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DISUFEN 5F 1ML 50MCG/ML Produttore: ANGELINI SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

DISUFEN 50 MICROGRAMMI/ML SOLUZIONE INIETTABILE PER USO ENDOVENOSO O EPIDURALE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Anestetici, oppiodi.

PRINCIPI ATTIVI

1 fiala da 1 ml contiene 50 microgrammi di sufentanil pari a 75 microgrammi di sufentanil (citrato). 1 fiala da 5 ml contiene 250 microgrammi di sufentanil pari a 375 microgrammi di sufentanil (citrato). 1 ml contiene 50 microgrammi di sufentanil. Eccipiente(i) con effetti noti:sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Ogni fiala da 5 ml contiene: sodio cloruro 45 mg; acqua per preparazioni iniettabili q. b. a 5 ml. Ogni fiala da 1 ml contiene: sodio cloruro 9 mg; acqua per preparazioni inettabili q.b. a 1 ml.

INDICAZIONI

Induzione e mantenimento dell'anestesia generale. Neuroleptoanalgesia. Analgesia epidurale. Uso nei bambini: Disufen per via endovenosa e' indicato come agente analgesico per l'induzione e/o il mantenimento dell'anestesia generale bilanciata nei bambini di eta' superiore ad 1 mese. Disufen per via epidurale e' indicato nei bambini da 1 anno in su per il controllo post-operatorio del dolore in seguito ad interventi di chirurgia generale, interventi toracici o ortopedici.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad altri morfinomimetici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Non e' raccomandato l'uso per via endovenosa durante il travaglio o prima del clampaggio del cordone ombelicale durante il taglio cesareo a causa della possibilita' di depressione respiratoria nel neonato. Questo e' in contrasto con l'uso epidurale durante il travaglio, durante il quale dosidi sufentanil fino a 30 mg non influenzano la condizione della madre ne' quella del neonato (vedere anche paragrafo 4.6). Come per altri oppiacei somministrati per via epidurale, DISUFEN non deve essere somministrato in presenza di: emorragia grave o shock; setticemia; infezioneal sito di iniezione; disturbi nel processo di emostasi come trombocitopenia e coagulopatia; oppure in presenza di terapia anticoagulante odi terapia concomitante con altri farmaci oppure in condizioni cliniche che rappresentano una controindicazione alla tecnica della somministrazione epidurale. Pazienti in trattamento con I-MAO (vedere paragrafo 4.5). Generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6).

POSOLOGIA

Il dosaggio di Disufen deve essere determinato individualmente sulla base dell'eta', del peso corporeo, delle condizioni generali del paziente, del tipo e della durata dell'intervento. Si deve tener conto della dose iniziale nel determinare dosi supplementari. Somministrazione per via endovenosa: per evitare bradicardia si raccomanda di somministrare una piccola dose endovena di un anticolinergico appena prima dell'induzione. Per prevenire nausea e vomito puo' essere somministrato unfarmaco antiemetico. Uso come adiuvante analgesico: in pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia generale, dosi di Disufen di 0,5-5 mcg/Kg procurano analgesia profonda, riducendo la risposta simpatica alla stimolazione chirurgica e mantenendo stabilita' cardiovascolare. La durata dell'attivita' e' correlata alla dose. Una dose di 0,5 mcg/Kg ha una durata attesa di 50 minuti. Dosi supplementari di 10-25 mcg devono essere adattate alle esigenze di ciascun paziente e al restante tempo previsto di durata dell'intervento. Uso come agente anestetico: quando viene usato in dosi >=8 mcg/Kg Disufen induce sonno e mantiene un livello profondo di analgesia correlato alla dose senza uso di anestetici aggiuntivi. Inoltre, vengono attenuate le risposte simpatiche ed ormonali allo stimolo chirurgico. Dosi supplementari di 25-50 mcg sono generalmente sufficienti a mantenere stabilita' cardiovascolare durante l'anestesia. Uso negli anziani e in speciali gruppi di pazienti: come con altri oppiacei, la dose deve essere ridotta negli anziani e nei pazienti debilitati (vedi paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: datala larga variabilita' dei parametri farmacocinetici nei neonati non e' possibile fissare una dose raccomandata (vedere anche paragrafi 4.4 e 5.2). Bambini > 1 mese: il pretrattamento con un anticolinergico come l'atropina e' raccomandato per tutti i dosaggi, a meno di specifichecontroindicazioni. Induzione dell'anestesia: Disufen puo' essere somministrato mediante iniezione in bolo lenta di 0,2-0,5 mcg/kg in 30 secondi o in un tempo piu' lungo in combinazione con un agente che induceanestesia. Per interventi maggiori (ad esempio interventi cardiaci) e' possibile somministrare dosi fino a 1 mcg/kg. Mantenimento dell'anestesia in pazienti ventilati: Disufen puo' essere somministrato come parte di anestesia bilanciata. Il dosaggio dipende dalla dose degli agenti anestetici usati in concomitanza, dal tipo e durata dell'intervento. Una dose iniziale di 0,3-2 mcg/ kg somministrata mediante iniezione in bolo lenta oltre i 30 secondi puo' essere seguita da una dose addizionale di 0,1-1 mcg/kg come richiesto fino a un massimo totale di 5 mcg/kg negli interventi cardiaci. Somministrazione per via epidurale: prima di iniettare Disufen si deve verificare il posizionamento appropriato di un ago o del catetere nello spazio epidurale. Uso per il controllo post-operatorio del dolore: e' previsto che una dose iniziale di 30-50 mcg procuri un adeguato sollievo dal dolore per 4-6 ore. Nel casoin cui si rilevi diminuzione dell'effetto analgesico, si possono somministrare dosi addizionali di 25 mcg in bolo. Uso come adiuvante analgesico durante il travaglio ed il parto: l'aggiunta di 10 mcg di Disufen alla bupivacaina epidurale (0,125%-0,25%) procura una analgesia di durata piu' lunga e di qualita' migliore. Se necessario, possono esseresomministrate altre dosi della associazione senza superare la dose complessiva di 30 mcg di sufentanil in quanto fino a tale dose non influenza la condizione della madre e del neonato. Popolazione pediatrica: Disufen deve essere somministrato ai bambini per via epidurale solo daanestesisti specializzati nell'anestesia epidurale pediatrica e nel trattamento degli effetti depressivi respiratori degli oppioidi. Appropriate attrezzature per la rianimazione, inclusi dispositivi per l'intubazione e un antagonista degli oppioidi devono essere prontamente disponibili. I pazienti pediatrici devono essere monitorati per le funzioni respiratorie per almeno 2 ore dopo la somministrazione epidurale di Disufen. L'uso epidurale di Disufen in pazienti pediatrici e' stato documentato solo in un numero limitato di casi. Bambini > 1 anno: una dose singola in bolo di 0,25 - 0,75 mcg/kg di Disufen somministrata durante un intervento induce sollievo al dolore per un periodo che va da 1a 12 ore. La durata effettiva dell'analgesia e' influenzata dall'intervento chirurgico e dall'uso concomitante di un anestetico locale amidico per via epidurale. Bambini < 1 anno: la sicurezza e l'efficacia diDisufen in bambini al di sotto di 1 anno di eta' non sono state stabilite (vedere anche paragrafi 4.4. e 5.1). I dati attualmente disponibili per i bambini oltre i 3 mesi sono descritti al paragrafo 5.1, ma non e' possibile una raccomandazione sulla posologia. Per i neonati e bambini al di sotto di 3 mesi i dati non sono disponibili.

CONSERVAZIONE

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Per evitare bradicardia si raccomanda di somministrare una piccola dose endovena di un anticolinergico appena prima dell'induzione. Per prevenire nausea e vomito puo' essere somministrato un farmaco antiemetico. L'uso concomitante di Disufen e farmaci sedativi come le benzodiazepine o farmaci correlati puo' portare a sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di questi farmaci sedativi dovrebbe essere riservata ai pazientiper i quali non sono possibili trattamenti alternativi. Se si decide di prescrivere DISUFEN insieme a medicinali sedativi, deve essere utilizzata la dose efficace piu' bassa e la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. I pazienti devono essere monitorati attentamente per l'eventuale comparsa di segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. Pertanto si raccomanda fortemente di informarei pazienti e le persone che se ne prendono cura di prestare attenzione a questi sintomi (vedere sezione 4.5). Come per tutti gli oppioidi potenti, la depressione respiratoria e' dose-dipendente e puo' essere risolta dagli antagonisti specifici (naloxone); puo' essere necessario procedere alla somministrazione di dosi ripetute di naloxone, o di altri antagonisti oppiacei, dal momento che la depressione respiratoria puo' durare piu' a lungo dell'azione dell'antagonista oppiaceo. Depressione respiratoria marcata si associa a profonda analgesia. Puo' persistere nel periodo postoperatorio, e puo' intervenire se Disufen viene somministrato per via endovenosa. Per questi motivi si impone un'accurata sorveglianza del paziente e si debbono avere sempre a disposizione apparecchiature per rianimazione e farmaci narco-antagonisti. L'iperventilazione durante la narcosi puo' alterare la sensibilita' del paziente alla CO 2 ed influenzare la respirazione dopo l'intervento. Si puo'verificare l'eventuale insorgenza di rigidita' muscolare, che puo' interessare i muscoli toracici, ma puo' essere evitata adottando i seguenti accorgimenti: iniettare lentamente il farmaco in vena (sufficientein genere per i dosaggi piu' bassi), premedicazione con benzodiazepine e uso di miorilassanti. Si possono manifestare movimenti mioclonici non epilettici. Se il paziente riceve una dose insufficiente di anticolinergico o se Disufen viene associato a miorilassanti non vagolitici,possono insorgere bradicardia e asistolia. La bradicardia puo' esseretrattata con atropina. Gli oppiacei possono indurre ipotensione arteriosa, specialmente in pazienti ipovolemici; per questo motivo si debbono adottare accorgimenti adeguati per mantenere una pressione arteriosa stabile. La somministrazione rapida in bolo di oppiacei va evitata in pazienti con condizioni endocraniche compromesse; in tali pazienti la diminuzione transitoria nella pressione arteriosa media viene occasionalmente accompagnata da una riduzione di breve durata della pressione di perfusione cerebrale. I pazienti in terapia cronica con oppiacei o con storia di narcodipendenza possono richiedere dosaggi piu' elevati. Si raccomanda di ridurre il dosaggio di Disufen nei pazienti debilitati e negli anziani. Gli oppiacei debbono essere usati con cautela nei pazienti con: ipotiroidismo non trattato, malattie polmonari, ridotta capacita' respiratoria, etilismo, alterata funzionalita' epatica o renale. Tali pazienti richiedono anche un prolungato monitoraggio postoperatorio. Popolazione pediatrica: data l'ampia variabilita' dei parametri farmacocinetici nei neonati esiste un rischio di sovra- o sotto- dosaggio del sufentanil per via endovenosa nel periodo neonatale. Vedere anche paragrafi 4.2 e 5.2. La sicurezza e l'efficacia del Disufen nei bambini al di sotto di un anno non e' stata ancora stabilita (vedere anche paragrafi 4.2 e 5.1). Con la somministrazione epidurale, si deve procedere con cautela in presenza di depressione respiratoria o di funzione respiratoria compromessa ed in presenza di sofferenza fetale.Il paziente deve essere attentamente monitorato per almeno un'ora dopo ciascuna dose, poiche' la depressione respiratoria puo' intervenire in tempi brevi. Tolleranza e Disturbo da Uso di Oppiacei (abuso e dipendenza): in seguito a somministrazione ripetuta di oppioidi possono svilupparsi tolleranza, dipendenza fisica e psicologica e disturbo da uso di oppioidi (OUD - opioide use disorder). L'abuso o l'uso improprio intenzionale di Disufen puo' portare a un sovradosaggio e/o al decesso. Il rischio di sviluppare OUD e' maggiore nei pazienti con anamnesi personale o familiare (genitori o fratelli/sorelle) di disturbi da uso di sostanze (compreso il disturbo da uso di alcol), negli attuali consumatori di tabacco o nei pazienti con anamnesi personale di altri disturbi della salute mentale (ad esempio depressione maggiore, ansia e disturbi della personalita'). I pazienti dovranno essere monitorati per rilevare i segni di comportamento di ricerca compulsiva di sostanze (ad esempio richieste troppo anticipate di una nuova fornitura). Cio' include la revisione degli oppioidi e dei farmaci psicoattivi (come le benzodiazepine) concomitanti. Per i pazienti con segni e sintomi di OUD, si consiglia di prendere in considerazione il consulto con uno specialista delle dipendenze. Interruzione del trattamento e sindrome da astinenza: la somministrazione ripetuta a intervalli di breve termine per periodi prolungati puo' portare allo sviluppo di una sindrome da astinenza dopo l'interruzione della terapia. Sintomi successivi alla sospensione di Disufen, inclusi tachicardia, ipertensione e agitazione, sono stati riportati raramente in seguito a brusca interruzione, in particolare dopo una somministrazione prolungata di oltre 3 giorni. Laddove riportato, la reintroduzione e la riduzione graduale dell'uso sono state vantaggiose. Effetti gastrointestinali: in quanto agonista del recettore u degli oppioidi, sufentanil puo' rallentare la motilita' gastrointestinale. Pertanto, Disufen deve essere usato con cautela nei pazienti a rischio di ileo. In quanto agonista del recettore u degli oppioidi, sufentanil puo' causare spasmi dello sfintere di Oddi. Pertanto,Disufen deve essere usato con cautela nei pazienti con malattia dellevie biliari, inclusa pancreatite acuta. Iperalgesia indotta da oppioidi: come con altri oppioidi, in caso di insufficiente controllo del dolore in risposta a un aumento della dose di sufentanil deve essere considerata la possibilita' di iperalgesia indotta da oppioidi. Potrebbe essere indicata una riduzione della dose o la sospensione/revisione del trattamento con sufentanil. Disturbi respiratori legati al sonno: gli oppioidi possono causare disturbi respiratori legati al sonno, incluse apnea centrale del sonno (CSA - central sleep apnea) e ipossiemia correlata al sonno. L'uso di oppioidi aumenta il rischio di CSA in mododose-dipendente.

INTERAZIONI

Il metabolismo dei farmaci oppioidi puo' essere inibito dagli I-MAO. In funzione di cio' gli effetti del sufentanil, inclusa la depressionerespiratoria, possono risultare piu' marcati e prolungati. La somministrazione di I-MAO dovrebbe pertanto essere sospesa circa 2 settimane prima dell'impiego del sufentanil. Farmaci deprimenti il SNC quali: barbiturici, benzodiazepine, derivati fenotiazinici, anestetici gassosi alogenati nonche' l'alcool, possono aumentare l'effetto deprimente degli oppioidi sul centro del respiro. L'uso concomitante di oppioidi e gabapentinoidi (gabapentin e pregabalin) aumenta il rischio di sovradosaggio di oppioidi, depressione respiratoria e morte. Nel caso in cui ipazienti abbiano assunto questi farmaci, la dose di Disufen dovra' essere minore di quella utilizzata abitualmente. Nello stesso modo, in seguito alla somministrazione di Disufen, dovra' essere ridotto il dosaggio degli altri farmaci deprimenti il SNC, eventualmente in uso. Sebbene il sufentanil sia metabolizzato soprattutto a carico del citocromoumano P450 3A4, non e' stata osservata alcuna inibizione in-vivo da parte dell'eritromicina, un noto inibitore del citocromo. Anche se mancano dati clinici, i dati in-vitro suggeriscono che altri potenti inibitori del citocromo P450 3A4 (ad es. chetoconazolo, itraconazolo, ritonavir) possono inibire il metabolismo del sufentanil, con conseguente aumento del rischio di depressione respiratoria prolungata o ritardata.L'uso concomitante di tali farmaci richiede quindi speciali cure e osservazioni del paziente; in particolare, potrebbe essere necessario diminuire la dose di Disufen. L'uso concomitante di oppioidi con medicinali sedativi come benzodiazepine o sostanze correlate aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressivo additivo sul SNC. La dose e la durata dell'uso concomitante deve essere limitata (vedere sezione 4.4).

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti secondari riscontrati con maggior frequenza riguardano: depressione respiratoria, apnea, rigidita' muscolare (che puo' coinvolgere anche i muscoli toracici), movimenti mioclonici, bradicardia, ipotensione transitoria, nausea, vomito, vertigine, ritenzione urinaria e stato euforico. Va rilevato che l'incidenza di nausea e vomito viene sensibilmente ridotta da un'adeguata analgesia pre- e post-operatoria. Alcuni degli effetti secondari citati possono inoltre venire corretti mediante un'adeguata applicazione delle tecniche anestesiologiche routinarie (respirazione assistita, cateterismo ecc). Altri effetti indesiderati riscontrati con minore frequenza sono: laringospasmo e/o broncospasmo; reazioni allergiche, asistolia; ma dal momento che durante l'anestesia vengono somministrati contemporaneamente piu' farmaci, non e'certo se ci sia una relazione causale con il farmaco. Vedi inoltre ilparagrafo "Avvertenze speciali e precauzioni di impiego". Nell'impiego epidurale possono manifestarsi prurito e sedazione. L'incidenza e lagravita' di depressione respiratoria precoce con la somministrazione epidurale puo' essere minore se viene aggiunta epinefrina. La sicurezza del sufentanil e' stata valutata in 650 soggetti trattati con sufentanil che hanno partecipato a 6 studi clinici. Di questi, 78 soggetti hanno partecipato a 2 studi su sufentanil somministrato per via endovenosa come agente anestetico per l'induzione e il mantenimento dell'anestesia in soggetti sottoposti ad interventi chirurgici importanti (bypass dell'arteria coronarica o interventi a cuore aperto). I restanti 572 pazienti hanno partecipato a 4 studi su sufentanil per somministrazione epidurale come analgesico post-operatorio o come analgesico aggiunto alla bupivacaina epidurale durante il travaglio e il parto per via vaginale. Questi soggetti hanno preso almeno una dose di sufentanil e fornito i dati di sicurezza. Sulla base dei dati aggregati di sicurezza provenienti da questi studi clinici, le reazioni avverse piu' comunemente riportate (>= 5% incidenza) includevano (con% incidenza): sedazione (19,5); prurito (15,2); nausea (9,8); vomito (5,7). Includendo le reazioni avverse sopramenzionate, di seguito vengono illustrate le reazioni avverse che sono state riportate con l'uso di sufentanil sia negli studi clinici che nell'esperienza post-commercializzazione. Le categorie di frequenza indicate utilizzano la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (da >=1/100 a <1/10), non comune (da >=1/1000 a < 1/100), raro (da >= 1/10.000 a < 1/1000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Non comune (>=1/1000 e < 1/100): rinite. Disturbi del sistema immunitario. Non comune (>=1/1000 e <1/100): ipersensibilita'; non nota: shock anafilattico, reazioni anafilattiche, reazioni anafilattoidi. Disturbi psichiatrici. Non comune (>=1/1000 e < 1/100): apatia, nervosismo. Disturbi del sistema nervoso.Molto comune (>=1/10): sedazione; comune (>=1/100 e <1/10): tremore neonatale, capogiri, cefalea; non comune (>=1/1000 e < 1/100): atassia,discinesia neonatale, distonia, iperreflessia, ipertonia, ipocinesia neonatale, sonnolenza; non nota: coma, convulsioni, contrazioni muscolari involontarie. Patologie dell'occhio. Non comune (>=1/1000 e < 1/100): disturbi visivi; non nota: miosi. Patologie cardiache. Comune (>=1/100 e <1/10): tachicardia; non comune (>=1/1000 e < 1/100): blocco atrioventricolare, cianosi, bradicardia, aritmia, elettrocardiogramma anormale; non nota: arresto cardiaco. Patologie vascolari. Comune (>=1/100 e <1/10): ipertensione, ipotensione, pallore; non nota: shock. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune (>=1/100 e <1/10): cianosi neonatale; non comune (>=1/1000 e < 1/100): broncospasmo, ipoventilazione, disfonia, tosse, singhiozzo, disturbi respiratori; nonnota: arresto respiratorio, apnea, depressione respiratoria, edema polmonare, laringospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune (>=1/100 e<1/10): nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune (>=1/10): prurito; comune (>=1/100 e <1/10): decolorazione della pelle; non comune (>=1/1000 e < 1/100): dermatiti allergiche, iperidrosi, rash, rash neonatale, cute secca; non nota: eritema. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Comune (>=1/100 e <1/10): contrazioni muscolari involontarie; non comune (>=1/1000 e < 1/100): mal di schiena, ipotonia neonatale, rigidita' muscolare; non nota: spasmi muscolari. Patologie renali ed urinarie. Comune (>=1/100 e <1/10): ritenzione urinaria, incontinenza urinaria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.Comune (>=1/100 e <1/10): piressia; non comune (>=1/1000 e < 1/100): ipotermia, diminuzione della temperatura corporea, aumento della temperatura corporea, brividi, reazione al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, dolore. Popolazione pediatrica: la frequenza, tipo e gravita' degli effetti indesiderati nei bambini sono attesi essere gli stessi degli adulti. Segnalazioni delle reazioni avverse sospette. La reazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: sebbene gli studi sull'animale non abbiano evidenziato alcun effetto teratogeno diretto, la sicurezza di sufentanil per via endovenosa nella donna gravida non e' stata fino ad oggi sufficientementedocumentata (vedere paragrafo 5.3). Come per altri farmaci, i rischi devono essere valutati rispetto ai potenziali benefici per il paziente. Studi clinici controllati, effettuati durante il travaglio del parto, hanno dimostrato che Disufen associato alla bupivacaina epidurale indosi complessive fino a 30 mcg non ha effetti nocivi sulla madre o sul neonato, tuttavia l'uso per via endovenosa e' controindicato duranteil travaglio del parto. Disufen supera la placenta. Dopo somministrazione epidurale di una dose completa non superiore a 30 mcg, e' stata riscontrata nella vena ombelicale una concentrazione plasmatica media pari a 0.016 ng/ml. Dovra' comunque essere sempre disponibile un antidoto per il neonato. Allattamento: Disufen e' escreto nel latte materno.Deve essere usata cautela quando il sufentanil viene somministrato a donne in allattamento.

Codice: 036323018
Codice EAN:

Codice ATC: N01AH03
  • Sistema nervoso
  • Anestetici
  • Anestetici generali
  • Anestetici oppioidi
  • Sufentanil
Temperatura di conservazione: al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: FIALA

SOLUZIONE INIETTABILE

60 MESI

FIALA