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CORTRIUM EV IM 1FL 20MG/2ML Produttore: ESSETI FARMACEUTICI SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

CORTRIUM POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Corticosteroidi sistemici, glucocorticoidi.

PRINCIPI ATTIVI

Questo farmaco da 20 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile. Un flaconcino di polvere contiene: metilprednisolone sodio succinato 26,5 mg corrispondente a metilprednisolone 20 mg. Questo farmaco da 40 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile. Un flaconcino di polvere contiene: metilprednisolone sodio succinato 53,0 mg corrispondente a metilprednisolone 40 mg. Questo farmaco da 120 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile. Un flaconcino di polvere contiene: metilprednisolone sodio succinato 159,0 mg corrispondente a metilprednisolone 120 mg. Questo farmaco da 500 mg polvere per soluzione iniettabile. Un flaconcino di polvere contiene: metilprednisolone sodio succinato 663,0 mg corrispondente a metilprednisolone 500 mg.

ECCIPIENTI

Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Disordini endocrini: insufficienza adrenocorticale acuta (l'idrocortisone o il cortisone sono i farmaci di scelta: l'aggiunta di mineralcorticoidi puo' essere necessaria, soprattutto quando vengono usati gli analoghi sintetici). Malattie del collagene: durante una riacutizzazione o come terapia di mantenimento in particolari casi di Lupus eritematosus sistemico. Alterazioni dermatologiche: pemfigo; eritema multiforme grave (Sindrome di Stevens-Johnson); dermatite esfoliativa. Stati allergici. Controllo di condizioni allergiche gravi o inabilitanti non rispondenti alla terapia tradizionale, in caso di: asma bronchiale; dermatite da contatto; malattia da siero; reazioni di ipersensibilita' aifarmaci; edema angioneurotico, orticaria, shock anafilattico (in aggiunta all'adrenalina). Malattie gastrointestinali: colite ulcerosa (terapia sistemica o come clistere ritentivo o a goccia per far superare al paziente una fase particolarmente critica della malattia), ileite segmentaria. Stati edematosi: per indurre la diuresi o la remissione della proteinuria nella sindrome nefrosica senza uremia o di tipo idiopatico o dovute a lupus eritematosus sistemico. Sistema nervoso centrale:edema cerebrale da tumore primario o metastatico e/o associato a terapia chirurgica o radiante, riacutizzazioni della sclerosi multipla, lesioni acute del midollo spinale. Il trattamento deve iniziare entro 8 ore dal verificarsi del trauma. Affezioni neoplastiche. Trattamento palliativo di: leucemie e linfomi negli adulti, leucemia acuta dell'infanzia. Terapia palliativa dei tumori in fase molto avanzata. Questo medicinale puo' anche essere usato nelle seguenti condizioni: neurodermite generalizzata. Febbre reumatica acuta. Shock grave: emorragico, traumatico, chirurgico. Nei casi di shock grave, l'uso di questo farmaco endovena puo' aiutare nel ripristino della situazione emodinamica. La terapia corticosteroidea non deve essere considerata come sostituzione dei metodi standard per combattere lo shock ma esperienze recenti indicano che l'uso concomitante di dosi massive di corticosteroidi, insieme ad altre misure terapeutiche, puo' aumentare l'indice di sopravvivenza. Ustioni esofagee: in caso di ustioni esofagee dovute ad ingestionedi agenti caustici, la terapia corticosteroidea ha diminuito l'incidenza di aderenze e di morbilita'. Per esplicare la loro azione i corticosteroidi devono essere somministrati entro 48 ore dalla avvenuta ustione. Uno steroide a rapida azione come questo farmaco puo' essere somministrato insieme a fluidi e antibiotici, quale trattamento iniziale. Dopo esofagoscopia la somministrazione del farmaco puo' essere interrotta in pazienti che non presentano ustioni. Il trattamento di questi pazienti con danno esofageo devono continuare con metilprednisolone acetato iniettabile o compresse, se tollerato, piu' antibiotici e drenaggio. Prevenzione della nausea e del vomito associati a chemioterapia antitumorale. Terapia adiuvante nelle gravi pneumopatie da Pneumocystis jiroveci in soggetti affetti da A.I.D.S. La somministrazione deve essere effettuata entro 24 ore dall'inizio del trattamento antimicrobico.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Questo farmaco e' inoltre controindicato: in pazienti con infezioni micotiche sistemiche; nell'utilizzo per somministrazione intratecale; nell'utilizzo per somministrazione per via epidurale. La somministrazione di vaccini vivi, vivi attenuati e' controindicata in pazienti che ricevono dosi immunosoppressive di corticosteroidi.

POSOLOGIA

Uso intramuscolare ed endovenoso. Quando e' richiesto un trattamento ad alte dosi, la dose raccomandata di questo medicinale (metilprednisolone sodio succinato) e' di 30 mg/kg somministrata per via endovenosa in un intervallo di tempo di almeno 30 minuti. Questa dose puo' essereripetuta ogni 4-6 ore per un periodo di 48 ore. La dose iniziale deveessere somministrata per via endovenosa nell'arco di piu' minuti. In generale, la terapia con corticosteroidi a dosi elevate deve essere continuata solo sino a che la condizione del paziente si sia stabilizzata; generalmente non oltre le 48-72 ore. Sebbene gli effetti indesiderati associati alla terapia con corticoidi a dose elevata per breve termine siano rari, si puo' verificare un'ulcera peptica. Puo' essere indicata una terapia anti-acida profilattica. Quando e' richiesto un trattamento mediante la somministrazione endovenosa in bolo di questo farmaco per stati patologici in riacutizzazione e/o non piu' responsivi alla terapia standard, quali quelli sotto elencati, i dosaggi consigliatisono i seguenti: sclerosi multipla: 1 g/die e.v. per 3 giorni o per 5giorni; stati edematosi (glomerulonefrite, nefrite lupica): 30 mg/kg e.v. a giorni alterni o 1 g/die e.v. per 3, 5 o 7 giorni. Tali schemi possono essere ripetuti qualora non si fosse notato un miglioramento entro la settimana successiva alla fine del trattamento, o qualora le condizioni del paziente lo suggerissero. Lesioni acute del midollo spinale: gli schemi posologici che seguono si riferiscono alla sola indicazione delle lesioni acute del midollo spinale. Per i pazienti trattatientro 3 ore dal trauma : somministrare 30 mg/kg e.v., di questo farmaco in bolo nell'arco di 15 minuti, seguito da un intervallo di 45 minuti e quindi da un'infusione di mantenimento di 5,4 mg/kg per ora durante le successive 23 ore. Per i pazienti trattati tra le 3 e le 8 ore dal trauma: somministrare 30 mg/kg e.v., di questo medicinale in bolo nell'arco di 15 minuti, seguito da un intervallo di 45 minuti e quindi da un'infusione di mantenimento di 5,4 mg/kg per ora durante le successive 47 ore. Per la pompa d'infusione deve essere utilizzato un sito endovenoso distinto. Il trattamento deve iniziare entro 8 ore dal verificarsi del trauma. Terapia palliativa nel tumore in fase molto avanzata: 120 mg/die e.v. fino a 8 settimane, hanno dimostrato di migliorare significativamente dolore, nausea/vomito, anoressia, astenia ed ansia.Nella prevenzione della nausea e del vomito associati a chemioterapiaantitumorale sono consigliati i seguenti schemi posologici: nella chemioterapia da lieve a moderatamente emetizzante, somministrare: 120-240 mg di metilprednisolone sodio succinato da solo o associato ad una fenotiazina clorurata un'ora prima della chemioterapia, seguito da una seconda dose di metilprednisolone sodio succinato al momento della chemioterapia, e da una dose finale di metilprednisolone sodio succinato da somministrarsi prima che il paziente venga dimesso per garantire una copertura antiemetica prolungata dopo che il paziente ha lasciato l'ospedale; nella chemioterapia altamente emetizzante, somministrare: 240 mg di metilprednisolone sodio succinato + 1-2,5 mg di droperidolo o 1,5-2 mg/kg di metoclopramide un'ora prima della chemioterapia. Una seconda dose di metilprednisolone sodio succinato deve essere somministrata al momento della chemioterapia. Una dose finale di metilprednisolone sodio succinato e' somministrata prima che il paziente venga dimesso per garantire una copertura antiemetica prolungata dopo che il paziente ha lasciato l'ospedale. Terapia adiuvante della polmonite da Pneumocystis jiroveci grave nei pazienti con A.I.D.S.: 0,5 mg/kg ogni 6 oreper un periodo di 10 giorni. La somministrazione deve avvenire entro 24 ore dall'inizio della terapia antimicrobica. Nelle altre indicazioni la dose iniziale puo' variare da 10 a 40 mg di metilprednisolone a seconda della condizione clinica da trattare. Dosi piu' elevate possonoessere richieste per il trattamento a breve termine di condizioni acute e gravi. La dose iniziale deve essere somministrata per via endovenosa nell'arco di piu' minuti. Le dosi successive possono essere somministrate per via endovenosa o intramuscolare ad intervalli determinati sulla base della risposta del paziente e delle sue condizioni cliniche. La terapia corticosteroidea e' una terapia adiuvante e non sostitutiva della terapia convenzionale. La dose puo' essere ridotta nei neonati e nei bambini, ma deve essere determinata soprattutto in funzione della gravita' delle condizioni e della risposta del paziente, piuttostoche dalla sua eta' e dal suo peso. Essa non deve essere inferiore a 0,5 mg/kg/die. Il dosaggio deve essere diminuito gradualmente quando ilfarmaco e' stato somministrato per piu' giorni. Qualora, durante il trattamento di una malattia cronica, fosse notato un periodo di remissione spontanea il farmaco deve essere sospeso. Questo farmaco puo' essere somministrato mediante iniezione endovenosa o intramuscolare o per infusione endovenosa. Per il trattamento iniziale di emergenza, la viadi somministrazione preferita e' quella endovenosa.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale da 20 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile. Conservare ad una temperatura al di sotto dei 25 gradi C. Questo medicinale da 40 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile. Questo medicinale da 120 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioneiniettabile.Questo medicinale da 500 mg polvere per soluzione iniettabile. Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Dal momento che l'insorgenza di effetti indesiderati e' in rapporto al dosaggio e alla durata del trattamento, e' necessario valutare attentamente tali fattori in ogni singolo paziente. In corso di terapia si suggerisce di ridurre gradualmente la posologia allo scopo di trovare la piu' bassa dose di mantenimento. Effetti immunosoppressivi/aumentata suscettibilita' alle infezioni: i corticosteroidi possono aumentare la suscettibilita' alle infezioni, possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti; valutare l'opportunita' di istituire un'adeguata terapia antibiotica. Puo' verificarsi una diminuzione della resistenza e incapacita' di localizzare l'infezione durante il trattamento con corticosteroidi. Infezioni causate da virus, batteri, funghi, protozoi e organismi elmintici in ogni parte del corpo possono essere associate all'usodei corticosteroidi da soli o in associazione ad altri agenti immunosoppressori che hanno effetto sull'immunita' cellulare, umorale e sullafunzione neutrofila. Queste infezioni possono essere lievi, ma anche gravi ed in alcuni casi fatali. All'aumentare delle dosi di corticosteroidi aumenta il tasso di incidenza delle infezioni. Persone trattate con farmaci immunosoppressori sono piu' suscettibili alle infezioni rispetto ad individui sani. Varicella e morbillo, ad esempio, possono avere un decorso piu' serio o anche fatale in bambini non immuni o in adulti sottoposti a terapia con corticosteroidi. La somministrazione di vaccini vivi o attenuati e' controindicata in pazienti che ricevono dosi immunosoppressive di corticosteroidi. Diminuendo la risposta immunitaria, il metilprednisolone puo' aumentare gli effetti indesiderati dei vaccini viventi, fino ad arrivare allo sviluppo di malattie dovute alla disseminazione virale. Vaccini morti o inattivi possono essere somministrati a pazienti che ricevono dosi immunosoppressive di corticosteroidi, sebbene la risposta a questi vaccini puo' essere diminuita. Inpazienti che ricevono dosi non-immunosoppressive di corticosteroidi possono essere intraprese particolari procedure di immunizzazione. Durante il trattamento corticosteroideo i pazienti non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Non effettuare altri procedimenti di immunizzazione in pazienti sotto terapia corticosteroidea, particolarmente a dosi elevate, a causa dei rischi possibili di complicazioni neurologiche e di una diminuita risposta anticorpale. La somministrazione di corticosteroidi puo' ridurre o abolire la risposta ai test cutanei. L'impiego di questo medicinale nella tubercolosi attiva va limitato a quei casi di malattia fulminante o disseminata in cui il corticosteroide e' usato per il trattamento della malattia sotto un opportuno regime antitubercolare. Se i corticosteroidi sono somministrati in pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, e' necessaria una stretta sorveglianza in quanto si puo' verificare una riattivazione della malattia in particolare nei pazienti immunocompromessi nei quali deve essere valutata l'opportunita' di una terapia antitubercolare. In questi pazienti deve inoltre essere considerata la possibilita'di attivazione di altre infezioni latenti. Durante una terapia prolungata, deve essere istituita una copertura chemioprofilattica. Si sono verificati casi di sarcoma di Kaposi in pazienti trattati con corticosteroidi. L'interruzione del trattamento puo' portare a regressione della malattia. Effetti sul sistema immunitario: possono verificarsi reazioni allergiche. Poiche' si sono avuti rari casi di reazioni cutanee ereazioni anafilattiche/anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapiacon corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmente quando il paziente risulti alla anamnesi allergico ai medicinali. Effetti sul sistema endocrino: nei pazienti in terapia corticosteroidea sottoposti a stress inusuale,e' indicato un aumento della dose di corticosteroidi ad azione rapidaprima, durante e dopo la condizione stressante. Dosi farmacologiche di corticosteroidi somministrati per periodi prolungati possono condurre a soppressione del sistema ipotalamo-pituitario-surrenalico (HPA) (insufficienza corticosurrenale secondaria). Il grado e la durata dell'insufficienza corticosurrenale secondaria e' variabile nei pazienti e dipende dalla dose, frequenza, tempo di somministrazione e durata dellaterapia con glucocorticoidi. Questo effetto puo' essere minimizzato con una terapia a giorni alterni. Inoltre, l'interruzione brusca del trattamento con glucocorticoidi puo' portare all'insufficienza corticosurrenale acuta con un esito fatale. L'insufficienza surrenalica secondaria indotta dal farmaco puo' essere minimizzata mediante una riduzionegraduale del dosaggio. Questo tipo di insufficienza relativa puo' persistere per mesi dopo l'interruzione della terapia; pertanto, se il paziente e' soggetto a condizioni di stress durante questo periodo, si deve adottare una idonea terapia ormonale. Una "sindrome da astinenza" da steroidi apparentemente non correlata a insufficienza corticosurrenalica, puo' verificarsi anche dopo l'interruzione improvvisa di glucocorticoidi. Questa sindrome comprende sintomi quali: anoressia, nausea,vomito, letargia, mal di testa, febbre, dolori articolari, desquamazione, mialgia, perdita di peso e/o ipotensione. Questi effetti si pensasiano dovuti al cambiamento repentino della concentrazione di glucocorticoidi, piuttosto che bassi livelli di corticosteroidi. Dato che i glucocorticoidi possono causare o aggravare la sindrome di Cushing, la loro somministrazione deve essere evitata nei pazienti con la malattiadi Cushing. Nei pazienti con ipotiroidismo, l'effetto dei corticosteroidi e' aumentato. Metabolismo e nutrizione: i corticosteroidi, incluso il metilprednisolone, possono aumentare i livelli di glucosio nel sangue, peggiorare un diabete preesistente e predisporre al diabete mellito i pazienti sottoposti a terapia prolungata con corticosteroidi. Poiche' la secrezione mineralcorticoide puo' essere alterata, somministrare in associazione sali e/o farmaci ad attivita' mineralcorticoide. Disturbi psichiatrici: i corticosteroidi possono provocare disturbi psichiatrici quali: euforia, insonnia, sbalzi d'umore, cambiamenti di personalita', depressione grave fino a evidenti manifestazioni psicotiche. Inoltre, una instabilita' emotiva preesistente o tendenze psicotichepossono essere aggravate dai corticosteroidi che in tal caso vanno somministrati solo nei casi di effettiva necessita' e sotto stretta sorveglianza. Steroidi per uso sistemico possono causare reazioni avverse di tipo psichiatrico potenzialmente severe.

INTERAZIONI

Il metilprednisolone e' un substrato dell'enzima del citocromo P450 (CYP) ed e' principalmente metabolizzato dall'enzima CYP3A4. L'enzima CYP3A4 e' l'enzima dominante della piu' abbondante sottofamiglia CYP nel fegato dell'uomo adulto. Questo catalizza la 6beta-idrossilazione degli steroidi, passaggio fondamentale nel metabolismo di fase I sia peri corticosteroidi di sintesi che per quelli endogeni. Molte altre sostanze sono substrati del CYP3A4, alcune delle quali (cosi' come altri farmaci) hanno dimostrato di alterare il metabolismo dei glucocorticoidi per induzione (up-regolazione) o inibizione dell'enzima CYP3A4. Inibitori del CYP3A4: i medicinali che inibiscono l'attivita' del CYP3A4 generalmente diminuiscono la clearance epatica e aumentano la concentrazione plasmatica dei medicinali substrato del CYP3A4, tra cui il metilprednisolone. In presenza di un inibitore del CYP3A4 puo' essere necessario titolare la dose di metilprednisolone per evitare tossicita' dasteroidi. Induttori del CYP3A4: i medicinali che inducono l'attivita'del CYP3A4 generalmente aumentano la clearance epatica, generando unadiminuzione della concentrazione plasmatica dei medicinali substrato del CYP3A4. La co-somministrazione puo' richiedere un aumento della dose di metilprednisolone per ottenere gli effetti attesi. Substrati delCYP3A4: in presenza di un altro substrato del CYP3A4 la clearance epatica del metilprednisolone puo' essere alterata, con la conseguente necessita' di aggiustamento della dose. E' possibile che gli effetti indesiderati associati all'uso della singola sostanza si verifichino maggiormente se i farmaci sono co-somministrati. Effetti di mediazione nonCYP3A4 dipendenti: altre interazioni o effetti che possono verificarsi con il metilprednisolone sono descritti di seguito. Il riassunto seguente fornisce una lista e la descrizione delle interazioni e degli effetti piu' comuni o clinicamente importanti che si possono verificare con il metilprednisolone. Effetti ed interazioni di medicinali e sostanze con il metilprednisolone. Antibatterico; isoniazide: inibitore delcyp3a4. Vi è anche un potenziale aumento dell'effetto del metilprednisolone sul tasso di acetilazione e la clearance di isoniazide. Antibiotico, antitubercolare; rifampicina: induttore del cyp3a4. Anticoagulanti (orali): l'effetto del metilprednisolone sugli anticoagulanti oraliè variabile. Sono stati riportati casi in cui l'azione degli anticoagulanti sono risultati aumentati o ridotti se somministrati contemporaneamente ai corticosteroidi. Pertanto l'indice di coagulazione deve essere monitorato per mantenere l'effetto anticoagulante atteso. Anticonvulsivanti; carbamazepina: induttore (e substrato) del cyp3a4. Anticonvulsivanti; fenobarbital; fenitoina: induttori del cyp3a4. Anticolinergici; bloccanti neuromuscolari: i corticosteroidi possono influenzare l'effetto degli anticolinergici. È stata osservata una miopatia acuta in caso di somministrazione contemporanea di alte dosi di corticosteroidi e anticolinergici, quali i bloccanti neuromuscolari. È stato riportato antagonismo degli effetti bloccanti neuromuscolari di pancuronio evecuronio in pazienti che prendevano corticosteroidi. Questo tipo di interazione è possibile con tutti i bloccanti neuromuscolari di tipo competitivo. Anticolinesterasici: gli steroidi possono ridurre gli effetti degli anticolinesterasici nella miastenia grave. Antidiabetici: poiché i corticosteroidi possono aumentare le concentrazioni di glucosionel sangue, può essere richiesta una modifica posologica dei farmaci antidiabetici. Antiemetici; aprepitant; fosaprepitant: inibitori (e substrati) del cyp3a4. Antifungini; traconazolo; ketoconazolo: inibitori(e substrati) del cyp3a4. Antivirali; inibitori delle proteasi dell'hiv: inibitori (e substrati) del cyp3a4. Gli inibitori delle proteasi dell'hiv, quali l'indinavir e ritonavir, possono aumentare le concentrazioni plasmatiche dei corticosteroidi. I corticosteroidi possono indurre il metabolismo degli inibitori delle proteasi dell'hiv diminuendonele concentrazioni plasmatiche. Inibitori dell'aromatasi; aminoglutetimide: l'aminoglutetimide provoca soppressione surrenalica che può esacerbare le alterazioni endocrine causate da una prolungata terapia con glucocorticoidi. Bloccanti del canale del calcio; diltiazem: inibitore(e substrati) del cyp3a4. Contraccettivi orali; etinilestradiolo/noretindrone: inibitore (e substrati) del cyp3a4. Succo di pompelmo: inibitore del cyp3a4. Immunosoppressori; ciclosporina: inibitori (e substrati) del cyp3a4. L'uso concomitante di metilprednisolone e ciclosporinadetermina l'inibizione del reciproco metabolismo, questo può causare aumento delle concentrazioni plasmatiche dell'uno o di entrambi i farmaci. Pertanto è possibile che, eventi avversi associati all'uso di ciascuna sostanza somministrata singolarmente, si possano verificare più facilmente in caso di cosomministrazione dei due farmaci. Sono stati segnalati casi di convulsioni in corso di trattamento con ciclosporina e metilprednisolone. Immunosoppressori; ciclofosfamide; tacrolimus: substrati del cyp3a4. Antibiotici macrolidi; claritromicina; eritromicina: inibitori (e substrati) del cyp3a4. Antibiotici macrolidi; troleandomicina: inibitore del cyp3a4. Farmaci antinfiammatori non steroidei (fans); aspirina ad alte dosi (acido acetilsalicilico): può verificarsiun aumento dell'incidenza di sanguinamento gastrointestinale e ulcerazioni nel caso di assunzione contemporanea di corticosteroidi e fans. In caso di assunzione di dosi elevate di aspirina, il metilprednisolone può aumentarne la clearance, il che può determinare la diminuzione dei livelli sierici dei salicilati. L'interruzione della terapia con metilprednisolone può provocare l'aumento dei livelli sierici dei salicilati, che potrebbe causare un aumentato rischio di tossicità da salicilati. Agenti riduttori di potassio: quando i corticosteroidi vengono somministrati in concomitanza con gli agenti riduttori di potassio (peresempio, diuretici), i pazienti devono essere strettamente monitoratiper lo sviluppo di ipopotassiemia. È possibile anche un aumento del rischio di ipopotassiemia con l'uso concomitante di corticosteroidi conamfotericina b, xantine, o beta2agonisti. Gli effetti del metilprednisolone possono essere ridotti dalla contemporeanea assunzione di rifampicina o di antiepilettici, come ad esempio i barbiturici o la fenitoina. L'assunzione concomitante di troleandomicina, eritromicina o ketoconazolo puo' aumentare gli effetti del farmaco.

EFFETTI INDESIDERATI

Con le vie di somministrazione controindicate intratecale/epidurale sono state segnalate le seguenti reazioni avverse: aracnoidite, disfunzione gastrointestinale/vescicale, cefalea, meningite, paraparesi/paraplegia, convulsioni, disturbi sensoriali. La frequenza di queste reazioni avverse non e' nota. In corso di terapia corticosteroidea, specialmente se intensa e prolungata, possono insorgere alcuni fra i seguenti effetti. Reazioni avverse. Infezioni ed infestazioni: infezioni, infezioni opportunistiche. Patologie del sistema emolinfopoietico: leucocitosi. Disturbi del sistema immunitario: ipersensibilità al farmaco, (inclusa reazione anafilattoide o anafilattica con o senza collasso circolatorio) angioedema, edema periferico, orticaria. Patologie endocrine:aspetto cushingoide, ipopituitarismo, sindrome da astinenza steroidea. Interferenza con la funzionalità dell'asse ipofisi-surrene, particolarmente in momenti di stress. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: alterata tolleranza al glucosio e possibile manifestazione di un diabete mellito latente, alcalosi ipokaliemica, dislipidemia, aumentato fabbisogno di insulina (o di ipoglicemizzanti orali nei diabetici), ritenzione di sodio, ritenzione idrica, ritenzione di fluidi, bilancionegativo dell'azoto (a causa di catabolismo proteico), incremento di urea nel sangue, aumento dell'appetito (che si può tradurre in un aumento di peso) lipomatosi epidurale. Alterazioni del bilancio idroelettrolitico, in particolare ritenzione di sodio e perdita di potassio, chein rari casi ed in pazienti predisposti possono condurre all'ipertensione ed all'insufficienza cardiaca congestizia. Disturbi psichiatrici:disturbi affettivi (tra cui umore depresso, euforia, instabilità affettiva, dipendenza psicologica, ideazione suicida), gravi depressioni fino a manifestazioni di disturbi psicotici (compresi mania, delirio, allucinazioni, schizofrenia [aggravamento di]), disturbi mentali, cambiamenti della personalità, stato confusionale, ansia, sbalzi d'umore, comportamento anormale, insonnia, irritabilità. Patologie del sistema nervoso: alterazioni neurologiche quali aumento della pressione intracranica (con papilledema [ipertensione endocranica benigna]), convulsioni, amnesia, disturbi cognitivi, vertigini, cefalea. Patologie dell'occhio: cataratte posteriori subcapsulari ed aumentata pressione intraoculare, glaucoma, esoftalmo, corioretinopatia, visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigini. Patologie cardiache: insufficienza cardiaca congestizia (in pazienti sensibili), aritmie cardiache, arresto cardiaco. Patologie vascolari: eventi trombotici, ipotensione o ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: embolia polmonare, singhiozzo, broncospasmo. Patologie gastrointestinali: complicazioni a carico dell'apparato gastrointestinale che possono arrivare fino a emorragia gastrica, perforazione intestinale, ulcera peptica (con possibile perforazione ed emorragia da ulcera peptica), pancreatite, peritonite, esofagite ulcerativa, esofagite, dolore addominale, distensione addominale, diarrea, dispepsia, nausea e vomito. Patologie epatobiliari: epatite, aumento degli enzimi epatici (aumentodell'alanina- aminotransaminasi, aumento della aspartato-aminotransaminasi). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: alterazioni cutanee quali ritardi nei processi di cicatrizzazione, assottigliamentoe fragilità della cute, iperpigmentazione o ipopigmentazione; atrofiadella cute e degli annessi cutanei, ascessi sterili, eritema facciale. Angioedema, edema periferico, ecchimosi, petecchie, strie cutanee, irsutismo, eruzioni cutanee, eritema, prurito, orticaria, acne, iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: alterazioni muscoloscheletriche quali osteoporosi, miopatia, debolezza muscolare, fragilità ossea, osteonecrosi della testa del femore e dell'omero, frattura patologica, atrofia muscolare, artropatie neuropatiche, artralgia, mialgia. Patologie dell'apparato riproduttivo e dellamammella: disendocrinie, quali irregolarità mestruali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: difficoltàdi cicatrizzazione, reazione al sito di iniezione, affaticamento, malessere. Esami diagnostici: aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento della pressione intraoculare, diminuita tolleranza ai carboidrati, diminuita concentrazione di potassio nel sangue, aumento di calcionelle urine, soppressione di reazioni ai test cutanei. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: frattura da compressione vertebrale. Rottura del tendine (in particolare del tendine di achille).Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Fertilita': i corticosteroidi hanno mostrato di ridurre la fertilita'negli studi sugli animali. Gravidanza: alcuni studi condotti nell'animale da laboratorio hanno mostrato che i corticosteroidi, somministrati alle madri ad alte dosi, possono indurre malformazioni fetali. Nell'uomo non sono stati condotti sufficienti studi sulla riproduzione. Poiche' gli studi sugli esseri umani non possono escludere la possibilita' di un danno, metilprednisolone sodio succinato deve essere usato durante la gravidanza solo se strettamente necessario. Alcuni corticosteroidi attraversano facilmente la placenta. Uno studio retrospettivo ha trovato un aumento di incidenza di basso peso alla nascita nei bambininati da madri in trattamento con corticosteroidi. I bambini nati da madri trattate con dosi elevate di corticosteroidi durante la gravidanza devono essere tenuti sotto controllo e devono essere valutati i segni di insufficienza surrenale, anche se l'insufficienza surrenalica neonatale sembra essere rara nei bambini che sono stati esposti in utero ai corticosteroidi. Casi di cataratta sono stati osservati in bambini nati da madri trattate con corticosteroidi a lungo termine durante la gravidanza. Non sono noti effetti dei corticosteroidi sul travaglio e sul parto. Allattamento: i corticosteroidi sono escreti nel latte materno. I corticosteroidi presenti nel latte materno possono ritardare lacrescita e interferire con la produzione dei glucocorticoidi endogeninei lattanti. Poiche' non sono disponibili studi adeguati sulla riproduttivita' nell'uomo per l'uso di glucocorticoidi, questo farmaco deveessere somministrato alle madri che allattano solo se il beneficio della terapia supera il potenziale rischio per il bambino. Nelle donne in stato di gravidanza e nelle donne che allattano al seno, il medicinale deve essere somministrato nei casi di effettiva necessita' sotto ilcontrollo diretto del medico. Qualora fosse improrogabile il trattamento prolungato o ad alte dosi con corticosteroidi durante la gravidanza, il neonato dovra' essere attentamente controllato per escludere la presenza di iposurrenalismo.

Codice: 042713014
Codice EAN:

Codice ATC: H02AB04
  • Preparati ormonali sistemici,escl.ormoni sessuali e insuline
  • Corticosteroidi sistemici
  • Corticosteroidi sistemici, non associati
  • Glicocorticoidi
  • Metilprednisolone
Temperatura di conservazione: inferiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 9 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

9 MESI

FLACONE