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PENSTAPHO INIETT 1FL 1G/5ML Produttore: LABORATOIRES DELBERT

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

PENSTAPHO 1 G/5 ML POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antimicrobici generali per uso sistemico. Penicilline resistenti allebeta-lattamasi.

PRINCIPI ATTIVI

PENSTAPHO 1 g/5 m l polvere e solvente per soluzione iniettabile ogniflacone contiene; principio attivo: oxacillina sodica monoidrata 1100mg pari ad oxacillina 1 g. Eccipiente con effetti noti: sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Flacone: sodio fosfato dibasico. Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

PENSTAPHO trova la sua indicazione nelle infezioni causate da germi Gram-positivi, quali il Diplococcus pneumoniae, Streptococcus pyogenes e Staphylococcus aureus, compresi anche i ceppi di Staphylococcus aureus produttori di penicillinasi. Nelle infezioni delle vie respiratorie: polmoniti, bronchiti, infezioni dell'orecchio, del naso e della gola. Nelle infezioni della pelle e dei tessuti molli: foruncolosi, ulcerazioni settiche, infezioni da ferite, celluliti ed ascessi. Nelle osteomieliti, infezioni del tratto genito-urinario, batteriemie ed enterocoliti stafilococciche. NOTA: debbono essere condotti dei test batteriologici per determinare il microorganismo responsabile e la sua sensibilita' a PENSTAPHO. E' inoltre necessario tenere conto delle linee guidaufficiali sull'impiego appropriato degli antibiotici.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

PENSTAPHO e' controindicato in pazienti nei quali sia nota ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Generalmente controindicato in gravidanza, allattamento (v. par. 4.6) ed in eta' neonatale (v. par. 4.4).

POSOLOGIA

Devono essere effettuati studi batteriologici per individuare gli organismi causali e la loro suscettibilita' alle penicilline penicillinasi-resistenti. La durata della terapia varia a seconda del tipo e gravita' dell'infezione, nonche' delle condizioni generali del paziente. Percio', deve essere stabilita dalla risposta clinica e batteriologica del paziente. La terapia deve essere continuata per almeno 48 ore dopo che il paziente e' divenuto afebbrile, asintomatico e le colture sono negative. Nelle infezioni stafilococciche gravi, la terapia con le penicilline penicillinasi-resistenti deve essere continuata per almeno 14giorni. Il trattamento dell'endocardite e dell'osteomielite puo' richiedere una durata piu' lunga. Le infezioni causate da streptococchi betaemolitici devono essere trattate per almeno 10 giorni al fine di prevenire l'insorgenza di febbri reumatiche o di glomerulonefriti. PENSTAPHO deve essere somministrato esclusivamente per iniezione endovenosa lenta o, preferibilmente, per infusione endovenosa (v. par. 6.6). Per infezioni da lievi a moderate delle vie aeree superiori o per quelle localizzate nella pelle e nei tessuti molli. Adulti o bambini dal peso uguale o superiore a kg 40: da 250 a 500 mg ogni 4-6 ore. Bambini di peso inferiore ai 40 kg: 50 mg/kg/die in dosi egualmente suddivise ogni6 ore. Nelle infezioni piu' gravi come quelle delle vie aeree inferiori o disseminate. Adulti o bambini dal peso uguale o superiore a kg 40: 1 g o piu' a giudizio del medico, ogni 4-6 ore. Bambini dal peso inferiore ai 40 kg: 100 mg/kg/die in dosi egualmente suddivise ogni 4-6 ore. Popolazioni speciali. Insufficienza renale: generalmente, nei pazienti con insufficienza renale, non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio; tuttavia nei soggetti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/minuto puo' essere indicato il dosaggio piu' basso dell'usuale range posologico.

CONSERVAZIONE

Utilizzare subito dopo la ricostituzione.

AVVERTENZE

Come con altre penicilline, e' necessaria un'indagine accurata circa la sensibilita' o reazioni allergiche alle penicilline, cefalosporine,o altri allergeni, prima della prescrizione di PENSTAPHO. Vi sono evidenze cliniche e di laboratorio di allergenicita' crociata tra le penicilline e di allergenicita' crociata parziale tra gli antibiotici biciclici beta-lattamici, compresi penicilline, cefalosporine, cefamicine,1-oxacillina-beta-lattamici e carbapenemici. Nel caso di una reazioneallergica durante la terapia, il farmaco dovra' essere sospeso e dovranno essere presi adeguati provvedimenti. Sono state riportate reazioni anafilattiche gravi e talvolta fatali in pazienti che avevano ricevuto terapia con penicilline. Le reazioni anafilattiche gravi richiedonoun trattamento immediato di emergenza con adrenalina, liquidi per viae.v., steroidi, ossigeno e mantenimento della pervieta' delle vie aeree, compresa l'intubazione se necessaria . L'uso prolungato di penicilline, cosi' come di altri antibiotici, puo' favorire lo sviluppo di germi non sensibili, inclusi funghi, che richiede l'adozione di adeguatemisure terapeutiche. Nel caso di superinfezioni o di comparsa di microrganismi resistenti, dovra' essere iniziato un trattamento appropriato e si dovra' considerare la sospensione della terapia con PENSTAPHO. L'uso di terapie contenenti beta-lattamici, inclusa l'oxacillina, puo'causare encefalopatia (ad esempio confusione, compromissione della coscienza, epilessia, disturbi del movimento); in particolare nei pazienti con insufficienza renale e in associazione con sovradosaggio di beta-lattamici (vedere paragrafo 4.9 Sovradosaggio). Con l'uso di quasi tutti gli agenti antibatterici, compreso PENSTAPHO, e' stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile che puo' variare in gravita'da diarrea lieve a colite fatale. E' da prendere in considerazione ladiagnosi di C. difficile associata a diarrea in tutti i pazienti che presentano diarrea in seguito a terapia antibiotica. E' necessaria un'accurata anamnesi clinica dato che e' stato riportato che insorgenza di diarrea associata a C. difficile puo' verificarsi anche nei due mesisuccessivi alla somministrazione di agenti antibatterici. In caso di C. difficile , sospetta o accertata, puo' essere necessario interrompere la terapia antibiotica non prescritta per questa patologia. E' consigliabile effettuare studi batteriologici per determinare gli organismi causali e la loro suscettibilita' alle penicilline penicillinasi-resistenti. Nel trattamento di infezioni sospette stafilococciche, la terapia deve essere cambiata ad un altro agente attivo se gli esami colturali falliscono nel dimostrare la presenza di stafilococchi. Prima dell'inizio della terapia, ed almeno una volta alla settimana durante la terapia con PENSTAPHO, dovranno essere effettuate emocolture, conte dei globuli bianchi e della formula leucocitaria. Durante la terapia conPENSTAPHO, e' consigliabile effettuare un esame periodico delle urinee devono essere determinate l'azotemia, la creatininemia e le concentrazioni ematiche di SGOT e SGPT. Nel caso di innalzamento di questi valori si dovranno considerare variazioni del dosaggio. E' consigliabileeffettuare valutazioni periodiche della funzionalita' sistemica, inclusi i sistemi renale, epatico ed emopoietico durante la terapia prolungata con PENSTAPHO. Uso pediatrico: a causa della funzione renale non completamente sviluppata nei neonati, le penicilline penicillinasi-resistenti (specialmente la meticillina) possono non essere completamenteescrete con livelli ematici troppo elevati. In questi pazienti sono raccomandate frequenti determinazioni dei livelli ematici ed i necessari aggiustamenti del dosaggio. Tutti i neonati trattati con penicillinedevono essere strettamente monitorati per le manifestazioni cliniche e di laboratorio di effetti tossici o avversi (vedi dosaggio e somministrazione). Penstapho contiene 64,5 mg di sodio per flaconcino, equivalente a circa il 3,23% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS, che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

INTERAZIONI

Il probenecid aumenta e prolunga i livelli sierici delle penicilline,in quanto se somministrato insieme alle penicilline rallenta il tassodi escrezione per inibizione competitiva della secrezione renale tubulare delle penicilline. Gli aminoglicosidi e le penicilline sono fisicamente e/o chimicamente incompatibili e possono reciprocamente inattivarsi in vitro . Il miscuglio di penicilline penicillino-resistenti e degli aminoglicosidi deve essere evitato durante la terapia concomitante ed i farmaci devono essere somministrati separatamente. Le penicilline possono inattivare gli aminoglicosidi in vitro in campioni sierici di pazienti che ricevono entrambi i farmaci, cio' puo' produrre risultati falsamente ridotti in misurazioni dei livelli sierici degli aminoglicosidi. Le penicilline sono in grado di interferire con l'efficacia dei contraccettivi orali. L'incidenza dell'insuccesso dei contraccettivi orali non e' nota.

EFFETTI INDESIDERATI

Disturbi del sistema immunitario: sono clinicamente noti due tipi di reazioni allergiche alle penicilline, immediata e ritardata. Le reazioni immediate si verificano di solito entro 20 minuti dalla somministrazione e variano in severita' dall'orticaria e prurito, all'angioedema,laringospasmo, broncospasmo, ipotensione, collasso vascolare, fino aldecesso. Tali reazioni anafilattiche immediate sono rarissime. Un altro tipo di reazione immediata, accelerata, puo' presentarsi tra 20 minuti e 48 ore dalla somministrazione ed include orticaria, prurito e febbre. Benche' talvolta possano presentarsi edema laringeo, laringospasmo, ed ipotensione, gli esiti sono raramente letali. Le reazioni allergiche ritardate alle penicilline di solito si presentano dopo 48 ore esino a 2-4 settimane dall'inizio della terapia. Le manifestazioni di questo tipo di reazione includono i sintomi della malattia da siero (febbre, astenia, orticaria, mialgie, artralgie, dolore addominale) e vari rash cutanei (es.: porpora). Patologie gastrointestinali: si possono presentare nausea, vomito, diarrea, stomatite, lingua nigra villosa ed altri sintomi di irritazione gastrointestinale. Con le penicilline penicillinasi-resistenti raramente e' stata riportata colite pseudomembranosa associata ad antibiotici. Patologie del sistema nervoso: dopo somministrazione di grandi quantitativi endovena di penicilline penicillinasi-resistenti, specie in pazienti con insufficienza renale, si possono presentare reazioni neurotossiche simili a quelle osservate con la penicillina G (p.e. letargia, confusione, spasmi, mioclono multifocale, convulsioni epilettiformi localizzate o generalizzate), molto raramente ambliopia e neuropatie. Encefalopatia (ad es. confusione, compromissione della coscienza, epilessia e disturbi del movimento, vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego.). Patologierenali ed urinarie: sono stati associati con la somministrazione di meticillina sodica ed infrequentemente con la somministrazione di nafcillina, oxacillina, cloxacillina, e dicloxacillina danno renale tubulare e nefrite interstiziale. Le manifestazioni di questo tipo di reazione possono includere rash, febbre, eosinofilia, ematuria, proteinuria ed insufficienza renale. La nefropatia non appare essere dose-correlataed e' generalmente reversibile dopo pronta interruzione della terapia. Patologie del sistema emolinfopoietico: sono stati associati con l'uso di penicilline penicillinasi-resistenti eosinofilia, trombocitopenia, anemia emolitica, agranulocitosi, neutropenia, leucopenia, granulocitopenia e depressione del midollo osseo. Patologie epatobiliari: e' stata associata con l'uso di penicilline penicillinasi-resistenti epatotossicita', caratterizzata da febbre, nausea e vomito insieme a test epatici anormali, soprattutto innalzamento dei livelli di SGOT. Sono stati riportati aumenti asintomatici e transitori delle concentrazioni sieriche di fosfatasi alcalina, SGOT e SGPT. Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo: dermatite bollosa. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischiodel medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili/content/come-se gnalare-una-sospetta-reazione-avversa

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidenza: dato che la sicurezza del prodotto in gravidanza non e' stata stabilita, nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' sotto il diretto controllo del medico. Allattamento: l'oxacillina e'escreta nel latte materno e va quindi somministrata con cautela alle donne che allattano.

Codice: 020711065
Codice EAN:

Codice ATC: J01CF04
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Antibatterici beta-lattamici, penicilline
  • Penicilline resistenti alle beta-lattamasi
  • Oxacillina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

FLACONE