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RIFINAH 8CPR RIV 300MG+150MG Produttore: SANOFI SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

RIFINAH COMPRESSE RIVESTITE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antimicobatterici, associazioni di farmaci per la terapia della tubercolosi.

PRINCIPI ATTIVI

Rifinah 150 mg/ 100 mg compresse rivestite. Una compressa rivestita contiene 150 mg di rifampicina e 100 mg di isoniazide. Eccipienti con effetti noti: saccarosio. Rifinah 300 mg/ 150 mg compresse rivestite. Una compressa rivestita contiene 300 mg di rifampicina e 150 mg di isoniazide. Eccipienti con effetti noti: saccarosio e giallo tramonto. Perl'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Rifinah 150 mg/100 mg compresse rivestite: sodio laurilsolfato, calcio stearato, carmellosa sodica, cellulosa microcristallina, gelatina, saccarosio, talco, magnesio carbonato, titanio diossido (E171), caolino, lacca di alluminio e eritrosina (E127), magnesio stearato, gomma arabica, silice colloidale anidra, povidone. Rifinah 300 mg/150 mg compresse rivestite: sodio laurilsolfato, calcio stearato, carmellosa sodica, cellulosa microcristallina, gelatina, saccarosio, talco, magnesio carbonato, titanio diossido (E171), caolino, lacca di alluminio e giallotramonto (E110), magnesio stearato, gomma arabica, silice colloidale anidra, povidone.

INDICAZIONI

Tubercolosi polmonare ed extrapolmonare sostenuta da germi sensibili alla associazione. Nel caso di persistenza di colture positive, dovranno essere predisposti nuovi test di sensibilita' al fine di individuare tempestivamente la presenza di ceppi resistenti. Il prodotto non va somministrato a scopo profilattico.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Rifinah e' controindicato in caso di ittero. L'uso di Rifinah e' controindicato quando utilizzato in concomitanza con l'associazione saquinavir/ritonavir (vedere paragrafo 4.5).

POSOLOGIA

Posologia. Adulti. Rifinah 150 mg/ 100 mg: 3 - 4 compresse al giorno (pari a 450-600 mg di rifampicina e 300-400 mg di isoniazide). Rifinah300 mg/ 150 mg: 2 compresse al giorno (pari a 600 mg di rifampicina e300 mg di isoniazide). Popolazione pediatrica. Rifinah non e' raccomandato per uso pediatrico poiche' la proporzione di rifampicina ed isoniazide contenuta in Rifinah rende difficile la somministrazione di un dosaggio adatto ai bambini. Modo di somministrazione. Si suggerisce lasomministrazione della dose giornaliera in una sola volta almeno 30 minuti prima dei pasti o 2 ore dopo i pasti. Si raccomanda la somministrazione concomitante di piridossina (vitamina B6) nei pazienti anziani, malnutriti, con predisposizione alla neuropatia (ad es. pazienti diabetici) e negli adolescenti.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

AVVERTENZE

Avvertenze. Rifinah e' un'associazione di due farmaci ciascuno dei quali e' stato associato a disfunzioni epatiche. Reazione paradossa al farmaco. In corso di terapia con Rifinah, dopo un miglioramento iniziale della tubercolosi, i sintomi possono peggiorare nuovamente. Nei pazienti interessati e' stato rilevato un deterioramento clinico o radiologico delle lesioni tubercolari esistenti o lo sviluppo di nuove lesioni. Tali reazioni sono state osservate entro le prime settimane o dopo mesi dall'inizio della terapia per la tubercolosi. Le colture sono generalmente negative e tali reazioni di solito non indicano un fallimento del trattamento. La causa di questa reazione paradossa non e' ancorachiara, ma si sospetta, come possibile causa, una reazione immunitaria eccessiva. Nel caso si sospetti una reazione paradossa, se si ritiene necessario deve essere iniziata una terapia sintomatica per sopprimere la reazione immunitaria eccessiva. Inoltre, si raccomanda di proseguire la terapia combinata per la tubercolosi, come pianificato. Ai pazienti deve essere consigliato di consultare immediatamente il medico se i sintomi peggiorano. I sintomi che si verificano sono generalmente specifici in base ai tessuti interessati. I possibili sintomi aspecifici includono tosse, febbre, stanchezza, affanno, cefalea, perdita di appetito, perdita di peso o debolezza (vedere paragrafo 4.8). Rifampicina. Nei pazienti con compromessa funzionalita' epatica la rifampicina deve essere somministrata solo in caso di necessita', con cautela e sotto attento controllo medico. In questi pazienti si deve effettuare unattento monitoraggio della funzionalita' epatica, particolarmente deilivelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT) e aspartato aminotransferasi (AST), prima dell'inizio della terapia e poi ad intervalli di 2-4 settimane. Se si sviluppano segni di danno epatocellulare il trattamento con rifampicina deve essere interrotto. Durante la terapia con rifampicina sono stati segnalati casi da lievi a gravi di colestasi.I pazienti devono essere informati della necessita' di contattare immediatamente il medico se accusano sintomi quali prurito, debolezza, perdita di appetito, nausea, vomito, dolore addominale, ingiallimento degli occhi o della pelle o urine scure. Se la colestasi e' confermata, il trattamento con Rifinah deve essere interrotto. In alcuni casi si puo' verificare iperbilirubinemia all'inizio della terapia, come conseguenza di una competizione tra rifampicina e bilirubina sui processi diescrezione degli epatociti. Un isolato, moderato aumento della bilirubina e/o delle transaminasi non costituisce di per se' motivo di sospensione della terapia; la decisione deve essere presa dopo ripetizione dei controlli che confermano la tendenza all'aumento dei valori e prendendo in considerazione la condizione clinica del paziente. Poiche' con schemi terapeutici intermittenti (meno di 2-3 volte alla settimana) vi e' la possibilita' di reazioni immunologiche, compresa anafilassi (vedere paragrafo 4.8), i pazienti devono essere seguiti attentamente. I pazienti devono essere informati di non interrompere la terapia poiche' potrebbero verificarsi questi eventi. Malattia polmonare interstiziale (ILD)/polmoniti. Sono stati segnalati casi di malattia polmonare interstiziale (ILD) o polmonite in pazienti in terapia con rifampicinaper il trattamento della tubercolosi (vedere paragrafo 4.8). L'ILD/polmonite e' una malattia potenzialmente fatale. Deve essere eseguita un'attenta valutazione di tutti i pazienti con esordio acuto e/o peggioramento inspiegabile dei sintomi polmonari (dispnea accompagnata da tosse secca) e febbre, al fine di confermare la diagnosi di ILD/polmonite. Se viene diagnosticata una ILD/polmonite, in caso di manifestazioni gravi (insufficienza respiratoria e sindrome da distress respiratorio acuto), il trattamento con rifampicina deve essere interrotto definitivamente e deve essere iniziato un trattamento appropriato secondo necessita'. Isoniazide. L'uso di isoniazide deve essere attentamente monitorato nei pazienti con patologie epatiche croniche o grave disfunzionerenale. Si puo' verificare epatite grave, a volte letale, associata alla terapia con isoniazide che si puo' sviluppare anche dopo molti mesi dall'inizio della terapia. Il rischio di sviluppare epatite e' correlato all'eta'. I pazienti devono percio' essere seguiti in base ai sintomi prodromici dell'epatite, quali affaticamento, debolezza, malessere, anoressia, nausea o vomito. Se dovessero comparire questi sintomi osegni indicativi di danno epatico l'isoniazide deve essere sospesa velocemente in quanto e' stato riportato che l'uso continuato del farmaco in questi pazienti puo' causare un danno epatico piu' grave. Con l'uso di isoniazide sono stati riportati casi di reazioni cutanee gravi inclusa sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (NET), alcuni con esito fatale (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi di tali reazioni e devono essere strettamente monitorati. Se si sviluppano segni o sintomi di SJS o NET (ad esempio eruzione cutanea progressiva spesso con bolle o lesioni della mucosa), il paziente deve essere avvisato di consultare immediatamente il proprio medico. Se non e' possibile stabilire una eziologia alternativa per tali segni e sintomi, il trattamento con isoniazide deve essere interrotto. Rifampicina / isoniazide. Durante il trattamento con terapia anti-tubercolare, sono state osservate gravi reazioni sistemiche di ipersensibilita', compresi casi fatali, come reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.8). E' importante notare che le prime manifestazioni di ipersensibilita', come febbre, linfoadenopatia o anomalie biologiche (comprese eosinofilia, anomalie del fegato) possono essere presenti anche se l'eruzione cutanea non e' evidente. Se tali segni o sintomi sono presenti, il paziente deve essere avvisato di consultare immediatamente il proprio medico. Se non e' possibile stabilire una eziologia alternativa per tali segni e sintomi, il trattamento con Rifinah deve essere interrotto. Reazioni bollose gravi. Con rifampicina sono stati segnalati casi di gravi reazioni cutanee bollose come sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (NET) e pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP). Se si manifestano sintomi o segni di AGEP, SJS o NET, il trattamento con rifampicina deve essere immediatamente interrotto. Rifinah contiene saccarosio: pertanto i pazienti affetti darari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale. Rifinah compresse da 300 mg/150mg contiene giallo tramonto che puo' causare reazioni allergiche.

INTERAZIONI

Cibo. Poiche' isoniazide possiede una limitata attivita' di inibizione delle monoamino-ossidasi, si puo' verificare interazione con cibi contenenti tiramina (formaggio, vino rosso). Puo' essere inibita anche la diamino-ossidasi causando una risposta eccessiva (per es. cefalea, sudorazione, palpitazioni, flushing, ipotensione) ai cibi che contengono istamina (per es. tonno, pesci tropicali). I pazienti in terapia conRifinah devono evitare cibi contenenti tiramina e istamina. Interazioni farmacodinamiche. Rifinah. Quando Rifinah viene somministrato in concomitanza con l'associazione saquinavir/ritonavir, aumenta la potenziale epatotossicita'. Pertanto, l'utilizzo concomitante di Rifinah con saquinavir/ritonavir e' controindicato (vedere paragrafo 4.3). Interazioni con enzimi del citocromo P-450. Rifampicina causa induzione ed isoniazide inibizione di taluni enzimi del citocromo P-450. Non e' conosciuto l'impatto di questi effetti in competizione di rifampicina e isoniazide sul metabolismo dei farmaci che vengono biotrasformati da questi enzimi. Pertanto, e' necessaria cautela con la somministrazione di Rifinah insieme a farmaci metabolizzati dal citocromo P-450. All'inizio del trattamento con Rifinah o alla sua sospensione puo' rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio dei farmaci metabolizzati da questi enzimi, per mantenerne concentrazioni plasmatiche terapeuticamenteottimali. Rifampicina. Con la concomitante somministrazione di alotano o isoniazide viene aumentata la potenziale epatotossicita'. Pertanto, l'uso concomitante di rifampicina e alotano deve essere evitato. I pazienti in terapia con rifampicina e isoniazide devono essere controllati attentamente per l'epatotossicita'. L'uso concomitante di rifampicina con altri antibiotici che causano coagulopatia vitamina K-dipendente come cefazolina (o altre cefalosporine con catena laterale N-metil-tiotetrazolo) puo' indurre gravi disturbi della coagulazione, che possono portare a esiti fatali (specialmente a dosi elevate). Se questa combinazione non puo' essere evitata, deve essere eseguito un monitoraggio clinico che includa eventualmente il monitoraggio dell'emostasi. L'uso concomitante di paracetamolo e rifampicina puo' aumentare il rischio di epatotossicita'. Effetti di rifampicina su altri medicinali. Induzione di enzimi farmaco-metabolizzanti e di trasportatori. La rifampicina e' un potente e ben caratterizzato induttore degli enzimi farmaco-metabolizzanti e dei trasportatori. Gli enzimi e i trasportatori che risultano essere influenzati dalla rifampicina includono il citocromo P450 (CYP) 1A2, 2B6, 2C8, 2C9, 2C19 e 3A4, e l'UDP-glucoroniltransferasi (UGT), le solfo-transferasi, le carbossilesterasi, e trasportatori comprese la glicoproteina P (P-gp) e la proteina-2 associata alla resistenza multifarmaco (MRP2). La maggior parte dei farmaci sono substrati di uno o piu' di queste vie enzimatiche o dei trasportatori, e queste vie possono essere simultaneamente indotte dalla rifampicina. Pertanto, la rifampicina puo' accelerare il metabolismo e diminuire l'attivita' di alcuni farmaci somministrati in concomitanza o aumentare l'attivita' di pro-farmaci somministrati in concomitanza (dove e' richiesta attivazione metabolica), e ha la capacita' di causare interazioni farmacologiche clinicamente importanti con molti farmaci e molte classi difarmaci. All'inizio del trattamento con rifampicina o alla sua sospensione puo' rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio dei farmaci somministrati in concomitanza, per mantenere concentrazioni plasmatiche terapeuticamente ottimali. Di seguito si forniscono esempi dell'effetto di induzione della rifampicina durante l'esposizione a specifici enzimi farmaco-metabolizzanti e substrati trasportatori di farmaci. Per i farmaci o classi di farmaci indicati sotto, la somministrazione contemporanea di rifampicina ha determinato una diminuzione o un aumento dell'esposizione al farmaco stesso o al suo metabolita: antimicrobici. Antivirali. Farmaci antiretrovirali (ad es. zidovudina, saquinavir, indinavir, efavirenz) (vedere anche paragrafo 4.3 Controindicazioni): 600 mg di rifampicina al giorno hanno ridotto l'esposizione alla zidovudina (AUC) del 47% tramite induzione della glucoronidazione e tramite la via metabolica di amminazione della zidovudina; 600 mg di rifampicina al giorno hanno ridotto l'esposizione a saquinavir (AUC) del 70%in volontari sani e del 47% in pazienti affetti da HIV molto probabilmente tramite induzione del CYP3A4 e eventualmente tramite le vie P-gp; 600 mg di rifampicina al giorno hanno ridotto l'esposizione (AUC) a efavirenz del 60% principalmente tramite induzione della via dell'8-idrossilazione di efavirenz mediata dal CYP2B6. Farmaci antivirali per l'epatite C (ad es. daclatasvir, simeprevir, sofosbuvir, telaprevir): gli antivirali per l'epatite C vengono eliminati dai vari enzimi e trasportatori farmaco-metabolizzanti, che sono suscettibili all'induzione con rifampicina a dose multipla. 600 mg di rifampicina al giorno hannoridotto l'esposizione (AUC) a daclatasvir del 79%, a simeprevir del 48%, a sofosbuvir del 77% ed a telaprevir del 92% rispetto ai soggetti di controllo. L'uso concomitante di farmaci antivirali anti-epatite C e rifampicina deve essere evitato. Antimicotici. Antimicotici (ad es. fluconazolo, itraconazolo, ketoconazolo): 600 mg di rifampicina al giorno hanno ridotto l'esposizione (AUC) a fluconazolo approssimativamente del 23%, a itraconazolo dell'88% ed a ketoconazolo di circa l'80%. Antibatterici. Cloramfenicolo: in due bambini trattati in concomitanza con cloramfenicolo e rifampicina per via endovenosa, i picchi delle concentrazioni sieriche del cloramfenicolo sono stati ridotti dell'85,5%in un paziente e del 63,8% nell'altro. Claritromicina: 600 mg di rifampicina al giorno hanno ridotto marcatamente le concentrazioni plasmatiche della claritromicina e aumentato le concentrazioni del metabolitadella claritromicina. Doxiciclina: in un gruppo di pazienti ospedalizzati la rifampicina (10 mg/kg al giorno) ha ridotto l'esposizione (AUC) alla doxiciclina di circa il 50%. Fluorochinoloni: 900 mg al giorno di rifampicina hanno ridotto moderatamente l'AUC della perfloxacina dicirca il 35%. Da 450 mg a 600 mg di rifampicina al giorno hanno mostrato ridurre l'esposizione (AUC) alla moxifloxacina di circa il 30%. Telitromicina: la telitromicina e' metabolizzata principalmente dal CYP3A4. 600 mg di rifampicina al giorno hanno ridotto l'esposizione (AUC) a telitromicina dell'86%. Antimicobatterici. Dapsone: diminuzione dell'esposizione a dapsone. Aumento dell'esposizione al metabolita idrossilammina, responsabile di eventi avversi che includono metaemoglobinemia, anemia emolitica, agranulocitosi ed emolisi. Puo' essere richiesto un aggiustamento del dosaggio per il dapsone ed e' necessario il monitoraggio degli eventi avversi ematologici.

EFFETTI INDESIDERATI

Le seguenti reazioni avverse sono classificate per classe sistemico organica e per frequenza usando la seguente convenzione: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100),raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazione paradossa al farmaco (la ricorrenza o la comparsa di nuovi sintomi di tubercolosi, segni fisici e radiologici, in un paziente che aveva precedentemente mostrato un miglioramento con un appropriato trattamento antitubercolare e' chiamata reazione paradossa, cheviene diagnosticata dopo aver escluso la scarsa compliance del paziente al trattamento, la resistenza al farmaco, effetti collaterali dellaterapia antitubercolare, infezioni batteriche/micotiche secondarie).**Incidenza della reazione paradossa: la frequenza piu' bassa e' segnalata come 9,2% (53/573) (dati tra ottobre 2007 e marzo 2010) e la frequenza piu' alta come 25% (19/76) (dati tra il 2000 e il 2010). Rifampicina. Infezioni ed infestazioni. Non nota: colite pseudomembranosa, influenza. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: trombocitopenia con o senza porpora, di solito associata alla terapia intermittentema reversibile se la terapia viene sospesa prontamente alla comparsa di porpora; non comune: leucopenia; non nota: coagulazione intravascolare disseminata, eosinofilia, agranulocitosi, anemia emolitica, disturbi della coagulazione vitamina K-dipendenti. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Non nota: insufficienza surrenalica in pazienti con compromissione della funzionalita' surrenalica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: appetito ridotto. Disturbi psichiatrici. Non nota: disturbi psicotici. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiro; nonnota: emorragia cerebrale ed eventi fatali sono stati riportati in seguito ad uso continuato o reintroduzione del farmaco dopo la comparsa di porpora. Patologie dell'occhio. Non nota: alterazione del colore delle lacrime. Patologie vascolari. Non nota: shock, vampate, vasculite,sanguinamento. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Nonnota: dispnea, sibili, alterazione del colore dell'espettorato, malattia polmonare interstiziale (inclusa polmonite). Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito; non comune: diarrea; non nota: disturbi gastrointestinali, fastidio addominale, alterazione del colore del dente (che puo' essere permanente). Patologie epatobiliari. Non nota: epatite, iperbilirubinemia, colestasi (vedere paragrafo 4.4). Patologiedella cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: eritema multiforme, pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.4), reazioni cutanee, prurito, eruzione cutanea pruriginosa, orticaria, dermatite allergica, pemfigo, alterazione del colore del sudore. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: debolezza muscolare, miopatia, dolore osseo. Patologie renali e urinarie. Non nota: danno renale acuto generalmente causato da necrosi tubulare renale o nefrite tubulo-interstiziale, cromaturia. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali. Non nota: emorragia post-partum, emorragia materno-fetale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: disturbi mestruali. Patologie congenite, familiari e genetiche. Non nota: porfiria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: piressia, brividi; non nota: edema. Esami diagnostici. Comune: aumento della bilirubina nel sangue, aumento della aspartato aminotransferasi, aumento della alanina aminotransferasi; non nota: pressione arteriosa diminuita, aumento della creatinina nel sangue, aumento degli enzimi epatici. Isoniazide. Reazionidi ipersensibilita': febbre, reazioni anafilattiche. Patologie endocrine: ginecomastia. Patologie del sistema nervoso centrale: polinevriteche si presenta con parestesie, debolezza muscolare, perdita dei riflessi tendinei, ecc. L'incidenza e' piu' elevata nei pazienti a bassa acetilazione ("slow acetylators"). Altri effetti neurotossici che sono rari al dosaggio normale comprendono convulsioni (vedere paragrafo 4.9), encefalopatia tossica, neurite e atrofia ottica, disturbi della memoria e psicosi tossica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: eruzione cutanea, acne, dermatite esfoliativa, pemfigo, sindrome diStevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (NET) (vedere paragrafo 4.4) e reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici(DRESS) (frequenza "rara") (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema emolinfopoietico: eosinofilia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia. Patologie gastrointestinali: pancreatite (frequenza "non nota"),nausea, vomito, disturbi epigastrici. Patologie epatobiliari: epatite(frequenza "non comune"), anche grave e a volte letale. Patologie vascolari: vasculite (frequenza "non nota"). Altre: pellagra, sindrome simil- lupus eritematoso sistemico. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. Non sono disponibili studi ben controllati sull'uso di Rifinah nelle donne in gravidanza. Rifampicina. Rifampicina si e' dimostrata teratogena nei roditori a dosi elevate. Anche se la rifampicina attraversa la placenta ed e' presente nel sangue del cordone ombelicale, non e' conosciuto il suo effetto sul feto, sia da sola sia in associazione ad altri farmaci antitubercolari. Quando la rifampicina viene somministrata nelle ultime settimane di gravidanza puo' causare emorragie post-natali nella madre e nel neonato per le quali puo' essere necessario l'impiego di vitamina K. Isoniazide. E' stato segnalato che nelratto e nel coniglio isoniazide puo' esercitare un effetto sullo sviluppo cardiaco dell'embrione se somministrata per via orale durante la gravidanza, anche se non sono state rilevate anomalie congenite negli studi condotti sulla riproduzione nei mammiferi (topo, ratto, coniglio). Rifinah. Rifinah deve percio' essere usato nelle donne in gravidanza o in eta' fertile solo se il beneficio potenziale giustifica il potenziale rischio per il feto. Non vi sono dati sull'effetto a lungo termine sulla fertilita' umana. Allattamento. Rifampicina e isoniazide passano nel latte materno. Percio' Rifinah deve essere usato durante l'allattamento solo se il potenziale beneficio supera il rischio per il neonato.

Codice: 025377021
Codice EAN:

Codice ATC: J04AM02
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antimicobatterici
  • Farmaci per il trattamento della tubercolosi
  • Associazioni di farmaci per il trattamento della tubercolosi
  • Rifampicina e isoniazide
Temperatura di conservazione: non conservare al di sopra di +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

36 MESI

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