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RYTMONORM 30CPR RIV 300MG Produttore: TEVA ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

RYTMONORM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiaritmici, classe IC.

PRINCIPI ATTIVI

Rytmonorm 150 mg compresse rivestite. Una compressa rivestita contiene il principio attivo: propafenone cloridrato 150 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Rytmonorm 300 mg compresse rivestite. Una compressa rivestita contiene il principio attivo: propafenone cloridrato 300 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Rytmonorm 325 mg capsule rigide a rilascio prolungato. Una capsula rigida a rilascio prolungato contiene il principio attivo : propafenone cloridrato 325 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Rytmonorm 425 mg capsule rigide a rilascio prolungato Una capsula rigida a rilascio prolungato contiene il principio attivo: propafenone cloridrato 425 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Rytmonorm 70mg/20ml soluzione iniettabile per uso endovenoso. Una fiala da 20 ml contiene il principio attivo: propafenone cloridrato 70 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Rytmonorm 150 mg e 300 mg compresse rivestite: amido pregelificato, copovidone, crospovidone, ipromellosa, macrogol 6000, magnesio stearato, sodio laurilsolfato, talco, titanio diossido. Rytmonorm 325 mg e 425mg capsule rigide a rilascio prolungato: ipromellosa, magnesio stearato. Composizione della capsula: gelatina, ossido di ferro rosso (E 172), sodio laurilsolfato, titanio diossido (E 171). Rytmonorm 70 mg/20 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso: acqua per preparazioni iniettabili, glucosio.

INDICAZIONI

Rytmonorm 150 mg e 300 mg compresse rivestite e Rytmonorm 325 mg e 425 mg capsule rigide a rilascio prolungato Prevenzione e trattamento ditachicardie e tachiaritmie ventricolari e sopraventricolari, compresala sindrome di Wolff-Parkinson-White (W.P.W.), quando associate a sintomi disabilitanti. Rytmonorm 70 mg/20 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso Rapido controllo o profilassi a breve termine di tachicardie e tachiaritmie ventricolari e sopraventricolari, compresa la sindrome di Wolff-Parkinson-White (W.P.W.), quando associate a sintomi disabilitanti.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo (propafenone cloridrato), ad altre sostanze strettamente collegate dal punto di vista chimico o ad unoqualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Sindrome di Brugada nota. Insufficienza cardiaca manifesta. Cardiopatia strutturale significativa come: episodio di infarto miocardico negli ultimi tre mesi, insufficienza cardiaca congestizia incontrollata in cui l'output (frazione di eiezione) del ventricolo sinistro e' minore del 35%, shock cardiogeno (ad eccezione di quello provocato da aritmia), grave bradicardia sintomatica, gravi disturbi preesistenti della conduzione dell'eccitamento a livello senoatriale, atrioventricolare ed intraventricolare, malattia del nodo del seno atriale (sindrome bradicardia-tachicardia), difetti di conduzione atriale, blocco atrioventricolare di secondo grado o di grado maggiore o blocco di branca o blocco distale in assenza di un pacemaker artificiale, marcata ipotensione. Disturbi manifesti del bilancio elettrolitico (ad es. disturbi del metabolismo del potassio). Gravi pneumopatie ostruttive. Miastenia grave. Generalmente controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.6). Controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6). E' controindicata la somministrazione contemporanea di propafenone cloridrato e ritonavir (vedere paragrafo 4.5).

POSOLOGIA

La posologia dovra' essere come riportato di seguito, a meno di variazioni apportate dal medico. Basse dosi di propafenone possono essere sufficienti per provocare la risposta terapeutica desiderata. Posologia. Rytmonorm 150 mg e 300 mg compresse rivestite La dose deve essere adattata alle esigenze individuali dei pazienti. Adulti: per il trattamento iniziale e quello di mantenimento, la dose giornaliera consigliatae' di 450-600 mg (una compressa da 150 mg tre volte al giorno o una compressa da 300 mg due volte al giorno). Occasionalmente puo' essere necessario un aumento della dose giornaliera fino a 900 mg (una compressa da 300 mg o due compresse da 150 mg tre volte al giorno). Questa dose giornaliera puo' essere superata solamente in casi eccezionali sotto stretto controllo cardiologico. Questi dosaggi si riferiscono a pazienti con peso corporeo di circa 70 kg. Le dosi giornaliere dovranno essere ridotte proporzionalmente per pazienti con peso corporeo inferiore. Non devono essere effettuati aumenti di dosaggio fino a che il paziente non abbia assunto il trattamento per 3 - 4 giorni. Nei pazienti che presentano un allargamento significativo del complesso QRS o un blocco AV di secondo o terzo grado, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio. La dose individuale di mantenimento deve essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico comprendente il monitoraggio dell'ECG e ripetuti controlli della pressione (fasedi titolazione). Modo di somministrazione: per via del loro sapore amaro e per via dell'effetto anestetizzante locale del propafenone, le compresse devono essere deglutite intere (senza essere masticate) con un sorso di liquido. Rytmonorm 325 mg e 425 mg capsule rigide a rilascio prolungato. Adulti: la dose di propafenone a rilascio prolungato deve essere titolata individualmente sulla base della risposta e della tollerabilita'. Per il trattamento iniziale e quello di mantenimento, ladose giornaliera consigliata e' di 650 mg (una capsula a rilascio prolungato di 325 mg due volte al giorno). Se e' necessario un effetto terapeutico aggiuntivo, la dose di propafenone cloridrato (capsule a rilascio prolungato) puo' essere aumentata a 425 mg somministrati ogni dodici ore, dopo almeno 5 giorni. La dose individuale di mantenimento dovra' essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico comprendente ripetute valutazioni elettrocardiografiche e rilievi della pressione arteriosa (fase di aggiustamento posologico). Se la durata dell'intervallo QRS e' prolungata o l'intervallo QT corretto per la frequenza e' prolungato di oltre il 20%, la dose dovra' essere ridotta o sospesa fino alla normalizzazione del tracciato elettrocardiografico. Nei pazienti con blocco AV di secondo o terzo grado, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio. Modo di somministrazione: le capsule devono essere deglutite intere con un sorso di liquido. Non schiacciare ne' dividere ulteriormente il contenuto delle capsule. Rytmonorm 70 mg/20 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso: il dosaggio deve essere personalizzato e determinato sotto controllo dell'ECG e monitorando la pressione arteriosa. Quando si somministrano soluzioni per infusione, e' necessario un accurato monitoraggio dell'ECG (intervallo QRS, PR e QTc) e dei parametri circolatori. La somministrazione intravenosa in dose singola e' di 1 mg/kg di peso corporeo (corrispondente ad una fiala di 20 ml in pazienti di peso corporeo di 70 kg). Spesso l'effetto terapeutico desiderato puo' gia' essere raggiunto conuna dose di 0,5 mg/kg di peso corporeo (corrispondenti a 10 ml di soluzione). Se necessario, la dose singola puo' essere aumentata a 2 mg/kg di peso corporeo (corrispondenti a 40 ml di soluzione). Il trattamento deve essere iniziato con la piu' bassa dose possibile, tenendo il paziente sotto attenta osservazione e stretto controllo elettrocardiografico e pressorio. Modo di somministrazione L'iniezione intravenosa lenta deve essere somministrata entro un periodo di 3-5 minuti. L'intervallo tra due iniezioni non deve essere inferiore a 90-120 minuti. Se l'intervallo QRS risultasse prolungato o se si osservasse un allungamento dell'intervallo QT corretto per la frequenza di oltre il 20%, la somministrazione deve essere sospesa immediatamente. Infusione di breve durata: per infusione di breve durata (1-3 ore) la velocita' di infusione e' di 0,5-1 mg/min di Rytmonorm 70 mg/20 ml soluzione iniettabile.Infusione lenta endovenosa Per infusione lenta endovenosa la massima dose giornaliera e' generalmente di 560 mg (corrispondenti a 160 ml disoluzione). Per la preparazione dell'infusione deve essere utilizzatauna soluzione di glucosio o fruttosio al 5%. A causa del potenziale di precipitazione, la soluzione fisiologica non e' adatta alla preparazione della soluzione per infusione. Popolazioni speciali. Anziani: complessivamente non sono state osservate differenze in termini di sicurezza o di efficacia tra i pazienti anziani. Tuttavia, non puo' essere esclusa una maggiore sensibilita' di alcuni soggetti piu' anziani, pertanto, questi pazienti devono essere attentamente monitorati. In pazienti anziani o in pazienti con significativa compromissione della funzione ventricolare sinistra (LVEF <35%) o una malattia strutturale miocardica, il trattamento deve essere iniziato gradualmente e con particolare cautela in piccole dosi incrementali. Lo stesso vale per la terapiadi mantenimento. Qualsiasi aumento di dosaggio, che potrebbe essere richiesto, deve essere iniziato dopo almeno 5 - 8 giorni di trattamento. Insufficienza epatica: propafenone cloridrato a rilascio prolungato viene estesamente metabolizzato attraverso un'ossidasi epatica saturabile. Nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica, potrebbe verificarsi un accumulo di farmaco a causa dell'aumentata biodisponibilita' ed emivita di eliminazione del propafenone cloridrato, pertanto potrebbe essere necessaria una riduzione della dose raccomandata (vedere paragrafo 5.2). Insufficienza renale: l'eliminazione dei metaboliti principali del propafenone cloridrato e' influenzata dall'insufficienza renale, pertanto propafenone cloridrato deve essere somministrato con cautela (vedere paragrafo 5.2). In pazienti in queste condizioni la dose di propafenone cloridrato puo' essere titolata sotto controllo dell'ECG e monitorando i livelli plasmatici. Popolazione pediatrica: le evidenze disponibili non permettono di formulare raccomandazioniper una posologia specifica nei bambini (vedere paragrafo 4.4).

CONSERVAZIONE

Rytmonorm 150 mg e 300 mg compresse rivestite: questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione. Rytmonorm 325mg e 425 mg capsule rigide a rilascio prolungato: conservare il medicinale a temperatura inferiore a 30 gradi C. Rytmonorm 70 mg/20 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso: conservare il medicinale a temperatura compresa tra 15 gradi C e 25 gradi C.

AVVERTENZE

E' essenziale valutare dal punto di vista elettrocardiografico e clinico ogni paziente cui venga somministrato propafenone cloridrato primae durante la terapia allo scopo di determinare se la risposta al propafenone cloridrato sia tale da giustificare un uso continuativo. Dopo somministrazione di propafenone puo' rivelarsi la Sindrome di Brugada (prominente elevazione del punto J seguita da segmento ST concavo e T invertita nelle derivazioni V1 e V2) oppure possono essere provocate alterazioni dell'elettrocardiogramma (ECG) simili al Brugada nei portatori precedentemente asintomatici della sindrome. Una volta iniziata laterapia con propafenone deve essere eseguito un ECG per escludere alterazioni indicative della Sindrome di Brugada. Qualora si manifesti laSindrome di Brugada, il trattamento con propafenone deve essere interrotto. Propafenone cloridrato puo' peggiorare la miastenia grave (vedere paragrafo 4.3). La frequenza e la soglia di sensibilita' dei pace-makers possono subire alterazioni durante la terapia con propafenone. Percio' il funzionamento dei pace-maker dovra' essere opportunamente verificato durante la terapia e se necessario riprogrammato. Esiste un potenziale di conversione della fibrillazione atriale parossistica in flutter atriale con conseguente blocco della conduzione 2:1 o conduzione 1:1 (vedere paragrafo 4.8). Come con altri farmaci antiaritmici di classe IC, nei pazienti affetti da cardiopatia strutturale significativa si possono piu' facilmente manifestare gravi eventi avversi, pertanto, propafenone cloridrato e' controindicato in questi pazienti (vedereparagrafo 4.3). In caso di pregresso infarto miocardico, l'uso di Rytmonorm deve essere limitato al trattamento delle aritmie ventricolari che mettono in pericolo la vita del paziente. In pazienti che presentano una alterata funzionalita' epatica o renale, puo' verificarsi accumulo di farmaco anche con la somministrazione di dosi terapeutiche di Rytmonorm. La titolazione della dose in questi pazienti deve essere effettuata con particolare cautela, sotto controllo dell'ECG e monitorando i livelli plasmatici. Tuttavia, sotto costante controllo elettrocardiografico, questi pazienti possono essere trattati con Rytmonorm a dosi ridotte. In questi pazienti potrebbe essere necessaria una riduzionedella dose orale di almeno il 50%. Propafenone cloridrato deve essereutilizzato con cautela nei pazienti con ostruzione delle vie aeree (per es. asma) a causa dell'attivita' beta-bloccante. Somministrare con cautela in pazienti con broncopneumopatia ostruttiva poiche' l'attivita' beta-bloccante del propafenone puo' aumentare le resistenze delle vie respiratorie. Durante infusione continua e' consigliato un monitoraggio accurato del tracciato elettrocardiografico e del valore della pressione arteriosa. Sono stati segnalati casi di agranulocitosi, comparsi entro due mesi dall'inizio del trattamento con propafenone e che sisono risolti circa 14 giorni dopo la sua sospensione. E' necessario prestare cautela in caso di comparsa di febbre o altri sintomi di infezione nei pazienti trattati con propafenone. Nel caso in cui si sospetti la soppressione dei globuli bianchi del midollo il trattamento con propafenone dovrebbe essere sospeso. Popolazione pediatrica: l'esperienza post-marketing ha reso disponibili evidenze sull'uso sia endovenosoche orale di propafenone nella popolazione pediatrica, incluso il trattamento intrauterino delle aritmie fetali (vedere paragrafo 4.6). Propafenone sembra essere ragionevolmente sicuro ed efficace per il trattamento a breve e a lungo termine delle aritmie pediatriche. Non sembraesserci una correlazione diretta fra il dosaggio/livelli sierici di propafenone e il tasso di risposta nei bambini. Come per la maggior parte degli altri farmaci antiaritmici, esiste un potenziale pro-aritmicoche in alcuni casi ha richiesto l'interruzione della terapia. Nel complesso, il rischio sembra essere aumentato in presenza di difetti cardiaci strutturali. In ogni caso, il rischio imprevedibile che i livellidiventino tossici richiede un uso molto prudente del farmaco: la titolazione della dose e il monitoraggio tramite ECG sono fortemente raccomandati. Rytmonorm compresse rivestite e capsule rigide a rilascio prolungato contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa/capsula, cioe' essenzialmente "senza sodio".

INTERAZIONI

Interazioni correlate al meccanismo d'azione: in caso di impiego contemporaneo di anestetici locali (per esempio durante l'impianto di pace-makers, interventi chirurgici od odontoiatrici) nonche' di altri farmaci che determinano un effetto inibitorio sulla frequenza cardiaca e/osulla contrattilita' del miocardio (per esempio beta-bloccanti, antidepressivi triciclici) deve essere tenuta in considerazione la possibilita' di un potenziamento degli effetti collaterali di Rytmonorm. L'usoconcomitante del propafenone e della lidocaina non ha evidenziato effetti significativi sulla farmacocinetica. Tuttavia, e' stato riportatoche la co-somministrazione del propafenone e della lidocaina endovenaaumenta il rischio di reazioni avverse associate alla lidocaina sul sistema nervoso centrale. La terapia di combinazione di amiodarone e propafenone puo' avere effetti sulla conduzione e sulla ripolarizzazionecardiaca e condurre ad anomalie potenzialmente proaritmiche. Possono essere richiesti degli aggiustamenti posologici per entrambi i composti sulla base della risposta terapeutica. Gli anticoagulanti orali (ad esempio, fenprocumone, warfarina) possono interagire con propafenone, con conseguente potenziamento dell'effetto anticoagulante. Si raccomanda quindi di controllare accuratamente i parametri della coagulazione di quei pazienti trattati contemporaneamente con anticoagulanti orali e propafenone poiche' quest'ultimo puo' potenziare l'efficacia di talifarmaci causando un aumento del tempo di protrombina. Le dosi di questi medicinali devono essere modificate, se necessario. Interazioni farmacocinetiche: sono stati riscontrati aumenti dei livelli plasmatici di ciclosporina, teofillina, desipramina, propranololo, metoprololo e digossina a seguito della somministrazione contemporanea di questi farmaci con propafenone. Le dosi di questi medicinali devono essere ridotte, secondo le esigenze, se si osservano segni di sovradosaggio. Il propafenone e' controindicato in co-somministrazione con ritonavir per ilpotenziale aumento delle concentrazioni plasmatiche del propafenone (vedere paragrafo 4.3). Si possono presentare livelli plasmatici elevati di propafenone quando viene somministrato in concomitanza con SSRI, come la fluoxetina e la paroxetina. La somministrazione contemporanea di propafenone cloridrato e fluoxetina nei metabolizzatori estensivi incrementa i valori di C max e AUC del S-propafenone del 39% e 50% e diC max ed AUC del R-propafenone del 71% e 50% rispettivamente. L'uso concomitante di propafenone e fenobarbitale e/o rifampicina (induttori del CYP3A4) puo' ridurre l'efficacia antiaritmica del propafenone comerisultato della riduzione della concentrazione plasmatica di propafenone. Si richiede un attento monitoraggio della risposta alla terapia con propafenone durante la co-somministrazione cronica con fenobarbitale/o rifampicina. Farmaci che inibiscono CYP2D6, CYP1A2 e CYP3A4 come chetoconazolo, cimetidina, chinidina, eritromicina e succo di pompelmopossono causare un incremento dei livelli di propafenone. Quando propafenone viene somministrato con inibitori di questi enzimi, i pazientidevono essere attentamente monitorati e la dose modificata di conseguenza. La co-somministrazione del propafenone con farmaci metabolizzatidal CYP2D6 (come la venlafaxina) puo' causare un aumento dei livelli di questi farmaci. Popolazione pediatrica: sono stati effettuati studid'interazione solo negli adulti. Non e' noto se l'entita' delle interazioni nell'eta' pediatrica e' simile a quella negli adulti.

EFFETTI INDESIDERATI

Le piu' frequenti e molto comuni reazioni avverse correlate alla terapia con propafenone sono: capogiri, disturbi della conduzione cardiacae palpitazioni. Riepilogo delle reazioni avverse. Il seguente elenco mostra le reazioni avverse che si sono verificate in almeno uno degli 885 pazienti trattati con propafenone cloridrato a rilascio prolungatoin cinque studi di fase II e due studi di fase III. Per formulazioni di propafenone cloridrato a rilascio immediato si prevede che le reazioni avverse e la frequenza con cui si manifestano siano simili. Il seguente elenco include anche le reazioni avverse riportate nell'esperienza post-marketing. Le reazioni considerate almeno possibilmente correlate all'assunzione di propafenone cloridrato sono descritte secondo laclassificazione per sistemi e organi e per frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (da >=1/100 a <1/10), non comune (da >=1/1000 a <1/100) e non nota (la frequenza non puo'essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordinedecrescente di gravita', quando la gravita' puo' essere valutata. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia; non nota: agranulocitosi, leucopenia, granulocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita'^1. Esami diagnostici. Non nota: complesso qrs dell'elettrocardiogramma, prolungato. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: appetito ridotto. Problemidi prodotto. Non nota: soglia di pacing aumentata. Disturbi psichiatrici. Comune: ansia, disturbo del sonno; non comune: incubo; non nota: stato confusionale, irrequietezza. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiro^2; comune: cefalea, disgeusia (alterazione del gusto); non comune: sincope, atassia, parestesia; non nota: crisi convulsiva, disturbo extrapiramidale, amnesia. Patologie dell'occhio. Comune: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigine. Patologie cardiache. Molto comune: disturbo di conduzione^3, palpitazioni; comune: bradicardia sinusale, bradicardia, tachicardia, flutter atriale; non comune: tachicardia ventricolare, aritmia^4; non nota: fibrillazione ventricolare, insufficienza cardiaca^5, frequenza cardiaca diminuita, blocco atrioventricolare di primo grado. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione; non nota: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea; non nota: broncostenosi. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, vomito, nausea, diarrea, stipsi, bocca secca; non comune: distensione dell'addome, flatulenza; non nota: conati di vomito, disturbi gastrointestinali. Patologie epatobiliari. Comune: funzione epatica anormale^6; non nota: traumatismo epatocellulare, colestasi, epatite, ittero, epatomegalia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: orticaria, prurito, eruzione cutanea, eritema; non nota: lupus eritematoso cutaneo subacuto. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: sindrome simil-lupoide. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile; non nota: concentrazione di spermatozoi diminuita^7. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore toracico, astenia, stanchezza, piressia. ^1 Potrebbero manifestarsi colestasi, malattia del sangue ed eruzione cutanea. ^2 Escluso vertigini. ^3 Compreso blocco senoatriale, blocco atrioventricolare e blocco intraventricolare. ^4 Propafenone puo' essere associato ad effetti proaritmici che si manifestano come un aumento dellafrequenza cardiaca (tachicardia) o fibrillazione ventricolare. Alcunedi queste aritmie possono essere pericolose per la vita e possono richiedere rianimazione per evitare un esito potenzialmente fatale. ^5 Puo' verificarsi un aggravamento della preesistente insufficienza cardiaca. ^6 Questo termine comprende alterazione dei test di funzionalita' epatica, quali aumento dell'aspartato aminotransferasi, aumento dell'alanina aminotransferasi, aumento della gamma-glutamiltransferasi e aumento della fosfatasi alcalina nel sangue. ^7 La diminuzione del numerodi spermatozoi e' reversibile dopo la sospensione di propafenone. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donnein gravidanza. Propafenone deve essere assunto in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto. E' noto che propafenone cloridrato sia in grado di superare la barriera placentare nell'uomo. La concentrazione del propafenone nel cordone ombelicale risulta essere circa il 30% di quella nel sangue materno. L'assunzione di Rytmonorm durante la gravidanza deve essere effettuata nei casi di riconosciuta ed effettiva necessita', sotto diretto controllo medico. Allattamento: non vi sono studi riguardanti l'escrezione del propafenone nel latte materno. Dati limitati inducono a ritenere che propafenone possa essere escreto nel latte materno. Propafenone deveessere usato con cautela nelle mamme che allattano. A causa dei potenziali gravi effetti indesiderati sul neonato, il medico dovrebbe decidere se fare interrompere l'allattamento o l'impiego del farmaco, considerando l'importanza di quest'ultimo per la madre.

Codice: 024862029
Codice EAN:

Codice ATC: C01BC03
  • Sistema cardiovascolare
  • Terapia cardiaca
  • Antiaritmici, classe i e iii
  • Antiaritmici, classe ic
  • Propafenone
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

36 MESI

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