RAMIPRIL AML TEVA 30CPS 5+5MG Produttore: TEVA ITALIA SRL
- FARMACO MUTUABILE
- RICETTA MEDICA RIPETIBILE
DENOMINAZIONE
RAMIPRIL E AMLODIPINA TEVA CAPSULE RIGIDE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Agenti che agiscono sul sistema renina-angiotensina; ACE-inibitori, associazioni: ACE-inibitori e bloccanti del canale del calcio.
PRINCIPI ATTIVI
Ramipril e Amlodipina Teva 5 mg/5 mg: ogni capsula contiene 5 mg di ramipril e 5 mg di amlodipina (come amlodipina besilato). Ramipril e Amlodipina Teva 5 mg/10 mg: ogni capsula contiene 5 mg di ramipril e 10 mg di amlodipina (come amlodipina besilato). Ramipril e Amlodipina Teva 10 mg/5 mg: ogni capsula contiene 10 mg di ramipril e 5 mg di amlodipina (come amlodipina besilato). Ramipril e Amlodipina Teva 10 mg/10 mg: ogni capsula contiene 10 mg di ramipril e 10 mg di amlodipina (comeamlodipina besilato). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Contenuto della capsula: Cellulosa microcristallina Idrogenofosfato di calcio Amido di mais pregelatinizzato Sodio amido glicolato (Tipo A)Sodio stearilfumarato Involucro della capsula (5 mg /5 mg; 10 mg /5 mg; 5 mg /10 mg) Ossido di ferro rosso (E172) Titanio diossido (E171) Gelatina Involucro della capsula (10 mg/10 mg) Ossido di ferro giallo (E 172) Ossido di ferro nero (E 172) Ossido di ferro rosso (E172) Titanio diossido (E171) Gelatina
INDICAZIONI
Trattamento dell'ipertensione negli adulti. Ramipril e Amlodipina Teva e' indicato come terapia sostitutiva nei pazienti con pressione arteriosa adeguatamente controllata con ramipril e amlodipina somministrati contemporaneamente alla stessa dose.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' ai principi attivi, ad altri ACE (enzima di conversione dell'angiotensina) inibitori, ai derivati diidropiridinici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Relative al Ramipril: e' controindicato l'uso concomitante di Ramipril e Amlodipina Teva con prodotti contenenti aliskiren in pazienti con diabete mellitoo danno renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Storia di angioedema (ereditario, idiopatico o dovuto a pregresso angioedema da ACE inibitori o antagonisti del recettore dell'angiotensina II). Trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto consuperfici caricate negativamente (vedere paragrafo 4.5). Stenosi bilaterale significativa dell'arteria renale o stenosi unilaterale in pazienti con rene unico funzionante. Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6). In pazienti con ipotensione o emodinamicamente instabili. Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. Ramipril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere ancheparagrafi 4.4 e 4.5). Relative all'Amlodipina: ipotensione grave. Shock (incluso shock cardiogeno). Occlusione del tratto di efflusso ventricolare sinistro (ad es. stenosi aortica di grado elevato). Insufficienza cardiaca emodinamicamente instabile dopo infarto miocardico acuto.
POSOLOGIA
Posologia. Ramipril e Amlodipina Teva non deve essere utilizzato per il trattamento iniziale dell'ipertensione. La dose di ogni componente deve essere individualizzata in accordo con il profilo del paziente edil controllo della pressione arteriosa. Qualora si rendesse necessario un aggiustamento del dosaggio, il regime terapeutico deve essere determinato individualmente per i singoli componenti, amlodipina e ramipril, e, una volta stabilito, si puo' passare a Ramipril e Amlodipina Teva. La dose raccomandata e' pari a una capsula al giorno. La dose massima giornaliera e' pari a 1 capsula da 10 mg/10 mg. Popolazioni speciali. Danno renale: per individuare la dose ottimale iniziale e di mantenimento nei pazienti con danno renale, si deve procedere su base individuale facendo una titolazione dei singoli componenti, amlodipina e ramipril. Ramipril e' scarsamente dializzabile. La dose giornaliera in pazienti con danno renale deve essere basata sulla clearance della creatinina (vedere paragrafo 5.2): se la clearance della creatinina e' >=60 ml/min, non e' necessario aggiustare la dose iniziale (2,5 mg/die); la dose massima giornaliera e' di 10 mg; se la clearance della creatinina si colloca tra 30 e 60 ml/min, non e' necessario aggiustare la dose iniziale (2,5 mg/die); la dose massima giornaliera e' di 5 mg; se laclearance della creatinina si colloca tra 10 e 30 ml/min, iniziare con una dose di 1,25 mg/die; la dose massima giornaliera e' 5 mg; nei pazienti ipertesi emodializzati: ramipril e' scarsamente dializzabile; la dose iniziale e' di 1,25 mg/die e la massima dose giornaliera e' 5 mg; il medicinale deve essere somministrato poche ore dopo l'aver effettuato l'emodialisi. L'amlodipina non e' dializzabile. Non e' richiestoalcun aggiustamento del dosaggio di amlodipina nei pazienti con dannorenale. L'amlodipina deve essere somministrata con particolare cautela ai pazienti sottoposti a dialisi. Durante la terapia con Ramipril e Amlodipina Teva devono essere monitorati la funzionalita' renale e i livelli sierici di potassio. In caso di deterioramento della funzionalita' renale, l'uso di Ramipril e Amlodipina Teva deve essere sospeso e sostituito dai singoli componenti, le cui dosi devono essere adeguatamente aggiustate. Compromissione epatica Per individuare la dose ottimale iniziale e di mantenimento nei pazienti con compromissione epatica,si deve procedere su base individuale facendo una titolazione dei singoli componenti, amlodipina e ramipril. Non sono stati stabiliti dosaggi specifici per pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata; pertanto la scelta del dosaggio deve essere effettuata con cautelae si deve partire dal dosaggio piu' basso (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). La farmacocinetica di amlodipina non e' stata studiata nella compromissione epatica grave. Nei pazienti con compromissione epatica grave il trattamento con amlodipina deve essere iniziato con il dosaggio piu' basso, che deve essere in seguito titolato lentamente. Nei pazienti con compromissione epatica il trattamento con ramipril deve essere iniziato solo sotto stretto controllo medico, e la dose massima giornaliera e' di 2,5 mg di ramipril. Anziani Nei pazienti anziani si raccomandano dosaggi iniziali piu' bassi, e l'aumento di dosaggio va considerato con cautela. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di Ramipril e Amlodipina Teva non sono state stabilite nei bambini. I datial momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1, 5.2 e 5.3, ma non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Modo di somministrazione: capsula per uso orale. Da deglutire con un liquido. Le capsule non devono essere masticate o frantumate. Evitare l'assunzione con succo di pompelmo. Poiche' il cibo non influenza l'assorbimento di rampipril e amlodipina, Ramipril e Amodipina Tevapuo' essere assunto indipendentemente dai pasti. Si raccomanda di assumere Ramipril e Amlodipina Teva ogni giorno alla stessa ora.
CONSERVAZIONE
Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
AVVERTENZE
Si raccomanda di utilizzare il prodotto con cautela nei pazienti trattati contemporaneamente con diuretici, poiche' in questi pazienti potrebbe verificarsi ipovolemia e/o deplezione di sali. La funzionalita' renale e la potassiemia devono essere tenute sotto osservazione. Relative al Ramipril. Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenti il rischio di ipotensione, iperkaliemia e di riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato(vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Popolazioni speciali. Gravidanza: la terapia con ACE-inibitori come ramipril o antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza. A meno che la continuazione della terapia con l'ACE- inibitore non sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono passare a trattamenti antiipertensivi alternativi, i cui profili di sicurezza per l'uso in gravidanza siano stabiliti. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori/AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Pazienti particolarmente a rischio di ipotensione. Pazienti con iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone: i pazienti con iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone possono incorrere in un notevole calo acuto della pressione arteriosa e nel deterioramento della funzione renale dovuto all'ACE inibizione, specialmente quando un ACE inibitore o un diuretico in associazione sono somministrati per la prima volta, oppure al primo incremento della dose. Deve essere prevista un'attivazione rilevante del sistema renina-angiotensina-aldosterone ed e' necessaria una supervisione medica che includa il monitoraggio dellapressione, per esempio in: pazienti con ipertensione grave; pazienti con insufficienza cardiaca congestizia scompensata; pazienti con ostacolo emodinamicamente rilevante all'afflusso o al deflusso ventricolaresinistro (ad es. stenosi valvolare aortica o mitralica); pazienti constenosi unilaterale dell'arteria renale con secondo rene funzionante;pazienti in cui vi e' o si puo' sviluppare deplezione di fluidi o di sali (inclusi i pazienti in trattamento con diuretici); pazienti con cirrosi epatica e/o ascite; durante interventi chirurgici importanti o durante anestesia con farmaci che causano ipotensione. In genere si raccomanda di correggere la disidratazione, l'ipovolemia o la deplezionedi sali prima di iniziare il trattamento (tuttavia nei pazienti con insufficienza cardiaca tale azione correttiva deve essere attentamente valutata contro il rischio di un sovraccarico). Insufficienza cardiacatransitoria o persistente post infarto miocardico. Pazienti a rischiodi ischemia cardiaca o cerebrale in caso di ipotensione acuta. La fase iniziale del trattamento richiede un attento controllo medico. Pazienti anziani Vedere paragrafo 4.2. Chirurgia: se possibile, si raccomanda di interrompere il trattamento con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina come ramipril un giorno prima dell'intervento chirurgico. Monitoraggio della funzione renale: la funzione renale deveessere valutata prima e durante il trattamento e la dose deve essere aggiustata in particolare nelle prime settimane di trattamento. In pazienti con danno renale e' richiesto un monitoraggio particolarmente attento (vedere paragrafo 4.2). Esiste il rischio di un danneggiamento della funzione renale, in particolare in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o dopo trapianto di rene. Ipersensibilita'/Angioedema: sono stati segnalati casi di angioedema in pazienti in trattamento con ACE inibitori incluso il ramipril (vedere paragrafo 4.8). In caso di angioedema, la somministrazione di ramipril deve essere interrotta.Deve essere istituita tempestivamente una terapia di emergenza. Il paziente deve restare in osservazione per almeno 12-24 ore e dimesso dopo la completa risoluzione dei sintomi. Nei pazienti in terapia con ACEinibitori, incluso ramipril, e' stato riportato angioedema intestinale (vedere paragrafo 4.8). Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito). L'uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan e' controindicato in considerazione dell'aumento del rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di ramipril. Il trattamento con ramipril non deveessere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficolta' respiratorie) (vedere paragrafo 4.5). Occorre cautela nell'iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptinin un paziente che sta gia' assumendo un ACE-inibitore. Reazioni anafilattiche durante terapie desensibilizzanti La probabilita' e la gravita' di reazioni anafilattiche o anafilattoidi in seguito a contatto con veleno di insetti o altri allergeni sono aumentate durante terapia con ACE inibitori. Prima della desensibilizzazione deve essere presa inconsiderazione una temporanea sospensione di Ramipril. Potassio sierico: e' stata osservata iperkaliemia in alcuni pazienti trattati con ACE inibitori, incluso ramipril. I pazienti a rischio di iperkaliemia includono i soggetti con insufficienza renale, eta' (>70 anni,), diabetemellito non controllato o condizioni come disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica. Gli ACE-inibitori possono provocareiperkaliemia poiche' inibiscono il rilascio di aldosterone. Tale effetto non e' solitamente significativo nei pazienti con una funzione renale nella norma.
INTERAZIONI
Relative al Ramipril: i dati degli studi clinici hanno dimostrato cheil duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE- inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Combinazioni non raccomandate: trattamenti extracorporei che portano a contatto il sangue con superfici a carica negativa, quali dialisi o emofiltrazione con membrane ad alto flusso (ad es. membrane poliacrilonitriliche) oppure aferesi delle lipoproteine a bassa densita' per mezzo di destrano solfato, sono controindicati a causadell'aumento del rischio di gravi reazioni anafilattoidi (vedere paragrafo 4.3). Se e' richiesto questo tipo di trattamento, deve essere considerato l'uso di membrane per dialisi differenti o una diversa classe di antipertensivi. Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: l'uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan e' controindicato poiche' aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4). Precauzioni per l'uso. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio e altri principi attivi che aumentano i livelli del potassio nel sangue: sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma,in alcuni pazienti trattati con ramipril si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare ramipril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di ramipril con ifarmaci sopra citati non e' pertanto raccomandata. Se e' indicato l'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico. Tacrolimus: puo' verificarsi iperkaliemia; pertanto e' necessario un attento monitoraggio del potassio sierico. Ciclosporina Durante l'uso concomitante di ACE- inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Farmaci antipertensivi (ad es. diuretici) ed altri farmaci a potenziale effetto antipertensivo (ad es. nitrati, antidepressivi triciclici, anestetici, assunzione di alcool, baclofene, alfuzosina, doxazosina, prazosina, tamsulosina, terazosina): Si deve prevedere un possibile potenziamento del rischio di ipotensione(vedere paragrafo 4.2 per i diuretici). Vasopressori simpaticomimetici ed altre sostanze (ad es. isoproterenolo, dobutamina, dopamina, adrenalina) che possono ridurre l'effetto antipertensivo di ramipril: si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa. Allopurinolo, immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altri farmaci che possono alterare il quadro ematico: aumentato rischio di reazioni ematologiche (vedere paragrafo 4.4). Sali di litio: l'escrezione di litio puo' essere ridotta dagli ACE inibitori, e quindi la tossicita' del litio puo' essere aumentata. I livelli di litio devono essere controllati. Farmaci antidiabetici inclusa l'insulina: possono verificarsi reazioni ipoglicemiche. Si raccomanda il controllo della glicemia.Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) e acido acetilsalicilico: deve essere prevista una possibile riduzione dell'effetto antipertensivo di ramipril. Inoltre, una terapia concomitante con ACE inibitorie FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzionalita' renale e ad un aumento della kaliemia. Racecadotril: e' stato segnalato un potenziale aumento del rischio di angioedema con l'uso concomitante di ACE-inibitori e un inibitore della NEP quale racecadotril (vedere paragrafo 4.4). Relative all'Amlodipina Effetti di altriprodotti medicinali sulla amlodipina Inibitori del CYP3A4: l'uso concomitante di amlodipina con inibitori del CYP3A4 potenti o moderati (inibitori della proteasi, antifungini azolici, macrolidi quali eritromicina, verapamil o diltiazem) puo' causare un aumento significativo dell'esposizione all'amlodipina. Il significato clinico di queste variazioni farmacocinetiche puo' essere piu' pronunciato nelle persone anziane. Pertanto, possono essere richiesti un monitoraggio clinico e un aggiustamento del dosaggio. La claritromicina e' un inibitore del CYP3A4. I pazienti in trattamento concomitante con claritromicina e amlodipinasono maggiormente a rischio di sviluppare ipotensione. Si consiglia un attento monitoraggio dei pazienti quando l'amlodipina e' somministrata contemporaneamente alla claritromicina. Induttori del CYP3A4: al momento della somministrazione concomitante di induttori noti del CYP3A4, la concentrazione plasmatica di amlodipina puo' variare. Pertanto, deve essere monitorata la pressione sanguigna e deve essere valutato unpossibile aggiustamento della dose sia durante sia dopo la somministrazione di farmaci concomitanti, in particolare con forti induttori delCYP3A4 (ad es. rifampicina, Hypericum perforatum). La somministrazione di amlodipina con pompelmo o succo di pompelmo non e' raccomandata poiche' in alcuni pazienti la biodisponibilita' di amlodipina potrebbe aumentare e potenziare conseguentemente l'effetto antipertensivo dell'amlodipina. Dantrolene (infusione): negli animali sono stati osservatifibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati a iperkaliemia in seguito a somministrazione di verapamil e dantrolene per via endovenosa. A causa del rischio di iperkaliemia, si raccomanda di evitare la somministrazione concomitante di bloccanti dei canali del calcio come amlodipina in pazienti soggetti all'ipertermia maligna e nel trattamento dell'ipertermia maligna. Effetti di amlodipina sualtri prodotti medicinali Gli effetti ipotensivi dell'amlodipina si sommano agli effetti ipotensivi di altri farmaci antiipertensivi.
EFFETTI INDESIDERATI
Il profilo di sicurezza di ramipril include tosse secca persistente ereazioni dovute all'ipotensione. Reazioni avverse gravi comprendono ictus, infarto miocardico, angioedema, iperkaliemia, compromissione epatica o danno renale, pancreatite, reazioni cutanee gravi e neutropenia/agranulocitosi. Le reazioni avverse riportate piu' comunemente durante il trattamento con amlodipina sono state sonnolenza, capogiro, cefalea, palpitazioni, rossore, dolore addominale, nausea, tumefazione della caviglia, edema e stanchezza. La frequenza degli effetti indesiderati e' definita usando la seguente convenzione: Molto comune (>= 1/10); comune (da >=1/100 a < 1/10); non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100); raro (da >= 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (non puo' essere stimata in base ai dati disponibili). Le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante trattamenti indipendenti con amlodipina e ramipril. Ramipril. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: eosinofilia; raro: conta dei leucociti diminuita (incluse neutropenia o agranulocitosi), conta eritrocitaria diminuita, emoglobina diminuita, conta delle piastrine diminuita; non nota: insufficienza midollare, pancitopenia, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche o anafilattoidi, anticorpi antinucleo aumentati. Patologie endocrine. Non nota: sindrome da secrezione inappropriata dell'ormone antidiuretico (siadh). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: potassio ematico aumentato; non comune: anoressia, appetito ridotto; non nota: sodio ematico aumentato. Disturbi psichiatrici. Non comune: umore depresso, ansia, nervosismo, irrequietezza, disturbi del sonno inclusa sonnolenza; raro: stato confusionale; non nota: alterazione dell'attenzione. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiro; non comune: vertigine, parestesia, ageusia, disgeusia; raro: tremore, disturbo dell'equilibrio; non nota: ischemia cerebrale inclusi ictus ischemico e attacco ischemico transitorio, alterazioni capacità psicomotorie compromesse, sensazione di bruciore, parosmia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista inclusa visione offuscata; raro: congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: udito compromesso, tinnito. Patologiecardiache. Non comune: ischemia miocardica inclusi angina pectoris o infarto miocardico, tachicardia, aritmia, palpitazioni, edema periferico. Patologie vascolari. Comune: ipotensione ortostatica, pressione arteriosa ridotta, sincope; non comune: rossore; raro: stenosi vascolare, ipoperfusione, vasculite; non nota: fenomeno di raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse secca non produttiva, bronchite, sinusite, dispnea; non comune: broncospasmo incluso aggravamento dell'asma, congestione nasale. Patologie gastrointestinali. Comune: infiammazione gastrointestinale, disturbi della digestione, fastidio addominale, dispepsia, diarrea, nausea, vomito; non comune: pancreatite (con gli ace inibitori sono stati riportati molto eccezionalmente casi ad esito fatale), enzimi pancreatici aumentati, angioedemadell'intestino tenue, dolore addominale superiore incluse gastrite, stipsi, bocca secca; raro: glossite; non nota: stomatite aftosa. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata; raro: ittero colestatico, danno epatocellulare; non nota: insufficienza epatica acuta, epatite colestatica o citolitica(l'esito fatale è stato molto eccezionale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, soprattutto di tipo maculo-papulare; non comune: angioedema; in casi veramente eccezionali, l'ostruzione delle vie aeree dovuta dall'angioedema può avere esito fatale; prurito, iperidrosi; raro: dermatite esfoliativa, orticaria, onicolisi; molto raro: reazione di fotosensibilità; non nota: necrolisiepidermica tossica, sindrome di stevens-johnson, eritema multiforme, pemfigo, psoriasi aggravata, dermatite psoriasiforme, esantema o enantema pemfigoide o lichenoide, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari, mialgia;non comune: artralgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: dannorenale inclusa insufficienza renale acuta, produzione di urina aumentata, peggioramento di una proteinuria preesistente, urea ematica aumentata, creatinina ematica aumentata. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza erettile transitoria, libido diminuita; non nota: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Comune: dolore toracico, stanchezza; non comune: piressia; raro: astenia. Amlodipina. Patologie delsistema emolinfopoietico. Molto raro: leucocitopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni allergiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, alterazioni dell'umore (inclusa ansia), depressione; raro: confusione. Patologie del sistema nervoso. Comune: sonnolenza, capogiro, cefalea (specialmente all'inizio del trattamento); non comune: tremore, disgeusia, sincope, ipoestesia,parestesia; molto raro: ipertonia, neuropatia periferica; non nota: disturbi extrapiramidali. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi dellavista (inclusa diplopia). Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni; non comune: aritmia (incluse bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale); molto raro: infarto miocardico. Patologie vascolari. Comune: rossore; non comune: ipotensione; molto raro: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea; non comune: tosse, rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, nausea, dispepsia, alterazioni dell'alvo (incluse diarrea e stipsi); non comune: vomito, bocca secca; molto raro: pancreatite, gastrite,iperplasia gengivale. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite, ittero, enzimi epatici aumentati*. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: alopecia, porpora, alterazione del colore della cute, iperidrosi, prurito, eruzione cutanea, esantema, orticaria; olto raro: angioedema, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, sindrome di stevens-johnson, edema di quincke, fotosensibilità; non nota: necrolisi tossica epidermica. Patologie del sistema muscoloscheletrico edel tessuto connettivo. Comune: tumefazione della caviglia, crampi muscolari; non comune: artralgia, mialgia, dolore dorsale. Patologie renali e urinarie. Non comune: disturbi della minzione, nicturia, frequenza della minzione aumentata. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza, ginecomastia.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Di seguito vengono forniti gli effetti dei singoli componenti di questo medicinale di combinazione sulla gravidanza e l'allattamento: Ramipril e Amlodipina Teva non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. Ramipril e Amlodipina Teva non e' raccomandato durante l'allattamento. La decisione circa la continuazione/interruzione dell'allattamento al seno o continuazione/interruzione della terapia con Ramipril e Amlodipina Teva deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con amlodipina per la madre. Gravidanza Relative al Ramipril Ramipril e Amlodipina Teva non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4) ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Le evidenze epidemiologiche relative al rischio teratogeno inseguito all'esposizione a ACE-inibitori durante il primo trimestre digravidanza non sono risolutive; non e' tuttavia possibile escludere un piccolo aumento del rischio. A meno che la continuazione della terapia con l'ACE-inibitore non sia considerata essenziale, le pazienti chepianificano una gravidanza devono passare a trattamenti antiipertensivi alternativi, i cui profili di sicurezza per l'uso in gravidanza siano stabiliti. Quando la gravidanza viene confermata, il trattamento con gli ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che una prolungata esposizione agli ACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre induce fetotossicita' umana (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nella chiusura della fontanella) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Nel caso in cui si sia verificata una esposizione all'ACE-inibitore a partire dal 2. trimestre di gravidanza, e' consigliabile un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati per ipotensione, oliguria e iperkaliemia (vedereanche paragrafi 4.3 e 4.4). Relative all'Amlodipina: la sicurezza di amlodipina durante la gravidanza umana non e' stata stabilita. Negli studi sugli animali sono stati osservati effetti di tossicita' riproduttiva in seguito a somministrazione di dosi elevate (vedere paragrafo 5.3). L'uso in gravidanza e' raccomandato solo se non esiste un'alternativa piu' sicura e quando la patologia comporta rischi importanti per la madre e per il feto. Allattamento. Relative al Ramipril: essendo insufficienti le informazioni disponibili relativamente all'uso di ramipril durante l'allattamento (vedere paragrafo 5.2), non si raccomanda l'uso di ramipril ed e' preferibile l'impiego di trattamenti alternativi con profili di sicurezza meglio stabiliti, soprattutto se si stanno allattando neonati o bambini nati pretermine. Relative all'Amlodipina:l'amlodipina viene escreta nel latte materno. La percentuale della dose materna ricevuta dal neonato e' stata stimata con un intervallo interquartile del 3 - 7%, con un massimo del 15%. L'effetto dell'amlodipina sui neonati non e' noto. La decisione circa la continuazione/interruzione dell'allattamento al seno o continuazione/interruzione della terapia con amlodipina deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con amlodipina per la madre. Fertilita': in pazienti trattati con bloccanti dei canali del calcio sono state riportate modificazionibiochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilita'. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilita' maschile (vedere paragrafo 5.3).
Codice: 045570025
Codice EAN:
- Sistema cardiovascolare
- Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
- Ace inibitori, associazioni
- Ace inibitori e calcio-antagonisti
- Ramipril e amlodipina
Forma farmaceutica
CAPSULE RIGIDE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
BLISTER