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TEGRETOL 28CPR MAST 100MG Produttore: NOVARTIS FARMA SPA

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

TEGRETOL 200 MG COMPRESSE; TEGRETOL 400 MG COMPRESSE; TEGRETOL 200 MGCOMPRESSE A RILASCIO MODIFICATO; TEGRETOL 400 MG COMPRESSE A RILASCIOMODIFICATO; TEGRETOL BAMBINI 20 MG/ML SCIROPPO; TEGRETOL 100 MG COMPRESSE MASTICABILI.

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiepilettici, derivati della carbossamide.

PRINCIPI ATTIVI

Carbamazepina.

ECCIPIENTI

Compresse 200 mg e 400 mg: cellulosa microcristallina; carmellosa sodica; silice colloidale anidra; magnesio stearato. Sciroppo per bambini: polietilenglicole stearato; cellulosa microcristallina/sodio carmellosa; sorbitolo 70% (non cristallizzabile); metile paraidrossibenzoato;propile paraidrossibenzoato; saccarina sodica; idrossietilcellulosa; acido sorbico; glicole propilenico; aroma caramello; acqua depurata. Compresse a rilascio modificato da 200 mg e 400 mg: silice colloidale anidra; dispersione acquosa di etilcellulosa; cellulosa microcristallina; poliacrilato dispersione 30%; magnesio stearato; croscarmellosa sodica; talco; ipromellosa; olio di ricino poliossidrilato idrogenato; ferro ossido rosso; ferro ossido giallo; titanio diossido. Compresse masticabili da 100 mg: silice colloidale anidra; aroma menta-ciliegia; eritrosina; gelatina; glicerolo; magnesio stearato; amido di mais; carbossimetilamido sodico A; acido stearico; saccarosio per compressione.

INDICAZIONI

Compresse/Compresse a rilascio modificato/Compresse masticabili: epilessie (psicomotorie o temporali, crisi generalizzate tonico-cloniche, forme miste, crisi focali), nevralgie essenziali del trigemino, mania.Sciroppo: stati convulsivi dell'infanzia, epilessie con le stesse caratteristiche del farmaco in compresse (psicomotorie o temporali, crisigeneralizzate tonico-cloniche, forme miste, crisi focali). Il farmacopuo' essere utilizzato sia in mono sia in politerapia. Di norma Tegretol non agisce sul piccolo male (assenze) e sugli attacchi mioclonici.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o a farmaci a struttura simile (es. antidepressivi triciclici). Pazienti con blocco atrioventricolare. Pazienti con anamnesi di depressione midollare. Pazienti con anamnesi di porfirie epatiche (es. porfiriaacuta intermittente, porfiria variegata, porfiria cutanea tarda). E' da evitarsi la contemporanea somministrazione di inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) e farmaco. Prima di decidere di iniziare il trattamento, i pazienti di origine cinese di etnia Han o di origine tailandese dovrebbero, quando possibile, effettuare uno screening per HLA-B*1502 poiche' questo tipo di allele e' fortemente predittivo per una correlazione di rischio della grave sindrome di Stevens-Johnson indotta da carbamazepina. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.

POSOLOGIA

Le compresse e lo sciroppo (il flacone deve essere agitato prima dell'uso) possono essere assunti prima, durante o dopo i pasti; le compresse devono essere assunte con un po' di liquido e gli eventuali residuidelle compresse masticabili devono essere eliminati con un po' di liquido. Le compresse a rilascio modificato devono essere ingerite, senzamasticare, con un po' di liquido. Lo sciroppo e le compresse masticabili sono particolarmente adatti per quei pazienti che hanno difficolta' ad inghiottire le compresse o che richiedono un attento adeguamento della posologia. In virtu' del rilascio lento e modificato della carbamazepina, le compresse a rilascio modificato sono formulate per essereassunte 2 volte al giorno. Poiche' la stessa dose del farmaco in sciroppo produce picchi plasmatici piu' alti rispetto a quelli di una compressa, si raccomanda di iniziare con dosi basse e di aumentarle lentamente onde evitare l'insorgenza di effetti collaterali. Nel caso in cuisia necessario passare da una terapia con compresse ad una con lo sciroppo si consiglia di somministrare lo stesso numero di mg al giorno, ma con somministrazioni piu' ravvicinate. Nel caso in cui si voglia passare dalle compresse normali a quelle a rilascio modificato, l'esperienza clinica dimostra che il dosaggio della forma a rilascio modificato puo' necessitare un aumento. A causa delle interazioni farmacologiche e della differente farmacocinetica dei farmaci antiepilettici, nei pazienti anziani il dosaggio di Tegretol deve essere individuato con cura. Dove possibile il farmaco deve essere somministrato in monoterapia. Il trattamento deve essere iniziato con basse dosi giornaliere, che devono essere aumentate lentamente fino all'ottenimento dell'effetto ottimale. Dopo aver ottenuto un buon controllo delle crisi, il dosaggiopuo' essere diminuito molto gradualmente fino al minimo livello efficace. La determinazione delle concentrazioni plasmatiche puo' aiutare atrovare la posologia ottimale. Quando il farmaco viene aggiunto ad una terapia antiepilettica preesistente, bisogna farlo gradualmente, mantenendo la terapia iniziale e aggiustando il dosaggio, ove necessario,degli altri antiepilettici. Adulti: dose iniziale 100-200 mg 1-2 volte al giorno, poi aumentare lentamente fino a raggiungere la dose ottimale, che si aggira generalmente sui 400 mg 2-3 volte al giorno. In alcuni pazienti il dosaggio richiesto puo' essere di 1600 o anche 2000 mgal giorno. Bambini: nei bambini fino a 4 anni si raccomanda una dose iniziale di 20-60 mg/die, aumentata di 20-60 mg ogni 2 giorni. Per i bambini sopra i 4 anni la terapia puo' essere iniziata con 100 mg/die ed aumentata di 100 mg settimanalmente. La dose giornaliera di mantenimento consigliata nei bambini per il trattamento dell'epilessia (= 10-20 mg/kg di peso corporeo, pro die in dosi separate) e' di meno di 1 anno 100-200 mg (=1-2 misurini di sciroppo), da 1 a 5 anni 200-400 mg (=2 x 1-2 misurini di sciroppo), da 6 a 10 anni 400-600 mg (=2 x 2-3 misurini di sciroppo), da 11 a 15 anni 600-1000 mg (=3 x 2-3 misurini di sciroppo). Dai 200 mg pro die si consiglia di suddividere la dose nella giornata in 2-3 somministrazioni. Nevralgie del trigemino: la dose iniziale di 200-400 mg al giorno viene aumentata lentamente fino alla scomparsa della sintomatologia dolorosa (in genere 200 mg 3 o 4 volte al giorno); quindi la dose viene ridotta gradualmente fino a raggiungere la dose di mantenimento minima efficace. Nelle persone anziane e neimalati particolarmente sensibili, iniziare con 100 mg 2 volte al giorno. Mania La posologia varia dai 400 mg ai 1600 mg al giorno; generalmente si somministrano 400-600 mg al giorno suddivisi in 2 -3 dosi. Neltrattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamentestabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

CONSERVAZIONE

Sciroppo: proteggere dal calore e dalla luce. Compresse convenzionali: proteggere dall'umidita'. Compresse a rilascio modificato: proteggere dall'umidita'; conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. Compresse masticabili: conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C.

AVVERTENZE

La terapia deve essere condotta sotto controllo medico. In pazienti con anamnesi di danni epatici, cardiaci o renali, effetti collaterali ematologici ad altri farmaci o a precedenti cicli di terapia con carbamazepina, il farmaco deve essere prescritto solo dopo aver valutato il rapporto rischio-beneficio e sotto stretto controllo. Sono stati riportati casi di anemia aplastica e agranulocitosi associati all'uso del farmaco. Nel corso del trattamento con il farmaco si puo' verificare una diminuzione temporanea o persistente del numero delle piastrine e globuli bianchi; nella maggior parte dei casi comunque questi effetti sono temporanei e non sono segnali di inizio di anemia aplastica o di agranulocitosi. Si consiglia tuttavia un esame completo del sangue primadel trattamento e periodicamente durante il trattamento. Se durante il trattamento si osservano valori decisamente bassi di globuli bianchio piastrine, devono essere tenuti sotto stretto controllo i parametriematici del paziente. Il farmaco deve essere sospeso al comparire di un qualsiasi sintomo di depressione midollare. I pazienti devono essere informati sui primi sintomi di tossicita' e sui potenziali problemi ematologici, cosi' come sulle reazioni epatiche o dermatologiche. Se dovessero comparire sintomi come febbre, gola infiammata, rash, ulcere in bocca, fragilita' capillare, petecchie o emorragie purpuree, il paziente deve comunicarlo immediatamente al suo medico curante. Molto raramente sono state segnalate in associazione all'uso del farmaco reazioni dermatologiche serie, compresa la necrolisi epidermica tossica e lasindrome di Stevens-Johnso. La maggior parte dei casi di SJS/TEN si manifesta nei primi mesi di trattamento con il farmaco. Se compaiono sintomi di gravi reazioni cutanee, il trattamento deve essere sospeso immediatamente e deve essere presa in considerazione una terapia alternativa. Negli individui di origine cinese di etnia Han o tailandese, e' stato dimostrato che la positivita' per HLA-B*1502 e' fortemente correlata con il rischio di sviluppare la Sindrome di Stevens-Johnson (SJS), in caso di trattamento con carbamazepina. Quando possibile, questi pazienti dovrebbero essere sottoposti ad uno screening per questo allele prima di iniziare il trattamento con carbamazepina. Si possono ancheverificare reazioni cutanee lievi, che sono generalmente transitorie e non pericolose; queste solitamente scompaiono in pochi giorni o settimane, sia continuando il trattamento sia riducendo le dosi. Tuttavia,poiche' potrebbe essere difficile distinguere i primi segni di reazioni cutanee piu' serie da quelli di reazioni lievi e transitorie, i pazienti devono essere strettamente controllati durante la terapia facendo attenzione ad interrompere immediatamente la terapia qualora, durante la somministrazione del medicinale, si fosse osservato un peggioramento dei sintomi. Il farmaco puo' scatenare reazioni di ipersensibilita', incluse reazioni di ipersensibilita' a piu' organi, che possono interessare la cute, il fegato, gli organi emopoietici, il sistema linfatico o altri organi, sia singolarmente sia contemporaneamente nel contesto di una reazione sistemica. Si puo' verificare ipersensibilita' crociata anche tra carbamazepina e fenitoina. In generale, se si verificano segni e sintomi di reazioni di ipersensibilita', la terapia con il farmaco deve essere interrotta immediatamente. Il farmaco deve essere utilizzato con cautela in pazienti con attacchi misti, che includono assenze tipiche o atipiche. In questi casi il farmaco puo' esacerbare gli attacchi. Particolarmente in pazienti con disturbi del fegato e negli anziani devono essere effettuati controlli della funzionalita' epatica all'inizio e durante il trattamento. La somministrazione del farmaco deve essere sospesa immediatamente in caso di peggioramento della disfunzione epatica o di epatopatie attive. Il farmaco ha mostrato una debole attivita' anticolinergica; pertanto, i pazienti affetti da elevata pressione oculare devono essere strettamente controllati durante la terapia. Non bisogna dimenticare la possibilita' di attivazione di una psicosi latente e, nei pazienti anziani, di confusione o agitazione. Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati neipazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverseindicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario. I pazienti dovrebbero essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso dovrebbe essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) dovrebbero essereistruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari. Sono state segnalate perditeematiche in donne che assumono contraccettivi orali in concomitanza al farmaco; la sicurezza dei contraccettivi orali puo' essere compromessa dall'uso del farmaco. Si consiglia pertanto alle donne in eta' fertile in trattamento con il farmaco di utilizzare metodi contraccettivi alternativi. Sebbene la correlazione tra dose di carbamazepina, livelli plasmatici ed efficacia clinica-tollerabilita' sia piuttosto debole,il controllo dei livelli plasmatici puo' essere utile nelle seguenti condizioni: rilevante aumento della frequenza degli attacchi, in gravidanza, nel trattamento di bambini e adolescenti, nei casi di sospetta anomalia nell'assorbimento, nei casi di sospetta tossicita' quando si stanno somministrando piu' farmaci. Preparazioni a base di Hypericum perforatum non dovrebbero essere assunte in contemporanea con medicinali contenenti carbamazepina, a causa del rischio di un decremento dei livelli plasmatici e di diminuzione dell'efficacia terapeutica di carbamazepina. L'interruzione brusca del trattamento con il farmaco puo' scatenare attacchi epilettici. Se in un paziente epilettico il trattamento con il farmaco deve essere interrotto bruscamente, il passaggio ad un nuovo preparato antiepilettico deve essere effettuato utilizzando un'adeguata copertura farmacologica. Le compresse masticabili contengono saccarosio quindi non sono indicate per i soggetti con intolleranza ereditaria al fruttosio, sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio o deficit di saccarasi-isomaltasi. Lo sciroppo contiene sorbitolo quindi non e' indicato per i soggetti con intolleranza ereditaria alfruttosio. Lo sciroppo contiene anche paraidrossibenzoati che possonocausare reazioni allergiche. Le compresse a rilascio modificato contengono olio di ricino poliossidrilato idrogenato che puo' causare disturbi gastrici e diarrea.

INTERAZIONI

Il citocromo P450 3A4 (CYP 3A4) e' il principale enzima che catalizzala formazione del metabolita attivo carbamazepina-10,11-epossido. La somministrazione contemporanea di sostanze ad attivita' inibitoria sull'enzima CYP 3A4 puo' portare ad un innalzamento dei livelli plasmatici di carbamazepina con conseguente comparsa di eventi avversi. La somministrazione contemporanea di induttori del CYP 3A4 e' potenzialmente in grado di aumentare il metabolismo della carbamazepina, riducendo cosi' i livelli serici di carbamazepina e l'effetto terapeutico. Analogamente, l'interruzione della somministrazione di un induttore del CYP 3A4 puo' ridurre il metabolismo della carbamazepina, determinando cosi'un incremento dei livelli plasmatici di carbamazepina. La carbamazepina e' un potente induttore del CYP 3A4 e di altri sistemi enzimatici epatici di fase I e II, e puo' pertanto, inducendone il metabolismo, ridurre le concentrazioni plasmatiche dei medicinali somministrati contemporaneamente che vengono metabolizzati principalmente dal CYP 3A4. L'enzima microsomiale umano epossido-idrolasi e' stato identificato comeil responsabile della formazione del 10,11-transdiolo, derivato di carbamazepina-10,11-epossido. La co-somministrazione degli inibitori dell'enzima epossido- idrolasi microsomiale umano puo' risultare in un aumento delle concentrazioni plasmatiche di carbamazepina-10,11-epossido. Dal momento che livelli plasmatici aumentati di carbamazepina possono causare effetti collaterali, il dosaggio del farmaco va aggiustato di conseguenza e/o i livelli plasmatici monitorati qualora vengano somministrati contemporaneamente i farmaci di seguito descritti. Analgesici, antinfiammatori: destropropossifene, ibuprofene. Androgeni: donazolo. Antibiotici: antibiotici macrolidi. Antidepressivi: probabilmente desipramina, fluoxetina, fluvoxamina, nefazodone, paroxetina, trazodone, viloxazina. Antiepilettici: stiripentolo, vigabatrin. Antimicotici: azoli (es. itraconazolo, ketoconazolo, fluconazolo), voriconazolo. Antistaminici: loratidina, terfenadina. Antipsicotici: olanzapina. Antitubercolotici: isoniazide. Antivirali: inibitori delle proteasi dell'HIV(es. ritonavir). Inibitori dell'anidrasi carbonica: acetazolamide. Farmaci cardiovascolari: verapamil, diltiazem. Farmaci gastrointestinali: probabilmente cimetidina, omeprazolo. Rilassanti muscolari: oxibutinina, dantrolene. Inibitori dell'aggregazione piastrinica: ticlopidina.Altre interazioni: succo di pompelmo, nicotinamide. Poiche' elevati livelli plasmatici di carbamazepina-10,11-epossido possono determinare reazioni avverse, il dosaggio del farmaco deve essere aggiustato di conseguenza e/o i livelli plasmatici monitorati quando il farmaco viene somministrato in concomitanza con le sostanze sotto elencate: loxapina, quetiapina, primidone, progabide, acido valproico, valnoctamide e valpromide. Il dosaggio del farmaco potrebbe necessitare un aggiustamento quando vengono somministrati contemporaneamente i farmaci di seguitodescritti. Antiepilettici : felbamato, mesuximide, oxcarbazepina, fenobarbitale, fensuximide, fenitoina e fosfenitoina, primidone e, sebbene i dati siano parzialmente contraddittori, anche clonazepam. Antineoplastici: cisplatino, doxorubicina. Antitubercolotici: rifampicina. Broncodilatatori o anti-asmatici: teofillina, aminofillina. Farmaci dermatologici: isotretinoina. Altre interazioni: i livelli sierici di carbamazepina possono essere ridotti dalla somministrazione contemporanea di preparazioni a base di Hypericum perforatum. Cio' a seguito dell'induzione degli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci da parte di preparazioni a base di Hypericum perforatum che, pertanto, non dovrebbero essere somministrate in concomitanza con carbamazepina. L'effetto di induzione puo' persistere per almeno 2 settimane dopo l'interruzione del trattamento con prodotti a base di Hypericum perforatum. Se un paziente sta assumendo contemporaneamente prodotti a base di Hypericum perforatum i livelli ematici di carbamazepina devono essere controllati e la terapia con prodotti a base di Hypericum perforatum deve essere interrotta. I livelli ematici di carbamazepina potrebbero aumentare con l'interruzione dell'assunzione di Hypericum perforatum. La carbamazepina puo' determinare una diminuzione dei livelli plasmatici di certi farmaci, e puo' anche portare alla diminuzione o persino all'annullamento della loro attivita'. Il dosaggio dei seguenti farmaci puo' richiedere un aggiustamento in base alle specifiche esigenze cliniche: analgesici, antinfiammatori: buprenorfina, metadone, paracetamolo, fenazone (antipirina), tramadolo. Antibiotici: doxiciclina. Anticoagulanti: anticoagulanti orali. Antidepressivi: bupropione, citalopram, mianserina, nefazodone, sertralina, trazodone, antidepressivi triciclici. Quando si inizia la terapia con il farmaco la somministrazione degli IMAO deve essere stata sospesa da almeno 2 settimane, o anche per un periodo maggiore se la situazione clinica lo consente. Antiepilettici: clobazam, clonazepam, etosuccimide, felbamato, lamotrigina, oxcarbazepina, primidone, tiagabina, topiramato, acido valproico, zonisamide. I livelli plasmatici della fenitoina possono essere sia innalzati che abbassati dalla carbamazepina; raramente la carbamazepina ha innalzato i livelli plasmatici di mefenitoina. Antifungini: itraconazolo. Antiparassitari: praziquantel. Antineoplastici: imatinib. Antipsicotici: clozapina, aloperidolo e bromperidolo, olanzapina, quetiapina, risperidone, ziprasidone. Antivirali: inibitori delle proteasi dell'HIV. Ansiolitici: alprazolam, midazolam. Broncodilatatori o antiasmatici: teofillina. Contraccettivi: contraccettivi ormonali. Farmaci cardiovascolari: calcioantagonisti es. felodipina, digossina. Corticosteroidi: corticosteroidi. Immunosoppressori: ciclosporina, everolimus. Preparati tiroidei: levotiroxina. Altre interazioni farmacologiche: prodotti contenenti estrogeni e/o progesterone. La concomitante somministrazione di carbamazepina e levetiracetam aumenta la tossicita' indotta dalla carbamazepina. La concomitante somministrazione di carbamazepina e isoniazide aumenta l'epatotossicita' indotta dall'isoniazide. La somministrazione di carbamazepina e litio o metoclopramide, oppure carbamazepina e neurolettici puo' determinare un incremento degli effetti collaterali neurologici. La somministrazione puo' portare ad una iponatremia sintomatica.La carbamazepina puo' antagonizzare l'effetto dei rilassanti muscolari non depolarizzanti; il loro dosaggio deve essere aumentato e i pazienti strettamente controllati per evitare che la risoluzione del blocconeuromuscolare avvenga troppo rapidamente. La carbamazepina, come altri farmaci psicoattivi, puo' ridurre la tollerabilita' all'alcol; e' quindi consigliabile per il paziente astenersi dal consumo di alcol.

EFFETTI INDESIDERATI

Soprattutto all'inizio del trattamento con il farmaco, o se la dose iniziale e' troppo alta o nei pazienti anziani, alcuni effetti collaterali possono verificarsi molto frequentemente o frequentemente, ad esempio a carico del SNC (capogiri, cefalea, atassia, sonnolenza, affaticamento, diplopia), del tratto gastrointestinale (nausea, vomito) e reazioni allergiche cutanee. Gli effetti correlati alla dose solitamente scompaiono in pochi giorni, spontaneamente o dopo temporanea riduzione del dosaggio. Gli effetti collaterali sul SNC possono essere espressione di sovradosaggio e di fluttuazioni dei livelli plasmatici. In questi casi si suggerisce di controllare i livelli plasmatici. Gli effetti collaterali di seguito riportati sono elencati per frequenza. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto frequente: leucopenia. Frequente: eosinofilia, trombocitopenia. Raro: leucocitosi, linfoadenopatia, carenza di acido folico. Molto raro: agranulocitosi, anemia aplastica,pancitopenia, aplasia dei globuli rossi, anemia, anemia megaloblastica, porfiria intermittente acuta, porfiria variegata, porfiria cutanea tarda, reticolocitosi, possibilita' di anemia emolitica. >>Disturbi del sistema immunitario. Raro: risposta di ipersensibilita' ritardata multipla a carico di piu' organi con disturbi, che si possono manifestare in combinazioni differenti, quali febbre, rash, vasculiti, linfoadenopatia, pseudolinfoma, artralgia, leucopenia, eosinofilia, epato- splenomegalia, alterazione dei test di funzionalita' epatica e sidrome deldotto biliare evanescente (distruzione e scomparsa dei dotti biliari intraepatici). Anche altri organi possono essere interessati, quali polmoni, reni, pancreas, miocardio, colon. Molto raro: meningite asettica con mioclono ed eosinofilia periferica, reazioni anafilattiche, edema angioneurotico. >>Patologie endocrine. Frequente: edema, ritenzione idrica, aumento del peso corporeo, iponatriemia e riduzione dell'osmolarita' ematica dovuta ad un'azione simile all'ADH, che puo' portare inrari casi ad intossicazioni da acqua accompagnata da vomito, letargia, cefalea, stato confusionale, disturbi neurologici. Molto raro: aumento delle concentrazioni ematiche di prolattina con o senza manifestazioni cliniche quali ginecomastia e galatorrea, alterazione dei parametri funzionali della tiroide: diminuzione della L-Tiroxina (tiroxina libera, tiroxina, triiodotiroxina) e aumento delle concentrazioni ematiche dell'ormone stimolante la tiroide, di solito senza manifestazioni cliniche, disturbi del metabolismo osseo (diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di calcio e delle concentrazioni ematiche di 25- idrossi-colecalciferolo) che possono portare ad osteomalacia/osteoporosi, aumento dei livelli ematici di colesterolo (compreso il colesterolo HDL)e di trigliceridi. >>Disturbi psichiatrici. Raro: allucinazioni (visive o uditive), depressione, anoressia, irrequietezza. agitazione, aggressivita', stato confusionale. Molto raro: attivazione di psicosi. >>Patologie del sistema nervoso. Molto frequente: capogiri, atassia, sonnolenza, affaticamento. Frequente: cefalea, diplopia, disturbi dell'accomodazione (ad esempio visione offuscata). Non frequente: movimenti anormali involontari (tremore, asterissi, distonia, tics), nistagmo. Raro: discinesia orofacciale, disturbi della motilita' oculare, disturbi del linguaggio (disartria, linguaggio indistinto), coreoatelosi, nauropatie periferiche, parestesie, eparesi. Molto raro: alterazioni del gusto, sindrome neurolettica maligna. >>Patologie dell'occhio. Molto raro: congiuntiviti, opacita' del cristallino, aumento della pressione intraoculare. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto raro: disturbi dell'udito (iperacusia, tinnito, percezione alterata del tono). >>Patologie cardiache. Raro: disturbi della conduzione cardiaca, ipertensione o ipotensione. Molto raro: bradicardia, aritmia, blocco atrioventricolare con sincope, collasso circolatorio, insufficienza cardiacacongestizia, aggravamento della arteriopatia coronarica, tromboflebite, tromboembolia (embolia polmonare). >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: ipersensibilita' polmonare caratterizzata ad esempio da febbre, dismpnea, polmonite. >>Patologie gastrointestinali. Molto frequente: nausea, vomito. Frequente: secchezza delle fauci. Non frequente: diarrea, stipsi. Raro: dolori addominali. Molto raro: glossite, stomatite, pancreatite. >>Patologie epatobiliari. Moltofrequente: innalzamento delle gamma-GT (dovuti all'induzione degli enzimi epatici), di solito clinicamente irrilevante. Frequente: innalzamento delle concentrazioni ematiche della fosfatasi alcalina. Non frequente: innalzamento delle transaminasi. Raro: epatite colestatica, parenchimale (epatocellulare) o di tipo misto, sindrome del dotto biliare evanescente, ittero. Molto raro: epatite granulomatosa, insufficienza epatica. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto frequente: dermatiti allergiche, orticaria che puo' essere anche grave. Non frequente: dermatite esfoliativa, eritrodermia. Raro: lupus eritematoso sistemico, prurito. Molto raro: sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, reazioni di fotosensibilita', eritema multiforme e nodoso, alterazione della pigmentazione cutanea, porpora, acne, iperidrosi, perdita dei capelli, irsutismo. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: debolezza muscolare. Molto raro: artralgia, dolori muscolari, spasmi muscolari. >>Patologierenali e urinarie. Molto raro: nefriti interstiziali, insufficienza renale, disfunzione renale (albuminuria, amturia, oliguria, aumento deilivelli di urea ematica/azotemia), pollachiuria, ritenzione urinaria.>>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: disfunzioni sessuali/impotenza, anomalie nella spermatogenesi (con diminuzione dek numero degli spermatozoi e/o della motilita'). >>Esami diagnostici. Molto raro: ipogammaglobulinemia.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Negli animali da laboratorio (ratto, topo, coniglio) la somministrazione orale di carbamazepina durante il periodo dell'organogenesi ha indotto un aumento della mortalita' embrionale a dosi tossiche per la madre. Nel ratto sono stati riportati aborti al dosaggio di 300 mg/kg die. Si sono anche osservati ritardi di crescita nei feti di ratto, sempre a dosi tossiche per la madre. Non e' stato dimostrato alcun effetto teratogeno in queste tre specie animali, ma in uno studio condotto neltopo carbamazepina ha indotto alcune anomalie. E' noto che i figli dimadri epilettiche sono piu' predisposti a disturbi dello sviluppo, incluse possibili malformazioni. Esiste la possibilita' che la carbamazepina, come tutti i maggiori farmaci antiepilettici, aumenti il rischiosoprariportato, sebbene manchi una reale conferma derivante da studi controllati con carbamazepina somministrata in monoterapia. Tuttavia, in associazione all'uso del farmaco, sono stati riportati casi di disturbo dello sviluppo e malformazioni, inclusa la spina bifida, cosi' come altre anomalie congenite. Le pazienti con epilessia devono essere trattate con molta cautela durante la gravidanza. Se durante la terapiacon il farmaco si dovesse pianificare o verificare una gravidanza, o se si verificasse la necessita' di assumere il farmaco durante una gravidanza, i possibili benefici devono essere attentamente soppesati insieme ai possibili rischi, in particolare nei primi 3 mesi di gravidanza. Nelle donne in eta' fertile il farmaco, ove possibile, dovrebbe essere prescritto in monoterapia, in quanto l'incidenza di anormalita' congenite nei figli di donne trattate con associazioni di farmaci antiepilettici e' maggiore che nelle madri trattate in monoterapia. Si raccomanda di somministrare la minima dose efficace e di controllare i livelli plasmatici. Le pazienti devono essere informate sulla possibilita'di un aumentato rischio di malformazioni ed e' opportuno consigliare loro l'effettuazione di una diagnosi prenatale. Durante la gravidanza una terapia antiepilettica efficace non deve essere interrotta, poiche' il peggioramento della malattia e' nocivo sia per la madre che per il feto. E' noto che durante la gravidanza si verifichi una carenza di acido folico. E' stato dimostrato che i farmaci antiepilettici aggravano questa situazione. La carenza di acido folico puo' essere una dellecause dell'aumentata incidenza di malformazioni nei figli di madri epilettiche in trattamento. Pertanto si raccomanda una cura addizionale con acido folico prima e durante la gravidanza. Per prevenire eccessive perdite di sangue, si raccomanda inoltre la somministrazione di vitamina K 1 sia alla madre, durante le ultime settimane di gravidanza, che al neonato. Si sono verificati alcuni episodi di crisi epilettiche e/o depressione respiratoria in neonati le cui madri erano state trattate con il farmaco e contemporaneamente con altri farmaci anticonvulsivanti; in alcuni casi sono stati anche segnalati vomito, diarrea e/o minore assunzione di alimenti nel neonato. Queste reazioni potrebbero segnalare una sindrome da astinenza neonatale. La carbamazepina passa attraverso il latte materno. Il beneficio dell'allattamento al seno deveessere ben valutato verso il rischio, seppure remoto, di possibili effetti collaterali sul neonato. Le madri in trattamento con il farmaco possono allattare al seno purche' il neonato sia seguito con attenzione per valutare l'insorgenza di eventuali reazioni avverse. Sono stati segnalati casi molto rari di compromissione della fertilita' maschile e/o anomalie nella spermatogenesi.

Codice: 020602064
Codice EAN:

Codice ATC: N03AF01
  • Sistema nervoso
  • Antiepilettici
  • Derivati della carbossamide
  • Carbamazepina
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE MASTICABILI
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE MASTICABILI

36 MESI

BLISTER