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PANACEF RM 8CPR 500MG Produttore: VALEAS IND.CHIM.FARMAC. SPA

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

PANACEF

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibatterici beta-lattamici.

PRINCIPI ATTIVI

375 mg compresse a rilascio modificato: cefaclor monoidrato, eq. a cefaclor 375,0 mg. 500 mg compresse a rilascio modificato: cefaclor monoidrato, eq. a cefaclor 500,0 mg. 750 mg compresse a rilascio modificato: Cefaclor monoidrato, eq. a cefaclor 750,0 mg.

ECCIPIENTI

Mannitolo, ipromellosa, idrossipropilcellulosa, copolimero dell'acidometacrilico, acido stearico, stearato di magnesio, miscela colorante blu e glicole propilenico.

INDICAZIONI

Trattamento delle seguenti infezioni: bronchite acuta e riacutizzazione della bronchite cronica; faringite e tonsillite; infezioni della cute e tessuti molli; infezioni non complicate delle basse vie urinarie.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Pazienti con ipersensibilita' al cefaclor, ad altri antibiotici cefalosporinici o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l' allattamento.

POSOLOGIA

Viene somministrato per via orale e puo' essere assunto indipendentemente dai pasti. Comunque, l'assunzione contemporanea di cibo aumenta l'assorbimento del farmaco. Le compresse devono essere assunte intere, e quindi non spezzate, frantumate o masticate. Si consigliano i seguenti schemi posologici. Faringiti, tonsilliti ed infezioni della pelle etessuti molli: 375 mg 2 volte al giorno. Infezioni non complicate delle basse vie urinarie: 375 mg 2 volte al giorno. Bronchiti: 375 mg 2 volte al giorno. Nelle infezioni piu' gravi possono essere necessari dosaggi piu' elevati (750 mg 2 volte al giorno). Nel trattamento delle infezioni causate da S. pyogenes (streptococchi di gruppo A) la terapiacon il farmaco dovrebbe essere continuata fino a l0 giorni.

CONSERVAZIONE

Nessuna particolare precauzione per la conservazione.

AVVERTENZE

Prima di istituire la terapia, deve essere attentamente valutato il rapporto beneficio/rischio per il singolo paziente, in particolare si raccomanda di effettuare una attenta anamnesi familiare ed individuale relativamente alla comparsa di reazioni da ipersensibilita' a questo oad altri medicinali. Si deve attentamente valutare se il paziente e' risultato precedentemente ipersensibile alle cefalosporine ed alle penicilline. I derivati della cefalosporina C dovrebbero essere somministrati con prudenza ai pazienti penicillino-sensibili. Vi sono prove di una parziale allergenicita' crociata tra le penicilline e le cefalosporine. Pertanto devono essere adottate precauzioni utili a prevenire reazioni indesiderate. Vi sono stati pazienti che hanno avuto gravi reazioni (compresa l'anafilassi) in seguito alla somministrazione di penicilline o cefalosporine, reazioni IgE mediate che si manifestano solitamente a livello cutaneo, gastroenterico, respiratorio e cardiocircolatorio. I sintomi possono essere: ipotensione grave ed improvvisa, accelerazione e rallentamento del battito cardiaco, stanchezza o debolezza insolite, ansia, agitazione, vertigine, perdita di coscienza, difficolta' della respirazione o della deglutizione, prurito generalizzato specialmente alle piante dei piedi e alle palme delle mani, orticaria cono senza angioedema (aree cutanee gonfie e pruriginose localizzate piu' frequentemente alle estremita', ai genitali esterni e al viso, soprattutto nella regione degli occhi e delle labbra), arrossamento della cute specialmente intorno alle orecchie, cianosi, sudorazione abbondante, nausea, vomito, dolori addominali crampiformi, diarrea. Se si dovesse verificare una reazione allergica sospendere la somministrazione del farmaco. Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro altera la normale flora del colon e determina un aumento numerico dei clostridi. E' stato dimostrato da vari studi che una tossina prodotta dal Clostridium difficile e' la principale causa della diarrea grave associata alla terapia antibiotica, inclusa la colite psedomembranosa. Pertanto e'importante considerare questa diagnosi in pazienti che sviluppano diarrea durante la terapia con questi antibiotici. Durante il trattamentodeve essere tenuta in considerazione la possibile insorgenza di microrganismi resistenti che puo' esitare in una superinfezione per la quale si dovranno adottare le opportune misure del caso. Uso pediatrico: l'efficacia e la tollerabilita' nei bambini non e' stata ben stabilita.

INTERAZIONI

L'entita' di assorbimento del farmaco diminuisce se entro un'ora dall'assunzione dell'antibiotico vengono somministrati antiacidi contenenti idrossido di magnesio o alluminio, mentre gli H2-bloccanti non alterano la velocita' e l'entita' dell'assorbimento del farmaco. Similmenteagli altri beta-lattamici, l'escrezione renale del farmaco e' inibitadalla somministrazione di probenecid; nel corso degli studi clinici non sono state osservate altre interazioni significative con farmaci. Dopo somministrazione di cefaclor si possono osservare delle reazioni falsamente positive al glucosio urinario con le soluzioni di Benedict eFehling e con il test al solfato di rame.

EFFETTI INDESIDERATI

Dopo somministrazione orale e' stato osservato un basso numero di effetti indesiderati, la maggior parte dei quali furono di natura lieve etransitoria. Manifestazioni gastro-intestinali: diarrea, nausea, vomito e dispepsia. Manifestazioni allergiche: sono stati riscontrati eruzione cutanea, orticaria e prurito. E' stata riscontrata una reazione simile alla malattia da siero, caratterizzata dalla comparsa di eritemamultiforme, eruzione cutanea ed altre manifestazioni a carico della cute accompagnate da artriti/artralgie, con o senza febbre. Tali manifestazioni insorgono piu' spesso durante o dopo un ciclo di trattamento con cefaclor e sono state osservate piu' frequentemente nei bambini che negli adulti. I segni ed i sintomi si manifestano generalmente pochigiorni dopo l'inizio della terapia e cessano pochi giorni dopo la fine del trattamento. Antistaminici e cortisonici favoriscono la guarigione. Non sono state osservate gravi complicazioni. Reazioni di ipersensibilita' piu' severe, comprese la sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi tossica epidermica e l'anafilassi sono state raramente osservate. Sono stati segnalati molto raramente casi ad esito fatale; l'insorgenza e l'evoluzione di una reazione anafilattica grave possono essere molto rapide pertanto occorre adottare tutte le precauzioni utili a prevenire tali reazioni. L'anafilassi puo' essere osservata piu' facilmente in pazienti allergici alle penicilline. Sistema linfatico e circolatorio: eosinofilia. Sistema genito-urinario: moniliasi vaginale e vaginite. I seguenti eventi avversi, la cui relazione causale con il farmaco e' peraltro incerta, sono stati osservati nei pazienti trattati conle compresse a rilascio modificato: mal di testa, capogiro, sonnolenza, aumenti transitori delle transaminasi e della fosfatasi alcalina, aumento transitorio dell'azotemia e della creatininemia, transitorie trombocitopenia, leucopenia, Iinfocitosi, neutropenia ed anormalita' dell'esame delle urine. In pazienti trattati con cefaclor sono stati talvolta osservati: eritema multiforme, febbre, anafilassi (piu' frequentenei pazienti con precedenti di allergia alla penicillina), Sindrome di Stevens-Johnson, positivita' al test diretto di Coombs, prurito ai genitali, necrolisi tossica epidermica, nefrite interstiziale reversibile, alterata funzionalita' del fegato comprendente la colestasi, aumento del tempo di protrombina in pazienti che ricevono contemporaneamente cefaclor e warfarin, iperattivita' reversibile, ne'rvosismo, insonnia, stato confusionale, ipertonia, anemia aplastica, agranulocitosi ed anemia emolitica. Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro puo'alterare la flora batterica intestinale, dando talora luogo a manifestazioni di colite pseudomembranosa. Reazioni anafilattoidi possono essere rappresentate da manifestazioni isolate, compreso l'angioedema, l'astenia, l'edema (sia facciale che agli arti), la dispnea, le parestesie, la sincope e la vasodilatazione.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non vi sono studi specifici e ben controllati in donne gravide e, poiche' gli studi sulla riproduzione animale non sempre sono predittivi della risposta nell'uomo, questo farmaco durante la gravidanza dovrebbeessere usato solo se chiaramente necessario. L'uso durante il travaglio ed il parto non e' stato studiato; pertanto il farmaco dovrebbe essere somministrato solo in caso di accertato bisogno. Non si conoscono gli effetti del cefaclor nel lattante. Durante l'allattamento si raccomanda l'uso del farmaco con cautela.

Codice: 024227086
Codice EAN:

Codice ATC: J01DC04
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Altri antibatterici beta-lattamici
  • Cefalosporine di seconda generazione
  • Cefaclor
Temperatura di conservazione: non conservare al di sopra di +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE

36 MESI

BLISTER