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VINCRISTINA EG IV FL 1MG 1ML Produttore: EG SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

VINCRISTINA EG 1 MG/ML SOLUZIONE INIETTABILE PER USO ENDOVENOSO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci antineoplastici, alcaloidi della vinca ed analoghi.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni flaconcino contiene; principio attivo: vincristina solfato 1 mg.Eccipienti con effetto noto: 1,30 mg di metil paraidrossibenzoato, 0,20 mg di propil paraidrossibenzoato e 10,37 mg di sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Metil paraidrossibenzoato e propil paraidrossibenzoato, mannitolo, acido acetico e sodio acetato, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

VINCRISTINA EG puo' essere impiegata sia in monoterapia che in associazione con altri agenti oncolitici per il trattamento delle seguenti condizioni patologiche: leucemie acute; linfomi maligni, tra i quali ilmorbo di Hodgkin, il linfosarcoma ed il reticolosarcoma; altre neoplasie come il neuroblastoma, il tumore di Wilms ed il rabdomiosarcoma.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Gravidanza e allattamento. Malattie neuromuscolari pre-esistenti, in particolare atrofia neuromuscolare con demielinizzazione segmentale (forma demielinizzante della sindrome di Charcot-Marie-Tooth). Pazienti con grave compromissione della funzionalita' epatica. Pazienti affetti da stipsi e ileo incombente, specialmente nei bambini. Pazienti sottoposti a radioterapia che coinvolge il fegato. In nessuna circostanza la vincristina puo' essere somministrata nel liquido cerebrospinale (somministrazione intratecale), poiche' tale somministrazione e' fatale (vedere paragrafo 4.4). La vincristina non dovrebbe essere somministrata a pazienti con infezioni batteriche inatto.

POSOLOGIA

ESCLUSIVAMENTE PER USO ENDOVENOSO. FATALE SE SOMMINISTRATO PER ALTRE VIE ATTENERSI SCRUPOLOSAMENTE ALLE INFORMAZIONI E PRECAUZIONI RIPORTATE AI PARAGRAFI 4.4 e 6.6. Si deve porre particolare attenzione nel calcolare e nel somministrare la dose di VINCRISTINA EG perche' il sovradosaggio puo' avere conseguenze molto gravi o mortali. Posologia: il farmaco si somministra per via endovenosa ad intervalli settimanali. Adulti: la dose normale e' di 1.4 mg/m^2. Una riduzione del 50% della dose di VINCRISTINA EG viene raccomandata nei pazienti con valori di bilirubina diretta superiore a 3 mg/100 ml. Popolazione pediatrica: nei bambini la dose normale di VINCRISTINA EG e' di 2 mg/m^2. Nei bambini dipeso uguale o inferiore a 10 kg la dose iniziale deve essere di 0.05 mg/kg in somministrazione unica settimanale. Modo di somministrazione:per istruzioni sulla somministrazione endovenosa, vedere paragrafo 6.6. Effettuare un conteggio dei globuli bianchi prima e dopo ogni somministrazione. VINCRISTINA EG non deve essere somministrato a pazienti che ricevono radioterapia che includa l'area epatica. Somministrando VINCRISTINA EG in combinazione con la L-asparaginasi, VINCRISTINA EG deve essere somministrato da 12 a 24 ore prima dell'enzima, al fine di minimizzare la tossicita' acuta. La somministrazione di L-asparaginasi effettuata prima di quella di VINCRISTINA EG puo' ridurne la clearance epatica.

CONSERVAZIONE

Conservare in frigorifero (fra +2 gradi C. e +8 gradi C).

AVVERTENZE

VINCRISTINA EG deve essere impiegato esclusivamente per via endovenosa. Deve essere inoltre iniettato da personale esperto nella somministrazione di Vincristina solfato. La somministrazione intratecale di solfato di Vincristina abitualmente causa la morte del paziente. Le siringhe contenenti VINCRISTINA EG e preparate estemporaneamente dal personale devono essere etichettate con la seguente scritta: "Non rimuovere la protezione fino al momento dell'iniezione. Esclusivamente per uso endovenoso. Fatale se somministrato per altre vie". Il prodotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali e immunosoppressori,ha dimostrato proprieta' cancerogene negli animali in particolari condizioni sperimentali. Quanto sono presenti leucopenia o complicazioni infettive, la somministrazione di una seconda dose di VINCRISTINA EG richiede molta cautela. Nei casi in cui il sistema nervoso centrale e' interessato dal processo leucemico, ed in considerazione del fatto cheVINCRISTINA EG non oltrepassa in maniera adeguata la barriera ematoencefalica, puo' essere necessario ricorrere ad associazioni con altri farmaci o schemi di terapia. Trattamento di emergenza per accidentale somministrazione intratecale: in nessuna circostanza la vincristina puo' essere somministrata per via intratecale. Una somministrazione accidentale per via intratecale provoca una paralisi ascendente e di conseguenza la morte. In questi casi, l'immediata rimozione del liquido spinale ed il lavaggio con soluzione di Ringer Lattato o con altre soluzioni non sono state sufficienti a prevenire la paralisi ascendente ed ildecesso del paziente. Dopo accidentale somministrazione intratecale, e' richiesto un immediato intervento neurochirurgico allo scopo di impedire che la paralisi ascendente porti a morte. In un numero molto esiguo di pazienti e' stato possibile evitare tale paralisi potenzialmente fatale e il conseguente decesso, ma si sono avuti postumi neurologici devastanti, con un margine molto limitato di recupero. Sulla base delle pubblicazioni relative alla gestione di tali casi di sopravvivenza, se viene somministrata accidentalmente vincristina per via intratecale occorre avviare la seguente terapia immediatamente dopo l'iniezione: 1. Rimozione della maggior quantita' possibile di liquido spinale attraverso l'accesso lombare. 2. Posizionamento di un catetere epiduralenello spazio subaracnoideo attraverso lo spazio intervertebrale al disopra dell'accesso lombare iniziale ed irrigazione del liquido spinale con soluzione Ringer Lattato. E' richiesto del plasma fresco congelato e, quanto prima possibile, 25 ml devono essere aggiunti per ogni litro di soluzione Ringer Lattato. 3. Inserzione di un drenaggio intraventricolare o di un catetere da parte di un neurochirurgo e continuazione dell'irrigazione del liquido spinale con rimozione del liquido attraverso l'accesso lombare collegato ad un sistema di drenaggio chiuso. La soluzione Ringer Lattato deve essere somministrata mediante infusione continua alla velocita' di 150 ml/h, oppure ad una velocita' di 75 ml/h quando e' stato aggiunto, come gia' detto, del plasma fresco congelato. La velocita' di infusione deve essere aggiustata in modo tale da mantenere nel liquido spinale una concentrazione proteica pari a 150mg/dl. Sono state utilizzate anche le seguenti misure, ma possono nonessere essenziali: e' stato somministrato acido folinico per via endovenosa, in un bolo da 100 mg e quindi infuso per 24 ore alla velocita'di 25 mg/h; successivamente acido folinico somministrato in boli di 25 mg a intervalli di 6 ore (4 boli al giorno) per 1 settimana. Somministrazione endovenosa di acido glutammico nella misura di 10 g in 24 ore, seguita da 500 mg tre volte al giorno per via orale per un periodo di 1 mese. E' stata somministrata piridossina in dosi di 50 mg a intervalli di 8 ore, mediante infusione endovenosa della durata di 30 minuti. Il loro ruolo nella riduzione della neurotossicita' non e' chiaro. Stravaso: e' estremamente importante che l'ago o il catetere endovenoso siano correttamente posizionati prima della somministrazione di VINCRISTINA EG. Lo stravaso del farmaco nei tessuti puo' essere irritante.Deve essere evitato lo stravaso. Gli stravasi accidentali possono causare infezioni locali fino a gravi necrosi. Se cio' si verificasse, l'iniezione deve essere interrotta immediatamente e la parte rimanente della dose deve essere iniettata in un'altra vena. L'iniezione locale di ialuronidasi 250 UI/ml (1 ml per via sottocutanea intorno alla lesione) e l'applicazione moderata di calore nel sito in cui si e' verificato lo stravaso possono contribuire a disperdere il farmaco e a ridurreal minimo il disagio e la possibile cellulite. Il reparto presso il quale viene somministrata vincristina solfato deve disporre del kit perlo stravaso degli agenti citostatici. Contatto con cute o mucose Prestare attenzione per evitare il contatto della vincristina con gli occhi. Esso puo' causare grave irritazione o la formazione di ulcere alla cornea (in particolare se il medicinale viene somministrato sotto pressione). In caso di contatto con gli occhi, sciacquarli immediatamente con abbondante acqua. I pazienti devono consultare un medico o un oftalmologo se l'irritazione agli occhi persiste. In caso di contatto accidentale con la cute, lavare abbondantemente con acqua, quindi con un sapone delicato, dopodiche' risciacquare accuratamente. Neurotossicita': poiche' il fattore limitante la dose e' rappresentato dalla neurotossicita', e' necessario valutare con molta attenzione gli eventuali segni clinici idonei ad evidenziarla. Le manifestazioni neurotossiche sono dose-correlate. Prestare particolare attenzione ai pazienti affetti da preesistenti disturbi neurologici o compromissione della funzionalita' epatica.

INTERAZIONI

A causa dell'aumento del rischio di trombosi in caso di patologie tumorali, e' frequente il ricorso a terapie anticoagulanti. L'elevata variabilita' intraindividuale della coagulabilita' durante la patologia ela possibile interazione fra gli anticoagulanti orali e la chemioterapia antineoplastica richiedono, se si decide di trattare il paziente con anticoagulanti per via orale, di aumentare la frequenza di monitoraggio dell'INR (rapporto normalizzato internazionale). Inibitori degli isoenzimi del citocromo P450 e della glicoproteina P: gli alcaloidi della Vinca sono metabolizzati dall'isoenzima (CYP3A4) del citocromo P450-3 A4 e costituiscono un substrato per la glicoproteina P. E' di conseguenza richiesta cautela in caso di uso concomitante di vincristina edegli inibitori del CYP3A4 e della glicoproteina P, come ad esempio ritonavir, nelfinavir, ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, ciclosporina, nifedipina e nefazodone. Si ritiene che gli inibitori rallentino il metabolismo della vincristina aumentandone le concentrazioni plasmatiche. La somministrazione concomitante di itraconazolo e vincristina solfato e' stata associata alla comparsa prematura e ad un aggravamento delle patologie neuromuscolari, probabilmente correlati all'inibizione del metabolismo della vincristina. E' necessario considerare la possibile interazione tra vincristina solfato e calcio-antagonisti, inparticolare la nifedipina, dal momento che la somministrazione concomitante di vincristina solfato e nifedipina puo' portare ad una riduzione della clearance plasmatica di vincristina solfato e di conseguenza al rischio di un aumento della tossicita'. Fenitoina e fosfenitoina: e' stato riportato che la contemporanea somministrazione orale od endovenosa di fenitoina e combinazioni di polichemioterapia includenti VINCRISTINA EG riducono i livelli plasmatici dell'anti-convulsivante e diminuiscono la soglia per le convulsioni. Tale associazione non e' pertanto raccomandata. Se non puo' essere evitata, la regolazione delle dosi deve basarsi sulle determinazioni dei livelli ematici. Il contributodella VINCRISTINA EG a questa interazione non e' certo. L'interazionepuo' essere spiegata da un ridotto assorbimento della fenitoina e da un suo aumentato metabolismo ed eliminazione. Altri citostatici: si deve prevedere un potenziamento dell'effetto ed un aumento degli effettiindesiderati durante l'uso concomitante di vincristina solfato ed altri farmaci citostatici. L'uso concomitante di vincristina solfato e altri medicinali mielosoppressivi quali doxorubicina (in particolare in associazione con prednisone) puo' potenziare gli effetti depressivi sul midollo osseo (mielosoppressione). Asparaginasi/isoniazide e altri medicinali neurotossici: quando si somministrano medicinali neurotossici (quali isoniazide e L-asparaginasi e ciclosporina A) a pazienti trattati con vincristina, si deve tenere in considerazione la possibilita'che si verifichi una neuropatia periferica grave e prolungata. In questi pazienti, i medicinali con effetti neurotossici noti devono esseresomministrati con cautela sotto monitoraggio neurologico continuo. Vaccini/virus inattivati: dato che il sistema immunitario puo' essere soppresso a causa del trattamento con vincristina, la formazione di anticorpi in reazione al vaccino puo' essere ridotta. L'intervallo tra l'interruzione dell'uso dei farmaci che determinano immunosoppressione e il ripristino della capacita' dell'organismo di reagire al vaccino dipende dall'intensita' e dal tipo degli immunosoppressori, dalla patologia sottostante e da altri fattori; le stime variano da 3 mesi a 1 anno. Vaccini/virus vivi: dato che il sistema immunitario puo' essere soppresso a causa del trattamento con vincristina, la somministrazione concomitante di un vaccino a virus vivo puo' aumentare la replicazione e gli effetti indesiderati del virus contenuto nel vaccino e/o ridurre la formazione di anticorpi da parte del corpo come reazione al vaccino;questi pazienti devono essere immunizzati con la massima cautela solodopo una attenta valutazione dello stato ematologico del paziente e solo in seguito a un parere positivo da parte del medico curante. L'intervallo tra l'interruzione dell'uso dei farmaci che determinano immunosoppressione e il ripristino della capacita' dell'organismo di reagireal vaccino dipende dall'intensita' e dal tipo di immunosoppressori, dalla patologia sottostante e da altri fattori; le stime variano da 3 mesi a 1 anno. I pazienti con leucemia in remissione non devono ricevere vaccini con virus vivi prima che siano trascorsi almeno 3 mesi dall'ultimo trattamento chemioterapico. Digossina: l'assorbimento della digossina puo' essere ridotto nei pazienti sottoposti a chemioterapia. Pertanto, in alcuni pazienti l'effetto terapeutico della digossina puo' risultare ridotto. Si consiglia quindi cautela nella somministrazione di queste associazioni. Puo' essere necessario aggiustare la dose di digossina. Mitomicina C: nei soggetti trattati in combinazione con la Mitomicina C, si sono manifestati casi di dispnea e di broncospasmo grave (vedere paragrafo 4.8). Queste reazioni possono verificarsi da pochi minuti ad alcune ore dopo la somministrazione di VINCRISTINA EG e fino a 2 settimane dopo quella della Mitomicina C. Puo' verificarsi una dispnea progressiva che richiede una terapia a lungo termine. VINCRISTINA EG non dovrebbe essere piu' somministrato. Radioterapia: la radioterapia puo' potenziare la neurotossicita' periferica della vincristinasolfato. Ciclosporina, tacrolimus: e' possibile la comparsa di eccessiva immunosoppressione con rischio di linfoproliferazione. Altri: durante la somministrazione concomitante di vincristina e fattori stimolanti la formazione di colonie (GCSF, GM-CSF) sono state segnalate con maggiore frequenza neuropatie atipiche con sensazione di puntura o bruciore nelle estremita' distali. Nei pazienti affetti dal tumore di Wilms, e' stata riferita una grave tossicita' epatica in caso di associazione di vincristina e dactinomicina. In associazione con la bleomicina, la vincristina puo' provocare la sindrome di Raynaud in modo dosedipendente. Nel caso in cui il farmaco venga iniettato attraverso il deflussore di una fleboclisi, bisogna fare molta attenzione che i liquidi non modifichino il pH della soluzione al di fuori dei valori di 3,5 e 5,5. Pertanto, VINCRISTINA EG non deve essere miscelata con nessun altroliquido eccetto che la soluzione fisiologica o glucosata.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse che si manifestano nel corso della somministrazione di VINCRISTINA EG sono in genere reversibili e direttamente proporzionali alla dose. Tra le manifestazioni piu' comuni vi e' l'alopecia; tra quelle piu' fastidiose, sono i disturbi neuromuscolari. Somministrando VINCRISTINA EG in dosi uniche settimanali, le reazioni avverse (leucopenia, dolori neuritici, stitichezza) sono di breve durata (meno di sette giorni) e diminuiscono o scompaiono riducendo la dose. Invece esse tendono ad aumentare somministrando la stessa dose in modo frazionato. Gli altri sintomi (alopecia, perdita della sensibilita', parestesie, difficolta' alla deambulazione, andatura steppante, atassia, perdita dei riflessi tendinei profondi ed atrofie muscolari) possono persistere piu' a lungo ed eventualmente durare per tutta la terapia pero' tendono a scomparire circa sei settimane dopo la sospensione della terapia. La disfunzione sensorio-motoria generalizzata puo' aggravarsi continuando il trattamento. Le reazioni avverse possono essere piu' pronunciate nei pazienti con insufficienza epatica a causa di un metabolismo ridotto e una ritardata escrezione biliare. Gli effetti indesiderati sono elencati in base alla loro frequenza. In questo paragrafo le frequenze degli effetti indesiderati vengono definite come segue: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100 - <1/10); non comune (>=1/1.000 - <1/100); raro (>=1/10.000 - <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Entro ciascun gruppo di frequenze, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravita'. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi): tumori secondari associati alla terapia. I pazienti che hanno ricevuto una chemioterapia a base divincristina in associazione con altri farmaci antineoplastici dotati di un noto potenziale carcinogeno hanno sviluppato tumori maligni secondari. Disturbi del sistema immunitario. Comune: episodi acuti di dispnea e broncospasmi da gravi a potenzialmente letali. Questi sintomi sono stati osservati in seguito alla somministrazione di alcaloidi dellaVinca (come la vincristina), in particolare quando somministrati in concomitanza con mitomicina. La reazione puo' verificarsi pochi minuti oppure ore dopo la somministrazione di un alcaloide della Vinca, o fino a 2 settimane dopo una dose di mitomicina. Raro: nei pazienti trattati con vincristina nell'ambito di un regime chemioterapico con piu' principi attivi, sono state osservate reazioni allergiche quali anafilassi, eruzione cutanea ed edema, probabilmente associati alla terapia con vincristina. Patologie del sistema nervoso: la tossicita' neurologica e' l'effetto indesiderato piu' importante della vincristina. La tossicita' neurologica e' correlata alla dose e all'eta'. Come conseguenzadella neurotossicita', possono verificarsi anche stipsi e ileo (vedere "Patologie gastrointestinali"). Comune: l'effetto indesiderato neurotossico piu' frequente della vincristina e' la neuropatia periferica (mista sensomotoria), che si manifesta in quasi tutti i pazienti. Spesso gli effetti indesiderati neuromuscolari si manifestano in un ordine specifico. Inizialmente compaiono solo disturbi sensoriali e parestesie. Con la continuazione della terapia possono verificarsi dolore ai nervi (fra gli altri alla mandibola e ai testicoli) e ulteriori difficolta' motorie. Proseguendo ulteriormente con la terapia sono stati riferiti perdita dei riflessi tendinei profondi, piede cadente, debolezza muscolare, atassia e paralisi. Puo' verificarsi un coinvolgimento del nervo cranico, inclusa paresi isolata e/o paralisi di muscoli comandatidai nervi cranici, senza che si manifesti debolezza muscolare in altre regioni. Paralisi del nervo cranico e debolezza muscolare della laringe possono causare raucedine e paresi delle corde vocali, inclusa unaparesi bilaterale delle corde vocali potenzialmente letale. La debolezza muscolare dei muscoli oculari esterni puo' causare ptosi, nonche' neuropatia ottica ed extraoculare. E' stata segnalata cecita' corticale transitoria. La vincristina provoca anche tossicita' vegetativa e tossicita' del sistema nervoso centrale, sebbene meno frequentemente rispetto alla neuropatia periferica. Sono state osservate visione doppia e atrofia ottica. Non comune: in un numero esiguo di pazienti trattaticon vincristina sono state segnalate convulsioni, spesso associate a ipertensione. Nei bambini sono stati segnalati alcuni casi isolati di convulsioni seguite da coma. In tali casi si suggerisce la somministrazione di una dose anticonvulsivante di fenobarbital. La vincristina causa tossicita' vegetativa e tossicita' del sistema nervoso centrale, sebbene questo avvenga meno frequentemente rispetto alla neuropatia periferica. Effetti sul sistema nervoso centrale, quali stato di coscienza alterato e alterazioni mentali come depressione, agitazione, insonnia, stato confusionale, psicosi e allucinazioni. Non nota: leucoencefalopatia. Non esistono farmaci o altre sostanze che possano di per se' prevenire od ovviare alla sintomatologia neuromuscolare indotta da VINCRISTINA EG. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, stipsi, dolore addominale. La stipsi puo' verificarsi in seguito a una occlusione della parte superiore dell'intestino, mentre il retto e' vuoto.La sindrome puo' simulare, nei casi estremi, l'occlusione intestinale. Una radiografia dell'addome in bianco puo' essere di particolare aiuto nel porre la giusta diagnosi. Tutti i casi possono essere risolti con l'ausilio di enteroclismi e lassativi. Al fine di ovviare alla stipsi, si raccomanda che tutti i pazienti trattati con VINCRISTINA EG seguano un regime dietetico. Possono verificarsi dolori addominali similia coliche. Non comune: mancanza di appetito, perdita di peso, anoressia, ulcerazioni buccali, diarrea, ileo paralitico. Quest'ultimo puo' manifestarsi particolarmente nei bambini piccoli e si risolve interrompendo la somministrazione di VINCRISTINA EG e con terapia sintomatica. La sintomatologia puo' simulare l'addome acuto. Raro: infiammazione della mucosa orale, necrosi e/o perforazione intestinale. Molto raro: pancreatite. Patologie renali e urinarie: nei pazienti anziani, la terapia con farmaci che provocano ritenzione urinaria va interrotta temporaneamente nei primi giorni successivi alla somministrazione di vincristina. Non comune: poliuria, disuria, ritenzione urinaria dovuta ad atonia vescicale, iperuricemia, nefropatia da acido urico. Raro: sindrome da secrezione inappropriata dell'ormone antidiuretico (SIADH). La sindrome puo' essere collegata alla neurotossicita' del medicinale, probabilmente a causa di un effetto diretto sull'ipotalamo.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: VINCRISTINA EG somministrata a topi od a cricete gravide,a dosaggi capaci di determinare un riassorbimento fetale dal 23 all'85%, ha prodotto malformazioni nei feti sopravvissuti. Nelle scimmie, somministrando la VINCRISTINA EG tra il 27. ed il 34. giorno di gravidanza, si sono avuti casi di evidenti malformazioni in due dei cinque animali trattati. I rimanenti tre erano normali. Sulla base dei risultati degli studi su animali e degli studi di farmacodinamica sul principio attivo, si deve evitare la somministrazione di vincristina durante la gravidanza, in particolare nel primo trimestre. I pazienti di sesso sia maschile che femminile devono adottare misure contraccettive durante il trattamento e nei 6 mesi successivi all'interruzione della terapia. Se durante la terapia si instaura una gravidanza, la paziente deveessere informata dei rischi per il feto e deve essere attentamente monitorata. La vincristina puo' avere effetti genotossici. Pertanto, se si verifica una gravidanza durante la terapia con vincristina, la possibilita' di una consulenza genetica va presa in considerazione e va consigliata alle pazienti che desiderino avere figli dopo la terapia. Allattamento: non e' noto se il farmaco viene escreto con il latte. Nel caso di allattamento al seno, la somministrazione di VINCRISTINA EG e'controindicata. Fertilita': poiche' sussiste la possibilita' di infertilita' irreversibile in seguito al trattamento con vincristina si deve consigliare agli uomini la crioconservazione dello sperma prima di iniziare il trattamento.

Codice: 020782037
Codice EAN:

Codice ATC: L01CA02
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Alcaloidi derivati da piante ed altri prodotti naturali
  • Alcaloidi della vinca ed analoghi
  • Vincristina
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi, in frigorifero
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FLACONE