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AMIODAR EV 5F 150MG/3ML Produttore: ALFASIGMA SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

AMIODAR 150 MG/3 ML SOLUZIONE INIETTABILE PER USO ENDOVENOSO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sistema cardiovascolare, antiaritmici, classe III.

PRINCIPI ATTIVI

Una fiala contiene: 150 mg di amiodarone cloridrato. Eccipienti con effetti noti: alcool benzilico. Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Alcool benzilico, polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili (q.b. a 3 ml).

INDICAZIONI

AMIODAR per via endovenosa deve essere utilizzato quando e' richiestauna risposta rapida o quando la somministrazione orale non e' possibile. Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche: tachicardie sopraventricolari (parossistichee non parossistiche) extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale. Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di Sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extrasistoli e tachicardie ventricolari.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, allo iodio o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Bradicardia sinusale, blocco senoatriale e malattia sinusale senza elettrostimolatore (rischio diarresto sinusale). Disturbi di conduzione, senza elettrostimolatore (blocchi atrio-ventricolari, blocchi bi- o trifascicolari). In questi casi l'amiodarone iniettabile puo' essere utilizzato in Unita' specializzate e tramite stimolatore elettrosistolico. Collasso cardiovascolare, ipotensione arteriosa grave. Associazione con farmaci in grado di determinare "torsade de pointes" (vedere paragrafo 4.5). Distiroidismi in corso o risolti. Nei casi dubbi fare un esame della funzionalita' tiroidea prima del trattamento. Gravidanza, eccetto casi eccezionali (vedere paragrafo 4.6). Allattamento (vedere paragrafo 4.6). L'iniezione endovenosa e' controindicata in caso di ipotensione, insufficienza respiratoria grave, miocardiopatia o insufficienza cardiaca (rischio di peggioramento). Data la presenza di alcool benzilico nella formulazione, la somministrazione endovenosa di AMIODAR e' controindicata nei neonati, negli infanti e nei bambini fino a 3 anni di eta'.

POSOLOGIA

Vedere anche paragrafo 6.6. Posologia. Infusione venosa; dosaggio di carico: la posologia media e' di 5 mg/kg esclusivamente in 250 ml di soluzione al 5% di destrosio (glucosata), somministrata in un intervallo di tempo compreso tra 20 minuti e 2 ore, tale dose e' ripetibile da 2 a 3 volte nelle 24 ore. La velocita' di infusione deve essere aggiustata alla risposta clinica. L'effetto terapeutico compare entro i primi minuti e poi diminuisce progressivamente, quindi si deve effettuare un'infusione successiva. Dosaggio di mantenimento: da 10 a 20 mg/kg nelle 24 ore (generalmente 600-800 mg/24 ore e fino a 1200 mg/24 ore) in250 ml di soluzione al 5% di destrosio (glucosata) per pochi giorni. Passare alla via orale dal primo giorno di infusione. Iniezione endovenosa: (vedere paragrafo 4.4). La posologia e' di 5 mg/kg, la durata dell'iniezione deve essere non inferiore a 3 minuti. Non aggiungere nessun altro prodotto nella siringa. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di amiodarone nei bambini non e' stata stabilita. I datial momento disponibili sono riportati nei paragrafi 5.1 e 5.2. Data la presenza di alcool benzilico nella formulazione, la somministrazioneendovenosa di amiodarone e' controindicata nei neonati, negli infantie nei bambini fino a 3 anni di eta'. Terapia concomitante: per i pazienti che assumono amiodarone in concomitanza a inibitori dell'HMG-CoA reduttasi (statine), vedere paragrafi 4.4 e 4.5.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.

AVVERTENZE

Avvertenze speciali: per quanto riguarda l'iniezione endovenosa vedere anche paragrafo 4.3. La somministrazione per iniezione endovenosa e'generalmente sconsigliata a causa dei rischi emodinamici (ipotensionegrave, collasso cardiocircolatorio); e' quindi preferibile, ogni qualvolta sia possibile, la somministrazione per infusione venosa. L'iniezione endovenosa deve essere limitata alle situazioni d'urgenza, nei casi in cui le altre terapie alternative abbiano fallito e deve essere utilizzata solo in Unita' di rianimazione cardiologica e sotto monitoraggio continuo (ECG, pressione sanguigna). Il dosaggio e' di circa 5 mg/kg peso corporeo; amiodarone deve essere iniettato in un tempo non inferiore a 3 minuti. L'iniezione endovenosa non deve essere ripetuta nei 15 minuti che seguono la prima iniezione anche se quest'ultima e' stata solo di 1 fiala (rischio di collasso irreversibile). Non aggiungere nessun altro prodotto nella stessa siringa. Non iniettare altri prodotti nella stessa linea. Se si deve continuare il trattamento, si deveutilizzare l'infusione venosa (vedere paragrafo 4.2). Alterazioni cardiache: sono stati segnalati insorgenza di nuove aritmie o peggioramento di aritmie trattate, talvolta fatali. E' importante, ma difficile, differenziare una perdita di efficacia del farmaco da un effetto proaritmico, in ogni caso questo e' associato ad un peggioramento della condizione cardiaca. Gli effetti proaritmici sono segnalati piu' raramente con amiodarone che con altri antiaritmici e generalmente si presentano nel contesto di fattori che prolungano l'intervallo QT come interazioni con altri farmaci e/o disturbi elettrolitici (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Bradicardia severa e blocco cardiaco (vedere paragrafo 4.5):casi di bradicardia severa e blocco cardiaco sono stati osservati quando amiodarone e' usato in associazione con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, con o senza altri farmaci che riducono la frequenza cardiaca. Il meccanismo non e' stato stabilito. L'uso concomitante di amiodarone e' stato limitato mediante lo sviluppo clinico di sofosbuvir piu' antivirali ad azione diretta (DAA). I casi possono avereesito fatale, pertanto nei pazienti trattati con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, l'amiodarone deve essere usato solo quando le terapie antiaritmiche alternative non sono tollerate o sono controindicate. Nel caso in cui si consideri necessario l'uso concomitante di sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti all'inizio della terapia con amiodarone. I pazienti identificati come ad alto rischio di bradiaritmia devono essere monitorati ininterrottamente per 48 ore, in un opportunocontesto clinico. A causa della lunga emivita di amiodarone, un adeguato monitoraggio deve essere previsto anche per i pazienti che hanno interrotto il trattamento con amiodarone negli ultimi mesi e devono iniziare il trattamento con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir. Tutti i pazienti trattati con questi farmaci per l'epatite C in associazione ad amiodarone, con o senza altri farmaci che riducono la frequenza cardiaca, devono essere avvertiti inoltre dei sintomi di bradicardia e blocco cardiaco e avvisati di rivolgersi al medico con urgenza nel caso in cui compaiano. Disturbi epatici: si raccomanda uno stretto monitoraggio della funzionalita' epatica (transaminasi) all'inizio della terapia con amiodarone, e con regolarita' durante il trattamento. Si possono verificare disordini epatici acuti (inclusa grave insufficienza epatocellulare o insufficienza epatica, a volte fatale) e disordini epatici cronici con amiodarone per via orale e endovenosa e entro le prime 24 ore della somministrazione EV. Pertanto, la dose di amiodarone deve essere ridotta o il trattamento interrotto se l'aumento delle transaminasi e' superiore a 3 volte il limite superiore della norma. I segni clinici e biologici dei disordini epatici cronici dovuti ad amiodarone per via orale possono essere minimi (epatomegalia, aumento delle transaminasi fino a 5 volte il valore corrispondente al limitesuperiore della norma) e reversibili con la sospensione del trattamento, tuttavia sono stati riportati casi con esito fatale. In caso di epatomegalia o sospetta colestasi il farmaco dovrebbe essere tempestivamente interrotto ed il paziente sottoposto a controllo ecografico. Per questi motivi il farmaco non puo' essere utilizzato nei pazienti con evidenti segni clinici e di laboratorio di epatopatia in atto; nei casipiu' lievi esso potra' essere impiegato solo quando indispensabile e dovra' essere sospeso allorche' si manifesti un peggioramento del danno epatico (vedere paragrafo 4.8). Disturbi oculari (vedere paragrafo 4.8): in caso di offuscamento visivo o di diminuzione dell'acuita' visiva, eseguire subito un esame oftalmologico completo comprendente la fundoscopia. La comparsa di neuropatia ottica e/o neurite ottica richiede l'interruzione di amiodarone per evitare una potenziale progressionea cecita'. Reazioni bollose gravi: reazioni cutanee da sindrome di Steven Johnson (SJS) pericolose per la vita o addirittura fatali, necrolisi epidermica tossica (TEN) (vedi paragrafo 4.8). Se i sintomi o i segni di SJS o TEN, (per esempio rash cutaneo progressivo spesso con vesciche o lesioni della mucosa) sono presenti, il trattamento con amiodarone deve essere interrotto immediatamente. Interazioni farmacologiche(vedere paragrafo 4.5): non e' raccomandato l'uso concomitante di amiodarone con i seguenti farmaci: betabloccanti, calcioantagonisti che riducono la frequenza cardiaca (verapamil, diltiazem), lassativi stimolanti che possono causare ipopotassiemia. Precauzioni d'impiego: la somministrazione di amiodarone per via endovenosa deve essere effettuata solo in Unita' ospedaliere specializzate e sotto monitoraggio continuo(ECG, pressione sanguigna). Per evitare reazioni nel sito di iniezione, amiodarone deve essere somministrato, quando possibile, attraverso una linea venosa centrale (vedere paragrafo 4.8).

INTERAZIONI

Farmaci che inducono Torsade de Pointes o prolungamento del QT. Farmaci che inducono Torsade de Pointes: l'associazione con farmaci in grado di dare "torsade de pointes" e' controindicata (vedere paragrafo 4.3). Antiaritmici come quelli della Classe IA, sotalolo, bepridil; non anti-aritmici come vincamina, alcuni farmaci neurolettici tra cui sultopride, cisapride, eritromicina E.V., pentamidina (per somministrazioneparenterale) poiche' si puo' avere un aumento del rischio di "torsadede pointes" potenzialmente letali. Farmaci che prolungano il QT: la concomitante somministrazione di amiodarone con altri medicinali noti per prolungare l'intervallo QT richiede un'attenta valutazione dei potenziali rischi e benefici per ciascun paziente dal momento che il rischio di torsade de pointes puo' aumentare e i pazienti devono essere monitorati per il prolungamento del QT. I fluorochinoloni devono essere evitati in pazienti in terapia con amiodarone. Farmaci che riducono la frequenza cardiaca e causano disturbi dell'automatismo e/o della conduzione. L'associazione con questi farmaci e' sconsigliata: betabloccanti e calcioantagonisti che riducono la frequenza cardiaca (verapamil, diltiazem) per la possibilita' di disturbi di automatismo (bradicardia eccessiva) e di conduzione. Fattori che possono indurre ipopotassiemia; l'associazione con farmaci che possono indurre ipopotassiemia e' sconsigliata: lassativi stimolanti: per la comparsa di una possibile ipopotassiemia aumentando di conseguenza il rischio di "torsade de pointes"; si devono quindi utilizzare altri tipi di lassativi. Occorre cautela quanto i seguenti farmaci vengono associati con AMIODAR: diuretici in grado di dare ipopotassiemia, soli o associati; glucocorticoidi e mineralcorticoidi sistemici, tetracosactide; amfotericina B per via E.V.E' necessario prevenire l'ipopotassiemia (e correggerla): si deve monitorare l'intervallo QT e, in caso di "torsade de pointes", non somministrare antiaritmici (si deve iniziare una stimolazione ventricolare; si puo' utilizzare magnesio per via E.V.). Anestesia generale (vedere paragrafi 4.4 e 4.8): in pazienti sottoposti ad anestesia generale sono state riportate complicazioni potenzialmente gravi: bradicardia (insensibilita' all'atropina), ipotensione, disturbi della conduzione, diminuzione della gettata cardiaca. Sono stati osservati casi molto rari di complicazioni respiratorie gravi (sindrome da stress respiratorio acuto dell'adulto) qualche volta fatali, generalmente nel periodo immediatamente seguente un intervento chirurgico. Cio' puo' essere correlato ad una possibile interazione con un'alta concentrazione di ossigeno.Effetto di AMIODAR su altri medicinali: amiodarone e/o il suo metabolita, desetilamiodarone, inibiscono il CYP1A1, CYP1A2, CYP3A4, CYP2C9, CYP2D6 e la glicoproteina-P e possono aumentare l'esposizione ai loro substrati. A causa della lunga emivita di amiodarone, le interazioni possono essere osservate per diversi mesi dopo l'interruzione di amiodarone. Substrati delle PgP: amiodarone e' un inibitore delle P- glicoproteine (P-gp). Ci si attende che la somministrazione concomitante con i substrati P-gp porti ad un aumento della loro esposizione. Digitale:possono presentarsi disturbi nell'automatismo (eccessiva bradicardia)e nella conduzione atrioventricolare (azione sinergica); inoltre e' possibile un aumento delle concentrazioni plasmatiche di digossina dovuto ad una diminuzione della clearance della digossina. Deve quindi essere effettuato un monitoraggio elettrocardiografico e dei livelli plasmatici di digossina; e si devono monitorare i pazienti osservando i segni clinici relativi alla tossicita' della digitale. Puo' essere necessario aggiustare la posologia della digitale. Dabigatran: occorre cautela nella somministrazione di amiodarone con dabigatran a causa del rischio di sanguinamento. Potrebbe essere necessario aggiustare il dosaggio di dabigatran secondo quanto riportato nelle informazioni del prodotto autorizzate. Substrati del CYP2C9: amiodarone aumenta le concentrazioni dei substrati del CYP2C9 come warfarin o fenitoina per inibizione del citocromo P450 2C9. Warfarin: l'associazione di warfarin e amiodarone puo' potenziare l'effetto dell'anticoagulante orale, aumentandocosi' il rischio di sanguinamento. E' necessario monitorare i livellidi protrombina (INR) in modo piu' regolare ed aggiustare la posologiadegli anticoagulanti sia durante il trattamento con amiodarone che dopo la sua interruzione. Fenitoina: l'associazione di fenitoina con amiodarone puo' portare a sovradosaggio di fenitoina che si manifesta consintomi neurologici. Si deve effettuare un monitoraggio clinico e nonappena appaiono sintomi da sovradosaggio si deve ridurre il dosaggio della fenitoina; si devono determinare i livelli plasmatici della fenitoina. Substrati del CYP2D6. Flecainide: amiodarone aumenta le concentrazioni plasmatiche di flecainide per inibizione del citocromo CYP 2D6. Quindi si deve aggiustare il dosaggio di flecainide. Substrati del CYP P450 3A4: quando tali farmaci sono co-somministrati con amiodarone,inibitore del CYP 3A4, si puo' verificare un innalzamento delle loro concentrazioni plasmatiche che puo' comportare un aumento della loro tossicita'. Statine: il rischio di tossicita' muscolare e' aumentato dalla somministrazione concomitante di amiodarone con statine metabolizzate dal CYP 3A4 quali simvastatina, atorvastatina e lovastatina. Si raccomanda di usare una statina non metabolizzata dal CYP 3A4 quando co-somministrata con amiodarone. Ciclosporina: l'associazione con amiodarone puo' aumentare i livelli plasmatici di ciclosporina tramite riduzione della clearance. Si deve adattare il dosaggio. Fentanil: l'associazione con amiodarone puo' accrescere gli effetti farmacologici di fentanil e aumentarne il rischio di tossicita'. Altri farmaci metabolizzati dal CYP 3A4: lidocaina, sirolimus, tacrolimus, sildenafil, midazolam, triazolam, diidroergotamina, ergotamina e colchicina. Effetto di altri medicinali su AMIODAR: inibitori del CYP3A4 e CYP2C8 sono potenzialmente in grado di inibire il metabolismo dell'amiodarone e aumentare la sua esposizione. Si raccomanda di evitare gli inibitori del CYP3A4 (per es. succo di pompelmo e alcuni medicinali) durante il trattamento con amiodarone. Amiodarone in combinazione con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir deve essere utilizzato solo in assenza di terapie alternative. Si raccomanda un attento monitoraggio in caso di somministrazione di AMIODAR in concomitanza con questi medicinali (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).

EFFETTI INDESIDERATI

Le seguenti reazioni avverse sono classificate per classe sistemico organica e per frequenza usando la seguente convenzione: molto comune >= 1/10, comune>=1/100, <1/10, non comune >=1/1.000, <1/100, raro >=1/10.000, <1/1.000, molto raro <1/10.000, non nota (la frequenza non puo'essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Frequenza non nota: neutropenia, agranulocitosi. Patologie cardiache. Comune: bradicardia generalmente moderata; molto raro: bradicardia marcata, arresto sinusale che richiede l'interruzione della terapia, specialmente nei pazienti con disfunzione del nodo del seno e/o nei pazienti anziani insorgenza o peggioramento di aritmia,talvolta seguito da arresto cardiaco (vedere paragrafi 4.4 e 4.5); frequenza non nota: torsade de pointes (vedere paragrafo 4.5). Patologieendocrine. Molto raro: sindrome da secrezione inappropriata di ormoneantidiuretico (SIADH); frequenza non nota: ipertiroidismo. Patologie dell'occhio. Frequenza non nota: neuropatia/neurite ottica che puo' progredire a cecita' (vedere paragrafo 4.4). Patologie gastrointestinali. Molto raro: nausea; frequenza non nota: pancreatite (acuta). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazioni nel sito di iniezione come dolore, eritema, edema, necrosi, stravaso, infiltrazione, infiammazione, indurimento, tromboflebite, flebite, cellulite, infezione, cambi di pigmentazione. Patologie epatobiliari. Molto raro: aumento isolato delle transaminasi sieriche, generalmente moderato (da 1,5 a 3 volte rispetto ai valori normali) all'inizio della terapia. Possono ritornare normali con la riduzione delladose o anche spontaneamente, epatopatia acuta con elevati livelli sierici di transaminasi e/o ittero, compresa l'insufficienza epatica, talvolta fatale. In tali casi il trattamento deve essere interrotto e si raccomanda quindi un monitoraggio della funzionalita' epatica (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze Speciali"). Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: shock anafilattico; frequenza non nota: edema angioneurotico (edema di Quincke). Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Frequenza non nota: mal di schiena. Patologie del sistema nervoso. Molto raro: ipertensione intracranica benigna (pseudo-tumor cerebri), cefalea. Disturbi psichiatrici. Frequenza comune: diminuzione della libido; frequenza non nota: delirio (incluso stato confusionale), allucinazioni Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Frequenza non nota: riduzione della libido. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: nel 10% circa dei pazienti si puo' manifestare grave tossicita' polmonare talvolta fatale, soprattuttose non viene diagnosticata tempestivamente. Tale tossicita' comprendealveolite polmonare, polmonite, sintomi asmatici, polmonite lipoide efibrosi polmonare. La tossicita' polmonare, la tosse e la dispnea possono essere accompagnate da segni radiografici e funzionali di polmonite interstiziale (alterazione della diffusione alveolo-capillare); l'emergere di questi segni clinici richiede la sospensione della terapia e la somministrazione di farmaci corticosteroidei. Tale sintomatologiapuo' manifestarsi anche tardivamente dopo sospensione della terapia: e' quindi richiesto un attento e prolungato monitoraggio del paziente al fine di individuare possibili alterazioni della funzionalita' polmonare. Molto raro: polmonite interstiziale o fibrosi, a volte fatale (vedere paragrafo 4.4). Quando se ne sospetta la diagnosi, si deve eseguire una radiografia del torace. La terapia con amiodarone dovrebbe, comunque, essere rivalutata dal momento che la polmonite interstiziale e' generalmente reversibile dopo sospensione precoce del trattamento con amiodarone; inoltre dovrebbe essere considerato un trattamento cortisonico, gravi complicazioni respiratorie, qualche volta fatali (sindrome da distress respiratorio acuto dell'adulto) (vedere paragrafo 4.5),broncospasmo e/o apnea nei casi di insufficienza respiratoria grave especialmente nei pazienti asmatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eczema; molto raro: sudorazione; frequenza nonnota: reazioni cutanee severe come la Necrolisi epidermica tossica (TEN), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), dermatite bollosa, reazione dafarmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), orticaria. Patologie vascolari. Comune: diminuzione della pressione sanguigna, generalmente moderata e transitoria. Sono stati segnalati casi di grave ipotensione o collasso dopo sovradosaggio o iniezione troppo rapida. Molto raro: vampate. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Aritmie cardiache: casi di bradicardia severa e blocco cardiaco sono stati osservati quando AMIODAR e' usato in associazione e in concomitanza con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir (vedere paragrafi 4.4 e4.5). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazionedel medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: amiodarone e' controindicato in gravidanza, eccetto il caso in cui il beneficio superi il rischio, a causa dei suoi effetti sulla tiroide del feto. Allattamento: amiodarone e' controindicato nelle madri che allattano poiche' viene escreto nel latte materno in quantita' significative.

Codice: 022033029
Codice EAN:

Codice ATC: C01BD01
  • Sistema cardiovascolare
  • Terapia cardiaca
  • Antiaritmici, classe i e iii
  • Antiaritmici, classe iii
  • Amiodarone
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: FIALA

SOLUZIONE PER INFUSIONE

60 MESI

FIALA