di enterocoliteche a volte puo' essere accompagnata da presenza di sangue nelle feci. Una forma particolare di enterocolite che si verifica con l'utilizzodi antibiotici e' la colite pseudomembranosa (nella maggior parte deicasi dovuta a Clostridium difficile). Nel caso che l'indagine colonscopica ne confermi la diagnosi, l'antibiotico in uso deve essere sospeso immediatamente e si deve instaurare trattamento con vancomicina per os. I farmaci inibitori della peristalsi sono controindicati. Reazionedi Jarisch-Herxheimer: durante i primi giorni di trattamento della borrelliosi puo' svilupparsi una reazione di Jarisch-Herxheimer. La comparsa di uno o piu' dei seguenti sintomi e' stata riportata dopo alcunesettimane di trattamento della borrelliosi: rash cutaneo, prurito, febbre, leucopenia, aumento dei livelli degli enzimi epatici, difficolta' di respirazione, sensazione di disagio articolare. Patologie epatobiliari: e' stato osservato l'aumento dei livelli degli enzimi epatici (ALAT, ASAT, LDH, gamma-GT e/o fosfatasi alcalina) e/o della bilirubina. Queste anomalie di laboratorio possono raramente superare anche di due volte il limite superiore dell'intervallo di normalita', compatibile con un modello di danno epatico, di solito colestatico e molto spesso asintomatico. Altre reazioni segnalate sono state indurimento e fragilita' nella sede d'iniezione, vaginite da Candida, agitazione, confusione, astenia, sudorazione notturna, senso di costrizione toracica, transitorio aumento dell'azoto ureico, artralgia e febbre da farmaci. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: la sicurezza di cefotaxime non e' stata stabilita nella gravidanza umana. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicita' riproduttiva. Non ci sono, tuttavia, studi adeguati e ben controllati in donne in gravidanza. Cefotaxime attraversa la barriera placentare. Pertanto, non deve essere usato durante la gravidanza a meno che il beneficio atteso superi i rischi potenziali. Allattamento: cefotaxime passa nel latte materno. Non possono essere esclusi effetti sulla flora intestinale fisiologica del neonato allattato al seno che portano a diarrea, colonizzazione da parte di funghi tipo lievito e sensibilizzazione del bambino. Pertanto, deve essere presa una decisione, se interrompere l'allattamento o il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia per la madre.

Codice: 035118025
Codice EAN:

Codice ATC: J01DD01
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Altri antibatterici beta-lattamici
  • Cefalosporine di terza generazione
  • Cefotaxima
Temperatura di conservazione: inferiore a +25 gradi e al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 30 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

30 MESI

FLACONE