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ARTROSILENE 6F 2ML 160MG/2ML Produttore: DOMPE' FARMACEUTICI SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

ARTROSILENE 160 MG/2 ML SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci antiinfiammatori/antireumatici non steroidei.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni fiala contiene. Principio attivo: ketoprofene sale di lisina 160mg (corrispondenti a 100 mg di ketoprofene). Eccipienti con effetto noto: sodio idrossido. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Acido citrico, sodio idrossido, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Trattamento sintomatico delle esacerbazioni acute dell'artrite reumatoide, dell'osteoartrosi (quali coxartrosi e gonartrosi), spondilite anchilosante, condizioni periarticolari quali periartriti scapolo-omerali, tendiniti e tenosinoviti, capsuliti e borsiti, dolori lombari di origine muscoloscheletrica, sciatica, gotta acuta. Controllo del dolore post-operatorio. Trattamento del dolore neoplastico.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Artrosilene 160 mg/2 ml soluzione iniettabile non deve essere somministrato nei seguenti casi: ipersensibilita' al principio attivo, ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1; asma, broncospasmo, rinite acuta, orticaria, polipi nasali, edema angioneurotico o altre reazioni di tipo allergico causate da ketoprofene o da medicinali con analogo meccanismo d'azione per esempio acido acetilsalicilico, altri FANS e inibitori della ciclo-ossigenasi 2) (vedere paragrafo 4.8); asma bronchiale pregressa; utilizzo di un dosaggio elevato di diuretici; grave insufficienza cardiaca; gastrite; ulcera peptica/emorragia attiva, o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi distintidi dimostrata ulcerazione o emorragia); precedenti anamnestici di emorragia gastrointestinale, ulcerazione, perforazione o dispepsia cronica; storia di sanguinamento gastrointestinale o perforazione conseguente a pregressa terapia con FANS; morbo di Crohn o colite ulcerosa; grave insufficienza renale; ipoperfusione renale; grave insufficienza epatica (cirrosi epatica, epatiti gravi); leucopenia e piastrinopenia; diatesi emorragica ed altri disturbi della coagulazione, disordini emostatici, emorragia; emorragia cerebrovascolare o di qualsiasi sanguinamento in atto; terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6); eta'pediatrica.

POSOLOGIA

Posologia: la dose raccomandata e' 160-320 mg di ketoprofene sale di lisina (corrispondenti a 100-200 mg di ketoprofene) pari a 1-2 fiale per via intramuscolare o endovenosa. La dose massima giornaliera e' 200mg di ketoprofene, corrispondente a 320 mg di ketoprofene sale di lisina. Il rapporto rischio e beneficio deve essere attentamente considerato prima di iniziare il trattamento con la dose giornaliera di 200 mgdi ketoprofene (vedere paragrafo 4.4). Non superare la dose massima giornaliera. L'impiego del farmaco per via endovenosa e' consentito solo negli Ospedali o Case di Cura. La dose efficace piu' bassa deve essere usata per il periodo piu' breve necessario ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Popolazioni speciali. Anziani: la posologia deve essere attentamente stabilita prendendo in considerazione un'eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. Pazienti con insufficienza epatica o renale: si raccomanda una terapia al dosaggio minimo giornaliero e un attento monitoraggio (vedere paragrafo 4.4). In caso di insufficienza renale si raccomanda di controllare il volume di diuresi e la funzionalita' renale (vedere paragrafo 4.4). Artrosilene 160 mg/2 ml soluzione iniettabile non deve essere utilizzato in pazienti con severe disfunzioni epatiche e renali (vedere paragrafo 4.3). Bambini: Artrosilene 160 mg/2 ml soluzione iniettabile e' controindicato nei bambini (vedere paragrafo 4.3). Durata del trattamento: si raccomanda di non utilizzare la terapia iniettiva per piu' di tre giorni, passati i quali e' opportuno instaurare una terapia orale o rettale.

CONSERVAZIONE

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Avvertenze: gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibiledi trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e le sezioni sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). L'uso concomitante di Artrosilene 160 mg/2 ml soluzione iniettabile con altri FANS deve essere evitato, inclusi gli inibitori selettivi delle cicloossigenasi-2. Reazioni gastrointestinali. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Nei pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare iltrattamento con la piu' bassa dose possibile. L'uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumonoin concomitanza basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, specialmente gli anziani, devono riferire qualsiasi sintomo e/o segno addominale (compreso il sanguinamento gastrointestinale) anche all'inizio del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio diulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Anziani: gli anziani hanno una frequenza aumentata di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Pazienti con malattia gastrointestinale in atto o pregressa dovrebbero essere attentamente sorvegliati per la comparsa di disturbi digestivi, specialmente sanguinamento gastrointestinale. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono Artrosilene 160 mg/2 ml soluzione iniettabile il trattamento deve essere sospeso. Pazienti con ulcera peptica attiva o pregressa: alcune evidenze epidemiologiche suggeriscono che ketoprofenepuo' essere associato a un elevato rischio di grave tossicita' gastrointestinale, rispetto ad altri FANS, soprattutto ad alte dosi (vedere paragrafi 4.2 e 4.3). Per la gravita' degli effetti gastrointestinali,la sintomatologia gastrica deve essere accuratamente monitorata. Reazioni cutanee: gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, incluse dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). All'inizio del trattamento i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio. Artrosilene 160 mg/2 ml soluzione iniettabile deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. Precauzioni. Disfunzione cardiovascolare, renale ed epatica: in pazienti con funzionalita' renale compromessa la somministrazione diketoprofene deve essere effettuata con particolare cautela in considerazione dell'eliminazione essenzialmente renale del farmaco. La funzionalita' renale deve essere attentamente monitorata nei pazienti con insufficienza cardiaca, cirrosi e nefrosi, nei pazienti che ricevono unaterapia diuretica, in pazienti con compromissione renale cronica, in particolare se i pazienti sono anziani. In questi pazienti, la somministrazione di ketoprofene puo' provocare una diminuzione del flusso ematico renale causata dall'inibizione delle prostaglandine e portare a uno scompenso renale (vedere paragrafo 4.3). Cautela e' inoltre richiesta in pazienti soggetti a terapia diuretica o probabili ipovolemici perche' risulta aumentato il rischio di nefrotossicita'. Come per tutti i FANS, Artrosilene 160 mg/2 ml soluzione iniettabile puo' aumentare l'azoto ureico plasmatico e la creatinina. Come per altri inibitori della sintesi delle prostaglandine, Artrosilene 160 mg/2 ml soluzione iniettabile puo' essere associato ad eventi avversi sul sistema renale che possono portare a nefrite glomerulare, necrosi papillare renale, sindrome nefrotica ed insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.8). In pazienti con valori della funzionalita' epatica anormali o con una storia di malattia epatica, i livelli di transaminasi devono essere valutati periodicamente. Come per altri FANS, Artrosilene 160 mg/2 ml soluzione iniettabile puo' provocare incrementi di alcuni parametri epatici e anche aumenti significativi nelle SGOT e SGPT (vedere paragrafo 4.8). In caso di aumento rilevante di tali parametri, la terapia deve essere interrotta. Con l'uso di ketoprofene, sono stati riferiti casi di ittero ed epatite (vedere paragrafo 4.8). Durante la terapia a lungo termine devono essere condotti test di funzionalita' epatica e renale e controllato l'emocromo. I pazienti anziani sono piu' predisposti alla riduzione della funzionalita' renale, cardiovascolare od epatica. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: come per altri FANS, i pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ketoprofene sale di lisina soltanto dopo attenta valutazione.

INTERAZIONI

Associazioni non raccomandate. Altri FANS, (compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2) e alte dosi di salicilati (>= 3 g/die): la somministrazione contemporanea di diversi FANS puo' aumentare il rischio di ulcere e sanguinamento gastrointestinali, per un effetto sinergico. Anticoagulanti (eparina e warfarin): i FANS possono amplificare gli effetti degli anticoagulanti. Se la co-somministrazione non puo' essere evitata, il paziente deve essere strettamente monitorato. Inibitori dell'aggregazione piastrinica (ticlopidina e clopidogrel): la somministrazione contemporanea di un FANS puo' aumentare il rischio di sanguinamento per inibizione della funzionalita' piastrinica e danno alla mucosa gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Se la co-somministrazione non puo' essere evitata, il paziente deve essere strettamentemonitorato. Litio: la somministrazione contemporanea di diversi FANS puo' aumentare i livelli plasmatici di litio, che possono raggiungere valori tossici, per una ridotta escrezione renale. I livelli plasmatici di litio devono essere attentamente monitorati e il dosaggio di litio deve essere adattato durante e dopo sospensione del trattamento con ketoprofene o altri FANS. Metotrexato a dosi superiori di 15 mg/settimana: la somministrazione contemporanea di un FANS puo' aumentare il rischio di tossicita' ematica del metotrexato, soprattutto se somministrato ad alte dosi probabilmente per uno spiazzamento di legame alle proteine plasmatiche e una diminuzione della clearance renale. L'assunzione dei due medicinali deve essere distanziata di almeno 12 ore. Idantoine e solfonammidi: gli effetti tossici di queste sostanze possono essere aumentati; poiche' il legame proteico del ketoprofene e' elevato, puo' essere necessario ridurre il dosaggio di difenilidantoina o di sulfamidici, in caso di somministrazione contemporanea. Associazioni cherichiedono precauzione. Farmaci o categorie terapeutiche che possono promuovere l'iperkaliemia: sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, inibitori dei convertitori enzimatici (ACE-inibitori), bloccanti del recettore dell'angiotensina II, FANS, eparine (a basso pesomolecolare o non frazionate), ciclosporina, tacrolimus e trimetoprim.Il verificarsi dell'iperkaliemia puo' dipendere dalla presenza di cofattori. Il rischio e' rafforzato in caso di somministrazione contemporanea dei farmaci su menzionati. Tenofovir: la somministrazione concomitante di tenofovir disoproxil fumarato e FANS puo' aumentare il rischio di insufficienza renale. Diuretici: soggetti trattati con diuretici soprattutto in caso di disidratazione, sono maggiormente a rischio di sviluppare insufficienza renale secondaria alla riduzione del flusso ematico renale causata dall'inibizione delle prostaglandine. Si raccomandano l'idratazione prima di iniziare la terapia concomitante e lo stretto monitoraggio della funzionalita' renale dopo l'inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4). I FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici. ACE inibitori e antagonisti dell'angiotensina II: la cosomministrazione con inibitori della ciclo-ossigenasi puo' comportare un ulteriore deterioramento della funzione renale e possibile insufficienza renale acuta soprattutto nei soggetti disidratati e anziani. Si raccomandano cautela, idratazione e monitoraggio della funzione renale in casodi terapia congiunta. Metotrexato in dosi inferiori a 15 mg/settimana: gli antiinfiammatori determinano una diminuzione della clearance renale del metotrexato con conseguente aumento della tossicita' ematica. In caso di alterata funzione renale o di eta' avanzata il monitoraggiodeve avere una frequenza maggiore. Corticosteroidi: la somministrazione contemporanea di FANS puo' aumentare il rischio di ulcerazione gastrointestinale o sanguinamento (vedere paragrafo 4.4). Pentossifillina:la cosomministrazione puo' determinare un aumento del rischio di sanguinamento: si raccomandano controlli del tempo di sanguinamento. Zidovudina: la combinazione con FANS aumenta il rischio di tossicita' sui reticolociti con anemia severa che si manifesta una settimana dopo l'inizio del trattamento con FANS. E' necessario controllare l'esame emocitometrico completo ed il conteggio dei reticolociti una settimana dopoavere iniziato il trattamento con i FANS. Solfoniluree: i FANS possono incrementare l'effetto ipoglicemico delle solfoniluree spiazzandole dai siti di legame con le proteine plasmatiche. Sono da tenere presenti eventuali interazioni anche con altri ipoglicemizzanti orali. Glicosidi cardioattivi: i FANS possono esacerbare lo scompenso cardiaco, ridurre il tasso della filtrazione glomerulare e aumentare i livelli dei glicosidi cardiaci; tuttavia, l'interazione farmacocinetica tra ketoprofene e glicosidi attivi non e' stata dimostrata. Associazioni che necessitano di essere prese in considerazione. Agenti antiipertensivi (Beta- bloccanti, ACE inibitori, diuretici): il trattamento con un FANS puo' ridurre l'effetto dei farmaci antiipertensivi mediante inibizione della sintesi delle prostaglandine vasodilatatrici. Dispositivi anticoncezionali intrauterini (IUDs): l'efficacia del dispositivo puo' risultare ridotta, con conseguente gravidanza. Mifepristone: l'efficacia del metodo anticoncezionale puo', in via teorica, ridursi a causa delle proprieta' antiprostaglandiniche dei FANS incluso l'acido acetilsalicilico. Vi sono alcune evidenze che suggeriscono che la somministrazionecontemporanea di FANS nel giorno di somministrazione della dose di prostaglandina non influenza in modo sfavorevole gli effetti del mifepristone o della prostaglandina sulla maturazione cervicale o sulla contrattilita' uterina e non riduce l'efficacia clinica dell'interruzione medica di gravidanza. Ciclosporina e tacrolimus: il trattamento contemporaneo con i FANS puo' comportare un rischio maggiore di nefrotossicita' soprattutto nei soggetti anziani. Antibiotici chinolonici: dati su animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni correlati all'uso di chinolonici. I pazienti in trattamento con FANSe chinoloni possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni. Agenti antiaggreganti (ticlopidina e clopidogrel) e Inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI): i FANS possono aumentare il rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Trombolitici (tirofiban, eptifibarid, abciximab e iloprost): la contemporanea somministrazione con i FANS puo' aumentare il rischio di sanguinamento.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli eventi avversi piu' comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Classificazione delle frequenze attese: molto comune (1/10); comune (da 1/100 a <=1/10); non comune (da 1/1000 a <=1/100); raro (da 1/10000 a <=1/1000); molto raro (<=1/10000); non nota (la frequenzanon puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Le seguenti reazioni avverse sono state osservate con l'uso di ketoprofene negliadulti. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: anemia emorragica; frequenza non nota: trombocitopenia, agranulocitosi, insufficienzamidollare, anemia emolitica, leucopenia, neutropenia, anemia aplastica, leucocitosi, porpora trombocitopenica. Disturbi del sistema immunitario. Frequenza non nota: reazione anafilattica (compreso shock), ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Frequenza non nota: iperkaliemia, iponatremia. Patologie gastrointestinali. Comune: dispepsia, nausea, dolore addominale, vomito; non comune: stipsi, diarrea, flatulenza, gastrite; raro: stomatite, ulcera peptica; frequenza non nota: esacerbazione di colite e malattia di Crohn, emorragia gastrointestinale, perforazione gastrointestinale (a volte fatale, in particolare negli anziani - vedere paragrafo 4.4), ulcerazione della bocca, ulcera gastrica, ulcera duodenale, pirosi gastrica, perforazione duodenale, edema della, bocca, pancreatite, melena, ematemesi, ipercloridria, dolore gastrico, gastrite erosiva, edema della lingua, fastidioaddominale colite, pirosi gastrica, ipercloridria, dolore gastrico, gastrite erosiva, edema della lingua. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, prurito; frequenza non nota: reazione di fotosensibilita', alopecia, orticaria, angioedema, dermatiti bollose, tra cui sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, edema, eczema, esantema, sindrome di Lyell, esantema maculo-papulare, porpora, pustolosi esantematica acuta generalizzata, dermatite, eritema. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sededi somministrazione. Non comune: affaticamento, dolore al sito di iniezione, inclusa embolia cutis medicamentosa (sindrome di Nicolau) sonostati riportati dopo iniezione intramuscolo; molto raro: edema della faccia; frequenza non nota: edema periferico, brividi, astenia, piressia, ascesso nel sito di iniezione dopo iniezione intramuscolo, stravaso in sede di somministrazione (dopo applicazione del medicinale per ionoforesi), ustione in sede di applicazione (dopo applicazione del medicinale per ionoforesi), sensazione di bruciore (reazione locale al sito di infusione). Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea, vertigine, sonnolenza; raro: parestesia; frequenza non nota: crisi convulsiva, disgeusia, ipoestesia, tremore, discinesia, ipercinesia, capogiro, sincope. Patologie dell'occhio. Raro: visione offuscata (vedere paragrafo 4.4); frequenza non nota: edema periorbitale. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito. Patologie epatobiliari. Raro:epatite, transaminasi aumentate, bilirubina ematica aumentata; frequenza non nota: ittero. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: asma; frequenza non nota: broncospasmo (soprattutto nei pazienti con ipersensibilita' accertata all'acido acetilsalicilico e ad altri FANS), rinite, dispnea, laringospasmo, insufficienza respiratoria acuta (e' stato riportato un caso, ad esito fatale, in un paziente asmatico e sensibile all'acido acetilsalicilico), edema della laringe. Patologie renali e urinarie. Frequenza non nota: insufficienza renale acuta, nefrite tubulo- interstiziale, nefrite, sindrome nefritica, sindrome nefrosica, glomerulonefrite, ritenzione idrica/sodica con possibileedema, necrosi tubulare acuta, necrosi papillare renale, oliguria, pollachiuria, prova di funzionalita' renale anormale, ematuria. Disturbipsichiatrici. Frequenza non nota: depressione, allucinazione, stato confusionale, umore alterato, agitazione, insonnia. Patologie cardiache. Frequenza non nota: insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale, palpitazioni, bradicardia, tachicardia. Patologie vascolari. Frequenza non nota: ipertensione, vasodilatazione, vasculite (inclusa vasculite leucocitoclastica), ipotensione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Frequenza non nota: osteoartrite. Esami diagnostici. Raro: peso aumentato. Infezioni ed infestazioni. Frequenza non nota: meningite asettica, linfangite. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo' essere associato ad unaumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto delmiocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, inquanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l'uso del ketoprofene durante il primo e secondo trimestre di gravidanza deve essere evitato, la somministrazione di ketoprofene deve essere presa in considerazione solo se il beneficio atteso per la madre supera il rischio per l'embrione o il feto. L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata dellaterapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Dalla ventesima settimana di gravidanza in poi, l'uso di ketoprofene potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed e' in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, in seguito al trattamento nel secondo trimestre, sono stati segnalati casi di costrizione del dotto arterioso la maggior parte dei quali si sono risolti dopo la sospensione del trattamento. Pertanto, durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il ketoprofene non deve essere somministrato se non strettamente necessario. Se il ketoprofene e' usato da una donna che intende programmare una gravidanza,o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, il dosaggio deve essere mantenuto il piu' basso possibile per la durata di trattamento piu' breve possibile. In seguito all'esposizione a ketoprofene per diversi giorni dalla ventesima settimana di gestazione in poi dovrebbe essere considerato il monitoraggio antenatale dell'oligoidramnios e della costrizione del dotto arterioso. In caso di oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso, il trattamento con ketoprofene dovrebbe essere interrotto. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligoidramnios (vedere sopra). La madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamentodel tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. L'uso del medicinale in prossimita' del parto puo' provocare alterazioni dell'emodinamica del piccolo circolo del nascituro con gravi conseguenze per la respirazione. Di conseguenza il ketoprofene e' controindicato durante il terzotrimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3). Allattamento: non vi sono informazioni disponibili sull'escrezione di ketoprofene nellatte umano. Il ketoprofene non e' raccomandato durante l'allattamento con latte materno. Fertilita': l'uso dei FANS puo' ridurre la fertilita' femminile, pertanto, non e' raccomandato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione dei FANS, cosi' come diArtrosilene 160 mg/2 ml soluzione iniettabile, deve essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'.

Codice: 024022170
Codice EAN:

Codice ATC: M01AE03
  • Sistema muscolo-scheletrico
  • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici
  • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
  • Derivati dell'acido propionico
  • Ketoprofene
Temperatura di conservazione: conservare nella confezione originale
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FIALA

SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FIALA