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ELDISINE EV 1FL POLV 5MG Produttore: EG SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

ELDISINE 5 MG POLVERE PER SOLUZIONE INIETTABILE PER USO ENDOVENOSO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaco antineoplastico.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni flaconcino di polvere contiene: principio attivo; vindesina solfato: 5 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Mannitolo.

INDICAZIONI

ELDISINE e' un farmaco antineoplastico per esclusivo uso endovenoso, che puo' essere usato da solo o in associazione ad altri farmaci oncolitici. Le informazioni fino ad ora disponibili suggeriscono che ELDISINE come farmaco singolo puo' essere utile nel trattamento di: leucemialinfoblastica acuta dei bambini resistente ad altri farmaci; crisi blastiche di leucemia mieloide cronica; melanoma maligno non responsivo ad altre forme di terapia.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

ELDISINE non deve essere usato nei seguenti casi: ipersensibilita' alprincipio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; pazienti che presentano significativa granulocitopenia o trombocitopenia indotte da farmaci o gravi infezioni batteriche in atto.- Tali infezioni devono essere poste sotto controllo con antisettici o antibiotici prima di usare ELDISINE; pazienti con atrofia muscolare neurale con demielinizzazione segmentale (forma demielinizzante della sindrome di Charcot-Marie-Tooth); durante l'allattamento. La vindesinasolfato non deve in nessun caso essere somministrata per via intratecale. La somministrazione per questa via provoca la morte del paziente (vedere paragrafo 4.4).

POSOLOGIA

ELDISINE deve essere usato esclusivamente per via endovenosa e da personale esperto nella somministrazione di vindesina solfato. Deve essere usata una grandissima cura nel calcolare e somministrare la dose di ELDISINE, dal momento che sovradosaggi possono avere esito grave o fatale. Si raccomanda che il farmaco venga somministrato per via endovenosa in una sola iniezione ad intervalli settimanali. La dose viene determinata per mezzo della superficie corporea. Negli adulti la dose di inizio raccomandata e' 3 mg/m^2, mentre nei bambini puo' essere 4 mg/m^2. In seguito la conta dei granulociti deve essere eseguita prima di ogni dose successiva per determinare la sensibilita' del paziente al farmaco. Se non si verificano granulocitopenia o altri eventi tossici (vedere paragrafo 4.8) il dosaggio puo' essere aumentato con incrementi di 0,5 mg/m^2 alla volta ad intervalli settimanali. La dose non deve essere aumentata dopo quel dosaggio che: riduce la conta dei granulociti al di sotto di 1500 cellule/mm^3 o in rare occasioni; riduce le piastrine al di sotto di 100.000/mm^3; causa dolore addominale acuto (vedere paragrafo 4.4). In ciascuno di questi casi si deve avere un pieno recupero prima di somministrare la dose successiva, che deve essere ridotta rispetto a quella che ha causato la reazione avversa. Per la maggioranza dei pazienti, tuttavia, il dosaggio settimanale sara' dell'ordine di 3,0-4,0 mg/m^2 negli adulti e 4,0-5,0 mg/m^2 nei bambini (e' disponibile a richiesta un nomogramma per il calcolo della superficie corporea). L'uso di piccole quantita' giornaliere di ELDISINE per lunghiperiodi non e' consigliato, anche se il dosaggio totale settimanale risultante puo' essere simile a quello raccomandato. Infatti, quando sono stati utilizzati tali schemi di dosaggio il vantaggio terapeutico ricavatone e' stato scarso o nullo, mentre gli effetti indesiderati sono aumentati. Una stretta aderenza allo schema di dosaggio raccomandatoe' molto importante.

CONSERVAZIONE

Conservare in frigorifero (fra +2 gradi C e +8 gradi C).

AVVERTENZE

I 5 mg di polvere di ELDISINE devono essere disciolti in un volume di10 ml di soluzione fisiologica o acqua per preparazioni iniettabili. Le soluzioni preparate in questo modo devono essere conservate in frigorifero ed essere usate entro 24 ore dalla loro preparazione. ELDISINEdeve essere usato esclusivamente per via endovenosa. Il farmaco deve essere somministrato da personale con esperienza nella somministrazione di vindesina solfato. La somministrazione intratecale di vindesina solfato abitualmente causa la morte del paziente. Le siringhe contenenti ELDISINE e preparate estemporaneamente dal personale devono essere etichettate con la seguente scritta: "Non rimuovere la protezione fino al momento dell'iniezione. La somministrazione intratecale e' fatale. Solo per uso endovenoso". Terapia in caso di involontaria somministrazione per via intratecale: una somministrazione accidentale per via intratecale provoca una paralisi ascendente e di conseguenza la morte. Inun numero molto esiguo di pazienti e' stato possibile evitare tale paralisi potenzialmente fatale e il conseguente decesso, ma si sono avuti sintomi neurologici devastanti conseguenti, con un margine limitato di recupero. Sulla base di pubblicazioni relative alla gestione di tali casi di sopravvivenza, che riguardano l'alcaloide della vinca vincristina, a seguito di una somministrazione accidentale di vindesina solfato per via intratecale, occorre avviare la seguente terapia immediatamente dopo l'iniezione: rimozione della maggior quantita' possibile diliquido spinale nei limiti di sicurezza attraverso l'accesso lombare iniziale; inserimento di un catetere epidurale nello spazio subaracnoideo attraverso lo spazio intervertebrale al di sopra dell'accesso lombare iniziale ed irrigazione del liquido cerebrospinale con soluzione Ringer Lattato. E' richiesto del plasma fresco congelato e, quanto prima possibile, 25 ml devono essere aggiunti per ogni litro di soluzione Ringer-Lattato; inserimento di un drenaggio intraventricolare o di un catetere da parte di un neurochirurgo e continuazione dell'irrigazionedel liquido cerebrospinale con rimozione del liquido attraverso l'accesso lombare collegato ad un sistema di drenaggio chiuso. La soluzioneRinger Lattato deve essere somministrata mediante infusione continua alla velocita' di 150 ml/h, oppure ad una velocita' di 75 ml/h quando e' stato aggiunto, come gia' detto, del plasma fresco congelato. La velocita' di infusione deve essere aggiustata in modo tale da mantenere nel liquido spinale una concentrazione proteica pari a 150 mg/dl. Quantunque possano non essere essenziali, in aggiunta sono state attuate anche le seguenti misure: sono stati somministrati 10 g di acido glutammico per via endovenosa nell'arco delle 24 ore seguiti da 500 mg tre volte al giorno per via orale per 1 mese; acido folinico per via endovenosa e' stato somministrato inizialmente come bolo di 100 mg, poi infuso ad una velocita' di 25 mg/h per 24 ore, quindi somministrato in boli di 25 mg ogni 6 ore per la durata di una settimana; la piridossina e' stata somministrata a dosi di 50 mg ogni 8 ore mediante infusione endovenosa della durata di oltre 30 minuti. Non sono chiari i loro ruolinel determinare una riduzione della neurotossicita'. Il prodotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali ed immunosoppressori, ha dimostrato proprieta' cancerogena negli animali in particolari condizioni sperimentali. In seguito ad un'accidentale iniezione paravenosa e' possibile la comparsa di infezioni locali ed infiammazioni venose che possono progredire in gravi necrosi dei tessuti (vedere paragrafo 4.8). Terapia in seguito ad accidentale iniezione paravenosa: l'iniezione va interrotta immediatamente e ogni quantita' residua della dose deve essere iniettata in un'altra vena. Una iniezione locale di ialuronidasi o idrocortisone e l'applicazione di moderato calore aiutano a disperdere il farmaco e potrebbero ridurre il dolore e la possibilita' di cellulite. Deve essere assolutamente evitato lo stravaso dallavena durante la somministrazione di ELDISINE. Lo stravaso durante l'iniezione endovenosa puo' causare cellulite e flebite. Se la quantita' di farmaco fuoriuscita e' grande, si potranno verificare fenomeni di necrosi. La guarigione delle suddette lesioni puo' richiedere alcune settimane e risultare piuttosto dolorosa. Il fastidio potrebbe persistere anche dopo la guarigione delle lesioni. Deve essere evitata la contaminazione degli occhi con la soluzione di ELDISINE alle concentrazioniusate in clinica. Se tale contatto dovesse verificarsi, si avrebbe una grave irritazione e potrebbe prodursi l'ulcerazione della cornea. L'occhio deve essere immediatamente e perfettamente lavato con acqua o soluzione fisiologica. E' necessario attenersi scrupolosamente ai dosaggi indicati. E' necessario determinare la conta ematica prima di ogni somministrazione. In caso di leucocitopenia o di altre complicanze di natura infettiva, la dose successiva deve essere iniettata solo dopo una valutazione approfondita del caso. Clinicamente la tossicita' dose-limitante di ELDISINE e' la granulocitopenia, sebbene in generale l'attivita' antitumorale venga ottenuta a dosi che causano scarso o nessuneffetto a carico dei polimorfonucleati. Il nadir della granulocitopenia si verifica dopo 3-5 giorni dall'ultimo giorno di somministrazione del farmaco. In seguito la normalizzazione della conta di polimorfonucleati e' rapida e abitualmente completa entro 6-8 giorni dall'ultima dose. La conta delle piastrine e' abitualmente o non modificata o aumentata dalla terapia settimanale con ELDISINE. Tuttavia occasionalmente si e' verificata una trombocitopenia significativa, soprattutto somministrando le dosi a una frequenza superiore di una volta alla settimana. Cio' e' piu' probabile che avvenga quando i pazienti sono trombocitopenici (meno di 100.000 cellule/mm^3) prima della terapia con ELDISINE. L'effetto di ELDISINE sulla conta degli eritrociti e la concentrazione di emoglobina e' abitualmente insignificante quando altri trattamenti non complicano il quadro generale. Quantunque la neurotossicita' non sia abitualmente dose-limitante, particolare cura va riservata al dosaggio ed agli effetti indesiderati neurologici se ELDISINE viene somministrato a pazienti con preesistenti malattie neuromuscolari, ed anche quando vengono usati altri farmaci potenzialmente neurotossici. La neurotossicita' associata con ELDISINE puo' essere additiva.

INTERAZIONI

ELDISINE non deve essere mai miscelato con altri farmaci. La vindesina solfato non deve essere usata insieme alla mitomicina nell'ambito diun trattamento di associazione, per la possibile insorgenza di gravi broncospasmi e apnea acuta. In un trattamento di combinazione con vindesina solfato ed L-asparaginasi, la vindesina deve essere somministrata 12-24 ore prima dell'enzima, in quanto puo' verificarsi una riduzione della clearance epatica di vindesina con conseguente tossicita' cumulativa. Sebbene non riportata con ELDISINE, la somministrazione contemporanea orale ed endovenosa di fenitoina e combinazioni di chemioterapia antineoplastica (inclusi gli altri alcaloidi della vinca) e' risultata aver ridotto i livelli plasmatici degli anticonvulsivanti e di aver aumentato la possibilita' di comparsa dell'attacco epilettico, probabilmente per un ridotto assorbimento ed una aumentata eliminazione della fenitoina. Puo' essere necessario un aggiustamento del dosaggio di fenitoina, sulla base di regolari conte ematiche, in caso di combinazione con ELDISINE. Il contributo degli alcaloidi della vinca in questa interazione non e' stato stabilito. Il trattamento concomitante con vindesina e sostanze che rallentano il metabolismo della vindesina attraverso l'inibizione dell'isoenzima CYP3SA del citocromo P450 puo' determinare un'anticipazione o un potenziamento degli effetti indesiderati.Queste sostanze comprendono ad es. itraconazolo, ciclosporina e calcio antagonisti, nello specifico la nifedipina. A causa della neurotossicita' della vindesina solfato, si sconsiglia la somministrazione concomitante di altri medicinali potenzialmente neurotossici. La radioterapia puo' potenziare la neurotossicita' periferica della vindesina solfato. Durante l'uso concomitante di vindesina solfato ed altri citostatici e' previsto un potenziamento dell'effetto e un aumento degli effetti indesiderati. A causa degli effetti immunosoppressivi dei chemioterapici, inclusa la vindesina, si puo' avere una riduzione della rispostaal singolo vaccino e sussiste il rischio di danno a causa dell'iniezione di vaccini vivi attenuati. L'intervallo per un'adeguata risposta alla chemioterapia varia da 3 mesi a 1 anno e dipende dal tipo di chemioterapia adottata e dalla patologia maligna primaria.

EFFETTI INDESIDERATI

Prima della somministrazione i pazienti e/o i loro genitori o tutori debbono essere avvertiti sulla possibilita' di effetti indesiderati. Gli effetti indesiderati che si verificano durante il trattamento con vindesina solfato sono comunemente correlati alla dose e di norma reversibili. L'incidenza degli effetti indesiderati sembra correlata non solo alla dose impiegata ma anche alla dose cumulativa totale. E' piu' probabile che la tossicita' acuta si manifesti impiegando dosi al di sopra di 4 mg/m^2. Abitualmente i sintomi persistono per non piu' di 24 ore. La comparsa di neuropatia periferica sembra essere correlata alladose totale cumulativa somministrata. In questo paragrafo le frequenze degli effetti indesiderati vengono definite come segue: molto comune(>=1/10); comune (>=1/100 - <1/10); non comune (>=1/1.000 - <1/100); raro (>=1/10.000 - <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Di seguito si riportano manifestazioni riferite come effetti indesiderati.Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia, granulocitopenia; comune: trombocitopenia, trombocitosi. La leucopenia e la granulocitopenia sono di norma i fattori limitanti la dose. Con unaposologia di un'iniezione in bolo alla settimana non si verificano dinorma casi di trombocitopenia. Questo puo' accadere con altri regimi posologici e in pazienti con danni al midollo osseo. E' stata osservata trombocitosi in pazienti nei quali la vindesina aveva scatenato una granulocitopenia. Il nadir della granulocitopenia si verifica dopo 3 giorni dall'ultimo giorno di somministrazione del farmaco. In seguito, la normalizzazione della conta dei polimorfonucleati e' rapida ed abitualmente completa entro 6-8 giorni dall'ultima dose. E' stata osservata anche leggera anemia. Patologie endocrine. Raro: sindrome da secrezione inappropriata dell'ormone antidiuretico (siadh). Cio' comporta un'aumentata eliminazione di sodio ed una riduzione dei livelli di sodio nel sangue. Limitare l'assunzione di liquidi migliora l'iponatriemia ela perdita renale di sodio. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: a causa degli effetti sul tratto gastrointestinale: perdita dell'appetito. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: parestesie, soprattutto intorpidimento alla punta delle dita delle mani e dei piedi, perdita dei riflessi tendinei profondi; comune: infezionidei nervi periferici, disturbi della coordinazione dei movimenti, dolori muscolari, mal di testa, depressione, convulsioni, capogiri; non comune: dolore alla mascella, piede cadente, paralisi, sordita' parziale o completa; raro: disturbi dell'equilibrio. Vi sono state anche segnalazioni di dolore articolare. In alcuni pazienti sono state osservateconvulsioni associate a ipertensione, nei bambini anche convulsioni esuccessiva perdita di coscienza. In seguito al trattamento con alcaloidi della vinca, sono stati segnalati danni dell'ottavo nervo cranico,che hanno interessato sia l'equilibrio che l'organo dell'udito. Cio' puo' causare sordita' parziale o completa che puo' essere transitoria o permanente. Possono verificarsi anche altri disturbi dell'equilibrio, inclusi capogiri e nistagmo. E' necessaria cautela durante la somministrazione concomitante di vindesina e altre sostanze ototossiche comead esempio il cisplatino. Patologie dell'occhio. Vi sono state segnalazioni di cecita' corticale in pazienti trattati con vindesina in associazione con altri agenti chemioterapeutici. Non e' chiaro fino a che punto la vindesina sia coinvolta in questa reazione. Patologie cardiache. Ci sono state segnalazioni molto rare di malattie delle arterie coronarie e infarto cardiaco in pazienti con precedente irradiazione mediastinica in associazione con una combinazione di agenti citostatici, inclusa vindesina. Patologie vascolari. Aumento o calo della pressionearteriosa. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: apnea; raro: broncospasmo. Vi sono state segnalazioni di broncospasmo significativo e apnea acuta in seguito all'iniezione di alcaloididella vinca, di norma nell'ambito di un trattamento di associazione con mitomicina. Queste reazioni possono verificarsi durante la somministrazione di vindesina solfato, ma anche come reazioni ritardate (vedere paragrafo 4.5). Patologie gastrointestinali. Molto comune: stipsi, nausea, vomito. La nausea e il vomito sono generalmente controllati congli antiemetici; comune: crampi addominali, ulcerazione della mucosa orale, diarrea; non comune: ileo. Sono state osservate anche disfagia,anoressia, dispepsia, necrosi e/o perforazioni intestinali. Patologiedella cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alopecia, di norma reversibile. La ricrescita dei capelli puo' avvenire anche durante la terapia. Comune: rash cutaneo maculare. E' stata osservata anche cellulite da stravaso. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore muscoloscheletrico diffuso. Patologierenali e urinarie. Non comune: poliuria, disuria e ritenzione urinaria. Come in ogni terapia con agenti citostatici, la somministrazione divindesina solfato puo' portare a insufficienza renale acuta secondaria a iperuricemia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. La vindesina solfato puo' causare sterilita' (azoospermia e amenorrea) in uomini e donne. A seconda dell'eta' del paziente e del dosaggiototale e' possibile che gli effetti sulla fertilita' siano reversibili. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: senso di nausea, debolezza, febbre. Comune: sensazione di freddo, reazioni al sito dell'iniezione. Dolori nell'area in cui e' stato osservato il tumore. In seguito ad un'accidentale iniezione paravenosa e' possibile la comparsa di infezioni locali ed infiammazioni venose che possono causare gravi necrosi dei tessuti. La guarigione di queste ferite puo' richiedere diverse settimane e puo' essere accompagnata da dolore intenso. E' possibile che i disturbi permangano anche dopo la guarigione (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: la vindesina solfato puo' avere effetti teratogeni ed essere dannosa per il feto. La vindesina solfato non deve essere usata durante la gravidanza. Nel caso in cui sia di vitale importanza il trattamento di una paziente in stato di gravidanza, e' necessario che vengacondotto un consulto medico sul rischio di effetti dannosi per il bambino collegati al trattamento. Le donne non devono restare incinte durante il trattamento con vindesina e nei 6 mesi successivi alla sua conclusione. Se si instaura una gravidanza durante il trattamento deve essere considerata la possibilita' di una consulenza genetica. Allattamento: non si deve allattare il proprio bambino al seno durante il trattamento. Ai pazienti di sesso maschile in trattamento con vindesina solfato si raccomanda di non concepire durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la sua interruzione e di informarsi circa la conservazione dello sperma prima di sottoporsi al trattamento, nel caso dovesse verificarsi un'infertilita' irreversibile.

Codice: 025289024
Codice EAN:

Codice ATC: L01CA03
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Alcaloidi derivati da piante ed altri prodotti naturali
  • Alcaloidi della vinca ed analoghi
  • Vindesina
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi
Forma farmaceutica: POLVERE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE PER SOLUZIONE INIETTABILE

60 MESI

FLACONE