CARDIRENE OS POLV 30BUST 300MG Produttore: SANOFI SRL
- FARMACO MUTUABILE
- RICETTA MEDICA RIPETIBILE
DENOMINAZIONE
CARDIRENE POLVERE PER SOLUZIONE ORALE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antitrombotici, antiaggreganti piastrinici.
PRINCIPI ATTIVI
Cardirene 75 mg: una bustina contiene 135 mg di acetilsalicilato di D,L-lisina (corrispondenti a 75 mg di acido acetilsalicilico). Cardirene 100 mg: una bustina contiene 180 mg di acetilsalicilato di D,L-lisina (corrispondenti a 100 mg di acido acetilsalicilico). Cardirene 160 mg: una bustina contiene 288 mg di acetilsalicilato di D,L-lisina (corrispondenti a 160 mg di acido acetilsalicilico). Cardirene 300 mg: una bustina contiene 540 mg di acetilsalicilato di D,L-lisina (corrispondenti a 300 mg di acido acetilsalicilico). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Glicina, aroma di mandarino (olio essenziale di mandarino, succo di agrumi e lattosio), ammonio glicirrizato.
INDICAZIONI
Per tutti i dosaggi (75 mg - 100 mg - 160 mg - 300 mg). 1. Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori: dopo infarto miocardico; dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA); in pazienti con angina pectoris instabile; in pazienti con angina pectoris stabile cronica. 2. Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici e nell'angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA). Prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia ateromasica conclamata, nella sindrome di Kawasaki, nei pazienti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea. Per il solo dosaggio di 100 mg: 3. prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio. * * In soggetti a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare maggiore (rischio a 10 anni >20% in base alle carte di rischio del Progetto Cuore dell'Istituto Superiore di Sanita').
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (cross-reattivita'). Anamnesi di asma o polipinasali associati all'asma indotti o aggravati da somministrazione di acetilsalicilati o sostanze con attivita' simile, specialmente farmaciantinfiammatori non steroidei, antecedenti di ipersensibilita' ai salicilici (broncospasmo, reazioni anafilattiche). Terzo trimestre di gravidanza (oltre le 24 settimane di gestazione) per dosi di acido acetilsalicilico maggiori di 100 mg al giorno (vedere paragrafo 4.6). Ulceragastroduodenale attiva, cronica o ricorrente, anamnesi di emorragia gastrica o perforazione dopo trattamento con acido acetilsalicilico o altri FANS. Qualsiasi malattia emorragica costituzionale o acquisita. Rischio emorragico. Insufficienza epatica grave. Insufficienza renale grave (ClCr < 30 ml/min). Insufficienza cardiaca grave, non controllata. - Co-somministrazione di metotrexato utilizzato a dosi > 15 mg/settimana con acido acetilsalicilico a dosi antinfiammatorie (>= 1 g per dose e/o >= 3 g die), o a dosi analgesiche o antipiretiche (>= 500 mg per dose e/o < 3 g die) (vedere paragrafo 4.5). Co-somministrazione di anticoagulanti orali con acido acetilsalicilico usato a dosi antinfiammatorie (>= 1 g per dose e/o >= 3 g die), o a dosi analgesiche o antipiretiche (>= 500 mg per dose e/o < 3 g die) in pazienti con una storia di ulcere gastro-duodenali (vedere paragrafo 4.5). Pazienti con mastocitosi preesistente, nei quali l'utilizzo di acido acetilsalicilico puo' indurre gravi reazioni di ipersensibilita' (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito). L'uso di questo medicinale e' comunque controindicato nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore a sedici anni.
POSOLOGIA
Nell'adulto: 1 bustina al giorno da sciogliersi in un bicchiere d'acqua. Il trattamento deve iniziare con Cardirene 160 mg o Cardirene 300 mg, secondo prescrizione medica, subito dopo la comparsa dei primi sintomi e proseguire per almeno 5 settimane. E' possibile proseguire la terapia con Cardirene 75 mg o Cardirene 100 mg. Dopo infarto miocardicooltre che nell'angina instabile il trattamento sara' iniziato il piu'presto possibile sia in caso di primo episodio che in caso di recidiva. La "Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevatorischio*" dovra' essere effettuata con il dosaggio di 100 mg. * In soggetti a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare maggiore (rischio a 10 anni > 20% in base alle carte di rischio del Progetto Cuore dell'Istituto Superiore di Sanita'). Da utilizzarsi solamente su prescrizione del medico.
CONSERVAZIONE
Conservare nel contenitore originale a temperatura inferiore a 25 gradi C.
AVVERTENZE
Non associare altri farmaci contenenti acido acetilsalicilico per nonsuperare la dose giornaliera raccomandata. In caso di cosomministrazione con altri medicinali, al fine di evitare qualsiasi rischio di sovradosaggio, verificare che l'acido acetilsalicilico sia assente dalla composizione degli altri medicinali. La sindrome di Reye e' una malattia molto rara e pericolosa per la vita ed e' stata osservata in bambinie adolescenti con segni di infezione virale (in particolare varicellaed episodi simil influenzali) che avevano preso acido acetilsalicilico. Di conseguenza l'acido acetilsalicilico deve essere somministrato abambini ed adolescenti in questa situazione seguendo il consiglio delmedico, solamente quando altri interventi hanno fallito. In caso di vomito persistente, disturbi della coscienza e comportamento anormale, il trattamento con acido acetilsalicilico deve essere interrotto. Nei bambini di eta' inferiore a 1 mese, la somministrazione di acido acetilsalicilico e' giustificata solo in situazioni specifiche e su prescrizione medica. In caso di somministrazione a lungo termine di analgesici a dosi elevate, l'insorgenza di mal di testa non deve essere trattata con dosi piu' alte. L'uso regolare di analgesici, in particolare la combinazione di analgesici, puo' condurre a persistenti lesioni renali, con rischio di insufficienza renale. Il monitoraggio del trattamentodeve essere rafforzato nei seguenti casi: nei pazienti affetti da deficit di G6PD l'acido acetilsalicilico deve essere somministrato sotto attento controllo medico a causa del rischio di emolisi (vedere paragrafo 4.8); nei pazienti con storia di ulcera gastrica o duodenale, o sanguinamento gastrointestinale, o gastrite; nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (nell'insufficienza renale grave il farmaco e' controindicato) (vedere paragrafo 4.3); nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata (nell'insufficienza epatica grave il farmaco e' controindicato; vedere paragrafo 4.3); nei pazienti con asma:il verificarsi di un attacco d'asma, in alcuni pazienti, puo' essere collegato ad una allergia ai farmaci antinfiammatori non steroidei o all'acido acetilsalicilico, in questo caso, questo farmaco e' controindicato (vedere paragrafo 4.3); nei pazienti con metrorragia o menorragia (rischio di aumentare il volume e la durata dei periodi mestruali). Sanguinamento o ulcere/perforazioni gastrointestinali possono verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, senza necessariamentela presenza di segni recenti o di una storia nel paziente. Il rischiorelativo aumenta con la dose, nei soggetti anziani, nei soggetti con un basso peso corporeo, nei pazienti con precedenti di ulcera gastrointestinale in particolare se complicata da emorragia o perforazione e nei pazienti in trattamento con anticoagulanti o inibitori dell'aggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.5). In caso di sanguinamento gastrointestinale, il trattamento deve essere sospeso immediatamente. In considerazione dell'effetto inibitorio dell'acido acetilsalicilico sull'aggregazione piastrinica, che si verifica anche a dosi molto basse eche persiste per diversi giorni, il paziente deve essere avvertito del rischio di emorragia in caso di intervento chirurgico, anche di carattere minore (es. estrazione dei denti). L'interruzione del trattamento prima dell'intervento deve essere determinata caso per caso. A dosi analgesiche o antipiretiche, l'acido acetilsalicilico inibisce l'escrezione di acido urico aumentandone la concentrazione sierica; alle dosiusate in reumatologia (dosi antinfiammatorie), l'acido acetilsalicilico ha un effetto uricosurico. A dosi elevate utilizzate in reumatologia (dosi antinfiammatorie), i pazienti devono essere monitorati per la possibile insorgenza di sintomi di sovradosaggio. In caso di ronzio nelle orecchie, difficolta' uditiva o vertigini e capogiri, le modalita'di trattamento devono essere rivalutate. Nei bambini, si raccomanda di monitorare per salicilismo, specialmente all'inizio del trattamento.L'uso di questo medicinale non e' raccomandato durante l'allattamento(vedere paragrafo 4.6). L'alcool puo' aumentare il rischio di danno gastrointestinale e prolungare il tempo di sanguinamento quando assuntoinsieme ad acido acetilsalicilico. Pertanto, le bevande alcoliche devono essere assunte con cautela dai pazienti durante l'assunzione di acido acetilsalicilico e nelle 36 ore successive. Il trattamento concomitante con levotiroxina e salicilati deve essere evitato. I salicilati possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteine di trasporto e quindi produrre un aumento transitorio iniziale degli ormoni tiroidei liberi, seguito da una diminuzione complessiva dei livelli di ormoni tiroidei totali. Pertanto, se levotiroxina e salicilati sono assunti in concomitanza, i livelli degli ormoni tiroidei devono essere monitorati (vedere paragrafo 4.5). In pazienti che ricevono in concomitanza nicorandil e FANS, incluso acido acetilsalicilico vi e' un aumentodel rischio di gravi complicanze quali ulcera, perforazione ed emorragia gastrointestinali. Pertanto deve essere prestata cautela se l'acido acetilsalicilico o FANS sono assunti contemporaneamente a nicorandil(vedere paragrafo 4.5). Impiegare con precauzione: nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata; in presenza di dispositivo intrauterino. Uso concomitante di antidiabetici, antiacidi, diuretici, glucocorticoidi (vedere paragrafo 4.5). Sconsigliato: nella gotta. Questomedicinale non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore a 16 anni (vedere paragrafo 4.3). I soggetti di eta' superiore ai 70 anni di eta', soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Nei pazienti che ricevono il vaccino contro la varicella l'uso di acido acetilsalicilico deve essere evitato per le 6 settimane successive alla vaccinazione (vedere paragrafo 4.5). Cardirene contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Cardirene contiene sodio: questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per bustina, cioe' essenzialmente "senza sodio".
INTERAZIONI
Diverse sostanze sono coinvolte nelle interazioni a causa delle loro proprieta' di inibire l'aggregazione piastrinica: Abciximab, acido acetilsalicilico, clopidogrel, epoprostenolo, eptifibatide, iloprost e iloprost trometamolo, ticlopidina e tirofiban. L'uso di differenti inibitori dell'aggregazione piastrinica aumenta il rischio di sanguinamento, cosi' come la loro combinazione con eparina o molecole affini, anticoagulanti orali o con altri trombolitici, e questa possibilita' deve essere presa in considerazione, mantenendo un regolare monitoraggio clinico. Associazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3). Metotrexato a dosi > 15 mg/settimana a dosi antinfiammatorie (>= 1 g per dose e/o >= 3 g die), o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (>= 500 mg per dose e/o < 3 g die): aumentata tossicita' del metotrexato, in particolare tossicita' ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell'acido acetilsalicilico). Anticoagulanti orali a dosi antinfiammatorie (>= 1 g per dose e/o >= 3 g die), o dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (>= 500 mg per dose e/o < 3 g die) nei pazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia. Associazioni non raccomandate. Anticoagulanti: anticoagulanti orali a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (>= 500 mg per dose e/o < 3 g die) nei pazienti senza storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia In caso di associazione e' necessario controllare il tempo di sanguinamento. Anticoagulanti orali a dosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica e nei pazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentatorischio di emorragia. Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche in pazienti anziani (>= 65 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per le dosi antinfiammatorie (>= 1 g per dose e/o >= 3 g die) o per dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (>= 500 mg per dose e/o < 3 g die): aumento del rischio di sanguinamenti (inibizione dell'aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell'acido acetilsalicilico). Deve essere somministrato un altro farmaco antinfiammatorio o un altro analgesico o antipiretico. Altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). A dosi antinfiammatorie (>= 1 g per dose e/o >= 3 g die), o a dosi analgesiche o antipiretiche di acidoacetilsalicilico (>= 500 mg per dose e/o < 3 g die): aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali. Levotiroxina: i salicilati, specialmente a dosi maggiori di 2.0 g al giorno, possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteine di trasporto e quindi portare ad un aumento transitorio iniziale degli ormoni tiroidei liberi, seguito da una diminuzione complessiva dei livelli di ormoni tiroidei totali. Pertanto, i livelli degli ormoni tiroidei devono essere monitorati (vedere paragrafo 4.4). Vaccino contro la varicella: si raccomanda di non somministrare salicilati ai pazienti che hanno ricevuto la vaccinazione contro la varicella per un periodo di sei settimane dopo lavaccinazione. Casi di sindrome di Reye si sono verificati a seguito dell'uso di salicilati durante l'infezione da varicella. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina): se somministrati simultaneamente aumenta in generale il rischio di emorragia e in particolare l'emorragia del tratto digestivo superiore. Quindi, se possibile l'uso concomitante deve essere evitato. Clopidogrel (oltre alle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non puo' essere evitata, il monitoraggio clinico e' raccomandato. Uricosurici (benzbromarone, probenecid): la somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico e uricosurici oltre alla riduzione dell'effetto uricosurico porta ad una diminuzione dell'escrezione di acido acetilsalicilico e ad un suo aumento dei livelli plasmatici. Ticlopidina: aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non puo' essere evitata, il monitoraggio clinico e' raccomandato. Glucocorticoidi (tranne la terapia sostitutiva con idrocortisone) per dosi antinfiammatorie dell'acido acetilsalicilico (>= 1 g per dose e/o >= 3 g die): aumentato rischio di emorragia. Pemetrexed: la somministrazione concomitante di FANS e pemetrexed puo' diminuire la clearance di pemetrexed. Usare cautela quando l'acido acetilsalicilico (a dosi antinfiammatorie) e pemetrexed sono somministrati in concomitanza in pazienti con lieve o moderata insufficienza renale (clearance della creatinina tra 45 ml/min e 80 ml/min). La tossicita' di pemetrexed deve essere monitorata. Pentossifillina: aumento del rischio di emorragia. Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso: diuretici, inibitori dell'enzimadi conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e antagonisti del recettore dell'angiotensina II a dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico (>= 1 g per dose e/o >= 3 g die) o dosi analgesiche e antipiretiche di acido acetilsalicilico (>= 500 mg per dose e/o <3 g die): insufficienza renale acuta si puo' verificare in pazienti disidratati a causa della ridotta velocita' di filtrazione glomerulare secondaria alla diminuzione della sintesi delle prostaglandine renali. Inoltre puo'verificarsi la riduzione dell'effetto antipertensivo. Assicurarsi cheil paziente sia idratato e che la funzionalita' renale sia controllata all'inizio del trattamento. Metotrexato a dosaggi <= 15 mg/settimanaa dosi antinfiammatorie (>= 1 g per dose e/o >= 3 g die), o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (>= 500 mg per dose e/o < 3 g die): aumento della tossicita' del metotrexato, in particolare la tossicita' ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell'acido acetilsalicilico). La conta delle cellule ematiche deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di somministrazione concomitante. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve),cosi' come nei pazienti anziani.
EFFETTI INDESIDERATI
Le frequenze non possono essere definite sulla base dei dati disponibili. Pertanto le frequenze sono elencate come "non note". Patologie del sistema emolinfopoietico: sindromi emorragiche (ecchimosi, emorragiaurogenitale, epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, ecc) con prolungamento del tempo di sanguinamento. Il rischio di sanguinamento puo' persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione di acido acetilsalicilico. Esso puo' causare un aumentato rischio di emorragia in caso di intervento chirurgico. Possono anche verificarsi emorragia intracranica e gastrointestinale. L'emorragia intracranica potrebbe essere fatale, specialmente quando il medicinale e' somministrato agli anziani. Trombocitopenia. Anemia emolitica in pazienti affetti da deficit di glucosio 6 fosfato deidrogenasi (G6PD) (vedere paragrafo 4.4). Pancitopenia, bicitopenia, anemia aplastica, insufficienza midollare, agranulocitosi, neutropenia, leucopenia. Disturbi del sistema immunitario: Reazioni di ipersensibilita', reazioni anafilattiche, angioedema. Patologie del sistema nervoso: mal di testa, vertigini e capogiri che possono presentarsi con alte dosi a lungo termine. Il trattamento deve essere interrotto immediatamente se il paziente manifesta episodi di capogiri; emorragia intracranica che puo' risultare fatale, specialmente neglianziani. Patologie dell'orecchio e disordini del labirinto: tinnito esordita' possono presentarsi con alte dosi a lungo termine. Il trattamento deve essere interrotto immediatamente se il paziente manifesta questi episodi. Patologie gastrointestinali: dispepsia, dolore addominale, ulcere gastriche e duodenali e perforazioni gastriche, emorragia gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc) con conseguente anemia da carenza di ferro. Queste reazioni possono verificarsi in pazienti con o senza segni premonitori o grave storia gastrointestinale. Il rischio di sanguinamento e' dose-dipendente. Patologie deltratto gastrointestinale superiore: esofagiti, duodenite erosiva, gastrite erosiva, ulcera esofagea, perforazioni. Patologie del tratto gastrointestinale inferiore: ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), colite e perforazioni intestinali. Questereazioni possono o non possono essere associate ad emorragia e possono presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza anamnesi di gravi eventi gastrointestinali. Pancreatite acuta nel contesto di una reazione di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico. Patologie epatobiliari:aumento degli enzimi epatici, danno epatico, soprattutto epatocellulare, epatite cronica. Sindrome di Reye (nei bambini con processi febbrili, influenza o varicella) (vedere paragrafo 4.4). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: orticaria, reazioni cutanee, eruzioni fisse da farmaco. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:episodi di sensibilizzazione (edema, orticaria, asma, crisi anafilattiche). Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali: l'ASA puo' prolungare il travaglio e ritardare il parto. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: l'uso cronico puo' determinare edema polmonare non cardiogeno che puo' verificarsi anche nel contesto di una reazione di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico; broncospasmo e asma. Patologie vascolari: emorragia potenzialmente fatale, vasculite compresa la Porpora di Schonlein-Henoch. Patologie cardiache: sindrome di Kounis (angina allergica vasospastica/infarto miocardico allergico) nel contesto di una reazione di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: ematospermia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Nell'animale: e' stato osservato un effetto teratogeno. Nell'uomo: in base a molteplici studi epidemiologici (in particolare uno studio prospettico in un alto numero di donne) non e' stato constatato alcun effetto teratogeno dell'ASA, a seguito di somministrazioni saltuarie durante il primo trimestre di gravidanza. I dati sono meno numerosi per trattamenti cronici. L'impiego in gravidanza per lunghi periodi e la somministrazione negli ultimi tre mesi della gravidanza devono avvenire soltanto dietro prescrizione medica perche' l'acido acetilsalicilico puo' provocare fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascituro, precoce chiusura del dotto di Botallo. Durante gli ultimi tre mesi ed in particolare nelle ultime settimane di gravidanza, sarebbe comunque opportuno evitare l'uso di acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.3). Basse dosi inferiori a 100 mg/die: gli studi clinici indicano che l'acido acetilsalicilico a dosi inferiori a 100 mg/die sembra essere sicuro solo in casi ostetrici limitati, che richiedono un monitoraggio specialistico. Dosi tra 100-500 mg/die: ci sono insufficienti dati clinici relativi all'uso di acido acetilsalicilico a dosi tra 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio (vedere paragrafo sottostante). Dosi di 500 mg/die ed oltre: l'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato stimatoche il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante le prime 24 settimane di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'acidoacetilsalicilico e' usato da una donna in attesa di concepimento o durante le prime 24 settimane di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Oltre le 24 settimane di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios. Alla fine della gravidanza, la madre e il neonato possono presentare: prolungamento del tempo di sanguinamento a causa dell'inibizione dell'aggregazione piastrinica, che puo' manifestarsi anche dopo la somministrazione di dosi molto basse di acido acetilsalicilico; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (dopo le 24 settimanedi gestazione) (vedere paragrafo 4.3). Allattamento: l'acido acetilsalicilico passa nel latte materno: si sconsiglia quindi l'assunzione diASA durante l'allattamento a causa del possibile rischio di comparsa di acidosi e sindrome emorragica nel lattante (vedere paragrafo 4.4). Fertilita'. Per dosaggi di acido acetilsalicilico >= 500 mg/giorno: cisono evidenze che il medicinale, inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/prostaglandine, possa causare una riduzione della fertilita' femminile attraverso un effetto sull'ovulazione. Questo effetto e' reversibile alla sospensione del farmaco. Di cio' devono essere informati i soggetti di sesso femminile ed in particolare le donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte ad indagini sulla fertilita'.
Codice: 028717027
Codice EAN:
- Sangue ed organi emopoietici
- Antitrombotici
- Antiaggreganti piastrinici, esclusa l'eparina
- Acido acetilsalicilico
Forma farmaceutica
POLVERE PER SOLUZIONE ORALE
Scadenza
24 MESI
Confezionamento
BUSTINA/BUSTA SINGOLA