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GLIBORAL 30 COMPRESSE 5MG Produttore: LABORATORI GUIDOTTI SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

GLIBORAL 5 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Ipoglicemizzanti orali; sulfoniluree, derivati dell'urea.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa contiene 5 mg di Glibenclamide.

ECCIPIENTI

Lattosio, amido, silice precipitata, talco, magnesio stearato.

INDICAZIONI

E' indicato per il trattamento del diabete mellito tipo II non insulinodipendente, quando la dieta, l'esercizio fisico ed il calo ponderalenon siano da soli sufficienti a controllare la glicemia.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Diabete insulino-dipendente, tipo I. Pazienti affetti da chetoacidosi diabetica. Coma e precoma diabetico. Gravidanza e allattamento. Grave compromissione renale. Grave compromissione epatica. Insufficienza surrenalica. Uso concomitante di bosentan.

POSOLOGIA

La posologia del farmaco va stabilita in base alla situazione metabolica del paziente: in genere si inizia il trattamento con mezza compressa (2,5 mg) per volta. Dosi giornaliere superiori a 3 compresse non determinano, in genere, un aumento dell'effetto. Nel corso del trattamento la richiesta di glibenclamide puo' diminuire, dato che il miglioramento nel controllo e' associato ad una aumentata sensibilita' all'insulina. Per evitare la comparsa di ipoglicemia si devono pertanto valutare una tempestiva riduzione della posologia o una sospensione della terapia. Quando si sostituisce il Gliboral ad altri antidiabetici orali ad uguale tipo d'azione e' importante conoscere la dose precedentemente impiegata e la situazione metabolica del paziente. Modo di somministrazione. Le compresse si possono ingerire, senza masticarle, con un po' d'acqua. Dosi giornaliere fino a 2 compresse possono essere assunte,in genere, con unica somministrazione durante il pranzo. La quantita'eccedente tale dose va presa durante il pasto della sera. Bambini. Lasicurezza e l'efficacia di questo medicinale nei bambini non e' stataancora stabilita.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

L'uso degli ipoglicemizzanti orali del gruppo delle sulfaniluree deveessere limitato ai pazienti con diabete mellito sintomatico in eta' adulta e non chetogenico che non possa essere controllato con la dieta,e nei quali la somministrazione di insulina non e' indicata. All'inizio della terapia il paziente deve essere informato circa gli effetti ed i rischi di Gliboral e della sua interazione con misure dietetiche ed esercizio fisico; si deve inoltre enfatizzare l'importanza di una collaborazione adeguata. Monitoraggio della glicemia. Durante la terapiasi devono controllare regolarmente i livelli di glucosio nel sangue enelle urine. Inoltre e' raccomandato di effettuare valutazioni periodiche della concentrazione dell'emoglobina glicata. Il monitoraggio deilivelli di glucosio nel sangue e nelle urine serve anche per l'identificazione di un insuccesso terapeutico - primario o secondario. Il monitoraggio di altri parametri puo' essere preso in considerazione in accordo con le linee guida correnti. In concomitanza di traumi, interventi chirurgici, malattie infettive e febbrili, puo' rendersi necessarioinstaurare temporaneamente la terapia insulinica per mantenere un adeguato controllo metabolico. Ipoglicemia. L'ipoglicemia puo' verificarsi durante il trattamento con sulfonamidi ipoglicemizzanti e in qualchecaso puo' essere grave e prolungata. I fattori che favoriscono un'ipoglicemia sono: la mancanza di volonta' oppure, piu' frequentemente neipazienti anziani, l'incapacita' del paziente di collaborare; alimentazione carente, assunzione dei pasti ad intervalli irregolari o pasti saltati; squilibrio tra sforzo fisico ed ingestione di carboidrati; alterazioni nella dieta; compromessa funzionalita' renale; grave disfunzione epatica; sovradosaggio (di Gliboral); malattie endocrine non compensate che influiscono sul metabolismo dei carboidrati o sulla controregolazione dell'ipoglicemia (come ad es. in alcuni disturbi della funzione tiroidea ed insufficienza ipofisaria o corticosurrenalica); somministrazione concomitante di alcuni farmaci; Il paziente deve essere adeguatamente istruito a informare il medico di tali fattori e di episodiipoglicemici poiche' questi indicano l'esigenza di un monitoraggio particolarmente attento. Se necessario il dosaggio di Gliboral o l'intera terapia devono essere modificati. Cio' e' vero anche nei casi di patologie che si verificano durante la terapia o di cambiamenti nello stile di vita del paziente. I sintomi dell'ipoglicemia che rappresentano la controregolazione adrenergica possono essere piu' lievi o assenti quando l'ipoglicemia si sviluppa lentamente, quando vi e' neuropatia del sistema autonomico o quando il paziente e' in terapia con beta-bloccanti, clonidina, reserpina, guanetidina o altri farmaci simpaticolitici. In caso di manifestazioni ipoglicemiche somministrare carboidrati (glucosio o zucchero ad es. come cubetti di zucchero, te' o succhi di frutta zuccherati); nei casi piu' gravi, che raramente possono arrivarefino alla perdita della coscienza, e' necessario effettuare una infusione lenta i.v. di soluzione glucosata. Per questo motivo il paziente deve sempre portare con se' un minimo di 20 grammi di glucosio. I pazienti possono avere necessita' di aiuto da parte di altre persone per evitare complicanze. Gli edulcoranti artificiali non sono efficaci per controllare un'ipoglicemia. L'ipoglicemia puo' ripetersi nonostante ilsuccesso delle contromisure iniziali. Percio' i pazienti devono rimanere sotto osservazione. L'ipoglicemia grave, o un episodio protratto di ipoglicemia che si riesce a controllare solo temporaneamente con le normali quantita' di zucchero, richiede un trattamento immediato, un monitoraggio da parte di un medico ed in alcuni casi il ricovero in ospedale. Se i pazienti vengono trattati da un medico che non sia quello abituale (ad es. in occasione di un ricovero ospedaliero, dopo un incidente, per una malattia durante le vacanze), i pazienti devono informare il medico della loro condizione diabetica e della terapia attuata in precedenza. Allergia a sulfamidici. Le persone allergiche ad altri derivati sulfamidici possono manifestare reazioni allergiche anche allaglibenclamide. Reazioni disulfiram-simili In pazienti in trattamento con sulfaniluree bisogna tener presente la possibilita' di reazioni disulfiram-simili dopo ingestione con bevande alcooliche. Pazienti con deficit enzimatico di G6PD Nei pazienti affetti da un deficit enzimatico di glucosio-6- fosfato deidrogenasi (G6PD) sono stati segnalati casidi anemia emolitica acuta con glibenclamide, che pertanto non deve essere prescritta per questi pazienti. Si raccomanda l'uso di un trattamento alternativo, ove disponibile. In assenza di alternative, la scelta del trattamento per ciascun paziente deve tenere conto del pericolo di emolisi e del potenziale beneficio previsto con il trattamento. Se e' necessario prescrivere questo medicinale, occorre effettuare uno screening per monitorare l'insorgenza di emolisi. Rischio di mortalita' cardiovascolare. La somministrazione di glibenclamide, in confronto altrattamento con metformina o glicazide, e' stata associata ad un aumentato rischio di mortalita' cardiovascolare secondo quanto emerso dai risultati di studi epidemiologici. E' stato osservato un aumento del rischio di mortalita' cardiovascolare specialmente in pazienti affetti da patologie coronariche. Lattosio. Il medicinale contiene lattosio. Ipazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio- galattosio, non devono assumere questo medicinale.

INTERAZIONI

Associazioni sconsigliate. Bosentan: nei pazienti in terapia concomitante con bosentan e glibenclamide e' stato osservato un aumento dell'incidenza di valori elevati degli enzimi epatici. Sia glibenclamide chebosentan inibiscono la pompa di trasporto dei sali biliari determinando accumulo intracellulare di sali biliari citotossici. Pertanto tale associazione non deve essere utilizzata. Da considerare. Induttori o inibitori del CYP 2C9: glibenclamide e' metabolizzata principalmente dal CYP 2C9 e in misura minore dal CYP 3A4 e dal CYP 2C19. Da tenere inconsiderazione in caso di co-somministrazione di glibenclamide con induttori o inibitori del CYP 2C9. Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica di Gliboral. I pazienti che iniziano o sospendono una terapia mentre sono in trattamento con Gliboral possono avere delle alterazioni nel controllo della glicemia. Un potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante, e percio' in alcuni casi ipoglicemia, si puo' verificare durante la terapia con altri farmaci quali: insulina ed altri antidiabetici orali, ACE-inibitori, steroidi anabolizzanti ed ormoni sessuali maschili, cloramfenicolo, derivati cumarinici, ciclofosfamide, disopiramide, fenfluramina, feniramidolo, fibrati, fluoxetina, ifosfamide, inibitori delle MAO, miconazolo, acido para-aminosalicilico, pentossifillina (per via parenterale ad alte dosi), fenilbutazone, azapropazone, ossifenbutazone, probenecid, chinolonici, salicilati, sulfinpirazone, sulfamidici, farmaci simpaticolitici quali beta-bloccanti e guanetidina, claritromicina, tetracicline, tritoqualina, trofosfamide. Una riduzione dell'effetto ipoglicemizzante, e percio' aumento della glicemia, si puo' verificare durante la somministrazione di altri farmaci quali: acetazolamide, barbiturici, corticosteroidi, diazossido, diuretici,adrenalina e altri farmaci simpaticomimetici, glucagone, lassativi (dopo uso prolungato), acido nicotinico (ad alte dosi), estrogeni e progestinici, fenotiazine, fenitoina, ormoni tiroidei, rifampicina. Gli H2-antagonisti, clonidina e reserpina possono portare ad un potenziamento o ad una riduzione dell'effetto ipoglicemizzante. I segni della controregolazione adrenergica all'ipoglicemia possono essere ridotti o assenti durante la terapia con farmaci simpaticolitici quali beta-bloccanti, clonidina, guanetidina e reserpina. In casi molto rari puo' verificarsi un'intolleranza all'alcol. Tanto l'assunzione acuta quanto quella cronica di alcol o la sua ingestione eccessiva da parte di persone che bevono occasionalmente possono attenuare l'effetto ipoglicemico della glibenclamide o potenziarlo pericolosamente ritardandone l'inattivazione metabolica. Molto raramente si sono verificate reazioni simili al disulfiram dopo l'assunzione concomitante di alcol e glibenclamide. Effetti di glibenclamide sulla farmacocinetica di altri medicinali Glibenclamide puo' potenziare o ridurre l'effetto dei derivati cumarinici. Glibenclamide puo' aumentare le concentrazioni plasmatiche della ciclosporina e portare, potenzialmente, ad un incremento della sua tossicita'. Pertanto si raccomanda di monitorare e regolare il dosaggio della ciclosporina durante la co-somministrazione di entrambi i medicinali. Colesevelam si lega a glibenclamide e riduce l'assorbimento di glibenclamide da parte del tratto gastrointestinale. Non e' stata osservatainterazione quando glibenclamide e' stata assunta almeno 4 ore prima di colesevelam. Pertanto glibenclamide deve essere somministrata almeno 4 ore prima di colesevelam.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza. Le reazioni avverse piu' frequenti sono ipoglicemia, diarrea transitoria e dolore addominale. La reazione avversa piu' grave e' l'ipoglicemia. Nel complesso, il profilo di sicurezza di glibenclamide e' in linea con quello di altre sulfoniluree. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipoglicemia Fenomeni ipoglicemici possono manifestarsi, sebbene raramente, in corso di terapiacon sulfaniluree soprattutto in soggetti debilitati, in eta' avanzata, in caso di sforzi fisici inconsueti, di alimentazione irregolare o assunzione di bevande alcooliche, di compromissione della funzionalita'renale e/o epatica. I possibili sintomi di ipoglicemia comprendono: cefalea, fame incontenibile, nausea, vomito, affaticamento, sonno disturbato, agitazione, aggressivita', compromissione della concentrazione,della vigilanza e delle reazioni, depressione, confusione, disturbi del linguaggio, afasia, disturbi visivi, tremori, paresi, disturbi sensoriali, vertigini, sensazione di impotenza, perdita dell'autocontrollo, delirio, convulsioni cerebrali, sonnolenza e perdita di coscienza fino al coma, respiro superficiale e bradicardia. Inoltre possono esserepresenti segni di una controregolazione adrenergica quali sudorazione, cute umida, ansia, tachicardia, ipertensione, palpitazioni, angina pectoris ed aritmie cardiache. Iponatremia e' stata osservata in casi isolati. Patologie dell'occhio. Particolarmente all'inizio della terapia si possono osservare disturbi visivi transitori (offuscamento della vista o disturbi dell'accomodazione), dovuti alla variazione della glicemia. La causa di cio' e' una temporanea alterazione della turgidita', e dunque dell'indice di refrazione del cristallino, che dipende dalla glicemia. Patologie gastrointestinali. Occasionalmente si possono verificare disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito, sensazione di oppressione o riempimento epigastrico, dolore addominale e diarrea. Tali sintomi sono in relazione alla posologia ed in genere scompaiono con la riduzione di questa, se compatibile con il mantenimento dell'equilibrio metabolico. Patologie del sangue e del sistema emolinfopietico. Affezioni del sangue, generalmente reversibili con l'interruzione del trattamento. Ipereosinofila, leucopenia, trombocitopenia moderata ograve, che puo' indurre porpora. Rari casi di agranulocitosi, anemia emolitica, aplasia del midollo osseo e pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Reazioni di ipersensibilita', icluso anafilassi. Un'allergia ai derivati sulfamidici puo' anche determinare una reazione allergica alla glibenclamide. In casi isolati si puo' manifestare vasculite allergica che, in alcuni casi, puo' mettere il paziente in pericolo di vita. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo In casi isolati puo' verificarsi fotosensibilita'. Eruzione cutanea, prurito, orticaria, reazione allergica della pelle. Sono state occasionalmente segnalate negli adulti eruzioni bollose, dermatite esfoliativa o eritema multiforme. Patologie epatobiliari. Aumento degli enzimi epatici, colestasi, ittero, danno epatico. Esami diagnostici. La glibenclamide, come tutte le sulfaniluree, puo' determinare un aumento del peso corporeo(frequenza non nota). Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

L'uso in gravidanza e' controindicato. La paziente deve passare ad una terapia insulinica durante la gravidanza. Le pazienti che intendano iniziare una gravidanza devono informarne il medico. Si raccomanda chetali pazienti si sottopongano ad una terapia insulinica. Sono state riscontrate malformazioni nei bambini di donne trattate con glibenclamide durante la gravidanza. Non si puo' escludere una relazione causale con glibenclamide. In tale contesto e' necessario sottolineare che e' noto che l'incidenza di malformazioni risulti aumentata nei casi di diabete non controllato - indipendentemente dal tipo di terapia utilizzata. Come per altre sulfaniluree, glibenclamide e' presumibilmente escreta nel latte materno. Per prevenire una possibile assunzione con il latte materno, Gliboral non deve essere somministrato a donne durante l'allattamento. Se necessario la paziente deve passare alla terapia coninsulina oppure interrompere l'allattamento al seno.

Codice: 022592012
Codice EAN:

Codice ATC: A10BB01
  • Apparato gastrointestinale e metabolismo
  • Farmaci usati nel diabete
  • Ipoglicemizzanti, escluse le insuline
  • Sulfoniluree
  • Glibenclamide
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE

60 MESI

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