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LAMIVUDINA ZIDOVUDINA AU 60CPR Produttore: AUROBINDO PHARMA ITALIA SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

LAMIVUDINA E ZIDOVUDINA AUROBINDO 150 MG/300 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antivirali per il trattamento dell'infezione da HIV, associazioni.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita con film contiene 150 mg di lamivudina e 300mg di zidovudina.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, sodio amido glicolato (Tipo A), silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), macrogol 400, polisorbato 80.

INDICAZIONI

Il farmaco e' indicato nella terapia di associazione antiretrovirale per il trattamento dell'infezione da Virus dell'Immunodeficienza Umana(HIV).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. La zidovudina e' controindicata nei pazienti con marcata neutropenia (<0,75 x 10^9 /l) oppure con livelli molto bassi di emoglobina (<7,5 g/dl o 4,65 mmol/l). Pertanto Lamivudina e Zidovudina Aurobindo e' controindicato in questi pazienti.

POSOLOGIA

La terapia deve essere iniziata da un medico con esperienza nella gestione dell'infezione da HIV. Il farmaco puo' essere assunto con o senza cibo. Al fine di garantire la somministrazione dell'intera dose, la compressa deve idealmente essere deglutita senza essere rotta. Per i pazienti che non sono in grado di deglutire le compresse, queste possono essere frantumate e aggiunte ad una piccola quantita' di cibo semi-solido o di liquido, il tutto deve essere assunto immediatamente. Adulti e adolescenti di peso almeno pari a 30 kg: la dose raccomandata di Lamivudina e Zidovudina Aurobindo e' di una compressa due volte al giorno. Bambini di peso compreso fra 21 kg e 30 kg: la dose orale raccomandata di Lamivudina e Zidovudina Aurobindo e' di mezza compressa assunta al mattino e di una compressa intera assunta alla sera. Bambini di peso compreso fra 14 kg e 21 kg: la dose orale raccomandata di Lamivudina e Zidovudina Aurobindo e' di mezza compressa due volte al giorno. Il regime posologico per pazienti in eta' pediatrica che pesino tra 14 e 30 kg e' basato soprattutto su modelli farmacocinetici e supportato dai dati derivanti da studi clinici, che prevedono l'uso dei componenti singoli lamivudina e zidovudina. Puo' verificarsi una sovraesposizione farmacocinetica di zidovudina, pertanto deve essere assicurato un attento monitoraggio di questi pazienti. Se si verifica intolleranza gastrointestinale nei pazienti con peso compreso fra 21 e 30 kg, puo' essere adottato uno schema posologico alternativo che prevede l'assunzione di mezza compressa tre volte al giorno nel tentativo di migliorare la tollerabilita'. Non si devono usare le compresse di questo farmaco in bambini con peso inferiore ai 14 kg, dal momento che non e' possibile aggiustare in modo appropriato le dosi in base al peso del bambino.Questi pazienti devono assumere lamivudina e zidovudina in formulazioni separate secondo le raccomandazioni di dosaggio prescritte per questi prodotti. Per questi pazienti e per quelli non in grado di inghiottire le compresse, sono disponibili le soluzioni orali di lamivudina e zidovudina. Dove siano necessarie o l'interruzione della terapia con uno dei principi attivi di Lamivudina e Zidovudina Aurobindo o la riduzione di dose, sono disponibili preparazioni a base di lamivudina e zidovudina separate in compresse/capsule e in soluzione orale. Compromissione renale: nei pazienti con compromissione renale, i livelli di lamivudina e zidovudina sono aumentati a causa della ridotta clearance. Pertanto, poiche' possono essere necessari aggiustamenti della posologiasi raccomanda di utilizzare preparazioni separate di lamivudina e zidovudina nei pazienti con ridotta funzionalita' renale (clearance creatinina <=50 ml/min). Il medico deve fare riferimento per la prescrizione di questi farmaci alle informazioni relative ai singoli medicinali. Compromissione epatica: dati limitati in pazienti con cirrosi suggeriscono che puo' verificarsi accumulo di zidovudina in pazienti con compromissione epatica a causa della diminuzione della glucuronidazione. I dati ottenuti da pazienti con compromissione epatica di entita' da moderata a grave, mostrano che la farmacocinetica della lamivudina non e'significativamente alterata dalla disfunzione epatica. Tuttavia, poiche' possono rendersi necessari adattamenti posologici della zidovudina, si raccomanda di usare preparazioni separate di lamivudina e zidovudina nei pazienti con grave compromissione epatica. Il medico deve fareriferimento per la prescrizione di questi farmaci alle informazioni relative ai singoli medicinali. Aggiustamenti posologici nei pazienti con reazioni avverse ematologiche: possono rendersi necessari aggiustamenti nella posologia della zidovudina se i livelli di emoglobina scendono al di sotto di 9 g/dl o 5,59 mmol/l o la conta dei neutrofili scende al di sotto di 1,0 x 10^9 /l. Poiche' non e' possibile l'aggiustamento della posologia di Lamivudina e Zidovudina Aurobindo devono essereusate preparazioni separate di zidovudina e lamivudina. Il medico deve fare riferimento per la prescrizione di questi farmaci alle informazioni relative ai singoli medicinali. Posologia nell'anziano: non sono disponibili dati specifici, tuttavia e' consigliata speciale attenzione in questa fascia di eta' alla quale si associano modificazioni come la diminuita funzionalita' renale e le alterazioni dei parametri ematologici.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Sebbene un'efficace soppressione virale con la terapia antiretrovirale abbia dimostrato una riduzione notevole del rischio di trasmissione sessuale, un rischio residuo non puo' essere escluso. Si devono prendere precauzioni per prevenire la trasmissioni in accordo alle linee guida nazionali. In questo paragrafo vengono incluse le avvertenze speciali e le precauzioni relative sia alla lamivudina sia alla zidovudina. Non vi sono ulteriori precauzioni e avvertenze relative al prodotto diassociazione Lamivudina e Zidovudina Aurobindo. Nei casi in cui vienerichiesto un aggiustamento della posologia, si raccomanda che venganosomministrate preparazioni medicinali separate di lamivudina e zidovudina. In questi casi il medico deve fare riferimento alle informazioniindividuali di prescrizione di questi medicinali. L'uso concomitante di stavudina con zidovudina deve essere evitato. Infezioni opportunistiche : i pazienti che ricevono Lamivudina e Zidovudina Aurobindo o altre terapie antiretrovirali possono continuare a sviluppare infezioni opportunistiche ed altre complicanze dell'infezione da HIV. Pertanto i pazienti devono rimanere sotto stretta osservazione clinica da parte di medici esperti nel trattamento dell'infezione da HIV. Reazioni ematologiche avverse: ci si puo' attendere che nei pazienti in trattamento con zidovudina si verifichino anemia, neutropenia e leucopenia (di solito secondaria alla neutropenia). Queste reazioni avvengono con maggior frequenza ai dosaggi piu' alti di zidovudina (1200 - 1500 mg/die) e in pazienti con una scarsa riserva di tessuto midollare prima del trattamento, in particolar modo in quelli con una malattia da HIV in fase avanzata. Pertanto i parametri ematologici devono essere attentamente tenuti sotto controllo nei pazienti che ricevono Lamivudina e Zidovudina Aurobindo. Questi effetti ematologici di solito non vengono osservati prima di 4-6 settimane di trattamento. Nei pazienti con malattia daHIV sintomatica in fase avanzata, si raccomanda generalmente di effettuare i controlli ematologici almeno ogni due settimane per i primi tre mesi di terapia ed almeno ogni mese in seguito. Nei pazienti con malattia da HIV in fase precoce le reazioni avverse ematologiche sono infrequenti. A seconda delle condizioni generali del paziente i test ematologici possono essere effettuati con minor frequenza, per esempio ogni uno-tre mesi. Inoltre, puo' essere richiesto un aggiustamento della posologia della zidovudina se si verificano anemia grave e mielosoppressione durante il trattamento con Lamivudina e Zidovudina Aurobindo, onei pazienti con preesistente compromissione midollare, ad es. emoglobina <9g/dl (5,59 mmol/l) o conta dei neutrofili <1,0 x 10^9 /l. Poiche' non e' possibile un aggiustamento della posologia di Lamivudina e Zidovudina Aurobindo, devono essere impiegate preparazioni separate di lamivudina e zidovudina. Il medico deve far riferimento, per la prescrizione di questi farmaci, alle informazioni relative ai singoli medicinali. Pancreatite : raramente si sono verificati casi di pancreatite nei pazienti trattati con lamivudina e zidovudina. Tuttavia non e' chiaro se questi casi siano stati provocati dal trattamento antiretrovirale o dalla malattia da HIV in corso. Il trattamento con Lamivudina e Zidovudina Aurobindo deve essere interrotto immediatamente se si verificano segni clinici, sintomi, o anomalie di laboratorio indicativi di pancreatite. Acidosi lattica: con l'uso di zidovudina e' stata riportataacidosi lattica di solito associata ad epatomegalia e steatosi epatica. Sintomi precoci (iperlattatemia sintomatica) che includono sintomi non gravi a carico dell'apparato digerente (nausea, vomito e dolore addominale), malessere non specifico, perdita di appetito, perdita di peso, sintomi respiratori (respirazione accelerata e/o profonda) o sintomi neurologici (compresa debolezza motoria). L'acidosi lattica presenta un'alta mortalita' e puo' essere associata a pancreatite, insufficienza epatica o insufficienza renale. L'acidosi lattica e' stata in genere osservata sia dopo i primi mesi di trattamento sia dopo molti mesi.Il trattamento con zidovudina deve essere interrotto in caso di comparsa di iperlattatemia sintomatica e acidosi metabolica/lattica, epatomegalia progressiva o rapido incremento dei livelli di aminotransferasi. Si deve prestare cautela nel somministrare zidovudina a pazienti (inparticolare donne obese) con epatomegalia, epatite od altri noti fattori di rischio di malattia epatica e steatosi epatica (compresi alcunimedicinali e alcol). I pazienti con infezione concomitante da epatiteC e trattati con alfa interferone e ribavirina possono essere ad altorischio. I pazienti con aumentato rischio devono essere attentamente seguiti. Disfunzione mitocondriale dopo esposizione in utero: gli analoghi nucleos(t)idici possono influire sulla funzione mitocondriale a livelli variabili, piu' pronunciati con stavudina, didanosina e zidovudina. Ci sono state segnalazioni di disfunzione mitocondriale in neonati HIV negativi esposti, in utero e/o dopo la nascita, ad analoghi nucleosidici; queste riguardavano prevalentemente regimi terapeutici contenenti zidovudina. Le principali reazioni avverse riportate sono disturbi ematologici (anemia, neutropenia) e disturbi del metabolismo (iperlattatemia, iperlipasemia). Questi eventi sono stati spesso transitori.Raramente sono stati riportati disordini neurologici ad insorgenza tardiva (ipertonia, convulsioni, comportamento anormale). Non e' noto attualmente se tali disordini neurologici sono transitori o permanenti. Questi risultati devono essere tenuti in considerazione per qualsiasi bambino esposto in utero ad analoghi nucleos (t)idici che presenta manifestazioni cliniche severe di eziologia non nota, in particolare manifestazioni neurologiche. Questi risultati non modificano le attuali raccomandazioni nazionali di usare una terapia antiretrovirale nelle donne in gravidanza al fine di prevenire la trasmissione verticale dell'HIV. Lipoatrofia: il trattamento con zidovudina e' stato associato con la perdita del grasso sottocutaneo che e' stato collegato alla tossicita' mitocondriale. L'incidenza e la gravita' della lipoatrofia sono legate all'esposizione cumulativa. Questa perdita di grasso che risulta piu' evidente nel viso, negli arti e nei glutei, puo' non essere reversibile quando si passa ad un regime terapeutico privo di zidovudina. Ipazienti devono essere regolarmente valutati per i segni di lipoatrofia durante la terapia con zidovudina e con medicinali contenenti zidovudina (Lamivudina/Zidovudina e Lamivudina/Zidovudina/Abacavir).

INTERAZIONI

Questo farmaco contiene lamivudina e zidovudina, pertanto qualsiasi interazione identificata con questi singoli componenti riguarda Lamivudina e Zidovudina Aurobindo. Gli studi clinici hanno mostrato che non vi sono interazioni clinicamente significative tra lamivudina e zidovudina. La zidovudina e' per la maggior parte metabolizzata dagli enzimi UGT; la somministrazione concomitante di induttori o inibitori degli enzimi UGT potrebbe alterare l'esposizione alla zidovudina. La lamivudina e' eliminata per via renale. La secrezione renale attiva della lamivudina nell'urina avviene attraverso i trasportatori dei cationi organici ( organic cation transporter - OCT); la somministrazione concomitante di lamivudina con inibitori OCT o farmaci nefrotossici puo' aumentare l'esposizione alla lamivudina. La lamivudina e la zidovudina non sono metabolizzati in maniera significativa dagli enzimi del citocromo P 450 (come il CYP 3A4, CYP 2C9 o CYP 2D6) e non inibiscono o inducononemmeno tale sistema enzimatico. Pertanto, vi e' un ridotto potenziale di interazioni con gli inibitori della proteasi antiretrovirale, coni non nucleosidi e altri medicinali metabolizzati dai principali enzimi P 450 . Studi di interazione sono stati condotti solo negli adulti.L'uso concomitante della ribavirina con la zidovudina non e' raccomandato a causa dell'aumentato rischio di anemia. Si deve prendere in considerazione la sostituzione della zidovudina nel regime di combinazione ART se tale regime e' gia' stato intrapreso. Cio' potrebbe essere particolarmente importante nei pazienti con nota storia di anemia indotta da zidovudina. La terapia concomitante, in special modo la terapia acuta, con medicinali potenzialmente nefrotossici o mielosoppressivi (ad esempio pentamidina sistemica, dapsone, pirimetamina, co-trimossazolo, amfotericina, flucitosina, ganciclovir, interferone, vincristina, vinblastina e doxorubicina) puo' anche aumentare il rischio di reazioniavverse alla zidovudina. Ove la terapia concomitante con Lamivudina eZidovudina Aurobindo ed uno qualsiasi di questi medicinali si renda necessaria, ulteriore cautela dovra' essere posta nel monitoraggio della funzionalita' renale e dei parametri ematologici e, se richiesto, ladose di uno o piu' farmaci deve essere ridotta. Dati limitati provenienti da studi clinici non indicano un aumento significativo del rischio di reazioni avverse della zidovudina con co-trimossazolo (vedere informazioni sulle interazioni sopra riportate relative alla lamivudina eal co-trimossazolo), pentamidina per aerosol, pirimetamina e aciclovir alle dosi usate in profilassi.

EFFETTI INDESIDERATI

Sono state riportate reazioni avverse durante la terapia per la malattia da HIV con la lamivudina e con la zidovudina, da sole od in associazione. Per molte di esse non e' chiaro se siano correlate alla lamivudina, alla zidovudina, o all'ampia gamma di medicinali usati per il trattamento della malattia da HIV, oppure se siano dovute al decorso della malattia di base. Poiche' Lamivudina e Zidovudina Aurobindo contiene lamivudina e zidovudina, ci si possono attendere reazioni avverse del tipo e della gravita' associate a ciascuno dei due composti. Non vi sono prove di tossicita' additiva a seguito della concomitante somministrazione dei due composti. Con l'uso di zidovudina sono stati riferiti casi di acidosi lattica, talvolta fatali, di solito associati a grave epatomegalia e steatosi epatica. La terapia antiretrovirale di combinazione e' stata associata alla ridistribuzione del grasso corporeo (lipodistrofia) nei pazienti con infezione da HIV, inclusi la perdita digrasso sottocutaneo periferico e facciale, l'aumento del grasso addominale e viscerale, l'ipertrofia mammaria e l'accumulo di grasso dorsocervicale (gobba di bufalo). La terapia antiretrovirale di combinazionee' stata associata ad anormalita' metaboliche come ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, insulino resistenza, iperglicemia e iperlattatemia. In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento dell'inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), puo' insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali. Nel setting di riattivazione immune e' stata riferita l'insorgenza di disturbi autoimmuni (quali la malattia diGraves); tuttavia il tempo necessario all'insorgenza e' piu' variabile e questi eventi possono verificarsi molti mesi dopo l'inizio del trattamento. Il trattamento con zidovudina e' stato associato alla perdita del grasso sottocutaneo che risulta piu' evidente nel viso, negli arti e nei glutei. I pazienti in trattamento con Lamivudina/Zidovudina devono essere frequentemente esaminati e interrogati per i segni di lipoatrofia. Qualora si riscontri tale sviluppo, il trattamento con Lamivudina/Zidovudina non deve essere continuato. Durante la terapia antiretrovirale il peso e i livelli ematici dei lipidi e del glucosio possono aumentare. Sindrome da riattivazione immunitaria In pazienti affettida HIV con deficienza immunitaria grave al momento dell'inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), puo' insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali. Sono stati anche segnalati disturbi autoimmuni (come il morbo di Graves e l'epatite autoimmune) in un contesto di riattivazione immunitaria; tuttavia il tempo di insorgenza segnalato e' piu' variabile e questi eventi possono verificarsi molti mesi dopo l'inizio del trattamento. Casi di osteonecrosi sono stati riportati soprattutto in pazienti con fattori di rischio generalmente noti, con malattia da HIV in stadio avanzato e/o esposti per lungo tempo alla terapia antiretrovirale dicombinazione (CART). La frequenza di tali casi e' sconosciuta. Lamivudina. Le reazioni avverse considerate almeno possibilmente correlate al trattamento sono elencate di seguito per organo, apparato/sistema e frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000). All'interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravita' decrescente. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: neutropenia ed anemia (entrambe talvolta gravi), trombocitopenia; molto raro: aplasia eritrocitaria pura. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: acidosi lattica. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, insonnia; molto raro: neuropatia periferica (o parestesie). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, sintomatologia nasale. Patologie gastrointestinali. Comune:nausea, vomito, dolori o crampi addominali, diarrea; raro: pancreatite, aumenti dell'amilasi sierica. Patologie epatobiliari. Non comune: aumenti transitori degli enzimi epatici (AST, ALT); raro: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea,alopecia; raro: angioedema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia, disturbi muscolari; raro:rabdomiolisi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede disomministrazione. Comune: affaticamento, malessere, febbre. Zidovudina. Il profilo delle reazioni avverse appare simile sia negli adulti sia negli adolescenti. Le reazioni avverse piu' gravi includono anemia (che puo' richiedere trasfusioni), neutropenia e leucopenia. Questi insorgono piu' frequentemente ai dosaggi piu' alti (1200 - 1500 mg/die) ed in pazienti con malattia da HIV in fase avanzata (specialmente in caso di compromissione midollare antecedente al trattamento) e particolarmente in pazienti con numero di cellule CD4 inferiore a 100/mm^3. L'incidenza della neutropenia era altresi' aumentata nei pazienti che presentavano basse conte dei neutrofili, bassi livelli di emoglobina e divitamina B12 al momento dell'inizio della terapia con zidovudina. Le reazioni avverse considerate almeno possibilmente correlate al trattamento sono elencate di seguito per organo, apparato/sistema e frequenzaassoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000,<1/1.000), molto raro (<1/10.000). All'interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravita' decrescente. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, neutropenia e leucopenia; non comune: trombocitopenia e pancitopenia(con ipoplasia midollare); raro: aplasia eritrocitaria pura; molto raro: anemia aplastica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: acidosi lattica in assenza di ipossiemia, anoressia. Disturbi psichiatrici. Raro: ansia e depressione. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: capogiro; raro: insonnia, parestesie, sonnolenza, perdita di concentrazione mentale, convulsioni. Patologie cardiache. Raro: cardiomiopatia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea; raro: tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: vomito, dolori addominali e diarrea; non comune: flatulenza; raro: pigmentazione della mucosa orale, alterazione del gusto e dispepsia. Pancreatite.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. Come regola generale, quando si decide di usare un agenteantiretrovirale per il trattamento dell'infezione da HIV nelle donne in gravidanza e di conseguenza per ridurre il rischio di trasmissione verticale dell'HIV al neonato, devono essere presi in considerazione idati sull'impiego negli animali cosi' come l'esperienza clinica nelledonne in gravidanza. Nel caso specifico, l'impiego di zidovudina nelle donne in gravidanza con successivo trattamento dei bambini appena nati ha mostrato di ridurre la frequenza di trasmissione materno-fetale dell'HIV. Una grande quantita' di dati su donne in gravidanza trattatecon lamivudina o zidovudina indicano che non vi e' alcuna tossicita' a livello di malformazioni (piu' di 3000 esiti di esposizioni dal primo trimestre di gravidanza di cui oltre 2000 esiti riguardavano esposizioni sia a lamivudina sia a zidovudina). Il rischio di malformazioni e' improbabile nell'uomo sulla base della menzionata grande quantita' di dati. I principi attivi di Lamivudina e Zidovudina Aurobindo possonoinibire la replicazione del DNA cellulare e la zidovudina ha dimostrato di essere cancerogena per via transplacentare in uno studio nell'animale. La rilevanza clinica di queste osservazioni non e' conosciuta. Per le pazienti con infezione concomitante da epatite che vengono trattate con medicinali contenenti lamivudina come Lamivudina e ZidovudinaAurobindo e che successivamente iniziano una gravidanza, deve essere presa in considerazione la possibilita' di una recidiva dell'epatite legata alla sospensione della lamivudina. Disfunzione mitocondriale: Gli analoghi nucleosidici e nucleotidici sia in vitro che in vivo hanno dimostrato di causare un grado variabile di danno mitocondriale. Sono stati riportati casi di disfunzione mitocondriale in neonati HIV-negativi esposti agli analoghi nucleosidici in utero e/o dopo la nascita. Allattamento. Sia la lamivudina che la zidovudina sono escrete nel latte materno in concentrazioni simili a quelle ritrovate nel siero. Sullabase di piu' di 200 coppie madre/figlio in trattamento per l'HIV, le concentrazioni sieriche di lamivudina nei lattanti allattati al seno da madri in trattamento per l'HIV sono molto basse (meno del 4% delle concentrazioni sieriche materne) e progressivamente diminuiscono a livelli non rilevabili quando i lattanti allattati al seno raggiungono le 24 settimane di eta'. Non esistono dati disponibili sulla sicurezza dilamivudina quando somministrata a bambini di eta' inferiore a tre mesi. Dopo somministrazione di una singola dose di 200 mg di zidovudina adonne con infezione da HIV, la concentrazione media di zidovudina erasimile nel latte materno e nel siero. Si raccomanda che le madri con infezione da HIV non allattino al seno i loro bambini in nessun caso al fine di evitare la trasmissione dell'HIV. Fertilita'. Ne' zidovudinane' lamivudina hanno mostrato evidenza di compromissione della fertilita' negli studi nei ratti maschi e femmine. Non esistono dati sul loro effetto sulla fertilita' nella donna. Negli uomini la zidovudina nonha mostrato di interferire sul numero, sulla morfologia e sulla motilita' degli spermatozoi.

Codice: 042057024
Codice EAN:

Codice ATC: J05AR01
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antivirali per uso sistemico
  • Antivirali ad azione diretta
  • Antivirali per il trattamento delle infezioni da hiv, assoc.
  • Zidovudina e lamivudina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 48 MESI
Confezionamento: FLACONE

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