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MUSKIDOL INIETT 6F 500MG+6F2,5 Produttore: OPELLA HEALTHCARE ITALY SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

MUSKIDOL POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Altri analgesici ed antipiretici, acido salicilico e derivati.

PRINCIPI ATTIVI

MUSKIDOL 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile. Un flaconcino di polvere sterile contiene 0,9 g di acetilsalicilato dilisina (pari a 0,5 g di acido acetilsalicilico). MUSKIDOL 1 g/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile. Un flaconcino di polvere sterile contiene 1,8 g di acetilsalicilato di lisina (pari a 1 g di acido acetilsalicilico). Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Una fiala di solvente contiene acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acuti in corso di: affezioni infiammatorie dell'apparato muscolo-scheletrico; affezioni neoplastiche; sindromi dolorose post-traumatiche; sindromi dolorose post-operatorie.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (cross-reattivita') o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.; anamnesi di asma o polipi nasali associati ad asma indotti o aggravati da somministrazione di acetilsalicilati o sostanze con attivita' simile, specialmente farmaci antinfiammatori non steroidei; terzo trimestre di gravidanza (oltre le 24 settimane di gestazione) (vedere paragrafo 4.6); ulcera gastroduodenale attiva, cronica o ricorrente, anamnesi di emorragia gastrica o perforazione dopo trattamento con acido acetilsalicilico o altri FANS; qualsiasi malattia emorragica costituzionale o acquisita; rischio emorragico; insufficienza epatica grave; insufficienza renale grave (ClCr < 30 ml/min); insufficienza cardiaca grave, non controllata; co-somministrazione di metotrexato utilizzato a dosi > 15 mg/settimana con acido acetilsalicilico a dosi antinfiammatorie (>= 1g per dose e/o >= 3g die), o adosi analgesiche o antipiretiche (>= 500mg per dose e/o < 3g die) (vedere paragrafo 4.5); co-somministrazione di anticoagulanti orali con acido acetilsalicilico usato a dosi antinfiammatorie (>= 1g per dose e/o >= 3g die), o a dosi analgesiche o antipiretiche (>= 500mg per dose e/o < 3g die) in pazienti con una storia di ulcere gastro-duodenali (vedere paragrafo 4.5); pazienti con mastocitosi preesistente, nei qualil'utilizzo di acido acetilsalicilico puo' indurre gravi reazioni di ipersensibilita' (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito). L'uso di questo medicinale e'controindicato nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore a sedici anni. Ipersensibilita' ai salicilati. Il medicinale e' controindicato in corso di terapia diuretica intensiva, diatesi emorragica, in corso di trattamenti con anticoagulanti in quanto ne sinergizza l'azione.

POSOLOGIA

Nell'adulto da 1 a 4 flaconi al giorno, o secondo il giudizio del medico, per via endovenosa o intramuscolare. In presenza di accessi dolorosi particolarmente intensi, e' consigliabile iniettare contemporaneamente due flaconi (MUSKIDOL g 0,9) per via endovenosa. Il prodotto puo'essere diluito in soluzione fisiologica, glucosata, isoelettrica, destrano, soluzioni di Ringer e Darrow e somministrato per fleboclisi. Ildosaggio giornaliero puo' essere aumentato secondo il giudizio del medico. Nella preanestesia e nelle premedicazioni nel corso di esami endoscopici ed arteriografici il prodotto puo' essere associato ad atropina (un flacone di MUSKIDOL 1 g/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile oppure due flaconi di MUSKIDOL 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile e 1/4 di mg di atropina iniettati contemporaneamente per via endovenosa). Nel trattamento di pazienti anzianila posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra'valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.

AVVERTENZE

Questo medicinale non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore a 16 anni (vedere paragrafo 4.3). I soggetti di eta' superiore ai 70 anni, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Se durante il trattamento compaiono vomito prolungato e profonda sonnolenza interrompere la somministrazione. L'impiego pre-operatorio puo' ostacolare l'emostasi intraoperatoria. Per la interazione con il metabolismo dell'acido arachidonico, il medicinale puo' determinare in asmatici e soggetti predisposti, crisi di broncospasmo ed eventualmente shock ed altri fenomeni allergici. Questo prodotto interferisce con lasintesi delle prostaglandine e di loro importanti intermedi, che sonopartecipi di funzioni fisiologiche. Il medicinale, pertanto, richiedeparticolari precauzioni o se ne impone l'esclusione dall'uso allorche' nel paziente siano presenti le seguenti condizioni: stati di ipoperfusione del rene, malattie renali, insufficienza cardiaca. Utilizzare con prudenza nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata. Questo medicinale non puo' essere considerato un semplice antidolorifico e richiede di essere impiegato sotto lo stretto controllo del medico. Inoltre, superato l'episodio doloroso acuto, e' prudente passare all'impiego di preparazioni per uso non parenterale che, pur offrendo qualitativamente gli stessi effetti indesiderati, sono meno inclini ad indurre reazioni gravi. L'eventuale impiego del medicinale per un prolungato periodo di trattamento e' consentito solo negli ospedali e case di cura. Le iniezioni devono essere eseguite secondo rigorose norme di sterilizzazione e asepsi: non associare altri farmaci contenenti acidoacetilsalicilico per non superare la dose giornaliera raccomandata. In caso di co-somministrazione con altri medicinali, al fine di evitarequalsiasi rischio di sovradosaggio, verificare che l'acido acetilsalicilico sia assente dalla composizione degli altri medicinali; e' stataosservata sindrome di Reye, una malattia molto rara e pericolosa per la vita, in bambini e adolescenti con segni di infezione virale (in particolare varicella ed episodi simil-influenzali) che assumevano acidoacetilsalicilico. Di conseguenza, l'acido acetilsalicilico deve essere somministrato a bambini e adolescenti in queste condizioni seguendo le avvertenze mediche, quando altri trattamenti hanno fallito. In casodi vomito persistente, disturbi della coscienza o comportamento anomalo, il trattamento con acido acetilsalicilico deve essere interrotto; nei bambini di eta' inferiore a 1 mese, la somministrazione di acido acetilsalicilico e' giustificata solo in situazioni specifiche e su prescrizione medica; in caso di somministrazione a lungo termine di analgesici a dosi elevate, l'insorgenza di mal di testa non deve essere trattata con dosi piu' alte; l'uso regolare di analgesici, in particolarela combinazione di analgesici, puo' condurre a persistenti lesioni renali, con rischio di insufficienza renale; il monitoraggio del trattamento deve essere rafforzato nei seguenti casi: nei pazienti affetti dadeficit di G6PD, l'acido acetilsalicilico deve essere somministrato sotto attento controllo medico a causa del rischio di emolisi (vedere paragrafi 4.8); nei pazienti con storia di ulcera gastrica o duodenale,o sanguinamento gastrointestinale, o gastrite; nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (nell'insufficienza renale grave il farmaco e' controindicato) (vedere paragrafo 4.3); nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata (nell'insufficienza epatica grave il farmaco e' controindicato (vedere paragrafo 4.3); nei pazienti con asma: il verificarsi di un attacco d'asma, in alcuni pazienti, puo' essere collegato ad una allergia ai farmaci antinfiammatori non steroidei o all'acido acetilsalicilico, in questo caso, questo medicinale e' controindicato (vedere paragrafo 4.3); nei pazienti con metrorragia o menorragia (rischio di aumentare il volume e la durata dei periodi mestruali); sanguinamento o ulcere/perforazioni gastrointestinali possono verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, senza necessariamente la presenza di segni recenti o di una storia nel paziente. Ilrischio relativo aumenta con la dose, nei soggetti anziani, nei soggetti con un basso peso corporeo, nei pazienti con precedenti di ulcera gastrointestinale in particolare se complicata da emorragia o perforazione e nei pazienti in trattamento con anticoagulanti o inibitori dell'aggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.5). In caso di sanguinamento gastrointestinale, il trattamento deve essere sospeso immediatamente; in pazienti che ricevono in concomitanza nicorandil e FANS, inclusi acido acetilsalicilico, vi e' un aumento del rischio di gravi complicanze quali ulcera, perforazione ed emorragia gastrointestinali. Pertanto occorre prestare cautela in caso di assunzione contemporanea di acido acetilsalicilico o FANS e nicorandil (vedere paragrafo 4.5); in considerazione dell'effetto inibitorio dell'acido acetilsalicilico sull'aggregazione piastrinica, che si verifica anche a dosi molto basse e che persiste per diversi giorni, il paziente deve essere avvertito delrischio di emorragia in caso di intervento chirurgico, anche di carattere minore (es. estrazione dei denti). L'interruzione del trattamentoprima dell'intervento deve essere determinata caso per caso; a dosi analgesiche o antipiretiche, l'acido acetilsalicilico inibisce l'escrezione di acido urico aumentandone la concentrazione sierica; alle dosi usate in reumatologia (dosi antinfiammatorie), l'acido acetilsalicilico ha un effetto uricosurico; a dosi elevate utilizzate in reumatologia(dosi antinfiammatorie), i pazienti devono essere monitorati per la possibile insorgenza di sintomi di sovradosaggio. In caso di ronzio nelle orecchie, difficolta' uditiva o vertigini e capogiri, le modalita' di trattamento devono essere rivalutate. Nei bambini, si raccomanda dimonitorare per salicilismo, specialmente all'inizio del trattamento; l'uso di questo medicinale non e' raccomandato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6); ci sono evidenze che il farmaco, inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/ prostaglandine, possa causare una riduzione della fertilita' femminile attraverso un effetto sull'ovulazione. Questo effetto e' reversibile alla sospensione del farmaco (vedere paragrafo 4.6); l'alcool puo' aumentare il rischio di danno gastrointestinale e prolungare il tempo di sanguinamento quando assunto insieme ad acido acetilsalicilico.

INTERAZIONI

Diverse sostanze sono coinvolte nelle interazioni a causa delle loro proprieta' di inibire l'aggregazione piastrinica: Abciximab, acido acetilsalicilico, clopidogrel, epoprostenolo, eptifibatide, iloprost e iloprost trometamolo, ticlopidina e tirofiban. L'uso di differenti inibitori dell'aggregazione piastrinica aumenta il rischio di sanguinamento, cosi' come la loro combinazione con eparina o molecole affini, anticoagulanti orali o con altri trombolitici, e questa possibilita' deve essere presa in considerazione, mantenendo un regolare monitoraggio clinico. Combinazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3): metotrexato a dosi> 15 mg / settimana: a dosi antinfiammatorie (>= 1g per dose e/o>= 3g die) o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (>= 500mg per dose e/o <3g die): aumentata tossicita' del metotrexato, in particolare tossicita' ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell'acido acetilsalicilico); anticoagulanti orali: a dosi antinfiammatorie (>=1g per dose e/o>= 3g die) o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (>= 500mg per dose e/o < 3g die) nei pazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia. Associazioni non raccomandate: anticoagulanti; anticoagulanti orali a dosi analgesiche oantipiretiche di acido acetilsalicilico (>= 500mg per dose e/o <3 g die) nei pazienti senza storia di ulcera gastroduodenale: aumentato rischio di emorragia. In caso di associazione e' necessario valutare il tempo di sanguinamento; anticoagulanti orali a dosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica e neipazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia; eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche in pazienti anziani (>= 65 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per le dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico (>= 1g per dose e/o >= 3g die) o per dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (>= 500mg per dose e/o < 3g die): aumento del rischio di emorragia (inibizione dell'aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell'acido acetilsalicilico). Deve essere somministrato un altro medicinale antiinfiammatorio o un altro analgesico o antipiretico; altrifarmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), a dosi anti-infiammatorie (>= 1g per dose e/o >= 3g die) o a dosi analgesiche o antipiretiche(>= 500mg per dose e/o < 3g die) di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali; levotiroxina: i salicilati, in particolare a dosi superiori a 2,0 g/die, possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteine di trasporto e quindi portare ad un iniziale aumento transitorio degli ormoni tiroidei liberi, seguito da una diminuzione complessiva dei livelli di ormoni tiroidei totali. Pertanto, i livelli degli ormoni tiroidei devono essere monitorati (vedere paragrafo 4.4); vaccino contro la varicella: si raccomanda di non somministrare salicilati ai pazienti che hanno ricevuto lavaccinazione contro la varicella per un periodo di sei settimane dopola vaccinazione. Casi di sindrome di Reye si sono verificati a seguito dell'uso di salicilati durante l'infezione di varicella; clopidogrel(oltre alle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Sela co-somministrazione non puo' essere evitata, il monitoraggio clinico e' raccomandato; uricosurici (benzbromarone, probenecid): la somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico e uricosurici oltre alla riduzione dell'effetto uricosurico porta ad una diminuzione dell'escrezione di acido acetilsalicilico e ad un suo aumento dei livelli plasmatici; ticlopidina: aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non puo' essere evitata, il monitoraggio clinico e' raccomandato; glucocorticoidi (tranne la terapia sostitutiva con idrocortisone) per dosi antinfiammatorie dell'acido acetilsalicilico (>= 1g perdose e/o >= 3g die): aumentato rischio di emorragia; pemetrexed: la somministrazione concomitante di FANS e pemetrexed puo' ridurre la clearance di pemetrexed. Usare cautela quando l'acido acetilsalicilico (a dosi antinfiammatorie) e pemetrexed vengono co-somministrati in pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (clearance della creatinina tra 45 ml/min e 80 ml/min). La tossicita' di pemetrexed deve esseremonitorata; inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (citalopram, escitalopram,fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina): se somministrati simultaneamente aumenta in generale il rischio di emorragia e in particolare l'emorragia del tratto digestivo superiore. Quindi, se possibile l'uso concomitante deve essere evitato. Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso: diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e antagonistidel recettore dell'angiotensina II a dosi antinfiammatorie (>= 1g perdose e/o >= 3g die) o dosi analgesiche e antipiretiche (>= 500mg per dose e/o <3g die) di acido acetilsalicilico: insufficienza renale acuta si puo' verificare in pazienti disidratati a causa della ridotta velocita' di filtrazione glomerulare secondaria alla diminuzione della sintesi delle prostaglandine renali.

EFFETTI INDESIDERATI

Le frequenze non possono essere definite sulla base dei dati disponibili. Pertanto le frequenze sono elencate come "non note". Patologie del sistema emolinfopoietico: sindromi emorragiche (ecchimosi, emorragiaurogenitale, epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, ecc.) con un aumento del tempo di sanguinamento. Il rischio di sanguinamento puo' persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione di acido acetilsalicilico. Esso puo' causare un aumentato rischio di emorragia in caso diintervento chirurgico. Possono anche verificarsi emorragia intracranica e gastrointestinale. L'emorragia intracranica potrebbe essere fatale, specialmente quando il farmaco e' somministrato agli anziani. Trombocitopenia. Anemia emolitica in pazienti affetti da deficit di glucosio 6 fosfato deidrogenasi (G6PD) (vedere paragrafo 4.4). Pancitopenia, bicitopenia, anemia aplastica, insufficienza midollare, agranulocitosi, neutropenia, leucopenia. Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilita', reazioni anafilattiche, asma, angioedema. Patologie del sistema nervoso: mal di testa, vertigini e capogiri che possonopresentarsi con alte dosi a lungo termine. Il trattamento deve essereinterrotto immediatamente se il paziente manifesta episodi di capogiri. Emorragia intracranica che puo' essere fatale, specialmente negli anziani. Patologie dell'orecchio e del labirinto: tinnito e sordita' possono presentarsi con alte dosi a lungo termine. Il trattamento deve essere interrotto immediatamente se il paziente manifesta questi episodi. Patologie gastrointestinali. Dispepsia: dolore addominale, ulcere gastriche e duodenali e perforazioni gastriche, emorragia gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc) con conseguente anemia da carenza di ferro. Il rischio di sanguinamento e' dosedipendente. Queste reazioni possono verificarsi in pazienti con o senza segni premonitori o grave storia gastrointestinale. Patologie del tratto gastrointestinale superiore: esofagiti, duodeniti erosive, gastriti erosive, ulcera esofagea, ulcere, perforazioni; patologie del tratto gastrointestinale inferiore: ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), coliti e perforazioni intestinali. Queste reazioni possono o non possono essere associate ad emorragia e possono presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza anamnesi di gravi eventi gastrointestinali. Pancreatite acuta nel contesto di una reazione di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico. Patologie epatobiliari: aumento degli enzimi epatici, danno epatico, soprattutto epatocellulare, epatite cronica. S indrome di Reye (vedere paragrafo 4.4). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: orticaria, reazioni cutanee, eruzioni fisse da farmaco. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione: dolore e reazione locale della cute nel sito di somministrazione Edema associato a dosi elevate di acido acetilsalicilico. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: l'uso cronico puo' causare edema polmonare non cardiogeno che puo' verificarsi anche nel contesto di una reazione di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico. Broncospasmo e asma. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale. Patologie vascolari: emorragia potenzialmente fatale, vasculite compresa la Porpora di SchonleinHenoch. Patologie cardiache: sindrome di Kounis (angina allergica vasospastica/infarto miocardico allergico) nel contesto di una reazione di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: ematospermia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. Basse dosi inferiori a 100 mg/die: gli studi clinici indicano che l'acido acetilsalicilico a dosi inferiori a 100 mg/die sembraessere sicuro solo in casi ostetrici estremamente limitati, che richiedono un monitoraggio specialistico. Dosi tra 100 e 500 mg/die: ci sono insufficienti dati clinici relativi all'uso di acido acetilsalicilico a dosi tra 100 mg/die e fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicanoanche a questo range di dosaggio (vedere paragrafo sottostante). Dosidi 500 mg/die ed oltre: l'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'usodi un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante le prime 24 settimane di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'acido acetilsalicilico e' usato da una donna in attesa di concepimento o durante leprime 24 settimane di gravidanza, la dose e la durata del trattamentodevono essere mantenute le piu' basse possibili. Oltre le 24 settimane, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligoidroamnios. Alla fine della gravidanza, la madre e il neonato possono presentare: prolungamento del tempo di sanguinamento a causa dell'inibizione dell'aggregazionepiastrinica, che puo' manifestarsi anche dopo la somministrazione di dosi molto basse di acido acetilsalicilico; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (dopo le 24 settimane di gestazione) (vedereparagrafo 4.3). Nelle donne in stato di gravidanza od allattamento ilprodotto va usato in caso di necessita' e sotto il diretto controllo del medico. Allattamento: l'acido acetilsalicilico passa nel latte materno l'acido acetilsalicilico non e' quindi raccomandato durante l'allattamento al seno per il rischio di effetti indesiderati al bambino (vedere paragrafo 4.4). Fertilita': ci sono evidenze che il farmaco, inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/ prostaglandine, possa causare una riduzione della fertilita' femminile attraverso un effetto sull'ovulazione. Questo effetto e' reversibile alla sospensione del farmaco (vedere paragrafo 4.4). Di cio' devono essere informati i soggetti di sesso femminile ed in particolare le donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte ad indagini sulla fertilita'.

Codice: 022620165
Codice EAN:

Codice ATC: N02BA01
  • Sistema nervoso
  • Analgesici
  • Altri analgesici ed antipiretici
  • Acido salicilico e derivati
  • Acido acetilsalicilico
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 30 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

30 MESI

FLACONE