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AMIODAR 20CPR 200MG Produttore: ALFASIGMA SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

AMIODAR 200 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sistema cardiovascolare, antiaritmici, classe III.

PRINCIPI ATTIVI

Una compressa contiene: 200 mg di amiodarone cloridrato. Eccipiente con effetti noti: lattosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Lattosio monoidrato, amido di mais, polividone, silice colloidale anidra, magnesio stearato.

INDICAZIONI

Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche: tachicardie sopraventricolari (parossistiche e non parossistiche) extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale. Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di Sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extrasistoli e tachicardie ventricolari. Trattamento profilattico delle crisi di angina pectoris.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' allo iodio, al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Bradicardie sinusali; blocco senoatriale; disturbi gravi di conduzione, senza elettrostimolatore (blocchi atrio-ventricolari gravi, blocchi bi- o trifascicolari). Malattia sinusale senza elettrostimolatore (rischio di arresto sinusale). Associazione con farmaci in grado di determinare "torsade de pointes" (vedere paragrafo 4.5). Distiroidismi o antecedenti tiroidei. Nei casidubbi (antecedenti incerti, anamnesi tiroidea familiare) fare un esame della funzionalita' tiroidea prima del trattamento. Gravidanza, eccetto casi eccezionali (vedere paragrafo 4.6). Allattamento (vedere paragrafo 4.6).

POSOLOGIA

L'amiodarone ha peculiari caratteristiche farmacologiche (assorbimento orale del 50%, estesa distribuzione tissutale, lenta eliminazione, ritardata risposta terapeutica per via orale) ampiamente variabili da individuo a individuo; per questo la via di somministrazione, il dosaggio iniziale e quello di mantenimento debbono essere valutati caso per caso, adattandoli alla gravita' dell'affezione e alla risposta clinica. Posologia. Trattamento dei disturbi del ritmo: il dosaggio medio iniziale consigliato e' di 600 mg al giorno fino ad ottenere una buona risposta terapeutica, in media entro due settimane. Successivamente la dose puo' essere gradualmente ridotta fino a stabilire la dose di mantenimento abitualmente compresa tra 100-400 mg al giorno. Quando sia difficile stabilire una soddisfacente dose giornaliera di mantenimento, si puo' ricorrere ad una terapia discontinua (es. 2/3 settimane al meseo 5 giorni a settimana). Trattamento profilattico delle crisi di angor. Attacco: 600 mg al giorno per circa 7 giorni. Mantenimento: 100-400mg al giorno o in maniera discontinua (5 giorni a settimana o 2/3 settimane al mese). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia diamiodarone nei bambini non e' stata stabilita. I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 5.1 e 5.2. Terapia concomitante: per i pazienti che assumono amiodarone in concomitanza a inibitori dell'HMG-CoA reduttasi (statine), vedere paragrafi 4.4 e 4.5.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Avvertenze speciali: l'amiodarone puo' provocare manifestazioni collaterali di frequenza e gravita' diverse. Le manifestazioni osservate con maggiore frequenza non giustificano la sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.8). Tuttavia sono stati segnalati effetti collaterali gravi, in particolare a carico del polmone o lesioni da epatite cronica. Tossicita' Polmonare: la tossicita' polmonare correlata all'assunzione di amiodarone e' una frequente e grave reazione avversa che si puo' manifestare fin nel 10% dei pazienti e che puo' essere fatale in circa l'8% dei pazienti affetti, soprattutto a causa di una mancata diagnosi. Il tempo d'insorgenza della reazione durante la terapia varia da pochi giorni ad alcuni mesi o anni di assunzione; in alcuni casi l'insorgenza puo' avvenire anche dopo un certo periodo di tempo dalla sospensione del trattamento. Il rischio di tossicita' non rende tuttavia, sfavorevole il rapporto rischio/beneficio dell'amiodarone che mantiene la sua utilita'. Occorre comunque prestare la massima attenzione per individuare immediatamente i primi segni di tossicita' polmonare, inparticolare nei pazienti affetti da cardiomiopatia e gravi malattie coronariche nei quali tale individuazione puo' essere piu' problematica. Il rischio di tossicita' polmonare da amiodarone aumenta con dosaggisuperiori a 400 mg/die, ma puo' presentarsi anche a bassi dosaggi assunti per periodi inferiori a 2 anni. La tossicita' polmonare si manifesta con alveolite polmonare, polmonite, polmonite interstiziale, fibrosi polmonare, asma bronchiale. Pazienti che sviluppano tossicita' polmonare spesso presentano sintomi non specifici, quali tosse non produttiva, dispnea, febbre e calo ponderale. Tutti questi sintomi possono essere mascherati dalla patologia per la quale e' indicato l'amiodarone,e possono essere considerevolmente gravi in pazienti oltre i 70 anni di eta', i quali di norma presentano ridotte capacita' funzionali o pre-esistenti patologie a carico dell'apparato cardio-respiratorio. La diagnosi precoce mediante controllo radiografico polmonare ed eventualmente i necessari accertamenti clinici e strumentali, e' di cruciale importanza in quanto la tossicita' polmonare e' altamente reversibile, soprattutto nelle forme di bronchiolite obliterante e polmonite. La sintomatologia e la obiettivita' polmonare devono essere quindi controllate periodicamente, e la terapia deve essere sospesa in caso di sospetta tossicita' polmonare, prendendo in considerazione la terapia cortisonica: la sintomatologia regredisce di norma entro 2-4 settimane dalla sospensione dell'amiodarone. In taluni casi la tossicita' polmonare puo' manifestarsi tardivamente, anche dopo settimane dalla sospensione della terapia: i soggetti con funzionalita' organiche non ottimali, chepotrebbero eliminare il farmaco piu' lentamente debbono essere quindimonitorati attentamente. In ogni caso la riduzione della posologia o la sospensione del trattamento dovranno venire considerate in funzionesia della potenziale gravita' dell'effetto collaterale sia della gravita' della forma cardiaca in atto. Il farmaco quindi deve essere utilizzato solo dopo aver valutato accuratamente le condizioni del pazienteal fine di valutare se i benefici attesi compensano gli ipotetici svantaggi; inoltre il paziente dovra' essere attentamente sorvegliato dalpunto di vista clinico e di laboratorio per poter cogliere le manifestazioni avverse ai loro primi segni ed adottare le misure idonee. Alterazioni cardiache (vedere paragrafo 4.8): l'azione farmacologica dell'amiodarone provoca cambiamenti elettrocardiografici: prolungamento delQT (correlato ad un allungamento della ripolarizzazione), con eventuale comparsa di onde U. Tuttavia questi non sono segni di tossicita'. Nei pazienti anziani puo' essere piu' accentuato il rallentamento dellafrequenza cardiaca. Il trattamento deve essere interrotto in caso di insorgenza di blocco A-V di 2. o 3. grado, di blocco senoatriale o di blocco bifascicolare. Sono stati segnalati casi di insorgenza di nuovearitmie o peggioramento di aritmie trattate, talvolta fatali. E' importante, ma difficile, differenziare una perdita di efficacia del farmaco da un effetto proaritmico, in ogni caso questo e' associato ad un peggioramento della condizione cardiaca. Gli effetti proaritmici sono segnalati piu' raramente con amiodarone che con altri antiaritmici e generalmente si presentano nel contesto di fattori che prolungano l'intervallo QT come interazioni con altri farmaci e/o disturbi elettrolitici (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). In caso di contemporanea prescrizione di altri farmaci cardiologici, assicurarsi che non esistano interazioni medicamentose note (vedere paragrafo 4.5). In relazione al ridotto effetto inotropo negativo, l'amiodarone puo' venire utilizzato per via orale in caso di insufficienza cardiaca. Bradicardia severa e blocco cardiaco (vedere paragrafo 4.5): casi di bradicardia severa e blocco cardiaco sono stati osservati quando amiodarone e' usato in associazionecon sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, con o senza altri farmaci che riducono la frequenza cardiaca. Il meccanismo non e' stato stabilito. L'uso concomitante di amiodarone e' stato limitato mediante lo sviluppo clinico di sofosbuvir piu' antivirali ad azione diretta (DAA). I casi possono avere esito fatale, pertanto nei pazienti trattati con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, l'amiodarone deve essere usato solo quando le terapie antiaritmiche alternative non sono tollerate o sono controindicate. Nel caso in cui si consideri necessario l'uso concomitante di sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir, si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti all'inizio della terapia con amiodarone. I pazienti identificati come ad alto rischio di bradiaritmia devono essere monitorati ininterrottamente per 48 ore, in un opportuno contesto clinico.

INTERAZIONI

Farmaci che inducono Torsade de Pointes o prolungamento del QT. Farmaci che inducono Torsade de Pointes: l'associazione con farmaci in grado di dare "torsade de pointes" e' controindicata (vedere sezione 4.3).Antiaritmici come quelli della Classe IA, sotalolo, bepridil; non anti-aritmici come vincamina, alcuni farmaci neurolettici tra cui sultopride, cisapride, eritromicina E.V., pentamidina (per somministrazione parenterale) poiche' si puo' avere un aumento del rischio di "torsade de pointes" potenzialmente letali. Farmaci che prolungano il QT: la concomitante somministrazione di amiodarone con altri medicinali noti perprolungare l'intervallo QT richiede un'attenta valutazione dei potenziali rischi e benefici per ciascun paziente dal momento che il rischiodi torsade de pointes puo' aumentare e i pazienti devono essere monitorati per il prolungamento del QT. I fluorochinoloni devono essere evitati in pazienti in terapia con amiodarone. Farmaci IMAO: l'associazione con farmaci IMAO e' controindicata. Farmaci che riducono la frequenza cardiaca e causano disturbi dell'automatismo e/o della conduzione. L'associazione con questi farmaci e' sconsigliata: betabloccanti e calcioantagonisti che riducono la frequenza cardiaca (verapamil, diltiazem) per la possibilita' di disturbi di automatismo (bradicardia eccessiva) e di conduzione. Fattori che possono indurre ipopotassiemia: l'associazione con farmaci che possono indurre ipopotassiemia e' sconsigliata. Lassativi stimolanti: per la comparsa di una possibile ipopotassiemia aumentando di conseguenza il rischio di "torsade de pointes"; si devono quindi utilizzare altri tipi di lassativi. Occorre cautela quanto i seguenti farmaci vengono associati con AMIODAR: diuretici in gradodi dare ipopotassiemia, soli o associati; glucocorticoidi e mineralcorticoidi sistemici, tetracosactide; amfotericina B per via E.V. E' necessario prevenire l'ipopotassiemia (e correggerla): si deve monitorarel'intervallo QT e, in caso di "torsade de pointes", non somministrareantiaritmici (si deve iniziare una stimolazione ventricolare; si puo'utilizzare magnesio per via E.V.). Anestesia generale (vedere paragrafi 4.4 e 4.8): in pazienti sottoposti ad anestesia generale sono stateriportate complicazioni potenzialmente gravi: bradicardia (insensibilita' all'atropina), ipotensione, disturbi della conduzione, diminuzione della gettata cardiaca. Sono stati osservati casi molto rari di complicazioni respiratorie gravi (sindrome da stress respiratorio acuto dell'adulto) qualche volta fatali, generalmente nel periodo immediatamente seguente un intervento chirurgico. Cio' puo' essere correlato ad una possibile interazione con un'alta concentrazione di ossigeno. Effetto di AMIODAR su altri medicinali: Amiodarone e/o il suo metabolita, desetilamiodarone, inibiscono il CYP1A1, CYP1A2, CYP3A4, CYP2C9, CYP2D6 e la glicoproteina-P e possono aumentare l'esposizione ai loro substrati. A causa della lunga emivita di amiodarone, le interazioni possono essere osservate per diversi mesi dopo l'interruzione di amiodarone. Substrati delle PgP: Amiodarone e' un inibitore delle P-glicoproteine (P-gp). Ci si attende che la somministrazione concomitante con i substrati P-gp porti ad un aumento della loro esposizione. Digitale: possonopresentarsi disturbi nell'automatismo (eccessiva bradicardia) e nellaconduzione atrioventricolare (azione sinergica); inoltre e' possibileun aumento delle concentrazioni plasmatiche di digossina dovuto ad una diminuzione della clearance della digossina. Deve quindi essere effettuato un monitoraggio elettrocardiografico e dei livelli plasmatici di digossina; e si devono monitorare i pazienti osservando i segni clinici relativi alla tossicita' della digitale. Puo' essere necessario aggiustare la posologia della digitale. Dabigatran: occorre cautela nella somministrazione di amiodarone con dabigatran a causa del rischio disanguinamento. Potrebbe essere necessario aggiustare il dosaggio di dabigatran secondo quanto riportato nelle informazioni del prodotto autorizzate. Substrati del CYP2C9: Amiodarone aumenta le concentrazioni dei substrati del CYP2C9 come warfarin o fenitoina per inibizione del citocromo P450 2C9. Warfarin: l'associazione di warfarin e amiodarone puo' potenziare l'effetto dell'anticoagulante orale, aumentando cosi' il rischio di sanguinamento. E' necessario monitorare i livelli di protrombina (INR) in modo piu' regolare ed aggiustare la posologia degli anticoagulanti sia durante il trattamento con amiodarone che dopo la sua interruzione. Fenitoina: l'associazione di fenitoina con amiodarone puo' portare a sovradosaggio di fenitoina che si manifesta con sintomineurologici. Si deve effettuare un monitoraggio clinico e non appena appaiono sintomi da sovradosaggio si deve ridurre il dosaggio della fenitoina; si devono determinare i livelli plasmatici della fenitoina. Substrati del CYP2D6. Flecainide: Amiodarone aumenta le concentrazioni plasmatiche di flecainide per inibizione del citocromo CYP 2D6. Quindisi deve aggiustare il dosaggio di flecainide. Substrati del CYP P450 3A4: quando tali farmaci sono co-somministrati con amiodarone, inibitore del CYP 3A4, si puo' verificare un innalzamento delle loro concentrazioni plasmatiche che puo' comportare un aumento della loro tossicita'. Statine: il rischio di tossicita' muscolare e' aumentato dalla somministrazione concomitante di amiodarone con statine metabolizzate dal CYP 3A4 quali simvastatina, atorvastatina e lovastatina. Si raccomandadi usare una statina non metabolizzata dal CYP 3A4 quando co-somministrata con amiodarone. Ciclosporina: l'associazione con amiodarone puo'aumentare i livelli plasmatici di ciclosporina tramite riduzione della clearance. Si deve adattare il dosaggio. Fentanil: l'associazione con amiodarone puo' accrescere gli effetti farmacologici di fentanil e aumentarne il rischio di tossicita'. Altri farmaci metabolizzati dal CYP 3A4: lidocaina, sirolimus, tacrolimus, sildenafil, midazolam, triazolam, diidroergotamina, ergotamina e colchicina. Effetto di altri medicinali su AMIODAR: inibitori del CYP3A4 e CYP2C8 sono potenzialmente ingrado di inibire il metabolismo dell'amiodarone e aumentare la sua esposizione. Si raccomanda di evitare gli inibitori del CYP3A4 (per es. succo di pompelmo e alcuni medicinali) durante il trattamento con amiodarone. Amiodarone in combinazione con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir deve essere utilizzato solo in assenza di terapie alternative. Si raccomanda un attento monitoraggio in caso di somministrazione di AMIODAR in concomitanza con questi medicinali (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).

EFFETTI INDESIDERATI

Le seguenti reazioni avverse sono classificate per classe sistemico organica e per frequenza usando la seguente convenzione: molto comune >= 1/10, comune >=1/100, <1/10, non comune >=1/1.000, <1/100, raro >=1/10.000, <1/1.000, molto raro <1/10.000, non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: anemia emolitica, anemia aplastica, trombocitopenia; frequenza non nota: granuloma del midollo osseo, neutropenia, agranulocitosi. Patologie cardiache. Comune: bradicardia, generalmente moderata e dose-dipendente; non comune: disturbi della conduzione (blocco seno-atriale, blocco A-V di vario grado) (vedere paragrafo 4.4); insorgenza o peggioramento di aritmia, seguiti a volte da arresto cardiaco (vedere paragrafi 4.4 e 4.5); molto raro: bradicardia marcata o arresto sinusale in pazienti con disfunzione del nodo sinusalee/o in pazienti anziani; frequenza non nota: torsade de pointes (vedere paragrafo 4.5). Patologie endocrine (vedere paragrafo 4.4). Comune:ipotiroidismo, ipertiroidismo talvolta fatale; molto raro: sindrome della secrezione inappropriata di ormone antidiuretico (SIADH). Patologie dell'occhio. Molto comune: microdepositi corneali, generalmente limitati all'area sotto la pupilla. Possono accompagnarsi alla percezionedi aloni colorati in luce abbagliante o a visione offuscata. I microdepositi corneali sono costituiti da depositi lipidici complessi e sonoreversibili dopo sospensione del trattamento; molto raro: neuropatia/neurite ottica che puo' progredire a cecita' (vedere paragrafo 4.4). Patologie gastrointestinali. Molto comune: disturbi gastrointestinali benigni (nausea, vomito, disgeusia) che generalmente si presentano con la dose di carico e si risolvono con la riduzione della dose; comune: stipsi; non comune: bocca secca; frequenza non nota: pancreatite (acuta). Patologie epatobiliari (vedere paragrafo 4.4). Molto comune: aumento isolato delle transaminasi sieriche, generalmente moderato (da 1,5 a 3 volte rispetto ai valori normali), all'inizio della terapia, possono ritornare normali con la riduzione della dose o anche spontaneamente; comune: epatopatia acuta con elevati livelli sierici di transaminasi e/o ittero, comprendente insufficienza epatica talvolta fatale; molto raro: epatopatie croniche (epatiti pseudo-alcooliche, cirrosi) talvolta fatali; frequenza non nota: granuloma epatico. Disturbi del sistema immunitario. Frequenza non nota: reazione anafilattica, shock anafilattico, edema angioneurotico (edema di Quincke). Esami diagnostici. Molto raro: aumento della creatinina nel sangue, disturbi del metabolismo e della nutrizione; frequenza non nota: appetito ridotto. Patologie del sistema nervoso. Comune: tremore extrapiramidale, incubi. Disturbidel sonno. Non comune:neuropatia periferica sensomotoria e/o miopatia, generalmente reversibile con l'interruzione del farmaco (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali"); molto raro: atassia cerebellare, ipertensione intracranica benigna (pseudo-tumor cerebri), cefalea; frequenza non nota: parkinsonismo, parosmia. Disturbi psichiatrici. Frequenza comune: diminuzione della libido; frequenza non nota: delirio (incluso stato confusionale), allucinazioni. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: epididimite, impotenza; frequenza non nota: riduzione della libido. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche (vedere paragrafo 4.4). Nel 10% circa dei pazienti si puo' manifestare grave tossicita' polmonare talvolta fatale, soprattuttose non viene diagnosticata tempestivamente. Tale tossicita' comprendealveolite polmonare, polmonite, sintomi asmatici, polmonite lipoide efibrosi polmonare. La tossicita' polmonare, la tosse e la dispnea possono essere accompagnate da segni radiografici e funzionali di polmonite interstiziale (alterazione della diffusione alveolo-capillare); l'emergere di questi segni clinici richiede la sospensione della terapia e la somministrazione di farmaci corticosteroidei. Tale sintomatologiapuo' manifestarsi anche tardivamente dopo sospensione della terapia: e' quindi richiesto un attento e prolungato monitoraggio del paziente al fine di individuare possibili alterazioni della funzionalita' polmonare. Nei pazienti che manifestano dispnea da sforzo, da sola o associata a un decadimento dello stato generale (affaticamento, diminuzione di peso, febbre) deve essere effettuato un esame radiologico del torace. I disturbi polmonari sono generalmente reversibili dopo una precoceinterruzione della terapia con amiodarone. Generalmente i segni clinici si risolvono entro 3-4 settimane, seguiti da un miglioramento piu' lento della funzionalita' polmonare e del quadro radiologico (parecchimesi). Quindi si deve sospendere la terapia con amiodarone e si deve valutare la terapia con i corticosteroidi. Comune: tossicita' polmonare (polmonite alveolare/interstiziale o fibrosi, pleurite, bronchioliteobliterante con polmonite organizzata/BOOP), talvolta fatale (vedere paragrafo 4.4); molto raro: broncospasmo nei pazienti con insufficienza respiratoria grave, e specialmente nei pazienti asmatici; sindrome da distress respiratorio acuto dell'adulto, talvolta fatale, in genere immediatamente dopo un intervento chirurgico (possibile interazione con un'alta concentrazione di ossigeno) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5); frequenza non nota: emorragia polmonare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: fotosensibilizzazione (vedere paragrafo 4.4); comune: eczema, pigmentazioni della pelle di colore grigio ardesia o bluastro in caso di trattamento prolungato con dosaggi giornalieri elevati; tali pigmentazioni scompaiono lentamente dopo interruzione del trattamento; molto raro: eritema durante radioterapia, rash cutanei generalmente non specifici, dermatite esfoliativa, alopecia; frequenza non nota: reazioni cutanee severe come la necrolisi epidermica tossica (TEN), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), dermatite bollosa, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), orticaria. Patologie vascolari. Molto raro: vasculiti. Descrizione di reazioniavverse selezionate. Aritmie cardiache: casi di bradicardia severa e blocco cardiaco sono stati osservati quando AMIODAR e' usato in associazione e in concomitanza con sofosbuvir e/o daclatasvir, sofosbuvir/ledipasvir (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco, Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: Amiodarone e' controindicato in gravidanza, eccetto il caso in cui il beneficio superi il rischio, a causa dei suoi effetti sulla tiroide del feto. Allattamento: Amiodarone e' controindicato nelle madri che allattano poiche' viene escreto nel latte materno in quantita' significative.

Codice: 022033031
Codice EAN:

Codice ATC: C01BD01
  • Sistema cardiovascolare
  • Terapia cardiaca
  • Antiaritmici, classe i e iii
  • Antiaritmici, classe iii
  • Amiodarone
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE DIVISIBILI
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE DIVISIBILI

36 MESI

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