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FLANTADIN 10CPR 6MG Produttore: TEOFARMA SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

FLANTADIN

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Corticosteroidi sistemici, non associati: glucocorticoidi.

PRINCIPI ATTIVI

Flantadin 6 mg compresse, una compressa contiene: principio attivo: deflazacort 6 mg. Eccipienti con effetti noti: lattosio, saccarosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1 Flantadin 30 mg compresse, una compressa contiene: principio attivo: deflazacort 30 mg. Eccipiente con effetti noti: lattosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Flantadin 22,75 mg/ml gocce orali, sospensione, 1 ml di sospensione contiene: principio attivo: deflazacort 22,75 mg. Eccipienti con effetti noti: alcol benzilico, sorbitolo. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

ECCIPIENTI

Flantadin 6 mg compresse: lattosio, magnesio stearato, amido di mais,cellulosa microcristallina, saccarosio. Flantadin 30 mg compresse: lattosio, magnesio stearato, amido di mais, cellulosa microcristallina. Flantadin 22,75 mg/ml gocce orali, sospensione: silicato di alluminio e magnesio, sodio carbossimetilcellulosa, alcool benzilico, sorbitolo 70% soluzione, polisorbato 80, acido acetico q.b. a pH 4, acqua depurata.

INDICAZIONI

Insufficienza corticosurrenalica primaria e secondaria (da solo o in associazione con mineralcorticoidi). Malattie reumatiche: artropatia psoriasica, artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artropatia gottosa acuta, osteoartrite post-traumatica, borsite acuta e subacuta, tenosinovite acuta non specifica, epicondilite. Malattie del collageno: lupus eritematoso sistemico (LES), cardite reumatica acuta (reumatismocardiaco), dermatomiosite sistemica (polimiosite). Malattie dermatologiche: pemfigo, dermatite erpetiforme bollosa, eritema polimorfo grave(sindrome di Stevens-Johnson), dermatite esfoliativa, micosi fungoide(linfoma cutaneo), psoriasi grave, dermatite seborroica grave. Stati allergici: rinite allergica stagionale o permanente, asma bronchiale, dermatite da contatto, dermatite atopica, malattia da siero, iperreattivita' ai farmaci. Malattie respiratorie: sarcoidosi sintomatica, berilliosi, tubercolosi polmonare fulminante o disseminata (in associazione con appropriata chemioterapia), polmonite da aspirazione. Malattie oculari (processi infiammatori e allergici gravi, acuti e cronici): ulcere allergiche corneali marginali, herpes zoster oculare, infiammazione del segmento anteriore del globo oculare, coroidite e uveite diffusaposteriore, oftalmite simpatica, congiuntivite allergica, cheratite, corioretinite, nevrite dell'ottico, irite, e iridociclite. Disordini ematologici e malattie ematologiche ad evoluzione maligna: piastrinopenia secondaria dell'adulto, anemia emolitica autoimmune, eritroblastopenia, anemia congenita ipoplastica; morbo di Hodgkin, linfomi non-Hodgkin, leucemia linfatica cronica, leucemia acuta dell'infanzia, etc. Stati edematosi: sindrome nefrosica idiopatica o secondaria a LES. Malattie gastrointestinali: colite ulcerativa, enterite regionale.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Tubercolosi attiva, ulcera peptica, herpes oculare simplex, infezioni micotiche sistemiche, psicosi. Somministrazione di vaccino con virus vivo attenuato. Generalmente controindicato in gravidanza, durante l'allattamento e nella primissima infanzia (vedere paragrafo 4.6).

POSOLOGIA

Il dosaggio giornaliero iniziale nell'adulto puo' variare da 6 a 90 mg, in considerazione della gravita' e dell'evoluzione della malattia specifica da trattare. Il dosaggio iniziale dovra' essere mantenuto o modificato fino ad ottenere una soddisfacente risposta clinica. E' importante sottolineare che il fabbisogno corticosteroideo e' variabile e quindi la posologia deve essere individualizzata tenendo conto della malattia e della risposta terapeutica del paziente . Poiche' gli effetti indesiderati dei corticosteroidi sistemici, compresa la soppressionedell'asse ipotalamo-ipofisi-surrenale (HPA), dipendono dalla dose e dalla durata, i pazienti devono essere trattati per la piu' breve durata di tempo alla dose minima clinicamente necessaria Modo di somministrazione : E' consigliabile assumere la dose giornaliera di FLANTADIN inuna singola somministrazione, al mattino, insieme a piccole quantita'di cibo. Flantadin 22,75 mg/ml gocce orali, sospensione: il contagocce della sospensione eroga in media mg 1 di Deflazacort per goccia. AGITARE IL FLACONE PRIMA DELL'USO E DILUIRE LA SOSPENSIONE, IMMEDIATAMENTE PRIMA DELLA SOMMINISTRAZIONE, IN ACQUA ZUCCHERATA O IN BEVANDE NON ADDIZIONATE DI ANIDRIDE CARBONICA. Modalita' di sospensione di Flantadin: nei pazienti che hanno ricevuto dosi di corticosteroidi sistemici piu' che fisiologiche (circa 9 mg al giorno o equivalenti) per piu' di 3 settimane, la sospensione non deve essere brusca. In che modo deve essere effettuata la riduzione della dose dipende in gran parte dalla probabilita' che la malattia si ripresenti, quando la dose dei corticosteroidi sistemici viene ridotta. La valutazione clinica dell'attivita'della malattia puo' essere necessaria durante la sospensione. Se non vi sono probabilita' che la malattia recidivi con la sospensione del corticosteroide sistemico, ma c'e' incertezza circa la soppressione dell'asse HPA (asse ipotalamo, ipofisi, surrene) la dose di corticosteroidi sistemici puo' essere ridotta rapidamente a dosi fisiologiche. Una volta raggiunta una dose giornaliera equivalente a 9 mg di deflazacort, la riduzione della dose dovrebbe essere piu' lenta per consentire all'asse HPA di recuperare. La sospensione improvvisa del trattamento sistemico del corticosteroide, che e' stato continuato fino a 3 settimane, e' appropriata se si ritiene che non sia probabile che la malattia recidivi. La riduzione rapida della dose fino a 48 mg al giorno di deflazacort, o equivalente per 3 settimane, e' improbabile che porti ad una soppressione dell'asse HPA clinicamente rilevante nella maggior parte dei pazienti. Nei seguenti gruppi di pazienti, la sospensione graduale della terapia sistemica del corticosteroide deve essere presa in considerazione anche dopo trattamenti di durata inferiore a 3 settimane: pazienti che hanno ripetuto trattamenti di corticosteroidi sistemici, in particolare se assunti per piu' di 3 settimane; quando un trattamento breve e' stato prescritto entro un anno dalla cessazione della terapia a lungo termine (mesi o anni); pazienti che possono avere motividi insufficienza adrenocorticale, oltre quelli della terapia corticosteroidea esogena, i pazienti che ricevono dosi di corticosteroide sistemico superiore a 48 mg al giorno di deflazacort (o equivalente); i pazienti che ripetutamente prendono le dosi la sera.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Nei pazienti in terapia corticosteroidea, sottoposti a particolari stress, e' indispensabile un adattamento della dose del glucocorticoide in rapporto all'entita' della condizione stressante. I corticosteroidipossono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti (opportunita' di istituire adeguata terapia antibiotica). Uno stato di insufficienza surrenalica secondaria, indotta da cortisonico, puo' essere contenuto con unariduzione graduale delle dosi. Questo tipo di insufficienza relativa puo' persistere per mesi dopo la sospensione della terapia. La soppressione dell'asse HPA puo' essere ridotta assumendo corticosteroidi al mattino. Quindi in qualsiasi situazione di stress (come ad esempio cometraumi, chirurgia o malattie), che si manifestasse in questo periodo,dovrebbe essere istituita una adeguata terapia ormonale sostitutiva. In tale situazione la secrezione mineralcorticoide puo' essere compromessa e quindi sarebbe opportuno somministrare, in concomitanza, sale e/o mineralcorticoidi. Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai corticosteroidi puo' essere aumentata. Durante lacorticoterapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell'umore o della personalita', depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi. Una preesistente instabilita' emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi. I pazienti in trattamento con deflazacort che non abbiano gia' contratto la varicella se entrano in contatto con persone affette da varicella o herpes zoster devono consultare immediatamente il medico. Se il paziente e' un bambino, i genitori devono essere avvertiti di questa precauzione. I pazienti devono essere avvisati di prestare particolare attenzione per evitare l'esposizione al morbillo e diconsultare immediatamente un medico se cio' si dovesse verificare. L'uso prolungato di glucocorticoidi puo' causare cataratta subcapsulare posteriore, glaucoma con possibili danni ai nervi ottici, e puo' aumentare il rischio di infezioni secondarie oculari dovute a funghi o virus. I pazienti sotto terapia corticosteroidea non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Altri procedimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono corticosteroidi specialmente ad alte dosi, a causa di aumento del rischio di complicazioni neurologiche e di diminuita risposta anticorpale. L'uso di Flantadin nella tubercolosi attiva va limitato ai casi di malattia fulminante o disseminata, nei quali il corticosteroide va usato con appropriata terapia antitubercolare.Se i corticosteroidi vengono somministrati nei pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, e' necessaria unastretta sorveglianza in quanto si puo' verificare un'attivazione della malattia. Nella corticoterapia prolungata questi pazienti devono ricevere una chemioprofilassi. I corticosteroidi devono essere somministrati con cautela nei seguenti casi: colite ulcerativa non specifica conpericolo di perforazione, ascessi e infezioni piogene in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, insufficienza renale, ipertensione, malattie tromboemboliche, diabete, osteoporosi, miastenia grave. In caso di trattamento concomitante con diuretici (tiazidici, furosemide, etc.) e beta 2 agonisti (reproterolo, etc.) che inducono perdita di potassio, controllare la potassiemia ed il pH ematico. Disturbi visivi: con l'uso di corticosteroidi sistemici e topici possono essereriferiti disturbi visivi. Se un paziente si presenta con sintomi comevisione offuscata o altri disturbi visivi, e' necessario considerare il rinvio a un oculista per la valutazione delle possibili cause che possono includere cataratta, glaucoma o malattie rare come la corioretinopatia sierosa centrale (CSCR), che sono state segnalate dopo l'uso di corticosteroidi sistemici e topici. Popolazione pediatrica: i bambini sottoposti a prolungata corticoterapia devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo. Nella primissima infanzia il medicinale va somministrato nei casi di effettivanecessita', sotto il diretto controllo del medico. Alcool benzilico e' stato associato al rischio di gravi effetti indesiderati inclusi problemi respiratori (sindrome da respiro agonico) nei bambini piccoli. Non somministrare a neonati fino a 4 settimane di eta' se non diversamente raccomandato dal medico. Flantadin 30 mg compresse contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Flantadin 6 mg compresse contiene lattosio e saccarosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devonoassumere questo medicinale. Flantadin 22,75 mg/ml gocce orali, sospensione contiene sorbitolo: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, non devono assumere questo medicinale.

INTERAZIONI

Sebbene non siano note interazioni con altri medicinali e incompatibilita' con Flantadin, tuttavia in corso di trattamento contemporaneo con: anticonvulsivanti (fenobarbital, difenilidantoina, carbamazepina), alcuni antibiotici (rifampicina), anticoagulanti (warfarin) broncodilatatori (efedrina) si suggerisce di aumentare la dose di mantenimento del glucocorticoide. In corso di trattamento contemporaneo con altri antibiotici (eritromicina, troleandomicina), estrogeni o preparazioni contenenti estrogeni, si raccomanda di ridurre la dose di glucocorticoide. Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell'associare l'acido acetilsalicilico ai corticosteroidi. Gli antiacidi somministrati contemporaneamente per diminuire la dispepsia da essi indotta,riducono l'assorbimento intestinale dei glucocorticoidi, peggiorando il controllo dei sintomi di malattia. L'assunzione di deflazacort potrebbe causare una diminuita concentrazione sierica di quetiapina. L'usoconcomitante di glucocorticoidi e contraccettivi orali deve essere attentamente monitorato, i livelli plasmatici di glucocorticoidi possonoessere aumentati. Questo effetto puo' essere dovuto ad un cambiamentonel metabolismo o nel legame alle proteine sieriche. Dato che i glucocorticoidi possono sopprimere le risposte normali dell'organismo agli attacchi di microrganismi, e' importante garantire che qualsiasi terapia antinfettiva sia efficace e si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti. In caso di assunzione con medicinali che inibiscono gli enzimi epatici (es. ketoconazolo): si deve considerare la riduzione della dose di mantenimento di deflazacort. Si ritiene che il trattamentoconcomitante con inibitori di CYP3A, compresi i medicinali contenenticobicistat, possa aumentare il rischio di effetti indesiderati sistemici. L'associazione deve essere evitata a meno che il beneficio non superi il maggior rischio di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi; in questo caso e' necessario monitorare i pazienti per verificare l'assenza di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi. Ipoglicemizzanti (inclusa insulina), antiipertensivi e diuretici possono essere antagonizzati dai corticosteroidi e l'effetto ipopotassiemico di acetazolamide, diuretici dell'ansa, diuretici tiazidici, beta-2-agonisti, xantine e carbenoxolone puo' risultare aumentato.L'efficacia di anticoagulanti cumarinici puo' essere aumentata in caso di terapia concomitante con corticosteroidi. E' necessario monitorare attentamente il tempo di protrombina o INR per evitare emorragie spontanee. In pazienti trattati con corticosteroidi sistemici, l'uso di rilassanti muscolari non depolarizzanti puo' provocare rilassamento prolungato e miopatia acuta.

EFFETTI INDESIDERATI

In corso di terapia corticosteroidea, specie per trattamenti intensi e prolungati, possono manifestarsi alcuni tra i seguenti effetti (frequenza non nota). Patologie del sistema emolinfopoietico: leucocitosi. Patologie cardiache: insufficienza cardiaca congestizia. Patologie endocrine: interferenza con la funzionalita' dell'asse ipofisi-surrene particolarmente in momenti di stress; alterazione della funzionalita' endocrina, modificazioni della fisionomia ("faccia di luna"), disturbi nella crescita dei bambini ed adolescenti. Patologie dell'occhio: cataratta posteriore subcapsulare ed aumentata pressione endooculare, corioretinopatia; assottigliamento corneale o della sclera, esacerbazione di malattie virali o micotiche oftalmiche. Visione offuscata con frequenza rara (vedere anche il paragrafo 4.4). Patologie gastrointestinali:dispepsia, ulcera peptica, emorragia, nausea, perforazione dell'ulcera peptica, pancreatite acuta (specialmente nei bambini), candidiasi. Disturbi del sistema immunitario ipersensibilita', inclusa anafilassi. Infezioni e infestazioni: aumento della suscettibilita' alle infezionie della gravita' con soppressione dei sintomi e segni clinici, ricorrenza di tubercolosi latente, candidiasi. Esami diagnostici: negativizzazione del bilancio dell'azoto; alterazioni del bilancio elettroliticotra cui ipopotassiemia e ipersodiemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: aumento di peso, aumento dell'appetito, diminuita tolleranza ai glucidi con possibili manifestazioni di diabete mellito latente nonche' di aumentata necessita' di farmaci ipoglicemizzanti nei diabetici da stabilire a giudizio del medico, alterazioni del bilancio elettrolitico che, raramente ed in pazienti particolarmente predisposti possono portare alla ipertensione arteriosa ed alla insufficienza cardiaca congestizia. Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del sistema connettivo: osteoporosi, fragilita' ossea, miopatie, fratture vertebrali e delle ossa lunghe; necrosi avascolare, tendinite, rottura deltendine in caso di somministrazione concomitante con chinoloni. Patologie del sistema nervoso: vertigini, cefalea e aumento della pressioneendocranica; aggravamento dell'epilessia. Disturbi psichiatrici: disturbi psichiatrici di vario genere: irritabilita', ansia, pensieri suicidari, mania, delusione, allucinazioni, aggravamento della schizofrenia, euforia, insonnia, mutamenti dell'umore o della personalita', depressione grave, disturbi cognitivi inclusa confusione e amnesia. Patologie dell'apparato riproduttivo: irregolarita' mestruali. Patologie della cute e dell'apparato sottocutaneo: ritardi nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilita' della cute; irsutismo, acne, strie, ecchimosi, telangectasia, edema. Patologie vascolari: tromboembolismo in particolare in pazienti con patologie di base associate ad un aumento della tendenza alla trombosi, ipertensione arteriosa nei soggetti predisposti. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: singhiozzo con frequenza non nota. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sosp etta-reazione-avversa.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

GRAVIDANZA: deflazacort attraversa la placenta. La somministrazione di corticosteroidi negli animali gravidi puo' causare anomalie dello sviluppo fetale quali la palatoschisi, ritardo di crescita intrauterino ed effetti sulla crescita e sullo sviluppo cerebrale. Non ci sono prove che l'uso di corticosteroidi si traduca in un aumento dell'incidenzadi anomalie congenite, come la labio/palatoschisi nell'uomo. Tuttavia, quando somministrati per periodi prolungati o ripetutamente durante la gravidanza, i corticosteroidi possono aumentare il rischio di ritardo di crescita intrauterino. Iposurrenalismo puo', in teoria, verificarsi nel neonato dopo esposizione prenatale ai corticosteroidi, ma di solito si risolve spontaneamente dopo la nascita e raramente e' clinicamente importante. Allattamento: i corticosteroidi sono escreti nel latte materno, anche se per deflazacort non ci sono dati a disposizione. Nelle donne in stato di gravidanza e in allattamento il medicinale va somministrato nei casi di effettiva necessita', sotto il diretto controllo del medico.

Codice: 025464037
Codice EAN:

Codice ATC: H02AB13
  • Preparati ormonali sistemici,escl.ormoni sessuali e insuline
  • Corticosteroidi sistemici
  • Corticosteroidi sistemici, non associati
  • Glicocorticoidi
  • Deflazacort
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: BLISTER

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60 MESI

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