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NATRILIX 30CPR RIV 1,5MG RP Produttore: SERVIER ITALIA SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

NATRILIX 1,5 MG COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sulfonamidi non associati.

PRINCIPI ATTIVI

Una compressa a rilascio prolungato contiene 1,5 mg di indapamide. Eccipiente con effetti noti: 124,5 mg di lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Compressa: silice colloidale anidra, ipromellosa, lattosio monoidrato, magnesio stearato, povidone. Rivestimento (filmatura): glicerolo, ipromellosa, macrogol 6000, magnesio stearato, titanio diossido.

INDICAZIONI

Natrilix 1,5 mg compresse a rilascio prolungato e' indicato nell'ipertensione arteriosa essenziale negli adulti.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, alle altre sulfonamidi o ad unoqualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; insufficienza renale grave; encefalopatia epatica o grave compromissione della funzionalita' epatica; ipokaliemia.

POSOLOGIA

Posologia: una compressa ogni 24 ore, preferibilmente al mattino, da deglutire intera con acqua, senza masticare. A posologie superiori l'attivita' antiipertensiva dell'indapamide non aumenta, mentre risulta incrementato il suo effetto saluretico. Popolazioni speciali. Pazienti con danno renale (vedere paragrafi 4.3 e 4.4): il trattamento e' controindicato in caso di insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min). La tiazide e i diuretici affini sono completamente efficaci soltanto quando la funzionalita' renale e' normaleo solo minimamente compromessa. Pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.4): il trattamento e' controindicato in caso di grave compromissione epatica. Anziani (vedere paragrafo 4.4): nell'anziano, la creatininemia deve essere aggiustata sull'eta', al peso corporeo e al sesso. I pazienti anziani possono essere trattati con Natrilix 1,5 mg compresse a rilascio prolungato quando la funzionalita' renale e' normale o solo minimamente compromessa. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di Natrilix 1,5 mg compresse a rilascio prolungato nei bambini e negli adolescenti non sono state ancora accertate. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: uso orale.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C.

AVVERTENZE

Avvertenze speciali: in caso di funzionalita' epatica compromessa, i diuretici tiazidico-affini possono causare, specialmente in caso di squilibrio elettrolitico, una encefalopatia epatica che puo' progredire fino al coma epatico. Se cio' dovesse accadere, la somministrazione del diuretico deve essere immediatamente sospesa. Fotosensibilita': casidi reazioni di fotosensibilita' sono stati riportati con tiazidi e diuretici tiazidico-affini (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda di interrompere il trattamento nel caso si manifesti una reazione di fotosensibilita' durante il trattamento. In caso sia comunque necessaria la somministrazione del diuretico, si raccomanda di proteggere le aree esposte al sole o a raggi artificiali UVA. Eccipienti: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Speciali precauzioni di impiego. Equilibrio idroelettrolitico. Sodio ematico: deve essere controllata sia prima di iniziare la terapia che successivamente ad intervalli regolari ditempo. Poiche' la diminuzione del sodio ematico puo' inizialmente essere asintomatica, e' essenziale un regolare controllo della stessa e ancora piu' frequentemente nei soggetti anziani e nei pazienti cirrotici (vedere paragrafi 4.8 e 4.9). Qualsiasi trattamento con diuretico puo' causare iponatriemia, talvolta con conseguenze molto serie. Iponatriemia con ipovolemia possono essere responsabili della disidratazione e della ipotensione ortostatica. La perdita concomitante di ioni cloruro puo' portare a un'alcalosi metabolica secondaria compensatoria: l'incidenza e l'entita' di questo effetto sono lievi. Potassio plasmatico: la deplezione del potassio con ipokaliemia rappresenta il rischio maggiore dei diuretici tiazidici ed affini. L' ipokaliemia puo' causare disturbi muscolari. Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi, principalmente nel contesto di severa ipokaliemia. Il rischio di insorgenza di una ipokaliemia (<3,4 mmol/l) deve essere prevenuto soprattutto nelle popolazioni a rischio, quali i soggetti anziani, quelli denutriti e/o politrattati, i pazienti cirrotici con edema e ascite, con malattie coronariche e insufficienza cardiaca. In tali situazioni, l'ipokaliemia aumenta la tossicita' cardiaca dei digitalici e il rischio di aritmie. Sono a rischio anche i soggetti che presentano un intervallo QT lungo, sia di origine congenita che iatrogena. L'ipokaliemia, come la bradicardia, e' inoltre un fattore che predispone all'insorgenza di graviaritmie, in particolare le torsioni di punta, potenzialmente fatali. In tutte le condizioni sopra descritte, si richiede un controllo piu' frequente del potassio plasmatico. Il primo controllo del potassio plasmatico deve essere effettuato durante la prima settimana dall'inizio del trattamento. L'accertamento di un'ipokaliemia ne richiede la correzione. L'ipokaliemia riscontrata in associazione con una bassa concentrazione sierica di magnesio puo' essere refrattaria al trattamento a meno che non venga corretto il magnesio sierico. Magnesio plasmatico: idiuretici tiazidici e affini, inclusa indapamide, possono aumentare l'escrezione urinaria di magnesio, che puo' provocare ipomagnesemia (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Calcio plasmatico: i diuretici tiazidici e affini possono ridurre l'escrezione urinaria di calcio e causare un lieve e transitorio aumento della calcemia. Una ipercalcemia accertata puo' essere secondaria ad un precedente iperparatiroidismo non diagnosticato. Il trattamento deve essere interrotto prima di controllare la funzionalita' paratiroidea. Glucosio ematico: il controllo del glucosioematico e' importante nei pazienti diabetici, soprattutto in presenzadi ipokaliemia. Acido urico: la tendenza agli attacchi di gotta puo' risultare aumentata nei pazienti iperuricemici. Funzionalita' renale ediuretici: la tiazide e i diuretici affini sono pienamente efficaci solo quando la funzionalita' renale e' normale o solo minimamente compromessa (creatininemia sotto il livello di 25 mg/l, ossia 220 mcmol/l nell'adulto). Nel soggetto anziano, la creatininemia deve essere aggiustata in funzione dell'eta', del peso e del sesso. L'ipovolemia, secondaria alla perdita di acqua e sodio indotta dal diuretico all'inizio della terapia, induce una riduzione della filtrazione glomerulare. Cio' puo' portare ad un incremento dell'urea ematica e della creatinina plasmatica. Questa transitoria insufficienza renale funzionale e' senza conseguenze nel soggetto con funzionalita' renale normale, ma puo' aggravare una insufficienza renale preesistente. Atleti: gli atleti devonoessere informati che questo medicinale contiene una sostanza attiva che puo' dare effetti positivi ai test anti-doping. Versamento coroidale, miopia acuta e glaucoma ad angolo chiuso secondario: sulfamidici, oderivati dei sulfamidici, possono causare una reazione idiosincraticacon conseguente versamento coroidale con difetto del campo visivo, miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso. I sintomi includono insorgenza acuta di ridotta acuita' visiva o dolore oculare e si verificano in genere entro poche ore o settimane dall'inizio del trattamento. Il glaucoma ad angolo chiuso acuto non trattato puo' portare allaperdita permanente della vista. Il trattamento primario e' quello di interrompere la somministrazione del farmaco piu' rapidamente possibile. Potrebbero essere necessari trattamenti medici o chirurgici tempestivi se la pressione intraoculare rimane incontrollata. I fattori di rischio per lo sviluppo di glaucoma ad angolo chiuso acuto possono includere un pregresso con sulfamidici o allergia alla penicillina.

INTERAZIONI

Associazioni non raccomandate. Litio: si riscontra un aumento del litio plasmatico con segni di sovradosaggio, come con una dieta priva di sodio (ridotta escrezione del litio urinario). Se l'uso di diuretici si rende comunque necessario, si richiedono un attento monitoraggio dellitio plasmatico e un adattamento della posologia. Combinazioni che richiedono precauzioni di impiego. Farmaci che causano "torsioni di punta" come, ma non limitato a: agenti antiaritmici della classe Ia (ad es. chinidina, idrochinidina, disopiramide), agenti antiaritmici della classe III (ad es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), alcuni antipsicotici: fenotiazine (ad es. clorpromazina, ciamemazina, levopromazina, tioridazina, trifluoperazina); benzamidi (ad es. amisulpride, sulpiride, sultopride, tiapride); butirrofenoni (ad es. droperidolo,aloperidolo); altri antipsicotici (ad es. pimozide), altri farmaci (ad es. bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina e.v., alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, moxifloxacina, vincamina e.v., metadone, astemizolo, terfenadina). Aumento del rischio di aritmie ventricolari, specialmente torsioni di punta (l'ipokaliemia e' un fattore di rischio). Controllare l'ipokaliemia e correggerla, se necessario, prima di somministrare questa combinazione. Monitoraggio clinico, degli elettroliti plasmatici e dell'ECG. Utilizzare farmaci che non causano torsioni di punta in presenza di ipokaliemia. Antinfiammatori non steroidei (via sistemica), compresi gli inibitori selettivi della COX-2, dosi elevate di acido acetilsalicilico (> 3 g/die): possibile riduzione dell'effetto antiipertensivo dell'indapamide. Rischio di insufficienza renale acuta nel paziente disidratato (diminuzione della filtrazione glomerulare). Si raccomanda pertanto di idratare il paziente e dicontrollare la funzionalita' renale all'inizio della terapia. Inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE-inibitori): esiste il rischio di improvvisa ipotensione e/o di insufficienza renale acuta se il trattamento con un ACE-inibitore viene iniziato in presenza di una preesistente deplezione di sodio (in particolare nei soggetti con stenosi dell'arteria renale). Nell'ipertensione arteriosa, quando unprecedente trattamento diuretico puo' aver causato una deplezione di sodio, e' necessario: o interrompere il diuretico 3 giorni prima dell'inizio della terapia con l'ACE-inibitore e se necessario reintrodurre un diuretico ipokaliemizzante; o somministrare dosi iniziali ridotte di ACE-inibitore aumentandole gradualmente. Nell'insufficienza cardiacacongestizia, iniziare con una dose di ACE-inibitore molto bassa, possibilmente dopo una riduzione della dose del diuretico ipokaliemizzanteassociato. In tutti i casi , controllare la funzionalita' renale (creatinina plasmatica) durante le prime settimane di trattamento con un ACE-inibitore. Altri composti che possono causare ipokaliemia: amfotericina B (e.v.), glico e mineralocorticoidi (sistemici), tetracosactide,lassativi stimolanti: aumento del rischio di ipokaliemia (effetto additivo). Controllare il potassio plasmatico e, se necessario, correggerlo. Cio' deve essere particolarmente tenuto presente in caso di concomitante terapia digitalica. Impiegare lassativi non stimolanti. Baclofene: aumento dell'effetto antiipertensivo. Idratare il paziente; controllare la funzionalita' renale all'inizio della terapia. Digitalici: lariduzione dei livelli di potassio e/o di magnesio predispone agli effetti tossici dei digitalici. E' necessario il controllo dei livelli dipotassio, magnesio e dell'ECG e, se necessario, riconsiderare il trattamento. Associazioni che richiedono particolare attenzione. Allopurinolo: il trattamento concomitante con indapamide puo' aumentare l'incidenza di reazioni di ipersensibilita' all'allopurinolo. Associazioni daprendere in considerazione Diuretici risparmiatori di potassio (amiloride, spironolattone, triamterene) Sebbene tali combinazioni razionalisiano utili in alcuni pazienti, si potrebbero verificare ipokaliemia o iperkaliemia (specialmente in pazienti affetti da insufficienza renale o diabete). Il potassio plasmatico e l'ECG devono essere controllati e, se necessario, la terapia deve essere rivista. Metformina: aumento del rischio di acidosi lattica indotta dalla metformina, a causa della possibilita' di un'insufficienza renale funzionale associata all'uso di diuretici, specialmente diuretici dell'ansa. Non usare metforminaquando la creatinina plasmatica oltrepassa i 15 mg/l (135 mmol/l) nell'uomo e 12 mg/l (110 mmol/l) nella donna. Mezzi di contrasto iodati: in presenza di disidratazione indotta da diuretici, aumenta il rischiodi insufficienza renale acuta, in particolare quando vengono usate dosi elevate di mezzi di contrasto iodati. Reidratare il paziente prima della somministrazione del composto iodato. Antidepressivi imipramino-simili, neurolettici: aumento dell'effetto antiipertensivo e del rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Sali di calcio: rischio di ipercalcemia da ridotta eliminazione urinaria di calcio. Ciclosporina, tacrolimus Rischio di incremento della creatininemia senza alcuna modificazione dei livelli di ciclosporina circolante, anche in assenza di deplezione idrosodica. Corticosteroidi, tetracosactide (sistemici): riduzione dell'effetto antiipertensivo (ritenzione idrosodica dovuta ai corticosteroidi).

EFFETTI INDESIDERATI

Riepilogo del profilo di sicurezza: le reazioni avverse piu' comunemente segnalate sono reazioni di ipokaliemia, ipersensibilita', prevalentemente dermatologiche, in soggetti con una predisposizione a reazioniallergiche ed asmatiche e a eruzioni maculopapulose. Elenco riepilogativo delle reazioni avverse: durante il trattamento con indapamide sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati, classificati come segue in base alla frequenza: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro ((>=1/100.000, <1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: agranulocitosi, anemia aplastica, anemiaemolitica, leucocitopenia, trombocitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipokaliemia (vedere paragrafo 4.4)); moltoraro: ipercalcemia; raro: ipocloremia, ipomagnesemia; non comune: iponatriemia (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema nervoso. Raro:vertigini, fatica, cefalea, parestesia; non nota: sincope. Patologie dell'occhio. Non nota: miopia, visione annebbiata, compromissione visiva, glaucoma acuto ad angolo chiuso, versamento coroidale. Patologie cardiache. Molto raro: aritmia; non nota: torsione di punta (potenzialmente fatale) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Patologie vascolari. Molto raro: ipotensione. Patologie gastrointestinali. Non comune: vomito; raro: nausea, costipazione, secchezza della bocca; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: anomala funzionalita epatica; non nota: possibile insorgenza di encefalopatia epatica in caso di insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.4), epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune : reazioni di ipersensibilita, eruzioni maculo-papulose; non comune: porpora; molto raro: angioedema, orticaria, necrolisi epidermica tossica, sindrome di stevens-johnson; non nota: possibile peggioramento di un preesistente lupus eritematoso acuto disseminato, reazioni di fotosensibilita (vedere paragrafo 4.4). Patologie renali e urinarie. Molto raro: insufficienza renale.Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: spasmi muscolari, debolezza muscolare, mialgia, rabdomiolisi. Esami diagnostici. Non nota: elettrocardiogramma: prolungamento dell'intervallo qt (vedere paragrafi 4.4 e 4.5), glucosioematico aumentato (vedere paragrafo 4.4), acido urico ematico aumentato (vedere paragrafo 4.4), livelli di enzimi epatici elevati. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Durante gli studi clinici di faseI e III che hanno confrontato indapamide 1,5 mg e 2,5 mg, l'analisi dei livelli di potassio plasmatico ha mostrato un effetto dose-dipendente dell'indapamide: indapamide 1.5 mg: concentrazioni plasmatiche di potassio <3,4 mmol/l sono state osservate nel 10% dei pazienti e concentrazioni <3,2 mmol/l nel 4% dei pazienti dopo 4-6 settimane di trattamento. Dopo 12 settimane di trattamento, la riduzione media del potassio nel sangue era di 0,23 mmol/l; indapamide 2.5 mg: concentrazioni plasmatiche di potassio <3,4 mmol/l sono state osservate nel 25% dei pazienti e concentrazioni <3,2 mmol/l nel 10% dei pazienti dopo 4-6 settimane di trattamento. Dopo 12 settimane di trattamento, la riduzione media del potassio nel sangue era di 0,41 mmol/l. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospetteche si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante,in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: i dati relativi all'uso di indapamide in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato (meno di 300 gravidanze esposte). L'esposizione prolungata a tiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' ridurre il volume del plasma materno nonche' il flusso sanguigno utero-placentare, che possono provocare ischemia feto-placentare e ritardo della crescita. Gli studi sugli animali non indicanoeffetti dannosi diretti o indiretti di tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). A scopo precauzionale, e' preferibile evitare l'uso di indapamide durante la gravidanza. Allattamento: esistono informazioni insufficienti sull'escrezione di indapamide/metaboliti nel latte materno umano. Possono manifestarsi ipersensibilita' ai farmaci derivatidelle sulfonamidi e ipokaliemia. Un rischio per i neonati/bambini nonpuo' essere escluso. L'indapamide e' strettamente correlata ai diuretici tiazidici che sono stati associati, durante l'allattamento con latte materno, alla riduzione o anche alla soppressione della lattazione.L'indapamide non e' raccomandato durante l'allattamento al seno. Fertilita': studi di tossicita' riproduttiva non hanno evidenziato effettisulla fertilita' nei ratti maschi e femmine (vedere paragrafo 5.3). Non sono previsti effetti sulla fertilita' umana.

Codice: 024032031
Codice EAN:

Codice ATC: C03BA11
  • Sistema cardiovascolare
  • Diuretici
  • Diuretici ad azione diuretica minore, escluse le tiazidi
  • Sulfonamidi, non associate
  • Indapamide
Temperatura di conservazione: inferiore a +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE RILASCIO PROLUNGATO
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE RILASCIO PROLUNGATO

24 MESI

BLISTER