Cercafarmaco.it

LEUKERAN 25CPR RIV 2MG Produttore: ASPEN PHARMA TRADING LIMITED

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA NON RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

LEUKERAN 2 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sostanze alchilanti.

PRINCIPI ATTIVI

Clorambucile.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, lattosio anidro, silice colloidale anidra, acido stearico. Rivestimento della compressa: ipromellosa, titanio diossido, ossido di ferro giallo sintetico, ossido di ferro rosso sintetico, macrogol.

INDICAZIONI

Il medicinale e' indicato nel trattamento di: Morbo di Hodgkin; alcune forme di linfomi non-Hodgkin; leucemia linfocita cronica; macroglobulinemia di Waldenstrom.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.

POSOLOGIA

Il farmaco e' un agente citotossico attivo da usare solo sotto il controllo di medici esperti nella somministrazione di tali farmaci. >>Morbo di Hodgkin. Adulti: usato come unico farmaco, nel trattamento palliativo della malattia in stato avanzato, viene generalmente somministrato a dosi di 0,2 mg/Kg/die per 4-8 settimane. Il medicinale e' normalmente usato in terapia combinata e sono stati usati vari schemi terapeutici. Il farmaco e' stato usato come alternativa alla mostarda azotata, con una riduzione nella tossicita' ma con simili effetti terapeutici. Popolazione pediatrica: il prodotto puo' essere usato nel trattamento della malattia di Hodgkin nei bambini. Gli schemi terapeutici sono simili a quelli usati per gli adulti. >>Linfomi non-Hodgkin. Adulti: usato come singolo agente nel trattamento palliativo della malattia in stato avanzato e' somministrato inizialmente a dosi di 0,1 - 0,2 mg/Kg/die per 4-8 settimane, la terapia di mantenimento e' effettuata mediante una riduzione del dosaggio giornaliero o con cicli intermittenti diterapia. Il medicinale e' utile nel trattamento di pazienti con linfomi linfocitici avanzati e diffusi e nei casi di ricaduta dopo radioterapia. Non c'e' una differenza significativa nel tasso complessivo di risposta ottenuto con il clorambucile da solo o in chemioterapia di associazione, nel caso di linfomi linfocitici non-Hodgkin avanzati. Popolazione pediatrica: il prodotto puo' essere usato nel trattamento dei linfomi non-Hodgkin nei pazienti pediatrici. Gli schemi terapeutici sono simili a quelli usati per gli adulti. >>Leucemia linfocitica cronica. Adulti: la terapia con il medicinale e' generalmente iniziata dopo che il paziente ha manifestato i sintomi o quando sussistono segni di compromessa funzione del midollo osseo (ma non insufficienza midollare), come indicato dalla conta ematica periferica. Il farmaco e' somministrato inizialmente alla dose di 0,15 mg/Kg/die fino a che la conta deileucociti e' scesa sotto i 10.000 per microlitro. La terapia puo' essere ripresa 4 settimane dopo la fine del primo corso e continuata alladose di 0,1 mg/Kg/die. Normalmente in un certo numero di pazienti dopo circa 2 anni di terapia la conta dei leucociti tende a normalizzarsi, la milza ed i linfonodi diventano impalpabili e la percentuale di linfociti nel midollo osseo e' ridotta a meno del 20%. I pazienti con evidenza di insufficienza midollare devono essere inizialmente trattati con prednisolone e prima di iniziare il trattamento con il prodotto sidevono avere segni di una ripresa della funzionalita' del midollo osseo. La terapia intermittente ad alte dosi e' stata confrontata con dosi giornaliere di medicinale, ma non sono state osservate differenze significative nella risposta terapeutica o nella frequenza degli effettiindesiderati tra i due gruppi di trattamento. >>Macroglobulinemia di Waldenstrom. Adulti: il medicinale e' uno dei trattamenti di prima scelta per la macroglobulinemia di Waldenstrom. Le dosi iniziali sono di circa 6-12 mg/die fino a che non si osservi leucopenia; in seguito si adottano dosaggi di 2-8 mg/die. Insufficienza renale: nei pazienti coninsufficienza renale non e' considerato necessario un aggiustamento della dose. Insufficienza epatica: i pazienti con insufficienza epaticadevono essere attentamente monitorati per segni e sintomi di tossicita'. Poiche' il clorambucile e' metabolizzato principalmente nel fegato, nei pazienti con insufficienza epatica grave si deve valutare una riduzione della dose. Tuttavia, nei pazienti con insufficienza epatica non vi sono dati sufficienti per fornire una specifica raccomandazione posologica. Pazienti Anziani: non sono stati condotti studi specifici in pazienti anziani. Tuttavia, si consiglia un monitoraggio della funzionalita' renale ed epatica. Si deve usare cautela in caso di compromissione di queste funzioni. Anche se l'esperienza clinica non ha evidenziato differenze nella risposta correlate all'eta', il dosaggio del medicinale deve essere comunque titolato con attenzione nei pazienti anziani, solitamente iniziando la terapia con il piu' basso dosaggio disponibile. Modo di somministrazione: le compresse di clorambucile devonoessere somministrate per via orale e devono essere assunte giornalmente a stomaco vuoto (almeno un'ora prima dei pasti o tre ore dopo i pasti).

CONSERVAZIONE

Conservare in luogo asciutto. Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C).

AVVERTENZE

L'immunizzazione effettuata con vaccino derivante da organismo vivo puo' potenzialmente causare infezione a pazienti immunocompromessi. Pertanto, l'immunizzazione con vaccini derivanti da organismi vivi non e'raccomandata. I pazienti che potrebbero subire un trapianto autologo di cellule staminali, non devono essere trattati con clorambucile a lungo termine. Monitoraggio: poiche' il medicinale puo' causare aplasia midollare irreversibile la conta ematica dei pazienti in trattamento deve essere attentamente monitorata attraverso controlli settimanali completi. Alle dosi terapeutiche il farmaco riduce il numero dei linfociti ed ha minore effetto sulle conte dei neutrofili, delle piastrine e sui livelli di emoglobina. Non e' necessario interrompere la terapia al primo segno di una riduzione dei neutrofili, ma si deve tenere presente che la riduzione puo' continuare per 10 giorni o piu', dopo l'ultima dose. Il medicinale non deve essere somministrato a pazienti da poco (almeno quattro settimane) sottoposti a radioterapia o che hanno ricevuto altri agenti citotossici. Quando sia presente infiltrazione linfocitica del midollo osseo o quando questo sia ipoplasico la dose giornaliera non deve superare 0,1 mg/Kg di peso corporeo. I pazienti pediatrici con sindrome nefrosica, i pazienti ai quali sono stati prescrittiregimi posologici ad alte dosi intermittenti e i pazienti con anamnesi di disturbi convulsivi, devono essere attentamente monitorati dopo somministrazione del farmaco, in quanto possono presentare un rischio piu' elevato di convulsioni. Mutagenesi e cancerogenesi: e' stato dimostrato che il clorambucile puo' causare nell'uomo danni cromatidici o cromosomici. Sono stati riferiti tumori maligni ematici secondari (specialmente leucemia e sindrome mielodisplasica), in particolare dopo trattamento a lungo termine. Un raffronto tra pazienti con carcinoma ovarico, trattati con agenti alchilanti, rispetto ad altri non trattati, ha evidenziato che l'uso degli agenti alchilanti compreso il clorambucile, aumenta marcatamente l'incidenza di leucemia acuta. E' stata ancheriferita l'insorgenza di leucemia mielogena acuta in una piccola parte dei pazienti in trattamento a lungo termine con clorambucile come terapia adiuvante della neoplasia mammaria. Il rischio leucemogeno deve essere valutato rispetto ai potenziali benefici terapeutici quando si prenda in considerazione l'uso di clorambucile. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi, o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

INTERAZIONI

Le vaccinazioni con vaccini derivanti da organismi vivi non sono raccomandate negli individui immunocompromessi. I nucleosidi analoghi della purina (quali fludarabina, pentostatina e cladribina) hanno aumentato la citotossicita' di clorambucile ex vivo; tuttavia il significato clinico di questo dato non e' noto.

EFFETTI INDESIDERATI

Per questo prodotto non esiste una documentazione clinica attuale da usare a supporto per la determinazione della frequenza degli effetti indesiderati. Gli effetti indesiderati possono variare nella loro incidenza a seconda della dose ricevuta ed anche del fatto che il clorambucile venga somministrato in combinazione con altri agenti terapeutici. Le reazioni avverse sono state classificate in accordo alla classificazione sistemica organica e secondo la convenzione sulla frequenza: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10000), non nota. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Comune: tumori ematologici secondari acuti (specialmente leucemia e sindrome mielodisplasica), in particolare dopo trattamento a lungo termine. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, pancitopenia o insufficienza midollare; comune: anemia; molto raro: insufficienza midollare irreversibile. Disturbidel sistema immunitario. Raro: ipersensibilita' quali angioedema ed orticaria, a seguito della prima somministrazione o delle successive. Patologie del sistema nervoso. Comune: convulsioni nei pazienti pediatrici con sindrome nefrosica; raro: convulsioni, focali parziali e/o generalizzate in pazienti pediatrici e adulti ai quali veniva somministrato clorambucile con dosi terapeutiche giornaliere o con regimi terapeutici ad alte dosi intermittenti; molto raro: sono stati anche riportati disturbi del movimento compresi tremori, contrazioni muscolari e mioclono in assenza di convulsioni. Neuropatie periferiche. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: fibrosi polmonare interstiziale, polmonite interstiziale. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea ed ulcerazioni della bocca. Patologie epato-biliari. Raro: epatotossicita', ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: dermatite; raro: sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. Patologie renali e urinarie. Molto raro: cistite abatterica. Patologie del sistema riproduttivo e della mammella. Non nota: amenorrea, azoospermia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: piressia. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

L'uso del clorambucile in gravidanza deve essere evitato ove possibile e particolarmente durante il primo trimestre. Per ogni singolo caso e' bene valutare il rischio per il feto con i benefici terapeutici attesi per la madre. Come nel caso di tutti gli altri trattamenti chemioterapici citotossici, adeguate precauzioni contraccettive devono essereimpiegate quando ad uno dei partner venga somministrato il farmaco. Le madri in terapia con il medicinale non devono allattare al seno. Il clorambucile puo' causare soppressione della funzione ovarica ed e' stata riferita amenorrea dopo terapia con il farmaco. E' stata anche osservata azoospermia come risultato della terapia con clorambucile, sebbene si ritenga che sia necessaria una dose totale di almeno 400 mg. Una ripresa della spermatogenesi di grado variabile, e' stata osservata in pazienti con linfoma dopo trattamenti con dosi totali di clorambucile pari a 410-2600 mg. Teratogenicita': il farmaco, come gli altri agenti citotossici, e' potenzialmente teratogeno.

Codice: 024790026
Codice EAN:

Codice ATC: L01AA02
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Sostanze alchilanti
  • Analoghi della mostarda azotata
  • Clorambucile
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

COMPRESSE RIVESTITE

36 MESI

FLACONE